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Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione

Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione. Umanesimo civile a scuola . Parte I. Il supporto alla sperimentazione, la formazione dei docenti, l’organizzazione della rete di scuole e il curricolo implicito . PALERMO 3 – 4 – 5 marzo 2010.

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Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione

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Presentation Transcript


  1. Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione Umanesimo civile a scuola Parte I Il supporto alla sperimentazione, la formazione dei docenti, l’organizzazione della rete di scuole e il curricolo implicito PALERMO 3 – 4 – 5 marzo 2010 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  2. Tra le tediose domande dei bambini ce ne sono alcune alle quali è veramente difficile rispondere. Buona parte della filosofia è il tentativo degli adulti di rispondere a queste domande. G. B. Matthews, The Philosophy of Childhood Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  3. ETICA DEL DOVERE ED ETICA DELLA FELICITÀ PERCHÉ DOVREI ESSERE BUONO ? I greci (fino al 1700) perché solo così sarai felice! La virtù paga, garantisce una vita armoniosa e prospera e assicura la realizzazione dell’io nel mondo. La FELICITÀ DEL DOVERE – la virtù produce felicità (Socrate, gli Stoici…). Aristotele: considera una sciocchezza pensare alla felicità a prescindere dalle forze esterne. – Le filosofie ultraterrene. I giacobini. Dalla virtù dei saggi e dei sapienti alla felicità dei popoli. L’idea di progresso: il Paradiso in terra – i diritti dell’uomo e del cittadino. Saint-Just (1793) «La felicità è un’idea nuova in Europa». Kant: la virtù del dovere e il dovere della virtù. Hegel: «I periodi di felicità sono pagine bianche nella storia del mondo». Nietzsche e Freud – Eutanasia della felicità. Il XX secolo: la crisi dell’ETICA CIVILE – l’eclissi della società dell’umano. Dall’etica del contratto sociale all’etica del contratto mercantile: ovvero dal bene comune all’individualismo consumistico, egoistico, proprietario – la società dei consumi non conosce i beni comuni. Il DOVERE DELLA FELICITÀ. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  4. Il senso del dovere Si può rinunciare all’idea di felicità? «Dovere! Nome sublime e grande Che non ha niente di piacevole che possa lusingare …» Kant, Critica della ragion pratica DOVERI E OBBLIGHI «triste cosa a dirsi, ma non per questo meno vera, la formazione della cellula morale di base – l’individuo –, è ancora in gran parte da fare. Difetta nei più, per miseria, indifferenza, secolare rinuncia, il senso geloso e profondo dell’autonomia e della responsabilità. Un servaggio di secoli fa sì che l’italiano medio oscilli oggi ancora tra l’abito servile e la rivolta anarchica. Il concetto della vita come lotta e missione, la nozione della libertà come dovere morale, la consapevolezza dei limiti propri ed altrui, difettano». Carlo Rosselli (1928). A un popolo si può dare la LIBERTA’ CIVILE E POLITICA ma non la LIBERTA’ MORALE. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  5. Il senso del dovere « non si dolgano li principi delli peccati de’ populi, perché li peccati de’ populi nascono dalli peccati de’ principi». Machiavelli Come rafforzarlo? I popoli guardano in alto e seguono gli esempi I fanciulli e gli adolescenti guardano in alto e seguono gli esempi L’incoraggiamento e l’esempio a riscoprire e praticare il senso del dovere può venire solo dall’educazione Dove è finita l’esemplarità educativa ? Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  6. Il senso del dovere «Le leggi dell’educazione saranno dunque diverse in ogni specie di governo. Nelle monarchie avranno per oggetto l’onore; nelle repubbliche, la virtù; nel dispotismo, la paura. (…) E’ nel governo repubblicano che si ha bisogno di tutta la potenza dell’educazione. (…) Si può definire questa virtù, l’amore delle leggi e della patria. Quest’amore, richiedendo una preferenza continua verso l’interesse pubblico in confronto al proprio, conferisce tutte le virtù particolari: esse non sono altro che tale preferenza. Quest’amore è particolarmente legato alle democrazie. Soltanto in esse il governo è affidato ad ogni cittadino. Orbene, il governo è come tutte le cose di questo mondo: per conservarlo bisogna amarlo. (…) Tutto dipende perciò dallo stabilire quest’amore nella repubblica; e l’educazione deve essere appunto sollecita a ispirarlo. Ma perché i fanciulli possono provarlo, v’è un mezzo sicuro: e cioè che i padri lo provino essi stessi. D’ordinario, si è padroni di trasmettere ai propri figli le proprie cognizioni; lo si è ancor di più di trasmetter loro le proprie passioni. Se ciò non avviene, è segno che quello che è stato fatto nella casa paterna è distrutto dalle impressioni del mondo esterno. Non sono le nascenti generazioni che degenerano; essi si perdono soltanto quando gli uomini fatti sono già corrotti». Charles-Louis de Secondat de Montesquieu, Lo spirito delle leggi (1748) Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  7. Quadro storico dai doveri del cittadino a C&C 1 PERCHÉ l’apprendimenti civico è sempre stato un problema ? 1867 – Il Plutarco italiano (C. Mariani e P. Fanfani) Il popolo costumato e felice 1860 – Istruzioni di A. Fava: «ammaestrare i fanciulli ai doveri domestici e alla vita sociale». 1867 – Istruzioni Coppino: «giovinetti istruiti e savi e piegati al bene» 1877 – Legge Obbligo scolastico : Nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino 1887 – L. 15 luglio – Istruzioni Generali (A. Gabelli) : doveri dell’uomo e del cittadino 1894 – R.D. 29 novembre n. 525 (ministro Baccelli): diritti e doveri fin dalla terza classe – Istruire quanto basta educare più che si può Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  8. 1903 – Nunzio Nasi e i Doveri dell’uomo di G. Mazzini (G. Salvemini) R. D. 29.01.1095 – Programmi Orlando/Orestano «Educazione morale e istruzione civile» Il Decalogo Civile di Giuseppe Cesare Abba R.D. 1.10. 1923 n. 2185 – G. Gentile «il divino della religione è una posizione dell’assoluto che rivela al fanciullo immediatamente i suoi doveri di uomo» (C.M. n. 2 del 5 gennaio 1924). Arruolamento nazionalistico – mistica fascista 1945 – Programmi : Educazione morale, civile e fisica 1947 – 28 aprile – il cristiano sociale Gerardo Bruni propose un emendamento in sede Costituente: «le scuole di qualsiasi tipo compiono un servizio pubblico, e sono tenute ad impartire un insegnamento e un’educazione civica di ispirazione democratica e nazionale». 1951 – Disegno di legge 2100 (G.Gonella) : educazione civile, educazione alla urbanità; per le educatrici per l’infanzia e gli istituti tecnici : educazione civile e morale professionale 1955 – mancano riferimenti specifici. Considerazioni generali sull’educazione ambientale e storico-sociale. 1958 – D.P.R. n. 585 del 13 giugno: educazione civica 2 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  9. 3 1979 – programmi della scuola media inferiore: l’educazione civica legata alla storia e l’educazione sanitaria alle scienze – visione trasversale e interdisciplinare 1985 – Educazione alla convivenza democratica 1991 – campo d’esperienza il sé e l’altro ANNI NOVANTA la pluralizzazione evanescente? • Rinnovamento e ampliamento della dimensione civico-costituzionale • Attivazione e funzionalizzazione della partecipazione studentesca • Politiche di supporto al diritto allo studio • Orientamenti e pronunciamenti europei Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  10. La cittadinanza democraticaraccomandazione europea • Raccomandazione (2002)12 del Comitato dei Ministri agli stati membri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 • l’educazione alla cittadinanza democratica è un fattore di coesione sociale; catalizzatore di rapporti di fiducia e di stabilità in Europa; • L’educazione alla cittadinanza democratica dovrebbe essere al centro della riforma e dell’attuazione delle politiche dell’istruzione; • Proiezione lungo tutto l’arco della vita; • Obiettivi educativi e contenuti dell’educazione alla cittadinanza democratica; • Metodi di educazione alla cittadinanza democratica; • Formazione iniziale e perfezionamento degli insegnanti; • Ruolo dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  11. La cittadinanza democratica risoluzioni del Consiglio dell’Unione europea Risoluzione del 15 luglio 2003 «Costruire capitale sociale e umano nella società dei saperi: apprendimento, lavoro, coesione sociale e genere» – (2003/C1 75/02) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • Di conclusioni su «Lo sviluppo del capitale umano per la coesione sociale e la competitività nella società dei saperi» (2003/C 295/05) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • Su «Rendere la scuola un ambiente di apprendimento per prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile e favorire l’inclusione sociale» (2003/C 295/05) • Risoluzione del 25 novembre 2003 • In materia di «Obiettivi comuni sulla partecipazione e informazione dei giovani »(2003/C 295/04) – in particolare l’allegato: Assi d’intervento • PARTECIPAZIONE • Partecipazione dei giovani alla vita civile • Maggiore partecipazione dei giovani al sistema della democrazia rappresentativa • Supporto alle diverse forme di apprendimento della partecipazione • INFORMAZIONE • Accesso dei giovani ai servizi d’informazione • Informazione di qualità • Partecipazione dei giovani all’informazione Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  12. Le competenze chiave per l’apprendimento permanente Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 Nel quadro europeo - le competenze chiave per: la realizzazione personale; la cittadinanza attiva; la coesione sociale; l’occupabilità nella società della conoscenza. OTTO COMPETENZE CHIAVE PER GLI EUROPEI Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale. Competenza chiave = Livello essenziale di preparazione alla vita adulta e lavorativa che, altresì, costituisce la “base” per ulteriori occasioni di apprendimento lungo tutto il corso della vita Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  13. La cittadinanza democratica Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione (G. U. 15 giugno 2007) Una società dell’accoglienza e del pluralismo culturale e religioso L’Italia comunità di persone e di valori Dignità della persona, diritti e doveri Diritti sociali. Lavoro e salute Diritti sociali. Scuola, istruzione, informazione Famiglia, nuove generazioni Laicità e libertà religiosa L’impegno internazionale dell’Italia Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  14. I saperi e le competenze Decreto 22 agosto 2007 Regolamento in materia di adempimento dell’obbligo d’istruzione Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  15. I saperi e le competenze Decreto 22 agosto 2007 – allegato 2 Regolamento in materia di adempimento dell’obbligo d’istruzione L. 30.10.2008 n. 169 Documento d’indirizzo “Cittadinanza e Costituzione” 4 marzo 2009 Situazioni di compito per la certificazione delle competenze: Dignità umana Identità e appartenenza Alterità e relazione Partecipazione Competenze chiave di CITTADINANZA al termine dell’istruzione obbligatoria Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  16. Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione Umanesimo civile a scuola Parte II Il supporto alla sperimentazione, la formazione dei docenti, l’organizzazione della rete di scuole e il curricolo implicito PALERMO 3 – 4 – 5 marzo 2010 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  17. La cultura civica - ieri • Tradizionalmente, o almeno fin dalla fondazione dello Stato unitario, per “cultura civica” è stato inteso un insieme di valori dove sono stati centrali: • Il rispetto per le regole fondamentali (norme) del vivere civile (diritti e doveri); • Un senso di fiducia nelle istituzioni pubbliche, nelle figure rappresentative del potere politico e la lealtà verso la comunità sociale; • Il senso di appartenenza ed identificazione nello Stato-nazione (patriottismo). Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  18. Il declino civileIl dispotismo moderno «Se cerco d’immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini uguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli o i suoi amici formano per lui tutta una specie umana; quanto al rimanente dei cittadini, egli è vicino ad essi ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più una patria». Alexis de Tocqueville, La democrazia in America (1835-1840) Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  19. Il declino civile La società della post-durezza (G. Sartori) Cambia il modello d’integrazione sociale Eric Hobsbawm ANTINOMIANA DEMOTICA Zygmunt Bauman Società liquida e declino dell’umanesimo civile Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  20. Il declino civilele tesi 13. 06.1958 – D.P.R. n. 585 S. Almond e S. Verba, The Civic Culture – Parochial E. C. Banfield, Le basi morali di una società arretrata, Familismo amorale 1993 – R. D. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane 1983 – 1993 – 1998 R. Inglehart Cultura materialista / post-materialista Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  21. IEA CivicEducation La visione del problema La formazione civica è la risultante di una molteplicità di processi ed influenze, di cui i giovani sono partecipi e a cui sono esposti. I processi di socializzazione, oltre e più che dall’insegnamento intenzionale da parte degli adulti, sono influenzati dalla esperienza diretta che i giovani hanno della comunità sociale e politica all’interno della quale vivono. Il contesto esterno, che interagisce con i processi di costruzione della conoscenza, non è concepito tanto in termini di stimoli o rinforzi, quanto piuttosto come un insieme di pratiche e interazioni sociali tra gli individui che contribuiscono alla costruzione di significati socialmente condivisi e di risposte ai comportamenti individuali. 1971 / 1999 Dopo polacchi, finlandesi, ciprioti e greci. I docenti: Il 69% - sviluppare il pensiero critico Il 2% - trasmettere conoscenze L’82% considera che proprio quest’ultimo è il limite della scuola Una società dalla debole cultura civile non può pretendere di risolvere i suoi problemi solo a scuola Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  22. Il capitale sociale 1 Risorsa relazionale / Risorsa morale «Per capitale sociale si intende (…) una struttura di relazioni tra persone relativamente durevole nel tempo, atta a favorire la cooperazione e perciò a produrre, come altre forme di capitale, valori materiali e simbolici. Questa struttura di relazioni consta di reti fiduciarie formali e informali che stimolano la reciprocità e la cooperazione» (A. Mutti, 1998). James Coleman (1990) Capitale fisico Capitale umano Capitale sociale F. Fukuyama (1996) Risorsa morale : «produrre capitale sociale richiede di far proprie le norme morali di una comunità e, nel suo ambito, l’acquisizione di valori come la lealtà, l’onestà e l’affidabilità (…) il capitale sociale non può essere accumulato semplicemente mediante l’agire individuale. Si fonda sulla prevalenza delle virtù sociali rispetto a quelle individuali». Relazioni fiduciarie: più le persone si cercano e collaborano e più creano capitale sociale. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  23. Il capitale sociale 2 E’ la risorsa silenziosa, discreta e invisibile che serve a semplificare la vita delle persone e che si percepisce in tutta la sua urgenza soprattutto quando manca = cultura civica R. Putnam (1993, 2004) Capitale sociale e individualismo capitale sociale = virtù civica Le virtù civiche per partecipare alla vita pubblica: Discussione pubblica Affidabilità reciprocità Capitale sociale che apre Capitale sociale che serra Le cause del declino civile Come nasce e si sviluppa il capitale sociale? Erik Erikson – il senso di fiducia matura nel primo anno di vita del bambino Alejandro Portes – Interiorizzazione dei valori Gli scambi di reciprocità La solidarietà collettiva (il “noi”) La fiducia imposta (ricompense o sanzioni del gruppo) Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  24. R. Putnam – le cause del declino civile Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  25. Agenda per capitalisti sociali La cittadinanza non è uno sport per spettatori Il problema di Oscar Wilde “l’educazione civica serve se è utile per realizzare un cambiamento collettivo” (Putnam) Le reti di impegno civico – riannodare il tessuto della nostra comunità • L’organizzazione del lavoro • Una Tv diversa • Internet “corretto, attivo e solidale” • Giornalismo civico • La partecipazione alla vita pubblica e all’attività politica: • scopriamo nuovi modi di usare l’arte e salvaguardare il territorio, i suoi monumenti e la sua integrità naturalistica. Sono tutti beni pubblici • Programmi di assistenza alla comunità • Partecipazione ad attività extrascolastiche • Quartieri vivibili e sicuri • Una nuova politica del tempo libero: • frequenza di gruppi musicali, squadre di atletica, club filantropici, associazioni di volontariato, scoutismo …. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  26. La cultura civica - oggi 0. – Presupposti costitutivi Il principio della realtà sociale Universalidella socializzazione Il governo delle emozioni Il decentramento cognitivo e affettivo 1. – Valori morali condivisi Senso civico Orientamento etico Senso generazionale LE BUONE MANIERE 2. – Senso di fiducia 3. – senso di identità territoriale Coscienza normativa 4. – competenza democratica Coscienza giuridica Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  27. La sociopatia Il sociopatico non è spinto da quello che comunemente s’intende per cattiveria. Infatti si trova assolutamente al di là del bene e del male, ed è spinto ad agire solo da un’indifferenza assoluta. F. BLASK, Q come caos (1996) «La sociopatia è piuttosto un’immaturità affettiva che nasconde una puerilità di fondo con conseguente indifferenza alle frustrazioni, incapacità di esprimere sentimenti positivi come simpatia e gratitudine, vita sessuale impersonale e non coinvolgente, apatia morale difficilmente incrinata da sentimenti di rimorso o di colpa, mancanza di responsabilità, falsità e insincerità, condotta antisociale che spesso mette capo a gesti delittuosi realizzati con freddezza e indifferenza». U. Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, 2003 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  28. PEDAGOGIA DEMOCRATICA «Nel momento della massima diffusione della democrazia – si potrebbe dire nel momento della sua vittoria su ogni altro tipo di sistema di governo –, sembra dunque esserne venuta meno l’esigenza di insegnarne lo spirito» da una democrazia per assuefazione ad una democrazia per convinzione insegnare l’ethos democratico «I classici insegnano che non bastano buone regole ma che occorrono anche uomini buoni, che agiscano cioè nello spirito delle regole (…) mentre uomini buoni rendono accettabili costituzioni mediocri, uomini mali corrompono perfino costituzioni buone» G. Zagrebelsky Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  29. PEDAGOGIA DEMOCRATICAun decalogo (G. Zagrebelsky) “La democrazia non promette nulla a nessuno, ma richiede molto a tutti” I contenuti minimi dell’ethos democratico per apprendisti cittadini Credere negli ideali (le utopie collettive servono) La cura delle personalità individuali Lo spirito del dialogo Lo spirito dell’uguaglianza L’apertura verso chi porta identità diverse La diffidenza verso le decisioni irrimediabili L’atteggiamento sperimentale Coscienza di maggioranza e coscienza di minoranza L’atteggiamento altruistico La cura delle parole Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  30. La cittadinanza La democrazia è un modo di vivere nel quale si apprende l’esperienza del pubblico: non solo le regole e le procedure, ma i valori e le virtù civili. Il luogo dove far crescere la democrazia si chiama cittadinanza La cittadinanza è uno strumento della persona di garanzia difesa solidarietà partecipazione realizzazione sociale vigilanza critica T. H. Marshall Cittadinanza dei diritti civili – XVIII sec. Cittadinanza dei diritti politici – XIX sec. Cittadinanza dei diritti sociali – XX sec. I diritti della 4^ generazione: quelli della partecipazione e della responsabilità diretta al governo dei servizi che assicurano il benessere personale e sociale. LA CITTADINANZA EUROPEA Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000) Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  31. Cultura civica e progresso sociale Cittadinanza e Costituzione Umanesimo civile a scuola Parte III Il supporto alla sperimentazione, la formazione dei docenti, l’organizzazione della rete di scuole e il curricolo implicito PALERMO 3 – 4 – 5 marzo 2010 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  32. N. De Piccoli, N. Favretto, A. R. Zaltron, Norme e agire quotidiano negli adolescenti, il Mulino, Bologna, 2001. P. Donati, I. Colozzi (a cura di), La cultura civile in Italia: fra stato, mercato e privato sociale, il mulino, Bologna, 2002. C. Buzzi, A. Cavalli, A. de Lillo, (a cura di), Giovani del nuovo secolo. Quinto rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia, il Mulino, Bologna, 2002. R. Bosisio, R. Leonini, P. Ronfani, Quello che ci spetta. I diritti fondamentali nelle rappresentazioni degli adolescenti, Donzelli, Roma 2003. P. Ronfani (a cura di), Non è giusto! Dilemmi morali e senso della giustizia nelle rappresentazioni degli adolescenti, Donzelli, Roma, 2007. Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  33. GIOVANI E FIDUCIA SOCIALE Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  34. GIOVANI E VALORI Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  35. GIOVANI E VALORI Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  36. Il tessuto normativo dei giovani Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  37. GIOVANI E TESSUTO NORMATIVO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

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  39. GIOVANI E TESSUTO NORMATIVO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  40. GIOVANI E TESSUTO NORMATIVO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  41. GIOVANI E TESSUTO NORMATIVO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  42. GIOVANI E TESSUTO NORMATIVO Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  43. BAMBINI E ADOLESCENTIattori sociali e morali … non è giusto !! Il silenzio dell’infanzia: a lungo i bambini non sono stati considerati attori razionali, autonomi, competenti. La formazione dei sentimenti di giustizia e del ragionamento morale è influenzata da numerose variabili, quali l’età, il genere, lo status socio-economico e culturale, la scolarità, le esperienze sociali e partecipative (Bandura 1996) «Nelle loro attività quotidiane, relazionandosi con gli altri attori sociali, essi si trovano continuamente di fronte a questioni che hanno a che fare con la giustizia, con l’equità, con l’empatia e la condivisione, e a situazioni che richiedono di prendere decisioni che hanno implicazioni morali e che suscitano l’approvazione o la disapprovazione altrui (Mayall, 2004)». Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  44. BAMBINI E ADOLESCENTIla ricerca sullo sviluppo morale Jean Piaget (1932) – i due stadi Realismo morale o eteronomo Relativismo morale o autonomo Lawrence Kohlberg (1958) – i tre stadi Pre-convenzionale Convenzionale Post-convenzionale Leon Vygotskij– il primato dell’interazione sociale M. J. Lerner – “credenza in un mondo giusto” A. Bandura H. Mead E. Sampson W. Damon Karniol e Miller La teoria della giustizia di Rawls Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  45. La competenza democratica • Le virtù civiche: • La discussione pubblica • L’affidabilità • La reciprocità I luoghi dell’apprendimento civico Casa Scuola Gruppo dei pari Territorio / Città Mass-media Personal- media COSCIENZA NORMATIVA COSCIENZA GIURIDICA Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  46. Il patrimonio normativo della società il principio di realtà sociale Interiorizzazione delle regole Le regole strutturano relazioni sociali – sono vincoli e risorse di azione sociale: in quanto vincolo assicurano stabilità e prevedibilità alle relazioni umane secondo costellazioni di aspettative socialmente condivise. COSCIENZA NORMATIVA È l’insieme dei concetti, rappresentazioni, valori e aspettative alla base della vita sociale. Uso consapevole e intrecciato di più sistemi e insiemi normativi di riferimento disponibili nell’ambiente (famiglia, scuola, pari, media …) Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  47. Il patrimonio normativo della società Coscienza giuridica L’insieme dei fenomeni e dei contenuti che vanno dalla conoscenza di base del diritto agli atteggiamenti e ai comportamenti conformi alle norme giuridiche. giusto / ingiusto lecito / illecito normale / deviante diritti / doveri innocenza / colpa permesso / divieto Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  48. L’apprendimento civico APPRENDIMENTO NORMATIVO ORDITO (struttura stabile e flessibile) norme, valori, sanzioni, aspettative, modelli di ruolo, rappresentazioni e concetti: responsabilità, colpa, danno, autorità, giustizia, eguaglianza, reciprocità, punizione, pena, devianza, conformità, diritti e doveri, giusto e ingiusto … • TRAMA • (elementi dinamici) • Attività di contrattazione e negoziazione • Pratica di resistenza e di conflitto, • di obbedienza e disubbidienza • Capacità di giudizio e di autoanalisi e • valutazione per adeguarsi • alle richieste normative • Assunzione di valori e pratiche di vita • Distanziamento morale • Capacità di riflettere sugli eventi • per l’attribuzione della colpa… Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  49. Obiettivi della formazione docente • La comprensione delle dimensioni politiche, giuridiche, sociali e culturali della cittadinanza; • La capacità di lavorare in un contesto interdisciplinare e per gruppi d’insegnamento; • La padronanza della pedagogia per progetti ed interculturale nonché dei metodi di valutazione specificamente riferiti all’educazione alla cittadinanza democratica; • La capacità di stabilire i necessari rapporti con il contesto sociale dell’istituzione educativa; • La consapevolezza della formazione continua. • Raccomandazione adottata dal Comitato dei ministri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

  50. La formazione civica dei giovani europei • Andrebbero applicate soluzioni educative e metodi didattici volti ad apprendere a vivere insieme in una società democratica, a combattere il nazionalismo esasperato, il razzismo e l’intolleranza, nonché ad eliminare la violenza, le dottrine e i comportamenti estremisti. Per contribuire al raggiungimento di tali obiettivi occorre fondamentalmente sapere: • risolvere i conflitti in modo non violento; • argomentare in difesa del proprio punto di vista; • ascoltare, capire ed interpretare le ragioni degli altri; • ammettere ed accettare le differenze; • fare delle scelte, considerare le alternative e sottoporle all’analisi etica; • farsi carico delle responsabilità condivise; • stabilire rapporti costruttivi e non aggressivi con gli altri; • acquisire un’impostazione critica nei confronti dell’informazione, dei modelli di pensiero e dei concetti filosofici, religiosi, sociali, politici, mantenendosi al tempo stesso fedeli ai valori e ai principi fondamentali del consiglio d’Europa. • Raccomandazione adottata dal Comitato dei ministri sull’educazione alla cittadinanza democratica – 16 ottobre 2002 Mario MELINO: C & C - L. 30.10.2008 n. 169

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