1 / 45

La determinazione del reddito nazionale e il ruolo della politica fiscale

La determinazione del reddito nazionale e il ruolo della politica fiscale. Liberisti e legge di Say; keynesiani e principio della domanda effettiva: due visioni diverse di come si giunge all’equilibrio La determinazione dell’equilibrio in un modello keynesiano: il ruolo del moltiplicatore

Download Presentation

La determinazione del reddito nazionale e il ruolo della politica fiscale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La determinazione del reddito nazionale e il ruolo della politica fiscale • Liberisti e legge di Say; keynesiani e principio della domanda effettiva: due visioni diverse di come si giunge all’equilibrio • La determinazione dell’equilibrio in un modello keynesiano: il ruolo del moltiplicatore • L’impatto di variazioni della domanda aggregata su inflazione e disoccupazione • La spesa pubblica e le imposte per influenzare il livello di attività economica: il ruolo e l’efficacia della politica fiscale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  2. Liberisti sostenevano la validità della legge di Say Keynesiani sostenevano la validità del principio della domanda effettiva Il mercato funziona in modo efficiente? Negli anni Trenta nacque un acceso dibattito tra: Il mercato è in grado di allocare le risorse in modo efficiente Il mercato non funziona in modo efficiente ed è necessario un intervento pubblico per aumentare la domanda aggregata Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  3. La legge di Say L’offerta aggregata crea da sé la propria domanda Un eccesso di offerta viene eliminato da una diminuzione del prezzo È necessario che i prezzi siano flessibili e quindi che i mercati siano in concorrenza perfetta Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  4. La legge di Say in un’economia di baratto In un’economia di baratto in cui tutti i mercati sono perfettamente concorrenziali vale la legge di Say Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  5. La legge di Say in un’economia monetaria In un’economia monetaria in cui tutti i mercati sono perfettamente concorrenziali e non c’è tesaurizzazione della moneta vale la legge di Say • L’economia raggiunge spontaneamente la piena occupazione • Lo stato non può svolgere alcun ruolo attivo di politica economica • Aumenti dell’offerta di moneta non producono effetti sulle grandezze reali, ma solo aumenti di prezzo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  6. Le ipotesi fondamentali dell’analisi keynesiana • Il mercato dei beni opera in concorrenza imperfetta • Le imprese hanno convenienza a mantenere i prezzi fissi Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  7. Il principio della domanda effettiva È la domanda aggregata a determinare il livello di produzione (di equilibrio) dell’economia p Yo Yd Yd1 Y** Y* Yd, Yo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  8. In caso di eccesso di offerta parte della produzione viene immagazzinata e le scorte aumentano in modo indesiderato. La produzione diminuisce per ridurre le scorte al livello desiderato In caso di eccesso di domanda le imprese utilizzano le scorte di magazzino per far fronte all’aumento della domanda. Questa variazione indesiderata spinge le imprese ad aumentare la produzione per ricostituire le scorte L’aggiustamento all’equilibrio L’aggiustamento non avviene tramite variazioni di prezzo, ma attraverso la quantità prodotta Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  9. Quali sono le determinanti del consumo? Nell’analisi keynesiana la funzione del consumo dipende dal reddito corrente (dal prodotto dell’economia) C=C(Yo) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  10. Funzione del consumo lineare C=a+bYoa>0, 0<b<1 dove a=consumo di sussistenza C b a Yo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  11. Funzione del consumo lineare • b=C/Yo= propensione marginale al consumo (PMGC) rappresenta la parte di incremento unitario del reddito che viene consumata. È minore di 1 perché è ragionevole pensare che non tutto l’aumento del reddito verrà consumato • C/Y=a/Y+b=propensione media al consumo (PMEC) è decrescente perché all’aumentare del reddito il consumo di sussistenza medio diminuisce PMGC PMEC PMEC PMGC=b Yo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  12. La funzione del risparmio Il risparmio è dato dal reddito prodotto dall’economia al netto del consumo S=Yo–C(Yo) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  13. Funzione del risparmio lineare S=Yo–C= Yo–a–bYo=–a+(1–b)Yoa>0, 0<b<1 dove –a=risparmio di sussistenza S (1–b) Yo –a Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  14. Funzione del risparmio lineare • 1–b=S/Yo= propensione marginale al risparmio (PMGS) rappresenta la parte di incremento unitario del reddito che viene risparmiata. Se b< 1 è positiva • S/Y=–a/Y+(1–b) =propensione media al risparmio (PMES) è crescente rispetto al reddito PMGS PMES PMGS=1–b Yo PMES Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  15. Le ipotesi del modello macroeconomico keynesiano • Il mercato dei beni è indipendente da quello della moneta • Vale il principio della domanda effettiva – prezzi costanti e pari a 1 – Yo=Yd=Y • Il reddito di piena occupazione Ypo è dato • C=a+bY • I=I0 • G=G0 Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  16. La domanda aggregata è pari a Yd=a+bY+I0+G0 La condizione di equilibrio è Y=a+bY+I0+G0Y<Ypo Y*=[1/(1–b)](a+I0+G0) Il livello del reddito di equilibrio è dato dal prodotto tra a+I0+G0 domanda aggregata esogena m=1/(1–b)>1 moltiplicatore keynesiano – se b0, m1 – se b–1, m+ Il modello macroeconomico keynesiano Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  17. Derivazione grafica dell’equilibrio Yd Yd=Yo Yd A Y* Ypo Yo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  18. Il principio del moltiplicatore Dato un livello (variazione) di domanda aggregata esogena A, il livello (variazione) del reddito di equilibrio risulta più che proporzionale nella misura stabilita dal coefficiente m, a patto che vi siano sufficienti risorse produttive inutilizzate Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  19. Un aumento della domanda aggregata esogena (ad es. da G0 a G1) determina un aumento più che proporzionale del reddito Yd Yd1 Yd0 A1 A0 Yd=Yo Y* Y** Yo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  20. Caratteristiche dell’equilibrio keynesiano Si tratta di un equilibrio di sotto-occupazione Per via dell’insufficienza della domanda aggregata l’economia non riesce a raggiungere spontaneamente il reddito di pieno impiego Il settore pubblico ha un ruolo importante nello spingere l’economia alla piena occupazione delle risorse: l’aumento della spesa pubblica provoca un aumento più che proporzionale sul reddito Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  21. Il finanziamento della spesa pubblica La spesa pubblica può essere finanziata tramite • Emissione di moneta • Indebitamento • Tassazione NON PRODUCONO EFFETTI SUL MERCATO DEI BENI Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  22. La tassazione Consideriamo la spesa pubblica finanziata attraverso la tassazione Sono rilevanti • il tipo di tassazione • i vincoli cui è soggetto il bilancio pubblico Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  23. Tipo di tassazione • Tassazione in somma fissa T=T0 • Tassazione proporzionale T=tY • Tassazione progressiva Vengono fissate aliquote diverse per diversi scaglioni di reddito Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  24. Vincoli al bilancio pubblico • Vi è obbligo del bilancio in pareggio T=G • Non vi è obbligo del bilancio in pareggio TG Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  25. Obbligo del bilancio in pareggio • La tassazione è in somma fissa • Gli individui decidono quanto consumare sulla base del reddito disponibile (Yd=Y–T) • T=G0 La condizione di equilibrio diventa Y=a+b(Y–G0)+I0+G0 Y*=[1/(1–b)](a+I0)+G0 Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  26. Il moltiplicatore della spesa pubblica Il moltiplicatore della spesa pubblica si riduce a 1 La spesa pubblica in questo caso è meno efficace nel determinare un aumento del reddito nazionale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  27. Disavanzi o avanzi del bilancio pubblico • La tassazione è in somma fissa • Gli individui decidono quanto consumare sulla base del reddito disponibile (Yd=Y–T0) • T0G0 La condizione di equilibrio diventa Y=a+b(Y–T0)+I0+G0 Y*=[1/(1–b)](a+I0+G0–bT0) Il moltiplicatore rimane invariato Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  28. Tassazione e spesa pubblica Un aumento della spesa pubblica è più efficace nell’aumentare il reddito di equilibrio di una riduzione delle imposte Infatti 1/(1–b)>b/(1–b) La spesa pubblica agisce direttamente sulla domanda aggregata mentre la tassazione ha un’influenza indiretta tramite l’aumento del reddito disponibile Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  29. Lo scarto inflazionistico Se al livello di pieno impiego la domanda eccede l’offerta si determina un problema di eccesso di domanda che non può essere risolto La produzione effettiva non può eccedere quella potenziale Si determina uno scarto inflazionistico, una pressione che genera l’aumento dei prezzi Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  30. La curva di offerta aggregata nel modello keynesiano • Per livelli di produzione fino al reddito di piena occupazione i prezzi rimangono fissi • Nel momento in cui si raggiunge la piena occupazione un aumento della produzione si riflette in un incremento dei prezzi p Ypo Y Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  31. La curva di offerta aggregata Quando la produzione è lontana dalla piena occupazione incrementi di produzione provocano aumenti contenuti dei prezzi. Avvicinandosi al pieno impiego i prezzi aumentano sempre di più • La disoccupazione e l’inflazione non sono causate esclusivamente da eccessi di domanda e di offerta • Non tutte le imprese operano allo stesso livello di attività p È possibile nella realtà osservare inflazione e disoccupazione contemporaneamente Ypo Y Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  32. La curva di Phillips Descrive una relazione tra inflazione e disoccupazione È una curva decrescente e convessa Un aumento della domanda aggregata è soddisfatto dall’offerta di lavoro in eccesso senza bisogno di aumentare i salari e, di conseguenza, i prezzi. Mano a mano che il lavoro scarseggia le imprese devono pagare salari più elevati Tasso di inflazione Disoccupazione Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  33. Il ciclo economico Secondo i keynesiani sono le fluttuazioni della domanda a spiegare le fluttuazioni cicliche Tali fluttuazioni sono determinate da • l’instabilità degli investimenti • la variazione delle scorte Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  34. La teoria dell’acceleratore L’ammontare degli investimenti non dipende dal livello della domanda, ma dal suo tasso di crescita Le variazioni degli investimenti tendono a essere molto più accentuate di quelle del reddito nazionale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  35. Variazioni delle scorte Le scorte hanno un andamento fluttuante nel corso del ciclo e a loro volta influiscono sulle variazioni della produzione Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  36. Espansioni e recessioni persistono a causa di Ritardi Effetti cumulativi Espansioni e recessioni finiscono a causa di Livelli massimi e minimi (del consumo, degli investimenti) Effetto eco L’acceleratore Shock stocastici Politiche economiche Le determinanti dell’andamento del ciclo economico Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  37. Strumenti della politica fiscale Spesa pubblica Imposizione fiscale Obiettivi della politica fiscale Prevenire disequilibri nell’economia Mitigare le fluttuazioni cicliche La politica fiscale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  38. La politica fiscale incide sul bilancio pubblico BS=T–G–rB Se BS<0 si ha un disavanzo. L’ammontare del disavanzo costituisce il fabbisogno finanziario dello stato Se BS>0 si ha un avanzo pubblico Se T>G si parla di avanzo primario Se T<G si parla di disavanzo primario Il bilancio pubblico PAGAMENTO PER GLI INTERESSI SUL DEBITO Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  39. L’uso della politica fiscale • Stabilizzatori fiscali automatici la spesa pubblica e l’imposizione fungono da stabilizzatori automatici attenuando le fluttuazioni del ciclo • Politica fiscale discrezionale quando non sono sufficienti gli stabilizzatori automatici si può decidere di variare il livello delle imposte o della spesa pubblica Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  40. L’efficacia della politica fiscale Dipende da • Precisione delle previsioni • Misura in cui la variazione della spesa pubblica e delle imposte influenzano i prelievi e le immissioni • Misura in cui le variazioni di altri prelievi e immissioni influenzano il livello del reddito • Scansione temporale degli effetti della politica fiscale • Misura in cui una variazione della domanda aggregata ha gli effetti desiderati su output, occupazione, inflazione e bilancia dei pagamenti • Misura in cui la politica fiscale ha effetti indesiderati Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  41. 2. Previsione degli effetti di variazioni della spesa pubblica Se il settore pubblico finanzia la spesa pubblica con un’emissione di debito si potrebbe verificare l’effetto spiazzamento  le imprese potrebbero essere disincentivate dall’investire e le famiglie in quella di domandare credito Tali diminuzioni possono controbilanciare l’aumento della spesa pubblica fino a neutralizzarlo completamente nel caso estremo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  42. 2. Previsione degli effetti di variazioni dell’imposizione Una riduzione delle imposte provoca un aumento non solo del consumo, ma anche del risparmio. Tuttavia non è facile prevedere di quanto. Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  43. 3. Previsione dell’effetto sul reddito nazionale • La dimensione del moltiplicatore può essere difficile da stimare • È difficile stimare gli investimenti indotti dall’acceleratore Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  44. 4. Scansione temporale degli effetti della politica fiscale discrezionale Ci sono cinque possibili tipi di ritardo • Ritardo di percezione • Ritardo tra percezione e azione • Ritardo tra azione ed effetti della politica economica • Ritardo tra variazione della spesa pubblica e delle imposte e conseguenti variazioni del reddito nazionale dei prezzi e dell’occupazione • Il consumo può rispondere lentamente a variazioni delle imposte Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

  45. 6. Effetti indesiderati della politica fiscale discrezionale • Inflazione da costi • Benessere e giustizia distributiva • Incentivi Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002

More Related