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Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche

Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche. Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 14. LA CRISI ATTUALE E LE PROSPETTIVE DELLO SVILUPPO: NASCITA, SVILUPPO (E CRISI?) DEL LIBERISMO. Biblio principale.

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  1. Pier Giorgio ArdeniDipartimento di Scienze Economiche Corso di Economia dello Sviluppo InternazionaleLezione 14. LA CRISI ATTUALE E LE PROSPETTIVE DELLO SVILUPPO: NASCITA, SVILUPPO (E CRISI?) DEL LIBERISMO

  2. Biblio principale • Jason Hickel, A short history of neoliberalism (an how e can fix it), New Left Project, 10 April 2012 • Intervista di Tom Mills a Mark Blyth sulle politiche dell'austerità

  3. Origini del moderno liberismo • Grande Depressione (dal 1929 al 1936). crescita della produttività e diminuzione dei salari. Crisi finanziari porta a crisi del sistema bancario, crisi monetaria, investimenti crollano, risparmi crollano, crisi di sovraproduzione esarcerbata da bassi redditi e bassissimi consumi • Soluzione: gestione della domanda con intervento dello Stato (politiche keynesiane) – aiuti all'economia per aumentare salari e garantire sussidi e servizi (circolo "virtuoso") • Dopo la guerra: boom economico (aumento produzione, produttività, aumento dell'offerta di beni di largo consumo e di massa, consumismo, aumento del reddito, etc) • 1973-79: stagnazione + inflazione [guardare alle cause]

  4. Origini del moderno liberismo • Secondo i conservatori: tasse troppo alte, troppe regole e norme restrittive, salari troppo alti, sindacati troppo forti • Secondo i liberali: tassi di interessi e crisi di bilancia dei pagamenti provocano crollo del dollaro, alti prezzi del petrolio, etc • Quota del reddito da lavoro raggiunse livelli mai avuti prima (30-50% del reddito nazionale) – top 1% reddito scese in USA da 16% a 8% • Come si uscì dalla crisi: aumentando il tasso di sconto (fino al 20%!!!), restringendo base monetaria  recessione, disoccupazione (via taglio del lavoro e della quota salari, non dei profitti)

  5. Origini del moderno liberismo • Supply-side economics: incentivare l'offerta (capitalisti e industriali), ridurre tasse su top redditi e capitali, deregulation del settore finanziario [Reagan, Greenspan, Thatcher] • Figura: salari reali e produttivitànegli USA

  6. Origini del moderno liberismo • I compensi dei manager sono aumentati del 400% (negli anni '90) mentre i salari sono aumentati di meno del 5% (e il salario minimo è diminuito del 9%) • Figura: Quote del reddito nazionale USA

  7. Affermazione del moderno liberismo • Non c'è stato alcun tricke-down: i ricchi sono diventati più ricchi... poi è venuta la globalizzazione e la risposta dei policy makers democratici (di destra e di sinistra) è diventata (stringendosi nelle spalle): "che ci possiamo fare? Se vogliamo competere con le economie emergenti dobbiamo ridurre il costo del lavoro" • I redditi da lavoro tra gli anni '90 e i primi del 2000 sono rimasti fermi o in calo (in tutte le economie avanzate) mentre i redditi da capitale e i profitti hanno continuato a crescere … come mai? • Come si è affermato il liberismo?

  8. Affermazione del moderno liberismo • Parcellizzazione del lavoro e precarizzazione del lavoro, assieme a crescita dei servizi hanno portato alla diminuzione del lavoro operaio e di grandi imprese  diminuzione influenza sindacati • Le sinistre prendono le distanze dal "modello sovietico" dopo il crollo del muro, gettando però alle ortiche anche il "buono" del socialismo (egualitarismo, protezione per le classi popolari, solidarismo, etc) • Si passa da una società di soggetti e classi ad una di individuiche da cittadinidivengono consumatori, sulla base di una ideologia della "libertà" individuale contrapposta allo stato massificante e onnipresente (passata la sbornia egalitaria … ma l'individuo si influenza più facilmente)

  9. Affermazione del moderno liberismo • Il liberismo sulla scena internazionale: politiche monetarie restrittive per controllare l'inflazione, tagli della spesa pubblica (e quindi sociale), aumento di povertà e indigenza stagnazione di economie generalmente statalistiche  crisi del debito, intervento delle IFI, piani di aggiustamento strutturale, "condizionalità" Figura: indice del reddito procapite in America latina

  10. Affermazione della (idea di) austerità, ovvero riduzione della spesa pubblica • Consolidamento fiscale prende il nome di "austerità" quando avviene in condizioni di mancata crescita del PIL • Due versioni, dal punto di vista del dibattito accademico: Alesina e Reinhart-Rogoff – troppo debito rallenta la crescita • Alesina: consolidamento fiscale espansivo (un ossimoro!) • Critica (stesso argomento visto ieri): come si fa a ridurre il debito se si riduce la spesa e quindi il reddito? Il debito va ridotto quando il reddito aumenta, non quando diminuisce...! • Crowding out... nella realtà succede il contrario! • Nel 2008 è successo un fatto nuovo: debito pubblico è aumentato ovunque per il bail out di banche e finanza...

  11. Affermazione della (idea di) austerità, ovvero riduzione della spesa pubblica • Quale è stata la reazione? Ehi, guardate che debito pubblcio che avete! Dovete tagliare la spesa pubblica!!! • Coa succedeva: Germania e Nord vendeva ai Paesi del sud. Con i soldi comprava i loro titoli di Stato molto redditizi. I Paesi del sud acquistavano beni del Nord con i soldi ricevuti dai titoli... • Ma se il credito collassa... tutto si blocca

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