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RADUNO OSSERVATORI COLLAZZONE - settembre 2012 dott.sa Barbara Bononi

RADUNO OSSERVATORI COLLAZZONE - settembre 2012 dott.sa Barbara Bononi. Colloquio con gli arbitri: approccio verbale e non verbale - motivazione - gestione dei contrasti …. PROFILO DI PRESTAZIONE dell’arbitro/PERSONA . PROFILO DI PRESTAZIONE dell’OSSERVATORE .

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RADUNO OSSERVATORI COLLAZZONE - settembre 2012 dott.sa Barbara Bononi

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Presentation Transcript


  1. RADUNO OSSERVATORI COLLAZZONE - settembre 2012dott.sa Barbara Bononi

  2. Colloquio con gli arbitri: approccio verbale e non verbale -motivazione - gestione dei contrasti …. VG

  3. PROFILO DI PRESTAZIONE dell’arbitro/PERSONA PROFILO DI PRESTAZIONE dell’OSSERVATORE ABILITA’ TECNICA COMPETENZA TECNICA CARATTERISTICHE COGNITIVE INTELLIGENTE PREPARAZIONE PRESENTAZIONE “FISICA” FISICA CARATTERISTICHE EMOZIONALI COMPETENZA EMOTIVA INTERPERSONALI

  4. PROFILO DI PRESTAZIONE dell’arbitro/PERSONA ABILITA’ TECNICA CARATTERISTICHE COGNITIVE PREPARAZIONE FISICA CARATTERISTICHE EMOZIONALI INTERPERSONALI

  5. AUTORIFLESSIONE • Quanto mi sento competente? • Cosa dovrei fare per migliorare le • mie competenze? • Quanta capacità ho di mettermi • in gioco … …… • Tutto ciò permette di diminuire il • “Pensiero di essere autoreferenziali..”

  6. COLLOQUIO FIDUCIA COMUNICAZIONE MOTIVAZIONE COLLABORAZIONE

  7. Quali competenze allenare? Relazionali: la relazione implica cooperazione, solidarietà, condivisione, collaborazione, interazione,COMUNICAZIONE e ASCOLTO, senso e assunzione di responsabilità per ciò che vivono gli altri (attenzione alla persona) Tecniche : lettura del gioco, della partita …, strumenti per osservare, cosa e come (attenzione al compito, concentrazione, valutazione, )

  8. QUALITA’/ COMPETENZE PERSONALI Flessibilità , coerenza, disponibilità, umiltà, intelligenza, educazione , empatia, ….. Consapevole di sé, responsabile, assertivo, empatico, motivato, ottimista, autocritico credibilità ….. Onestà ESSERE COMPETENTE

  9. COMPETENZE DELL’OSSERVATORE ( comportamento educativo) Maturità emozionale Fiducia in se stessi Competenze relazionali Competenze tecniche Abilità logiche Ascolto Assertività Capacità di guidare il lavoro degli altri Uniformità

  10. GESTIONE DEL COLLOQUIO • Mantenere alta la motivazione • Sentirsi coinvolti : attori partecipativi • Sentirsi responsabili davanti al collega , all’osservatore e al CIA • Partecipare e permettere ad ognuno di concorrere al “comune “ successo • Risolvere i conflitti • Prevenire gli ostacoli • Garantire “controllo” sulle qualità dei risultati

  11. OBIETTIVI DEL COLLOQUIO - Predisporre, costruire e mantenere il rapporto fra arbitri/persone - Far crescere le potenzialità degli individui - Definire obiettivi concreti definendo le risorse necessarie al loro raggiungimento - Definire criteri operativi - Individuare, riconoscere , rispettare e gestire i ruoli - Definire e condividere le regole

  12. OSTACOLI DURANTE IL COLLOQUIO • Timore di essere giudicati • Pregiudizi • Eccesso di spirito critico • Prevaricazione • Confusione e ambivalenza • Non definire con chiarezza i problemi

  13. STRUMENTI UTILI • La Relazione • Capacità di Ascoltare • Comunicazione efficace • Riflessione • Autocontrollo • Definizione chiara degli obiettivi • Abbassare le tensioni

  14. Sapere che il proprio ruolo è “servire” e non essere servito; • Sentirsi parte integrante del processo didattico • Fiducia in se stessi • Non scaricare la propria responsabilità • Non crearsi alibi • Divertimento …….

  15. Saper comunicare: competenza specifica • Comunicare : mettere in comune – condividere ( dia- logos: intelligenza a due, scambio o Incontro di intelligenze ) • Non vuol dire trasmettere semplicemente un messaggio o dire delle cose; quanto piuttosto impegnarsi per ottenere una reazione/relazione di fiducia • Il senso ed il significato del messaggio viene interpretato dall’interlocutore nell’ambito della relazione.

  16. Comunicazione efficace nella conduzionedel colloquio • Essere consapevole di “trasferire” qualcosa a qualcuno; • Contribuire alla costruzione dell’autostima dell’arbitro; • Considerare i bisogni individuali e di gruppo; • Motivare adeguatamente gli arbitri; • Comprendere la relazione interpersonale tra gli arbitri; • Porsi in relazione asimmetrica e responsabile • Creare un clima positivo

  17. Messaggi efficaci per il colloquio • Devono essere diretti • Devono essere chiari e senza doppio significato • Devono focalizzarsi su un argomento alla volta • Non devono avere secondi fini • Verbali e non verbali devono essere congruenti tra loro • Rendere il messaggio appropriato all’arbitro • Devono incoraggiare e rinforzare; • Non devono suscitare il senso di ingiustizia percepita/subita

  18. Esprimersi in modo efficace • Dirette all’azione (gesto/fischio) e non alla persona • Segnalano in modo positive , utile ed efficace, ciò che non funziona dell’azione stessa • Sono espresse in termini concreti e con precisi riferimenti • Sono orientate a risolvere difficoltà e problemi • Sollecitato il senso di responsabilità

  19. Esprimersi in modo efficace • Definire gli obiettivi in termini di comportamenti necessari per raggiungerli e non solo in termini di risultati • Assegnare un compito di miglioramento all’arbitro • Puntare verso specifici miglioramenti (circoscritti e ben definiti) e non verso grandi cambiamenti poco concreti e fuori portata (creare false aspettative)

  20. Posture / atteggiamenti durante il colloquio: comunicazione non verbale • Come governare il linguaggio del corpo: espressione del viso, contatto visivo, postura, respirazione, gestione dello spazio, prossemica, gestualità , abbigliamento ( essere predisposti ….. ) • Come governare la voce: il tono, il volume, ritmo, velocità, modulare silenzi, pause e attese

  21. CONFLITTO Uno stato di tensione in cui l’individuo viene a trovarsi sottoposto alla pressione di impulsi, bisogni e motivazioni contrastanti, a causa di una situazione creata da lui stesso o da terzi

  22. Momenti di conflitto • conflitto di compito (differenze rispetto al punto di vista e nelle opinioni riguardanti il compito) • conflitto di relazione (componenti emozionali ed affettive quali tensioni, insofferenze o resistenze interpersonali)

  23. È necessario attivare un processo di “mediazione” che faccia “evolvere dinamicamente una situazione di conflitto, aprendo canali di comunicazione INTERPERSONALI/TECNICI Non è importante che il conflitto abbia una certa intensità emozionale, è necessario invece farlo evolvere nei suoi aspetti soprattutto di possibilitàdi risoluzione

  24. Come gestire un conflitto • Affinare la capacità empatica • Riconoscere che le differenze tra le persone e che possono essere una risorsa • Sviluppare la capacità di utilizzare diverse e varie strategie di risoluzioni dei problemi, restituendo un immediato aumento di senso di autoefficacia personale e di gruppo.

  25. Il conflitto come risorsa … • aumentare la motivazione al cambiamento,all’intervento ed all’attività; • mobilitare energie ed innovatività; • aumentare la consapevolezza del proprio ruolo, del proprio potere nella relazione del proprio comportamento e le ricadute sugli altri • la corretta gestione del conflitto fa scaricare nel gruppo tensioni e stress e si possono incanalare positivamente le emozioni

  26. Per condurre un colloquio efficace devono coesistere la dimensione razionale e la dimensione emotiva , in grado di sviluppare sia le capacità/competenze tecniche (dimensione orientata all’obiettivo), sia le capacità di farsi accettare /competenze relazionali comunicative ( dimensione orientata al mantenimento di un clima “assertivo” )

  27. Differenze di stile ….

  28. Buona soluzione …..!

  29. In conclusione … Di fronte ad una persona /arbitro arrabbiato, spaventata o triste, quando l’ansia spinge a dire migliaia di parole o pensare innumerevoli soluzioni del problema, è importante offrire un luogo per l’ascolto e per “raccontarsi”: LO SPOGLIATOIO !! Buon lavoro a tutti Barbara

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