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Spin-off Accademici, Incubatori e Ruolo dell’Università Eugenio Corti Presidente APSTI

Università di Padova Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali LABORATORIO DI TECNOLOGIE E SISTEMI DI IMPRESE. Spin-off Accademici, Incubatori e Ruolo dell’Università Eugenio Corti Presidente APSTI Vicenza, 19 Aprile 2002. Sommario.

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Spin-off Accademici, Incubatori e Ruolo dell’Università Eugenio Corti Presidente APSTI

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Presentation Transcript


  1. Università di PadovaDipartimento di Tecnica e Gestionedei Sistemi IndustrialiLABORATORIO DI TECNOLOGIE E SISTEMI DI IMPRESE Spin-off Accademici, Incubatori e Ruolo dell’Università Eugenio Corti Presidente APSTI Vicenza, 19 Aprile 2002

  2. Sommario • dopo aver accennato alla storia di APSTI, alla sua missione, ai suoi soci, ai loro ser-vizi, ecc.; • approfondirò il rapportoRICERCA SCIEN-TIFICA / INNOVAZIONE / SVILUPPO; • introdurrò il concetto di VALORIZZAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DELLA RICER-CA SCIENTIFICA, e poi: • concluderò con alcuni esempi di collabora-zione tra la mia Università e un Consorzio Universitario (EUBEO) , che chiederà di aderire ad APSTI.

  3. Costituzione di APSTI(Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani) • circa 10 anni fa con 7 enti/organizzazioni (tra cui AREA Ricerca di TS, TECNOPOLIS di BA), in occasione di: • un accordo interministeriale tra : • Ministero dell’Università e della Ricerca (A. Ruberti), • Ministero del Bilancio, • Ministero del Mezzogiorno, • accordo voluto per finanziare i PST nel Mezzogiorno, • Fondi disponibili allora: 1.100 miliardi, • Scadenza per presentare proposte Luglio ‘92.

  4. Sviluppo di APSTI • 31 proposte (Luglio ‘92) per circa 7.000 miliardi, • crisi dell’accordo interministeriale, solo nel 1994 il Ministro dell’Università e della Ricerca (U. Colombo) avoca a se il Programma, • selezionati 49 Progetti presentati da 13 PST localizzati nel Mezzogiorno, • i primi fondi sono stati erogati solo nella primavera del ‘96 (su di totale di circa 450 Ml), • nel frattempo nascono numerosi PST in tutta Italia, • dal ‘92 ad oggi APSTI da 7 soci a 28 soci.

  5. I Soci APSTI • 28 Soci in 14 Regioni (3 in Piemonte, 4 in Lombardia, 4 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia, 2 in Emilia-Romagna, 2 in Toscana, 1 in Umbria, 1 nelle Marche, 1 nel Lazio, 4 in Campania, 2 in Puglia, 1 in Basilicata, 1 in Sicilia, 1 in Sardegna); • Nessuno in 5 Regioni (Valle d’Aosta, Trentino -Sudtirolo, Liguria, Molise, Calabria) .

  6. Obiettivi Generali Condivisida Tutti i Soci • APSTI raccoglie soggetti che operano per accrescere la competitività del territorio attraverso Progetti: • D’INNOVAZIONE, • di TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE; • in collaborazione con UNIVERSITA’e CENTRI DI RICERCA (art.1 Statuto). • N.B. Per TECNOLOGIA intendo un opportuno insieme di conoscenze tecniche, organizzative e gestionali il cui uso consente al possessore di queste conoscenze di raggiungere prefissati risultati positivi.

  7. I principali servizi di un tipico PST (sul totale di 26 soci APSTI) • progetti di Trasferimento di Tecnologie (26/26); • progetti di R&S (24/26); • ricerca di informazioni strategiche, fuori del proprio territorio (anche all’estero) (22/26); • Applicazioni di tecniche di Project Management (21.26); • Attività formativa (21/26); • Gestione di incubatori d’impresa (16/26); • Business Connections (14/26); • Consulenza aziendale (10/26); • Altri.

  8. I principali Settori Merceologici(tra parentesi numero di PST sul totale) • ICT (21/26); • Terziario avanzato (21/26); • Alimentare (20/26); • Ambiente (20/26); • Automazione Industriale (15/26); • Energetica (14/26); • Metalmeccanica (14/26); • Chimica (13/26) • Biomedicale (12/26).

  9. Alcuni Dati sui Soci APSTI • circa 700 imprese sono coinvolte nelle Società di gestione dei PST (fatturato annuo complessivo (media degli ultimi 3 anni : 150 miliardi di Euro/anno); • superficie coperta (laboratori, centri di ricerca, stabilimenti, incubatori, ecc.) circa 400.000 mq (con tendenza al raddoppio in pochi anni); • circa 100 enti/organizzazioni di ricerca (incluse le Università), con circa 50.000 tra docenti e ricercatori, sono coinvolti nei 28 PST, soci di APSTI.

  10. L’Università nel sistema PST • il ruolo dell’Università, come produttore di conoscenza tecnica, organizzativa e gestionale, sotto la forma di risultati scientifici (RS) nel sistema PST è fondamentale; • i risultati scientifici non sono direttamente applicabili, essi debbono essere trasformati in tecnologie che siano applicabili (TA) dal mondo delle imprese e della Pubblica Amministrazione; • il rapporto “Università / Sistema delle imprese e della Pubblica Amministrazione” è ancora troppo debole in Italia; • ecco il ruolo del PST nel suo territorio.

  11. RICERCA INNOVAZIONE SVILUPPO Ricerca ed Innovazione • una famosa frase di Carlo Rubbia: “non ci può essere INNOVAZIONE senza RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA, non c’è SVILUPPO senza INNOVAZIONE” NO

  12. Alcune Definizioni(per mettersi d’accordo) • Innovazione, una organizzazione fa innovazione se ha la capacità d’uso delle necessarie risorse per effettuare un cam-biamento dei suoi prodotti/servizi per renderli più competitivi, del processo produttivo e/o della struttura organizzativa per renderli più efficienti, efficaci ed economici, delle modalità di vendita per vendere meglio e di più, ecc. • Quindi INNOVAZIONE non è sinonimo di RICERCA SCIENTIFICA, ma è un COMPORTAMENTO dell’orga-nizzazione, che sa usare CONOSCENZA e FINANZA. • Quindi INNOVAZIONE non è un bene acquistabile, come una risorsa, ma può essere acquisito nel tempo, con molta fatica però, e non tutte le organizzazione ci riescono.

  13. P.A. MONDO DELLE CO- NOSCENZE TECNICHE E SCIENTIFICHE APPLICABILI IMPRESE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE RS TA VALORIZZAZIONE ECONOMICA E SO- CIALE DELLA RI- CERCA PUBBLICA DI S&T INNOVAZIONE RICERCA SCIEN- TIFICA E TEC- NOLOGICA PUBBLICA SISTEMI FINANZIARI RF SVILUPPO La Valorizzazione Economica e Sociale della Ricerca Scientifica e Tecnologica

  14. La Valorizzazione Economica e Sociale della Ricerca Scientifica e Tecnologica • non è Ricerca, cioè produzione di conoscenza Tecnica & Scientifica (T&S); • si realizza in 3 modi diversi: • la nuova idea di business, dopo che è stata svi-luppata e selezionata, viene ceduta ad un’impresa già operativa; • la nuova idea di business si trasforma in brevet-to (problema della nuova legge in fase di approvazione); • gli inventori della nuova idea di business decidono di svilupparla in proprio (spin-off accademici o da ricerca); • moltiplica le opportunità di finanziamento di nuove idee di business (seed e venture capital).

  15. Sono di due tipi: Spin-off Accademicio da Ricerca, Spin-off Aziendali, Obiettivo comune: sviluppare un NUOVO BUSINESS utilizzando le conoscenze accu-mulate da una precedente esperienza scientifica, svolgendo il proprio lavoro. Gli Spin-off

  16. Un docente o ricercatore (anche uno studente), sulla base di una più o meno lunga esperienza di attività di ricerca scientifica, decide di sfruttare in proprio uno o più risultati scientifici, che opportunamente trasformati potranno diventare interessanti tecnologie applicabili con vantaggi economici: al miglioramento di prodotti/servizi attuali, oppure, allo sviluppo di nuovi prodotti/servizi, oppure, al miglioramento dell’efficienza di un processo produttivo. Lo Spin-off Accademico o da Ricerca

  17. NUOVI INCENTIVISCIENTIFICI 3 FINANZIAMENTI PRIVATI E PUBBLICI ATTIVITA’ SCIENTIFICA ALL’INTERNO DELL’UNIVERSITA’ 1 2 • TEST TECNICI (Dipartimenti + Lab) • TEST ECONOMICI (Business Plan) NASCITA DI UNA NUOVA IDEA DI BUSINESS D1 4 FONDO CHIUSO REGIONALE PER LAINNOVAZIONE RISORSE FINANZIARIEPRIVATE • SVILUPPO TECNICO DI UN NUOVO PRODOTTO, • RICERCA DI COMPETENZE COMPLEMENTARI, • RICERCA DI FINANZIAMENTI, • SVILUPPO DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE, • SVILUPPO DEL PROTOTIPO, • ECC. 5 COMMERCIALIZAZIONE DEI RISULTATI SCIENTIFICI D2 Valorizzazione Economica dei Risultati Scientifici • PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE, • RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

  18. La Valorizzazione Economica e della Conoscenza Tecnica e Scientifica • creare le condizioni perché nascano NUOVE IDEE DI BUSINESS tra studenti, dottorandi, giovani ricercatori (continue attività di promozione e sensibilizzazione); • sostenere con offerta di adeguati servizi per l’innovazione e con risorse finanziarie le IDEE DI BUSINESS che mostrano un’alta probabilità di successo; • sviluppare un’adeguata politica di protezione e di valorizzazione della proprietà industriale (BREVETTI); • facilitare l’acquisto oneroso di alcune idee di business ormai mature e selezionate da parte di imprese già operative (TRASFERIMENTO EFFETTIVO DI TECNOLOGIE); • promuovere e sostenere la nascita e lo sviluppo di SPIN-OFF ACCADEMICI E DA RICERCA.

  19. Le prime Iniziative della mia Università in Collaborazione con due Consorzi UniversitariConsorzio ARPA (socio APSTI) - Consorzio EUBEO (non ancora) • recentemente sono emersi nuovi interessi su come costruire buone relazioni istituzionali con il mondo esterno, non solo per attività di ricerca (tradizione), ma anche nella formazio-ne e nella consulenza (un primo esempio: la Commissione di Facoltà “Rapporti con le Istituzioni e il mondo della produzione e dei servizi” - v. prossima trasparenza); • si sono introdotti in alcuni corsi della mia Facoltà elementi conoscitivi per lo sviluppo imprenditoriale, con lo slogan: “I posti fissi nelle grandi imprese vanno diminuendo, ogni neo-laureato deve diventare imprenditore di se stesso !! “ (secondo esempio: il corso “Gestione dell’Inno-vazione e dei Progetti” - v. prossima trasparenza).

  20. Esempio n° 1Commissione della Facoltà d’Ingegneria - 1/2 • 8 colleghi sono stati eletti 3 anni fa dal corpo docen-te, e colui che ha avuto il massimo numero di voti (E. Corti) è stato nominato dal Preside coordinatore; • la Commissione ha lanciato numerosi progetti di col-laborazione istituzionale con il mondo esterno, i più significativi: • costituzione dell’Associazione ex-alunni, per attivare una rete di relazioni tra neo-laureati e laureati da tempo (dirigenti aziendali, di enti ed istituzioni); • gruppi di lavoro misti per l’approfondimento delle figure professionali richieste dal mercato del lavoro; • programmi di formazione permanente, gestiti dai diparti-menti (per utilizzare le alte competenze universitarie); • ecc..

  21. Esempio n° 1Commissione della Facoltà d’Ingegneria - 2/2 • recentemente la Facoltà, su iniziativa della Commissione, ha raggiunto un accordo di collaborazione con la Ig Students SpA (SVILUPPO ITALIA SpA) per un pro-gramma che prevede l’organizzazione di piccoli gruppi di studenti del III° anno (Nuovo Ordinamento) per una simulazione d’impresa (a regime 350 - 400 studenti); • a regime si prevedono 100 - 150 imprese simulate all’anno, portate avanti da studenti di diversi CdL; • il tempo impegnato sarà conteggiato per la Laurea co-me crediti per il tirocinio, di fatto obbligatorio per tutti all’ultimo anno (un tutor universitario e un tutor Ig); • l’anno prossimo si inizierà con il CdL in Ingegneria Elettronica che ha anticipato il suo III° anno (progetto pilota, si prevede un numero di 35 - 40 studenti);

  22. Exampio n° 2Il corso “Gestione dell’Innovazione e dei Progetti”(Sviluppo di un Business Plan) a.a. ‘98/’99 a.a. ‘99/’00 a.a. ‘00/’01 SETTORI gruppi studenti gruppi studenti gruppi studenti TURISMO 1 3 4 10 4 11 AGROALIMENTARE 1 4 3 7 3 9 PRODUZIONE & COMMERCIA- LIZZAZIONE 3 8 4 15 7 20 SERVIZI alle IMPRESE & alle FAMIGLIE 5 14 5 15 10 29 SERVIZI ON-LINE 0 0 8 24 5 15 10 29 24 81 29 84 TOTALE

  23. Alcune Considerazioni Generali • le prime iniziative, già descritte, ci hanno convinto che per meglio valorizzare economicamente e social-mente la ricerca scientifica è necessario: • attivare numerose e differenti iniziative, alcune daranno i loro frutti, altre no (come abbiamo fatto, fin dall’inizio ); • instaurare rapporti di collaborazione con grandi imprese e con organizzazioni internazionali (come stiamo facendo -v. prossima trasparenza) • organizzare un sistema che promuova e sostenga lo start-up di nuove imprese high-tech (v. prossima trasparenza: l’incubatore di idee imprenditoriali); • partecipare a tutti i bandi regionali, nazionali, comunitari che facilitino questi processi (v. prossima trasparenza: alcune proposte). • avere molta pazienza ed aspettare anche parecchi anni per ottenere significativi risultati !!!

  24. Il Programma Spin-off Accademicidel Polo delle Scienze e delle Tecnologie(Università Federico II° di Napoli) • il Programma è iniziato con un corso di formazione sul Business Plan, Maggio/Giugno ‘00 (docente: E. Corti); • il Programma ha promosso la firma di convenzioni tra il Polo delle S&T e le seguenti Organizzazioni: • TELECOM Italia Lab (Centro d’Innovazione - NA); • CENTRO DI RICERCA FIAT (CRF), Torino; • IPM Group, Arzano (Napoli); • Fondazione IDIS - la Città della Scienza (Napoli). • Una delegazione italiana del Programma ha visitato il Kansas Technology Corporation, USA (Agosto ‘00).

  25. Le Convenzioni con le Grandi Organizzazioni • Organizzazione e gestione di CONCORSI PER LE MI-GLIORI IDEE IMPRENDITORIALI (appena terminata la prima iniziativa della TELECOM Italia Lab (2 vincitori / 22 proposte); a Giugno/Luglio il CRF; a Ottobre/Novembre il IPM Group); • BORSE DI STUDIO per studenti di dottorato (i primi due nel 2003 per il 18° ciclo); • finanziamento ed organizzazione di CONFERENZE INTER-NAZIONALI (la I° International Conference “Entrepreneur-ship & Learning” a Napoli, Giugno ‘01); • collaborazione per la progettazione di un MASTER SULLO SVILUPPO IMPRENDITORIALE (abbiamo appena presen-tata una proposta al MIUR, coinvolgendo la “International Entrepreneurial University” - Zernike Group.

  26. Gli Incubatori d’Impresa in Campania • volendo sviluppare piccole imprese la prima idea che emerge è quella di realizzare INCUBATORI D’IM-PRESA; • in Campania esistono numerosi incubatori: • 2 gestiti da SVILUPPO ITALIA SpA (Ministero delle Attività Produttive), Pozzuoli (NA) e Marcianise (CS) • TELECOM Italia Lab, il “Centro d’Innovazione”, Napoli; • ALCATEL, il “Laboratorio del Pensiero”, Pozzuoli (NA); • FONDAZIONE IDIS, Napoli; • PARCO TECNOLOGICO, Salerno; • ed altri; • ospitano piccole imprese nate spontaneamente, oppure svolgono altre attività (funzione immobiliare).

  27. INCUBATORE DI IDEE IMPRENDITORIALI IDEE DI BUSINESSMATURE CON ALTA PROBABILITA’ DI SUCCESSO ? D1 D2 COMMERCIALIZZAZIONE DEI RISULTATI SCIENTIFICI L’Incubatore di Idee Imprenditoriali NASCITA DI IDEE IMPRENDI-TORIALI TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE BREVETTI SPIN-OFF ACCADEMICI

  28. Le Proposte di Progetti presentati dal Programma Spin-off Accademici(Progetto N°1 - 1/6) • Progetto in Collaborazione con: • POLITECNICO di TO (Consorzio 3i); • POLITECNICO di MI (Consorzio Politecnico Innovazione), • S.S.S. Anna di Pisa, • Università Tor Vergata di Roma, • le 5 Università costituiranno un’ASSOCIAZIONE; • con l’intento di progettare e realizzare una RETE NAZIO-NALE DI INCUBATORI DI IDEE IMPRENDITORIALI E D’IMPRESA; • dimensione: 3 anni, circa 3 milioni di Euro.

  29. Azioni Previste dal Progetto - 2/6 • PREINCUBAZIONE DI IDEE IMPRENDITORIALI (cioè: attività di promozione e sensibilizzazione, premi per le migliori idee im-prenditoriali, Giornate per l’Innovazione, reti d’innovazione territoriali, formazione organizzativa e manageriale, ecc.); • SCOUTING TECNOLOGICO (all’interno e all’esterno dell’Uni-versità), promozione della problematica della proprietà intellet-tuale, sviluppo di strategie tecnologiche, ecc.; • RICERCA DELLE OPPORTUNITA’ DI MERCATO, mediante l’analisi del sistema industriale locale; • progettazione e realizzazione di un SISTEMA ICT per informare, e per offrire servizi per l’innovazione alle imprese nascenti; • progettazione e realizzazione di un SISTEMA FINANZIARIO REGIONALE (Fondo Regionale Chiuso per l’Innovazione); • identificazione di NUOVE METODOLOGIE per sostenere la na-scita e lo sviluppo di idee imprenditoriali, provenienti dall’Università.

  30. Scouting Tecnologico ed Analisi delle Opportunità di Mercato in Campania - 3/6 • Il Programma Spin-off del Polo delle S&T sfrutterà i contatti e le collaborazioni significative nella Regione, con numerose imprese in vari settori: • TELECOM Italia Lab (Incubatore “Centro d’Innovazione”), Napoli; • ALCATEL (Incubatore “Laboratorio del Pensiero”, Pozzuoli (NA); • IPM Group, Arzano (NA); • FIAT Research Center (CRF), Pomigliano d’Arco (NA); • ITALTEL Telematica, S.M. Capua Vetere (NA). • Olivetti Ricerca (Getronics), Pozzuoli (NA); • Uni.Com., Aversa (NA); • EST SpA (Olivetti Group), Pozzuoli (NA). • e con 3 Consorzi di PMI: • Napoli 2001, S. Giuseppe Vesuviano, NA (circa 40 imprese nel settore dell’abbigliamento); • CON.CAI., Grumo Nevano, NA (circa 25 imprese nel settore dell’abbigliamento e delle calzature); • Borgo degli Orefici, NA (circa 100 imprese nel settore dell’oreficeria).

  31. ESPERIENZE PREGRESSE LOCALI VALUTAZIONE DELLE IDEE IMPRENDITORIALI •VALUTAZIONE VALUTAZIONE FINALE VALUTAZIONE TECNOLOGICA E DEL BUSINESS PLAN • Giorni dell’innova- zione, • Presa di coscienza, • Analisi di scenari tecnologici, • Gestione territoriale della conoscenza. • Servizi d’innova- zione per gli start-up, • Servizi finanziari, • Consulenza e sviluppo brevetti. • Premi e competizioni • Pre - incubazione • Fondo Finanziario, • Sito Web per la rete di incubatori • Diffusione nazionale • E-library. • Rete internazionale Struttura del Progetto: 15 tasks - 4/6

  32. VALUTAZIONE 25 BREVETTI D1 95 BUSINESSPLAN SE- LEZIONATI 230 IDEE SE- ZIONATE 50 NUOVE IMPRESE D3 D2 Risultati Attesi in 3 anni - 5/6 700 CONTATTI

  33. Commenti - 6/6 • essendo questo Programma il primo in assoluto in Italia per sostenere spin-off accademici e da ricerca è un Programma molto importante per le Università Italiane e per i Centri di Ricerca Pubblici, perché: • solo da poco alcune di esse cercano di organizzarsi per la COMMERCIALIZZAZIONE DEI RISULTATI SCIENTIFICI; • questo Programma aiuta ad introdurre la CULTURA IMPRENDITORIALE nelle Università, grande vantaggio per i sistemi territoriali per l’innovazione (PST).

  34. Altri Progetti Presentati dal Polo delle S&T e Consorzio EUBEO - 1/3 • Progetto di STUDIO DI FATTIBILITA’ TECNICA ED ECONOMICA della Rete di Incubatori d’Impresa della Regione Campania, in collaborazione con: • Consorzio InteruniversitarioCINI (di cui è socia L’Università Federico II di Napoli), • ZERNIKE GROUP (olandese), • Gruppo IPM (Arzano, NA), • META Group (Terni) del Gruppo Zernike; • su di un Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

  35. Altri Progetti Presentati dal Polo delle S&T e Consorzio EUBEO - 2/3 • Progetto per la MESSA IN RETE DELLE INFORMAZIONI relative ai risultati scientifici delle attività di ricerca dei vari Dipartimenti del Polo delle S&T e ai possibili partners con competenze complementari, • finalizzato allo sviluppo imprenditoriale, • in collaborazione con il Gruppo IPM (Arzano, NA) • dimensione: 2 anni, circa 600 Keuro ; • bando: POR misura 6.2 .

  36. Altri Progetti Presentati dal Polo delle S&T e Consorzio EUBEO - 3/3 • Progetto di un MASTER INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE, centrato sullo sviluppo di Progetti di nuove idee imprenditoriali, concordate preventivamente con imprese; • si conclude con stage di circa 4 mesi presso imprese italiane ed olandesi; • in collaborazione con la “International Enterpreneur-ship University” (Zernike Group); • dimensione: 2 anni, circa 1,2 milioni Euro; • in risposta ad un Bando del MIUR.

  37. Ruolo del Consorzio EUBEO • costituito 7 anni fa per fornire aule alla Uni-versità Federico II di Napoli per il Diploma di Ingegneria Informatica, da un anno rilanciato con un’opportuna modifica dello Statuto; • soci: Università Federico II di Napoli, EST SpA (Gruppo Olivetti), Getronics SpA; • missione: diventare una cerniera attiva tra l’Università e le imprese locali; • promuoverà e gestirà l’ incubatore di idee imprenditoriali per l’Università socia; • tra alcuni mesi chiederà di aderire ad APSTI.

  38. Altre Iniziative nella Regione Campania - 1/3 • un nuovo Programma Regionale per l’Innovazione (v. POR misura 3.17) potrà sostenere lo sviluppo di idee imprendito-riale di piccole imprese, che usano competenze dell’Università; • Fondo Regionale Chiuso per l’Innovazio-ne, partecipato dalle sette Università nella Regione, dalla Regione stessa e da privati.

  39. Un Nuovo Programma Finanziario della Regione Campania a Sostegno degli Spin-off Accademici e da Ricerca - 2/3 • la Regione Campania, allo scopo di diffondere la cultura imprenditoriale, finanzia workshop ad hoc, conferenze, premi per le migliori idee imprenditoriali, incentivi per i professori che aiutano i loro giovani collaboratori o i loro studenti a cimentarsi nello sviluppo di nuove imprese, ecc.; • finanzia di fatto l’ incubatore di idee imprenditoriali; • finanzia fino ad un massimo di 20.000 Euro una nuova impresa, che vuole realizzare un buon Business Plan (il finanziamento serve per pagare le necessarie consulenze); • finanzia fino ad un massimo di 40.000 Euro le prime speri-mentazioni di laboratorio e di analisi delle opportunità di mercato.

  40. Fondo Regionale Chiuso per l’Innovazione - 1/3 • costituzione di un FONDO REGIONALE CHIUSO per l’innovazione, partecipato dalle sette Università Regionali e dalla Regione Campania e da privati; • dovrà avere le seguenti caratteristiche: • un capitale stabile: • pubblico e privato; • per investimenti e disinvestimenti a lungo termine; • un meccanismo per richiamare il capitale investito dopo un certo numero di anni (draw down), in modo da poter investire in altre iniziative; • un semplice meccanismo per raccogliere fondi pubblici per sostenere i business ad alto rischio (ripartizione non uguale della remunerazione).

  41. Fondo Regionale Chiuso per l’Innovazione - 2/3 • il FONDO dovrà essere gestito da una Società (Management Company), che: • sarà selezionata tra le partecipanti ad un Bando internazionale; • dovrà essere scelta sulla base della sua competenza imprenditoriale; • non potrà essere gestita né dalle Università né da funzionari regionali o di partiti locali o nazionali; • dovrà essere capace di trasferire la sua esperienza strategica e di gestione organizzativa e finanziaria alle imprese partecipate. SPERIAMO DI RIUSCIRCI !!

  42. Grazie<eugenio.corti@unina.it>http.//www.tno.it/APSTI/aphome.htmGrazie<eugenio.corti@unina.it>http.//www.tno.it/APSTI/aphome.htm

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