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RETE. CI V ICA. LISTA. MILANO. Vogliamo entrare nelle istituzioni o farvi entrare i cittadini?. Vogliamo entrare nelle istituzioni o portare le istituzioni sul territorio?. Dobbiamo proporre qualcosa di originale e veramente nuovo , che ci distingua dai partiti e dalla “politica”.

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Presentation Transcript


  1. RETE CIVICA LISTA MILANO

  2. Vogliamo entrare nelle istituzioni o farvi entrare i cittadini? Vogliamo entrare nelle istituzioni o portare le istituzioni sul territorio? Dobbiamo proporre qualcosa di originale e veramente nuovo, che ci distingua dai partiti e dalla “politica”.

  3. Ragioniamo in termini di flussi comunicativi e relazioni (informazioni, conoscenza, controllo)  Non è tanto importante promuovere (o propinare) le idee quanto piuttosto mettere i cittadini nelle condizioni di avere un flusso di comunicazione e delle relazioni ampie. È l’apertura del flusso di informazioni e comunicazione (rete) che ci ha portato al MoVimento e alle sue idee o viceversa? Dare importanza alle idee prima ancora che alla diffusione delle idee, lavorare dentro una modalità standard – stretta – di veicolazione delle idee, è un atteggiamento ideologico e non ci farà mai cambiare nulla; soprattutto ci rende uguali ai partiti.

  4. Tesoreria (donazioni, bilancio, …) Comunicazione (video, grafica, marketing, …) Segreteria (redazione sito, logistica, Burocrazia, occupazione suolo, materiale) P.R. (relazione con l’esterno, associazioni, etc.) Organizzazione Livello 1 (comitato elettorale) competenza gruppi tematici (conferenze, informazione, proposte, etc.) gruppi di quartiere/zona (distribuzione (schede) sul territorio, relazione col territorio, info, proposte, etc) stanze necessarie da “arredare”, pronte per all’occorrenza, dove far “accomodare” le nuove forze che entrano!

  5. Organizzazione Livello 1 (comitato elettorale) gruppi tematici coordinamento gruppi tecnici gruppi territoriali Gruppi e referenti hanno compiti meramente operativi: non “pontificano” ma agiscono: fanno esclusivamente un servizio principalmente organizzativo. Sono tutti autonomi ma vincolati a decisioni coordinate*. (*fermo restando la trasparenza di azione, essi valutano autonomamente – ed il coordinamento in seconda battuta – il grado di coinvolgimento dal basso, sulla base dell’urgenza e della complessità della decisione. dimenticatevi il “tutti decidono tutto”:  divisione dei compiti – autoregolamentazione – coordinamento

  6. Organizzazione Livello 1 (perché?) flussi comunicativi e relazioni (informazioni – conoscenza – competenza)efficienza – coordinamento – controllo

  7. Organizzazione Livello 1 (perché?) gruppi di quartiere

  8. Organizzazione Livello 1 (perché?) gruppo comunicazione

  9. Organizzazione Livello 1 (perché?) gruppo antimafia

  10. Organizzazione Livello 1 (perché?) gruppo ambiente

  11. Organizzazione Livello 1 (perché?) gruppo sanità

  12. Organizzazione Livello 1 (perché?) Se le associazioni deficitano di una distribuzione territoriale, i gruppi territoriali (GdQ, comitati) possono deficitare di competenze.  Creare un coordinamento permette di mettere in relazione entrambe le dimensioni (temi e territori) e sanare le lacune dell’uno e dell’altro. Una mappa “virtuale” con tutti gli iscritti (nick), le loro relazioni ed “appartenenze” (territoriali/tecniche/tematiche) ci permette di relazionarci al meglio riducendo la necessità (ed i limiti) di un coordinamento “fisico”.

  13. Organizzazione Livello 1 (perché?) Se le associazioni deficitano di una distribuzione territoriale, i gruppi territoriali (GdQ, comitati) possono deficitare di competenze.  Creare un coordinamento permette di mettere in relazione entrambe le dimensioni (temi e territori) e sanare le lacune dell’uno e dell’altro. Una mappa “virtuale” con tutti gli iscritti (nick), le loro relazioni ed “appartenenze” (territoriali/tecniche/tematiche) ci permette di relazionarci al meglio riducendo la necessità (ed i limiti) di un coordinamento “fisico”.

  14. Organizzazione Livello 1 (per cosa?) B PARTECIPAZIONE A campagna elettorale su programma candidati «50 siamo e in 50 decidiamo» senza partecipazione campagna elettorale su metodo (programma e candidati) «50 siamo e in 500 decidiamo» con partecipazione «chiediamo il voto per fare in futuro questo» «vi facciamo vedere già le cose per cui chiediamo il voto» È l’apertura del flusso di informazioni e comunicazione (rete) che ci ha portato al MoVimento e alle sue idee o viceversa? partecipazione come i GAS: pratica quotidiana campagna elettorale come risultato, non inizio Il Livello 1 decide al più presto programma e candidati per cominciare quanto prima la campagna elettorale Il Livello 1 non ha poteri decisionali in termini di programma e di candidati, ma operativi: rendono possibile la partecipazione altrui.

  15. Che piano? (dipende da…) B A A ? Candidati interni o eccellenti Partecipazione (semmai, ma come?) post-voto Rete della società civile Partecipazione pre-voto Tempo Persone Denaro Beppe

  16. A proposta • La proposta è quella di far ruotare l’organizzazione della Lista CiVica attorno ad un processo di coinvolgimento dal basso mediante l’uso di • schede-proposta distribuite sul territorio (partecipazione fisica) • sito 2.0 (partecipazione virtuale) • assemblee • attraverso i quali i cittadini possono così partecipare alla • definizione del programma, alla • individuazione delle priorità (cittadine e di zona)e alla • scelta dei candidati.

  17. Come? Coinvolgiamo i cittadini? SI NO Coinvolgiamo le associazioni esistenti? SI NO dobbiamo essere originali e innovativi e distinguerci dalle modalità tradizionali di “co-optazione” dei partiti!

  18. Come coinvolgiamo i cittadini? I cittadini si coinvolgono (e votano) se - oltre ad una spinta motivazionale alta (ma rara) - si sentono realmente parte della Lista CiVica e cioè se decidono e contano realmente. • È fondamentale che essi siano messi nelle condizioni di stabilire: partecipazione virtuale • priorità e proposte del programma • candidati alla rappresentanza partecipazione reale La lista CiVica 5S è una rete di cittadini, che si muove solo ed esclusivamente per conto dei cittadini che vi aderiscono.

  19. Come coinvolgiamo le associazioni? Le associazioni (che a noi interessano) sono dei cittadini che si uniscono per perseguire obiettivi specifici. Sono la fonte di attivismo civico, producono informazioni, cultura e soluzioni. Se vogliamo coinvolgere i cittadini dobbiamo farlo anche attraverso le proprie forme aggregative tipiche: difficilmente lascerebbero la loro identità ed attività per “trasferirsi” in un’altra organizzazione (partecipare ad un nuovo forum, fare altre riunioni), soprattutto “politica” … salvo che non siano messi in grado di partecipare come tali, cioè secondo la loro identità. (Come farle lavorare assieme? )

  20. Come coinvolgere le associazioni? La Lista CiVica non deve essere un’organizzazione che chiede l’appoggio ad altre organizzazioni, ma una rete di organizzazioniaperta ma democratica dove chiunque possa contribuire secondo la propria specificità e senza perdere la propria identità ed appartenenza primaria. mantenere le diversità nell’unità

  21. Come coinvolgere le associazioni? Siccome le associazioni sono generalmente monotematiche (perché le persone hanno generalmente specifiche passioni, competenze e priorità), esse fanno inevitabilmente fatica ad entrare in un’organizzazione – la Lista CiVica – dove si è chiamati a partecipare (e candidarsi) per decidere su tutti i temi di interesse pubblico. Per questo la società civile si definisce spesso apartitica se non apolitica! Per poterle coinvolgere, deve essere concessa loro una partecipazione concentrata sul loro specifico tema sempre secondo dei principi democratici: se i cittadini valgono “uno” nelle loro aggregazioni territoriali (le zone e la città), non lo valgono specificamente alla loro dimensione tematica, cioè come membri di comunità definite da temi piuttosto che da confini geografici. E questo incide molto sulla forma di democrazia e di partecipazione!

  22. Come coinvolgere le associazioni? (mantenere le diversità nell’unità) • In un contesto elettorale territoriale (una testa un voto), le associazioni non hanno spazio politico perché la loro monotematicità non riesce a coprire e soddisfare l’intero arco di interessi che il cittadino esprime con il solo voto a disposizione. • Così, se ad esempio un referente di un’associazione vuole candidarsi, si scontrerà con la sua tematicità: godrà di meno consensi rispetto ad un “politico onnicompetente” non perché sia meno gradito (figuriamoci!), ma semplicemente perché non fornisce risposte su tutto il resto dei temi di interesse pubblico. Con un solo voto di preferenza, il cittadino tenderà a votare chi copre più temi nella maniera più aderente (o meno lontana!!) alle proprie convinzioni. • Per questo motivo succede che gli appartenenti ad un’associazione votano spesso per due schieramenti diversi!! • Per questo motivo avviene la divisione politica della società civile in “destra” e “sinistra”.

  23. Come coinvolgere le associazioni? (mantenere le diversità nell’unità) • uno vale uno: sono i singoli cittadini che partecipano, ma attraverso un • voto multiplo  candidati multipli legate alla • scelta di priorità e preferenze • un voto  una persona (ed il suo programma) • più voti idee (e le persone che le hanno promosse)

  24. Come coinvolgere le associazioni? Se la partecipazione la configuriamo come molteplice – tante volte quante le proprie appartenenze ed interessi – prefigurare più voti (una testa più voti) permetterebbe al cittadino di poter scegliere più candidati, ciascuno legato ad uno specifico tema d’interesse (e dunque ad una priorità ed una parte del programma), dando finalmente spazio anche ai rappresentanti delle associazioni (e non solo di partiti) legittimati ad agire, però, solo su specifici temi. La suddivisione della rappresentanza sarebbe la “morte” del politico che invece è per definizione “onnicompetente” (competente su – e deputato a – tutto) e che in questo modo diventerebbe un semplice amministratore e tecnico di proposte ed idee nate altrove e non più da lui. Oltre a permettere una partecipazione attiva delle associazioni, la scelta di proposte specifiche – contestuale a quella del “candidato tematico” – aumenta il vincolo di mandato dell’eletto che si fa maggiormente portavoce di specifiche istanze ed è dunque sottoposto ad un controllo maggiore rispetto al “politico” che basa la sua elezione sulla responsabilità di portare avanti tutto un programma (un cittadino eletto per portare avanti un’idea di sanità non sarà deputato a pontificare sui trasporti, riducendo il suo margine di discrezionalità su tutto il resto), migliorando così la rappresentanza (degli interessi) dei cittadini.

  25. Poter scegliere: • priorità e proposte del programma • candidati alla rappresentanza • permette di legare la “delega” a specifiche idee. l’idea di uno diventa idea di tutti e quell’uno viene incaricato di portarla avanti

  26. Come coinvolgere le associazioni? (mantenere le diversità nell’unità) Il singolo cittadino ha diritto a più voti (priorità, proposte e candidati), frammentando la rappresentanza in aree tematiche e in zone per ciascuna delle quali vengono espresse specifiche proposte e precisi candidati. • Si coinvolgono le associazioni ma in quanto insieme di cittadini permettendo loro di portare in programma le loro specifiche istanze • Il voto multiplo permette di esercitare il principio “uno-vale-uno” considerando il cittadino nelle sue molteplici appartenenze ed interessi. • Il programma lo fanno i cittadini e non i presidenti (spesso coloro che si candidano) seduti a tavolino. Questi ultimi potranno essere dei candidati, ma solo se i cittadini li sceglieranno, non per il loro status! È il coinvolgimento che fa il programma, non è il programma che coinvolge!

  27. Quali associazioni? • Accettazione di • carta di firenze • non-statuto (!) • Costituzione • carta dai valori (?) • principio “uno-vale-uno” • No partiti politici (e movimenti collegati?) • Liste Civiche (?)  Selezione iniziale da parte del livello 1.

  28. Come coinvolgere i cittadini? indicazione delleprioritàe propostedel programma scheda-priorità/proposta contatti (para-iscrizione) informazioni (volantino) ISCRIVITI! POTRAI SCEGLIERE IL TUO CANDIDATO! da rifare! scelte (priorità e proposte)

  29. proposte (inserimento libero per quartiere/zona/tema; forum) priorità (per temi e per quartieri/zone) sito web proposte priorità quartiere/zona città proposta 1 proposta 2 proposta 3 Piattaforma nazionale (??) candidati/aree di intervento associazioni (network) candidati (competenze, idee, attività, forum) associazioni (idee, attività, iniziative)

  30. Come coinvolgere i cittadini? indicazione delle prioritàe propostedel programma proposte priorità quartiere/zona/città proposta 1 proposta 2 proposta 3 trasparenza! Il comitato elettorale (livello 1) valuterà l’attinenza delle proposte alla CARTA DI FIRENZE e al PROGRAMMA 2.0. Le proposte più indicate sulla scheda e votate online saranno oggetto di votazione in assemblea da parte degli iscritti e diverranno parte integrante del programma. dovrebbero aumentare!

  31. Come coinvolgere i cittadini? primarie: scelta dei candidati Con le primarie “multivoto” potremmo avere dei candidati legati a specifiche idee – di cui essi (ed eventuali associazioni) potrebbero esserne stati i promotori – e deputati esclusivamente ad esse ed al tema di riferimento (area di rappresentanza: salute, quartiere, mobilità, connettività, …). Essi saranno semplici portavoce dei propri elettori – i link tra questi e gli auspicati consiglieri eletti – per quanto riguarda le idee e le aree tematiche specifiche. Non 1 programma per 30 candidati, ma 30 candidati ciascuno responsabile di una parte del programma.

  32. CANDIDATI criteri di candidatura • non iscritto a partiti o movimenti politici • non aver effettuato più di due mandati elettorali • …

  33. aree di rappresentanza/questioni pubbliche • quartiere/zona • pari opportunità (donne) • immigrazione (stranieri) • sanità (pazienti e personale) • educazione/scuola2 • politiche giovanili2 • trasporti1 e mobilità1 • ambiente3 ed inquinamento1 • pianificazione territoriale e aree verdi3 • connettività e tecnologie • beni comuni (Acqua e Energia1) • turismo, cultura e sport2 (associazioni) • disagio sociale • liste • di zona • tematiche I candidati potranno scegliere l’area dentro cui si candidano. La scelta (multipla) dei candidati da parte del cittadino permette anche di valutare le priorità tra le aree. La possibilità di candidarsi per una sola area favorisce la partecipazione di associazioni, la candidatura di esperti (non politici) e di persone dell’interland Non 1 programma per 30 candidati, ma 30 candidati ciascuno responsabile di una parte del programma.

  34. Realtà stabile e organizzata sul territorio(perché tutta sta menata?) Come far entrare i cittadini nelle istituzioni? Come portare le istituzioni sul territorio?

  35. associazioni di assistenza sociale comitati/gruppi di quartiere associazioni ambientalista associazioni antimafia associazioni culturale Partito = organizzazione sociale caratterizzata dalla territorialità e orientata ad affrontare ogni aspetto della vita pubblica (onnicompetenza). Per questo motivo è politico nel senso che nasce con la sola finalità di governare un territorio. Visione d’insieme (ideologia e/o programma) e dunque di governo. Associazione = organizzazione sociale caratterizzata dalla tematicità e settorialità e per tale ragione tendenzialmente orientata ad un pubblico interessato e non necessariamente situato in un territorio definito (extra-territorialità). Per questo motivo può essere politica ma è apartitica, nel senso che cura un aspetto della vita pubblica ma non tutti e pertanto non è deputato al governo di un territorio.

  36. associazioni di assistenza sociale comitati/gruppi di quartiere associazioni ambientalista associazioni antimafia associazioni culturale

  37. La possibilità di candidarsi per una sola area tematica favorisce la partecipazione di associazioni, la candidatura di esperti (non politici) e di persone dell’interland Grazie al voto multiplo, ciascun candidato sarà scelto anche sulla base di una specifica priorità e proposta per la propria zona/quartiere e per il proprio ambito di interesse/attività. Una volta eletti i consiglieri che fine fanno i candidiati che hanno contribuito alla elezione con i propri voti? ? voti

  38. voti

  39. I consiglieri eletti non saranno altro che i terminali di: • una rete fatta dai cittadini e dai singoli candidati precedentemente votati nelle primarie e durante le elezioni e che continueranno ad essere i reali “rappresentanti" ed il link tra consiglieri e cittadini (e le istanze) • un processo decisionale e programmatico dal basso, favorito dalla Lista CiVica. • Essi, cioè dovranno presentare mozioni, proposte di legge, istanze che proverranno dal basso periodicamente, così come ogni loro iniziativa dovrà essere confrontata previamente dal basso. • I candidati (se non ri-votati ogni anno) se ne faranno portavoce nei loro confronti. • Questo patto civico permette un supporto e al tempo stesso un controllo forte dei consiglieri. Patto “Civico”

  40. Attraverso: • sito • processo partecipativo (scelte e candidati) • consigliere/i eletti • il M5S diventa il “portale” della società civile milanese (e delle sue idee) facilitando il flusso di informazioni, il coordinamento delle iniziative ed una reale democrazia partecipativa (o civile)

  41. Campagna elettorale (Perché ci devono votare?) • Più che sul programma, va fatta sui nostri valori e sul nostro metodo • la trasparenza • la partecipazione • la rete • … che dobbiamo dimostrare: • mettere tutto online (cv, forums) • ampia partecipazione alla formazione del programma e alla scelta dei candidati • ampio network • Non scimmiottiamo i partiti, facendo vedere che siamo in grado di portare avanti dei programmi. Salvo un coinvolgimento largo di associazioni e cittadini competenti, siamo piccoli e probabilmente esprimeremo dei candidati che non saranno in grado di affrontare un dibattito pubblico e con le competenze sui temi cruciali. Proprio perché crediamo nei cittadini (onesti ed informati) – e non solo in noi 50 – vogliamo coinvolgerli. • Non siamo come i partiti che hanno loro un programma da portare avanti nei confronti della società. Noi siamo la società, civile, ed il programma è il risultato delle nostre relazioni quotidiane. Dobbiamo proporre qualcosa di originale e veramente nuovo, che ci distingua dai partiti e dalla “politica”.

  42. Steps (draft) t0) individuazione dei gruppi e referenti territoriali (zone/quartieri), tecnici e tematici: numeri di telefono, email, skype. realizzazione di una mappa interattiva con i contatti realizzazione della scheda-voto/proposta creazione del sito "partecipativo" organizzazione eventi formativi (individuazione di esperti e calendario per ogni quartiere/zona) preparazione della campagna di comunicazione (lista civica ed il suo carattere "partecipativo") individuazione dei tempi/calendario (raccolta firme, presentazione candidature, assemblee decisionali e primarie) t1) distribuzione delle schede campagna di  comunicazione raccolta costante delle schede raccolta candidature aggiornamento del sito (candidati e proposte/priorità) t2) schede candidature – primarie (schede priorità/proposte) assemblee di votazione (priorità, progetti e candidati) campagna elettorale vera e propria (candidati e programma)  

  43. Relazione con le associazioni (Come convincerle?) Alle associazioni le si presenterà il processo e le si prospetterà i vantaggi, cioè la possibilità di • poter avere nel programma le priorie priorità • avere un candidato che, se non eletto, • avere degli spazi privilegiati di autonomia deliberativa tematici • entrare in un network che si basa su principi democratici partecipativi Ogni associazione è un nodo in grado di avvicinare persone. La LC farà da incentivo a mobilitare anche i propri iscritti. Non si tratta di alleanze (brutto termine!!), ma di un patto civico verso un comune “rimpicciolimento” alla dimensione di cittadini (uno-vale-uno). Non sono le associazioni che partecipano, ma i cittadini. Questa organizzazione e questo processo favorisce la partecipazione in associazione ma secondo principi democratici, cioè fa valere le associazioni per il numero di iscritti e non per il prestigio del suo presidente, del suo nome o del rapporto con i politici o altri presidenti. Queste realtà si autoescluderanno, preferendo sicuramente i loro rapporti “clientelari” consolidati e così potremo avere con certezza – e con orgoglio – solo gli ultimi degli ultimi. Cioè i molti. Chi entra per partecipare lo deve fare per l’innovatività e per i valori democratici che tale patto rappresenta. Dobbiamo diventare autorevoli in questo cambiamento di prospettiva (partecipare assieme, invece di bussare alla porta dell’assessore) e far venire agli altri la voglia – anche agli orgogliosi – di entrare e cambiarli secondo le queste idee.

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