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Il d. lgs. 231 del 2001 La responsabilità amministrativa delle imprese

www.cpklegal.eu. Il d. lgs. 231 del 2001 La responsabilità amministrativa delle imprese Le famiglie di reato contemplate Avv. Enrico Perrella – name partner CPK Legal Rieti, 19 aprile 2011. D.lgs. n. 231/01. O.d.V. www.cpklegal.eu. Modello organizzativo. Sistema audit / reporting.

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Il d. lgs. 231 del 2001 La responsabilità amministrativa delle imprese

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  1. www.cpklegal.eu Il d. lgs. 231 del 2001 La responsabilità amministrativa delle imprese Le famiglie di reato contemplate Avv.Enrico Perrella – name partner CPK Legal Rieti, 19 aprile 2011

  2. D.lgs. n. 231/01 O.d.V www.cpklegal.eu Modello organizzativo Sistema audit / reporting Protocolli etici - comportamentali Sistema di comunicazione Sisitema disciplinare Codice etico-comportamentale

  3. I REATI “PRESUPPOSTO” elementi del reato www.cpklegal.eu Soggetto agente: colui che realizza un fatto, o assume un comportamento, corrispondente ad una fattispecie astrattamente ipotizzata dal legislatore penale Elemento oggettivo: è una modificazione del mondo esteriore, uno o più comportamenti, che consistono in un'azione od omissione descritta dalla legge penale, da cui scaturisce il fatto (il c.d. evento) considerato dalla legge come reato Elemento soggettivo: si concretizza nella consapevolezza e volontà dell’azione di colui che pone in essere l’elemento oggettivo, o dell’omissione da cui dipende l’esistenza del reato Pena: è la conseguenza sfavorevole che l’Ordinamento ricollega alla commissione di un reato

  4. L’accertamento dei reati Compimento, da parte della persona fisica, di uno o più reati c.d. presupposto previsti dal d.lgs. n. 231/01 www.cpklegal.eu Notizia di reato all’Autorità Giudiziaria Indagini del Pubblico Ministero A carico della persona fisica che si ipotizza abbia commesso il reato A carico dell’Ente (Società) di cui fa parte la persona fisica apicale, dipendente, collaboratore esterno

  5. L’accertamento dei reati … gli ulteriori sviluppi All’esito delle Indagini Preliminari www.cpklegal.eu Se il P.M. ritiene presenti sufficienti elementi di colpevolezza anche a carico dell’Ente. Se il P.M. ritiene insussistenti gli elementi di colpevolezza a carico dell’Ente Dispone il rinvio a giudizio, con apertura della fase dibattimentale = processo a carico dell’Ente Procede con la richiesta di archiviazione al G.I.P./G.U.P. Con onere della prova a carico del P.M., ed onere della prova a carico dell’Ente Il Giudice disporrà il rinvio a giudizio o l’archiviazione per la persona fisica

  6. L’accertamento dei reati … l’onere della prova Il Pubblico Ministero www.cpklegal.eu Sia nella fase delle indagini, che in dibattimento, deve dimostrare che: • Sussiste l’elemento oggettivo ( = condotta ) e soggettivo (qualità (DG, apicale, etc) del soggetto agente) del reato presupposto • Il reato presupposto è stato commesso nell’interesse o vantaggio dell’Ente (art. 51). • Comunque indaga sul Modello Organizzativo e sull’O.d.V. • Se il fatto è commesso dal dipendente deve provare l’inidoneità del Modello Organizzativo e dell’O.d.V.

  7. L’accertamento dei reati … l’onere della prova Ente www.cpklegal.eu per essere assolto deve dimostrare tutti i seguenti punti • Il reato è stato commesso nell’interesse esclusivo dell’autore o di terzi (art. 52) • L’autore ha commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e gestione (art. 61 lett. c) • L’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato Modelli Organizzativi e di gestione idonei a prevenire i reati della specie di quello verificatosi (art. 61 lett. a) • La vigilanza sul funzionamento ed osservanza dei modelli, ed il loro aggiornamento è stato affidato ad un O.d.V. dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo (art. 61 lett. b) • Non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’O.d.V. (art. 61 lett. d)

  8. Novità legislative Il 7 luglio 2010 il Ministro della Giustizia Alfano ha presentato all’Arel (Agenzia Ricerche e Legislazione) uno schema di disegno di legge modificativo del d.lgs 231 del 2011, presentato alla Camera il 19 luglio 2010 (AC 3640), assegnato alla Commissione Giustizia ma ancora non calendarizzato www.cpklegal.eu Novità previste dalla proposta di Legge Alfano • Inversione dell’onere della prova: Il PM deve provare la mancata adozione di efficaci modelli organizzativi, la loro fraudolenta elusione da parte dell’autore del reato, ovvero la mancata vigilanza sull’efficace attuazione degli stessi. (nella formulazione attuale è l’Ente che deve provare tali circostanze) • Modalità di informazione: Il Modello Organizzativo deve prevedere apposite modalità di informazione, da parte dell’O.d.V., sull’adeguatezza del modello e sulla sua efficace attuazione • Norme sulla Vigilanza negli Enti di piccole dimensioni: Possibilità di affidare i compiti propri dell’O.d.V. a persona interna dotata di adeguate garanzie di indipendenza.

  9. Novità previste dalla proposta di Legge Alfano • Espressa qualificazione di Ente di piccole dimensioni: sono Enti di piccole dimensioni i soggetti che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei limiti di cui all’art. 24351bis c.c. (Totale dell’attivo dello stato patrimoniale non superiore a 4.400.000 €, ricavi di vendite e prestazioni non superiori a 8.800.000 €, dipendenti non superiore a 50 unità) • Certificazioni: E’ esclusa le responsabilità dell’Ente se il modello attuato corrisponde al modello certificato da un Ente di Certificazione, rispondente ai criteri previsti da apposito regolamento governativo, il quale determinerà anche la periodicità del rinnovo tenendo conto dei codici di comportamento redatti dalle imprese rappresentative degli Enti stessi. Il certificatore esercita funzioni private sotto il controllo della pubblica autorità. • Sanzioni per il certificatore: Il certificatore che agendo con abuso dei poteri, od in violazione dei doveri inerenti le sue funzioni, dichiara falsamente l’idoneità del modello preventivo, procurando intenzionalmente a se o ad altri un giusto profitto o arrecando un danno ingiusto, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Il Certificatore che, al di la dei casi appena indicati, dichiari falsamente, consapevolmente o con colpa grave, che sussistono i presupposti di idoneità del Modello viene sospeso fino a due anni dall’attività di certificazione ovvero, nei casi più gravi viene definitivamente interdetto da tale attività www.cpklegal.eu

  10. www.cpklegal.eu Quali sono i Reati presupposto ai fini dell’applicazione del d. lgs. n. 231 del 2001 *************** Dopo l’entrata in vigore della normativa di cui alle Leggi nn. 94, 99, e 116 del 2009 i reati presupposto sono oltre 100.

  11. Ulteriori futuri sviluppi in tema di reati presupposto del d. lgs. n. 231/2001 www.cpklegal.eu Con l’approvazione della c.d. “Legge comunitaria 2009” pubblicata in G.U. n. 146 del 25 giugno 2010, lo Stato si fa obbligo di recepire, entro aprile 2011 • La Direttiva 2008/99/CE (tutela penale dell’ambiente) • La Direttiva 2009/123/CE (inquinamento provocato dalle navi) • La Decisione quadro 2001/413/Gai (lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti) • La Decisione quadro 2002/946/Gai (repressione del favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali) • La Decisione quadro 2004/757/Gai (In materia di traffico di stupefacenti) Il Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2011 ha deliberato uno schema di decreto Legislativo – ora all’esame della Camera dei Deputati - attuativo delle direttive 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, e della direttiva 2009/123/CE sull’inquinamento provocato dalle navi

  12. I reati ambientali www.cpklegal.eu Lo schema di Decreto Legislativo - assegnato alle commissioni Giustizia e Politiche dell’Unione Europea della Camera (con termine fino al 18 maggio 2011 per la redazione del relativo parere) – prevede: • Inserimento nel codice penale dell’art. 727 bis(uccisione distruzione cattura prelievo o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette) • Inserimento nel codice penale dell’art. 733 bis (danneggiamento di habitat) • Inserimento nel d.lgs. n. 231 del 2001 dell’art. 25 decies (reati ambientali)

  13. I reati ambientali … segue www.cpklegal.eu Il nuovo art. 25 decies del d.lgs. 231/2001 configura la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche anche per gli ulteriori reati presupposto • Uccisione distruzione cattura prelievo o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727 bis cp) • Danneggiamento di habitat (art. 733 bis cp) • Esercizio di attività industriali in assenza dell’Autorizzazione integrata ambientale (art. 29 quattuordecies d.lgs. 152/2006) • Apertura o effettuazione di scarichi di acque reflue industriali, senza autorizzazione, oppure dopo la sospensione o revoca dell'autorizzazione, utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento, di acque di vegetazione dei frantoi oleari, di acque reflue di aziende agricole e piccole aziende agroalimentari al di la dei casi previsti, ovvero l’omessa dichiarazione dell’utilizzo, da parte del servizio idrico integrato, di impianti di depurazione delle acque reflue per lo smaltimento di rifiuti derivanti dalla manutenzione dell’impianto fognario del proprio ATO, ovvero di ATO sprovvisto di adeguato depuratore, e per la purificazione delle acque reflue (art. 1371-7-9-12-4d.lgs 152/2006)

  14. I reati ambientali … il nuovo art. 25 decies d.lgs. 231/2001 • effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose senza essere autorizzati, ovvero impedire l’accesso del funzionario addetto ai controlli agli impianti di scarico, ovvero scaricare nelle acque marine - da parte di navi od aeromobili - sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di sversamento, salvo che siano quantità tali da essere rapidamente innocue dai processi chimico-fisici e biologici, che si verificano in mare e purché in presenza di autorizzazione da parte dell'autorità (art. 1373-4-5-7-8-13 d.lgs. 152/2006). • raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti – sia pericolosi che non pericolosi - in mancanza della prescritta autorizzazione, ovvero il deposito temporaneo presso il luogo di produzione di rifiuti sanitari pericolosi, realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata – anche eventualmente destinata ai rifiuti pericolosi - effettuazione di attività non consentite di miscelazione di rifiuti (art. 2561-3-5-6 d.lgs. 152/2006). • Inquinamento del suolo, del sottosuolo, di acque superficiali o sotterranee anche se provocato da sostanze pericolose (art. 2571-2 d.lgs. 152/2006). • Raccolta e trasporto di rifiuti senza il relativo formulario ovvero indicazione nel formulario stesso di dati incompleti, inesatti o falsi sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti ovvero utilizzo di un certificato falso durante il trasporto (art. 2584 d.lgs. 152/2006 ) • effettuare una spedizione di rifiuti – pericolosi e non - costituente traffico illecito (art. 2591 d.lgs. 152/2006) www.cpklegal.eu

  15. I reati ambientali … il nuovo art. 25 decies d.lgs. 231/2001 … segue • cessione, trasporto ,esportazione, importazione, gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti, anche se altamente radioattivi, mediante l’allestimento di mezzi e attività continuative organizzate (art. 260 1-2 d.lgs. 152/2006). • omessa iscrizione al sistema SISTRI (sistema controllo tracciabilità rifiuti) ovvero fornitura di dati falsi e/o inesatti (art. 260 bis d.lgs. 152/2006). • Installazione o esercizio di uno stabilimento in assenza delle autorizzazione prescritte, ovvero prosecuzione dell’attività con l’autorizzazione alla produzione scaduta, violazione dei limiti di emissione stabiliti nell’autorizzazione ovvero omessa comunicazione all’autorità competente delle emissioni inquinanti prodotte (art. 279 d.lgs. 152/2006). • Raccogliere e trasportare rifiuti senza il relativo formulario ovvero indicare nel formulario stesso dati incompleti, inesatti o falsi sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti ovvero utilizzare un certificato falso durante il trasporto (art. 2584 d.lgs. 152/2006 ) • effettuare una spedizione di rifiuti – pericolosi e non - costituente traffico illecito (art. 2591 d.lgs. 152/2006) • Importare, esportare animali o specie vegetali protette senza certificato o licenza, ovvero con certificato o licenza non validi, utilizzarli in maniera non conforme, detenerli a scopo di lucro venderli senza autorizzazione, detenere di mammiferi e rettili vivi, selvatici o provenienti da riproduzioni in cattività, costituenti pericolo per salute e incolumità pubblica (artt. 1-2-6 l. 150/1992) www.cpklegal.eu

  16. I reati ambientali … il nuovo art. 25 decies d.lgs. 231/2001 … segue • Produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione di sostanze lesive dello strato atmosferico di ozono (art. 3 l.549/1993) • Sversamento doloso o colposo in mare, senza alcuna discriminazione di nazionalità, di sostanze inquinanti, tali da provocare danni anche gravi e permanenti di difficile rimozione, sia per i costi che per le competenze tecniche e scientifiche necessarie, ovvero che necessitino dell’adozione di misure eccezionali (art. 8-9 d.lgs. 202/2007) www.cpklegal.eu il nuovo art. 25 decies d.lgs. 231/2001 prevede anche • Sanzioni interdittive per la durata non superiore a sei mesi • Interdizione definitiva nel caso in cui l’Ente o una sua unità organizzativa siano stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati di omessa iscrizione al sistema SISTRI (sistema controllo tracciabilità rifiuti) ovvero fornitura di dati falsi e/o inesatti (art. 260 bis d.lgs. 152/2006) e di sversamento doloso in mare di sostanze inquinanti (art 8 d.lgs. 202/2007)

  17. Ulteriori futuri sviluppi in tema di reati presupposto del d. lgs. n. 231/2001 … segue www.cpklegal.eu Il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche (AC 1415), al momento in fase di seconda lettura alla Camera dei Deputati, prevede in materia di d.lgs. n. 231/2001 L’introduzione dell’articolo 25 undecies, rubricato “Pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale” che comporta l’irrogazione della sanzione pecuniaria da 100 a 300 quote in caso di pubblicazione di atti coperti dal segreto. Secondo tale disegno di legge, inoltre, l’Ente che in relazione alla pubblicazione di atti coperti dal segreto, pone in essere il delitto di cui all’art. 684 c.p. (ricettazione) è punito con la sanzione pecuniaria da 100 a 200 quote.

  18. Art. 24 d. lgs. n. 231 del 2001 - Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico - www.cpklegal.eu • Malversazione a danno dello Stato (art. 316 bis c.p.) • Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.) • Truffa a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (art. 640II n. 1 c.p.) • Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) • Frode informatica (art. 640 ter c.p.)

  19. Art. 24 bis d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti informatici e trattamento illecito di dati - *articolo inserito dalla l. n. 48 del 2008 www.cpklegal.eu • Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.) • Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quater c.p.) • Installazione d'apparecchiature per intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quinquies c.p.) • Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635 bis c.p.) • Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635 ter c.p.) • Danneggiamento dì sistemi informatici o telematici (art. 635 quater c.p.) • Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635 quinquies c.p.)

  20. Art. 24 ter d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti di criminalità organizzata – *articolo inserito dalla l. n. 94 del 2009 www.cpklegal.eu • Associazione per delinquere (art. 416VIc.p.) • Associazioni di tipo mafioso anche straniere (art. 416 bisc.p.) • Scambio elettorale politico-mafioso (art. 416 terc.p.) • Sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione (art. 630 c.p.) • Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 d.p.r. n. 309/1990)

  21. Art. 25 d. lgs. n. 231 del 2001 - Concussione e corruzione - www.cpklegal.eu • Concussione (art. 317 c.p.) • Corruzione per un atto d'ufficio (art. 318 c.p.) • Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.) • Corruzione in atti giudiziari (art. 319 ter c.p.) • Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio (art. 320 c.p.) • Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.) • Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri (art 322 bis c.p.)

  22. Art. 25 bis d. lgs. n. 231 del 2001* - Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento – *articolo inserito dal d.l. n. 350 del 2001 e modificato, da ultimo, dalla l. n. 99 del 2009 www.cpklegal.eu • Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.) • Alterazione di monete (art. 454 c.p.) • Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.) • Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.) • Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.) • Uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.) • Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.) • Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni (art. 473 c.p.) • Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.)

  23. Art. 25 bis n. 1 d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti contro l'industria e il commercio - *articolo inserito dalla l. n. 99 del 2009 www.cpklegal.eu • Turbata libertà dell'industria o del commercio (art. 513 c.p.) • Illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513 bis c.p.) • Frodi contro le industrie nazionali (art. 514 c.p.) • Frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.) • Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.) • Vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.) • Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517 ter c.p.) • Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agro-alimentari (art. 517 quater c.p.)

  24. Art. 25 ter d. lgs. n. 231 del 2001* - Reati societari – *articolo inserito dalla l. n. 61 del 2002 e modificato, da ultimo, dalla l. n. 262 del 2005 www.cpklegal.eu • False comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.) • False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (art. 2622 c.c.) • Falso in prospetto (art 2623 c.c.) [articolo abrogato dall’art. 342 della l. n. 262 del 2005] • Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione (art. 2624 c.c.) [articolo abrogato dall’art. 3734 del d.lgs. n. 39 del 2010] • Impedito controllo (art. 2625 c.c.) • Indebita restituzione dei conferimenti (art. 2626 c.c.) • Illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art. 2627 c.c.) • Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art. 2628 c.c.) • Operazioni in pregiudizio dei creditori (art. 2629 c.c.) • Formazione fittizia del capitale (art. 2632 c.c.) • Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633 c.c.) • Illecita influenza sull’assemblea (art. 2636 c.c.) • Aggiotaggio (art. 2637 c.c.) • Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 c.c.)

  25. Art. 25 quater d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico – *articolo inserito dalla l. n. 7 del 2003 www.cpklegal.eu • Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico • (art. 270 bis c.p.) • Assistenza agli associati (art. 270 ter c.p.) • Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quater) • Addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quinquies c.p.) • Condotte con finalità di terrorismo (art. 270 sexies c.p.) • Attentato per finalità terroristiche o di eversione (art. 280 c.p.) • Sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione (art. 289 bis c.p.)

  26. Art. 25 quater n. 1 d. lgs. n. 231 del 2001* - Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili – * articolo inserito dalla l. n. 7 del 2006 www.cpklegal.eu • Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583 bis c.p.)

  27. Art. 25 quinquies d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti contro la personalità individuale – *articolo inserito dalla l. n. 228 del 2003 e modificato, da ultimo, dalla l. n. 38 del 2006 www.cpklegal.eu • Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.) • Prostituzione minorile (art. 600 bis c.p.) • Pornografia minorile (art. 600 ter c.p.) • Detenzione di materiale pornografico (art. 600 quater c.p.) • Pornografia virtuale (art. 600 quater.1 c.p.) • Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600 quinquies c.p.) • Tratta di persone (art. 601 c.p.) • Acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.)

  28. Art. 25 sexies d. lgs. n. 231 del 2001* - Abusi di mercato - * articolo inserito dalla l. n. 62 del 2005 www.cpklegal.eu • Abuso di informazioni privilegiate (art. 184 d. lgs. n. 58 del 1998, T.U.I.F.) • Manipolazione del mercato (art. 185 d. lgs. n. 58 del 1998 T.U.I.F.)

  29. Art. 25 septies d. lgs. n. 231 del 2001* - Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro – *articolo inserito dalla l. n. 123 del 2007, e così modificato dal d.lgs. n. 81 del 2008 www.cpklegal.eu • Omicidio colposo (art. 589 c.p.) commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro • Omicidio colposo (art. 589 c.p.) commesso con violazione dell’art n. 55 comma 2 del d.lgs n. 81 del 2008 ( T. U. 81 / 08 ) • Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.) commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro

  30. Art. 25 octies d. lgs. n. 231 del 2001* - Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita – * articolo inserito dalla l. n. 231 del 2007 www.cpklegal.eu • Ricettazione (art. 648 c.p.) • Riciclaggio (art. 648 bis c.p.) • Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648 ter c.p.)

  31. Art. 25 novies d. lgs. n. 231 del 2001* - Delitti in materia di violazione del diritto d'autore- *articolo inserito dalla l. n. 99 del 2009 www.cpklegal.eu • (art. 171I lett. a bis l. n. 633 del 1941) c.d. file sharing • Duplicazione ed altre azioni illecite su programmi per elaboratore e su banche dati (art. 171 bis l. n. 633 del 1941) • Duplicazione abusiva, riproduzione, trasmissione o diffusione in pubblico di opere musicali, cinematografiche o audiovisive (art.171 ter l. n. 633 del 1941) • Utilizzo a fini fraudolenti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato (art.171 octies l. n. 633 del 1941)

  32. Art. 25 novies d. lgs. n. 231 del 2001* - Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria – *articolo è stato così inserito dalla l. n. 116 del 2009 con la medesima numerazione dell'art. 25 novies previsto dalla l. n. 99 del 2009, probabilmente per mero errore materiale di cui si attende la rettifica ufficiale www.cpklegal.eu • Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377 bis c.p.)

  33. I REATI PRESUPPOSTO PIU’ RILEVANTI art. 316 bis c.p. – Malversazione a danno dello Stato – (Art. 24 d.lgs. n. 231 del 2001) www.cpklegal.eu Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere o allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alla predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni • Soggetto agente: chiunque abbia ottenuto dallo Stato da altro ente pubblico, o dalle Comunità europee contributi o sovvenzioni • Elemento oggettivo: mancata destinazione dei contributi (partecipazione pubblica alle spese per le attività finalizzate al raggiungimento di obiettivi produttivi), delle sovvenzioni (erogazioni a fondo perduto) e dei finanziamenti ricevuti, alle opere o attività di pubblico interesse per i quali sono stati erogati • Elemento soggettivo: Coscienza e volontà di non attribuire alle somme ottenute la destinazione conforme rispetto a quella predeterminata • Pena: sanzione pecuniaria fino a 500 quote. Se l’Ente ha conseguito rilevanti profitti o è derivato un danno di particolare gravità si applica la sanzione pecuniaria da 200 a 600 quote, e si applicano le sanzioni interdittive per un periodo non inferiore ad un anno

  34. art. 316 ter c.p. – Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – (Art. 24 d.lgs. n. 231/2001) Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall'articolo 640 bis, chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito www.cpklegal.eu • Soggetto agente: chiunque abbia ottenuto dallo Stato da altro ente pubblico, o dalle Comunità europee, contributi finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni • Elemento oggettivo: Utilizzo (mediante l’attestazione o il silenzio) di circostanze e fatti (seppur non “creati” dall’agente) non conformi al vero al fine di ottenere erogazioni pubbliche • Elemento soggettivo: Coscienza e volontà di ottenere erogazioni pubbliche dichiarando il falso, producendo documenti attestanti cose non vere od omettendo informazioni dovute • Pena: sanzione pecuniaria fino a 500 quote. Se l’Ente ha conseguito rilevanti profitti o è derivato un danno di particolare gravità la sanzione pecuniaria sarà da 200 a 600 quote. Si applicano le sanzioni interdittive per un periodo non inferiore ad un anno

  35. art. 640 bis c.p. – Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche– (Art. 24 d.lgs. n. 231 del 2001) www.cpklegal.eu La pena è della reclusione da uno a sei anni e si procede d’ufficio se i fatti di cui all’art. 640 cp (truffa: chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sè o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da € 51 a € 1.032) riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee • Soggetto agente: chiunque abbia ottenuto dallo Stato da altro ente pubblico, o dalle Comunità europee, contributi finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni • Elemento oggettivo: mediante artifizi e raggiri attestazione e/o creazione di circostanze e fatti non conformi al vero al fine di ottenere erogazioni pubbliche, tali da indurre in errore il soggetto erogante • Elemento soggettivo: Coscienza e volontà di non destinare le somme ottenute alle attività dichiarateper cui sono state erogate • Pena: sanzione pecuniaria fino a 500 quote. Se l’Ente ha conseguito rilevanti profitti o è derivato un danno di particolare gravità la sanzione pecuniaria sarà da 200 a 600 quote. Si applicano le sanzioni interdittive per un periodo non inferiore ad un anno

  36. Art. 316 ter e 640 bis ... segue www.cpklegal.eu Tra le due fattispecie intercorre un rapporto di sussidiarietà L’art. 316 ter troverà applicazione solo quando non sarà applicabile l’art. 640 bis L’applicazione dell’art. 640 bis necessita, rispetto all’art. 316 ter, l’induzione in errore della vittima, mediante gli artifizi e raggiri tipici della truffa.

  37. Art. 316 ter e 640 bis ... segue www.cpklegal.eu Esempi • La mera presentazione di dichiarazioni false consistenti in fatture indicanti un prezzo maggiore di quello effettivamente pagato, non accompagnata da ulteriori malizie dirette all’induzione in errore, nell’ambito della procedura di richiesta di incentivi alla provincia per l’acquisto di un veicolo industriale, rientra nella fattispecie del 316 ter c.p. (Cass. pen. Sez. II, n. 221838 del 2002) • L’allegazione di fatture per operazioni inesistenti volta al conseguimento di erogazioni da parte del Ministero dell’Agricoltura di cospicue somme di denaro a titolo di agevolazione, rientra nella fattispecie di cui all’a 640 bis c.p., in quanto la produzione dei suddetti documenti falsi è il frutto di malizie ulteriori, produttive di una più penetrante induzione in errore del soggetto passivo (Cass. pen. Sez. V, n. 232785 del 2005)

  38. Art. 317 c.p. – Concussione – (art. 25 d.lgs. n. 231 del 2001) www.cpklegal.eu Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni. • Soggetto agente: Il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio • Elemento oggettivo: consiste in una coazione psichica realizzata mediante la prospettazione di un male ingiusto nei confronti della vittima che resta comunque libera di aderire alla richiesta o di subire il male minacciato (concussione esplicita), ovvero in qualsiasi comportamento (persuasione, omissione, inganno, ostruzionismo) che pone la vittima in uno stato di soggezione tale (concussione implicita) da determinarlo a dare o promettere prestazioni non dovute (denaro o altra utilità). Atteggiamenti posti in essere con abuso di qualità (strumentalizzazione del ruolo che si ricopre) o poteri (esercizio del potere per scopi diversi da quelli per il quale è stato conferito). • Elemento soggettivo: consapevolezza e volontà di porre in essere tutti i comportamenti previsti dalla norma • Pena: sanzione pecuniaria da 300 fino a 800 quote e sanzioni interdittive per una durata non inferiore ad un anno

  39. I delitti di corruzione (art. 25 d.lgs. n. 231 del 2001) www.cpklegal.eu Art. 318 c.p. – Corruzione per un atto d’ufficio – II pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, in denaro od altra utilità, una retribuzione che non gii è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d'ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino a un anno". Art. 319 c.p. – Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio – II pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare, o per aver omesso o ritardato, un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni.

  40. I delitti di corruzione (art. 25 d.lgs. n. 231 del 2001) … segue www.cpklegal.eu Art. 319 ter – corruzione in atti giuiziari - Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni Art. 320 c.p. – corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio - Le disposizioni dell'articolo 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio) si applicano anche all'incaricato di un pubblico servizio; quelle di cui all’articolo 318 (corruzione per un atto d’ufficio) si applicano anche alla persona incaricata di un pubblico servizio, qualora rivesta la qualità di pubblico impiegato

  41. I delitti di corruzione (art. 25 d.lgs. n. 231 del 2001) … segue Art. 321 c.p. – pene per il corruttore - www.cpklegal.eu Le pene stabilite al primo comma dell'articolo 318 (corruzione per atto d’ufficio), nell'articolo 319 (corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio) […] nell'articolo 319 ter (corruzione in atti giudiziari) e nell'articolo 320 (corruzione di persona incaricata di pubblico servizio) in relazione alle suddette ipotesi degli articoli 318 e 319, si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio il denaro od altra utilità. • Soggetto agente: Il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio (c.d. Soggetto qualificato n.d.s.) (ai sensi dell’art. 320 c.p.) ed un privato (E’ un reato a concorso necessario, che vede sempre la presenza di due o più persone, di cui almeno una è Pubblico Ufficiale o Incaricato di Pubblico Servizio.) • Elemento oggettivo: Consiste in un pactum sceleris tra il privato ed il Soggetto qualificato, mediante il quale quest’ultimo riceve dal privato denaro od altra utilità, ovvero ne riceve la promessa, come indebita retribuzione per il compimento dell’atto oggetto del mercimonio. • Elemento soggettivo: per il privato consiste nella consapevolezza e nella volontàdi indurre il soggetto qualificato a compiere, omettere o ritardare l’atto. Per il soggetto qualificato nella consapevolezza e volontà di compiere, omettere o ritardare l’atto medesimo • Pena: sanzione pecuniaria da 300 fino a 800 quote e interdizione per una durata non inferire ad un anno

  42. I delitti di corruzione (art. 25 d.lgs. n. 231 del 2001) … casistica Non è ravvisabile il concorso nel reato di corruzione propria da parte dell’imprenditore che, nell’ambito di un rapporto privatistico con un altro imprenditore, aggiudicatario di un appalto pubblico in forza di un accordo corruttivo da lui raggiunto con i pubblici ufficiali responsabili della stazione appaltante, stipuli con il detto aggiudicatario un contratto di subappalto per l’esecuzione di parte delle opere e si impegni a versare al subappaltante una percentuale sull’importo dei lavori; ciò perché la regolamentazione concordata del subappalto non supera la soglia interna del rapporto privatistico e non va ad integrarsi con la posizione del corrotto, a meno che non si provi, mediante concreti elementi fattuali, che essa abbia inciso o sia andata concretamente ad inserirsi, rafforzandola o integrandola, nell’attività corruttiva alla quale si è esposto in prima persona il subappaltante (Cass. Pen. n. 210732/98) www.cpklegal.eu Costituisce atto contrario ai doveri dell’ufficio e pertanto integra gli estremi del reato di corruzione propria ex art. 319 cp, e non quelli del reato di corruzione impropria ex art. 318 cp, la condotta dell’amministratore pubblico che abbia fatto normale ricorso, senza effettive e comprovate esigenze, ad un sistema eccezionale di scelta del contraente, qual è la trattativa privata pura, rinunciando così alla creazione di una situazione di concorrenza tra gli operatori economici privati dalla quale avrebbero potuto derivare vantaggi per l’ente pubblico, essendo evidenti, in tal caso, la violazione delle regole legali che disciplinano la modalità di scelta del contraente e la distorsione delle potestà pubblicistiche a favore degli interessi privati di determinati soggetti (C.App. Milano 1994)

  43. Art. 6402 n. 1 c.p. – truffa ai danni dello Stato – (art. 24 d.lgs. n. 231 del 2001) www.cpklegal.eu Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da € 51 a € 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da € 309 a € 1.549 se: 1) il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare; 2) il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'Autorità • Soggetto agente: Chiunque • Elemento oggettivo: il soggetto agente induce, mediante artifizi (trasfigurazione della realtà simulando ciò che non esiste) o raggiri (attività volte alla creazione di un falso convincimento), lo Stato o qualsiasi altro Ente pubblico a compiere atti di disposizione patrimoniale in suo favore (ad es. erogazione di finanziamenti e sovvenzioni). • Elemento soggettivo: consapevolezza e volontà di porre in essere il reato descritto dalla norma • Pena: sanzione pecuniaria fino a 500 quote, aumentata da 200 a 600 quote se l’Ente ha conseguito un profitto di rilevante entità o ha cagionato un danno di particolare graivtà. Si applica anche il divieto di contrarre con la P.A., il divieto di pubblicizzare beni o servizi, e l’esclusione da agevolazioni e finanziamenti

  44. Art. 640 ter c.p. – Frode informatica - (art. 24 d.lgs. n. 231 del 2001) Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematica o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da € 51 a € 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da € 309 a € 1.549 se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1 del secondo comma dell'articolo 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. www.cpklegal.eu • Soggetto agente: Chiunque • Elemento oggettivo: procurare a se o ad altri un ingiusto profitto, con altrui danno, attraverso l’alterazione del funzionamento di un sistema informatico o telematico (agendo cioè sulla componente meccanica o logica del sistema informatico) ovvero mediante l’intervento illegittimo su dati informazioni o programmi contenuti nel sistema informatico • Elemento soggettivo: coscienza e volontà di compiere i fatti descritti dalla norma • Pena: sanzione pecuniaria fino a 500 quote, aumentata da 200 a 600 quote se l’Ente ha conseguito un profitto di rilevante entità o ha cagionato un danno di particolare gravità. Si applica anche il divieto di contrarre con la P.A.,il divieto di pubblicizzare beni o servizi, e l’esclusione da agevolazioni e finanziamenti

  45. I delitti informatici (art. 24 bis d.lgs. n. 231 del 2001) Art. 615 ter c.p. – Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico - www.cpklegal.eu Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematica protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni. La pena è la reclusione da uno a cinque anni: 1) se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della qualità di operatore del sistema; 2) se il colpevole per commettere il fatto usa violenza su cose o persone, ovvero se è palesemente armato; 3) se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento del sistema o l'interruzione totale o parziale del suo funzionamento, ovvero la distruzione o il danneggiamento dei dati, delle informazioni o dei programmi in esso contenuti. Qualora i fatti […] riguardino sistemi informatici o telematici di interesse militare o relativi all'ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o alla protezione civile o comunque di interesse pubblico, la pena è rispettivamente, della reclusione da uno a cinque anni e da tre a otto anni […];

  46. I delitti informatici (art. 24 bis d.lgs. n. 231 del 2001) … segue Art. 635 bis c.p. – Danneggiamento di sistemi informatici e telematici - www.cpklegal.eu Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque distrugge, deteriora, cancella, altera o sopprime informazioni, dati o programmi informatici altrui è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a tre anni […]. Art. 635 ter c.p. – Danneggiamento di informazioni dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro Ente pubblico, o comunque di pubblica utilità - Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette un fatto diretto a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità, è punito con la reclusione da uno a quattro anni. Se dal fatto deriva la distruzione, il deterioramento, la cancellazione, l'alterazione o la soppressione delle informazioni, dei dati o dei programmi in formatici, la pena è della reclusione da tre a otto anni […].

  47. I delitti informatici (art. 24 bis d.lgs. n. 231 del 2001) … segue Art. 635 quater c.p. – Danneggiamento di sistemi informatici o telematici - www.cpklegal.eu Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, mediante le condotte di cui all'articolo 635 bis, ovvero attraverso 1'introduzione o la trasmissione di dati, informazioni o programmi, distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento è punito con la reclusione da uno a cinque anni […]. Art. 635 quinquies c.p. – Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità - Se il fatto di cui all'articolo 635 quater è diretto a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici di pubblica utilità o ad ostacolarne gravemente il funzionamento, la pena è della reclusione da uno a quattro anni. Se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento del sistema informatico o telematica di pubblica utilità ovvero se questo è reso, in tutto o in parte, inservibile, la pena è della reclusione: da tre a otto anni […].

  48. I delitti informatici (art. 24 bis d.lgs. n. 231 del 2001) … segue • Soggetto agente: Chiunque, ferme le circostanze aggravanti nel caso in cui l’agente sia il gestore del sistema informatico, o da un Pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio (615 ter c.p.) • Elemento oggettivo: il soggetto agente si intruduce abusivamente in un sistema telematico o vi permane contro la volontà di chi ha il diritto di escluderlo (615 ter c.p.) ovvero distrugge, deteriora, altera, danneggia o sopprime informazioni, dati o programmi informatici ( 635 bis c.p.- 635 ter c.p.- 635 quater c.p.), ovvero ancora danneggia, o rende in tutto o in parte inservibili, o ostacola gravemente il funzionamento di sistemi o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro Ente pubblico o comunque di pubblica utilità (635 ter c.p. – 635 quinqies c.p.) • Elemento soggettivo: coscienza e volontà di porre in essere i reati astrattamente descritti dal Legislatore • Pena: sanzione pecuniaria da 100 fino a 500 quote, e sanzioni interdittive consistenti nell’interdizione dell’esercizio dell’attività, nella sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito, e nel divieto dei pubblicizzare beni o servizi www.cpklegal.eu

  49. I Reati Societari (art. 25 ter d.lgs. n. 231 del 2001) Art. 2622 c.c. – False comunicazioni sociali in danno della Società, dei Soci o dei creditori - www.cpklegal.eu Gli amministratori, […] i quali, con l'intenzione di ingannare i soci o il pubblico e al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali previste dalla legge, dirette ai soci o al pubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero ancorché oggetto di valutazioni, ovvero omettendo informazioni la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale essa appartiene, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari sulla predetta situazione, cagionano un danno patrimoniale alla società, ai soci o ai creditori, sono puniti […] con la reclusione da sei mesi a tre anni. […] La pena è da due a sei anni se […], il fatto cagiona un grave nocumento ai risparmiatori. Il nocumento [è n.d.s.] grave quando abbia riguardato un numero di risparmiatori superiore allo 0,1 per mille della popolazione risultante dall'ultimo censimento ISTAT ovvero se sia consistito nella distruzione o riduzione del valore di titoli di entità complessiva superiore allo O,1 per mille del prodotto interno lordo. […] La punibilità […] è esclusa se le falsità o omissioni non alterano in modo sensibile la rappresentazione della situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale [..] appartiene, […] e se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico […] non superiore al 5 % o una variazione del patrimonio netto non superiore all'1 % […].

  50. I Reati Societari (art. 25 ter d.lgs. n. 231 del 2001) … segue Art. 2625 c.c. – Impedito controllo - www.cpklegal.eu Gli amministratori che, occultando documenti o con altri idonei artifici, impediscono o comunque ostacolano lo svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci, ad altri organi sociali o alle società di revisione, sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria fino a € 10.329. Se la condotta ha cagionato un danno ai soci, si applica la reclusione fino ad un anno e si procede a querela della persona offesa. La pena è raddoppiata se si tratta di società con titoli quotati in mercati regolamentati italiani o di altri Stati dell'Unione europea o diffusi tra il pubblico in misura rilevante ai sensi dell'articolo 116 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 58 del 1998 (c.d. T.U.F. n.d.s.) Art. 2629 c.c. – Operazioni in pregiudizio dei creditori - Gli amministratori che, in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori, effettuano riduzioni del capitale sociale o fusioni con altra società o scissioni, cagionando danno ai creditori, sono puniti[…] con la reclusione da sei mesi a tre anni […]

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