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Presentazione a cura di PAOLA PALUMBO CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI

SISTEMA ENDOCRINO. Presentazione a cura di PAOLA PALUMBO CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI. SISTEMA ENDOCRINO.

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Presentazione a cura di PAOLA PALUMBO CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI

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Presentation Transcript


  1. SISTEMA ENDOCRINO Presentazione a cura di PAOLA PALUMBO CLASSE 3^ SEZ. B A.S. 2008/2009 LICEO SCIENTIFICO STATALE G. SALVEMINI BARI

  2. SISTEMA ENDOCRINO Complesso formato da ghiandole endocrine a secrezione interna (nei vasi sanguigni) che producono ormoni che esercitano la loro azione su organi e apparati. Questi ormoni, lasciata la ghiandola che li produce, raggiungono le cellule dove vi sono specifici recettori.

  3. Messaggeri chimici Sistema endocrino umano

  4. SISTEMA ENDOCRINO SISTEMA NERVOSO Complesso formato da Insieme di cellule GHIANDOLE ENDOCRINE NERVOSE NEUROSECRETRICI Che secernono MESSAGGERI CHIMICI MESSAGGERI CHIMICI Neurotrasmettitori Ormoni Ormoni Regolatori locali Feromoni

  5. Cellula bersaglio Vescicole secretrici Vaso sanguigno Molecole ormonali Cellula endocrina

  6. Vaso sanguigno Cellula neurosecretrice Cellula bersaglio Molecole ormonali

  7. Cellula nervosa Impulsi nervosi Neurotrasmettitori Cellula nervosa

  8. IDROSOLUBILI LIPOSOLUBILI Vi sono tre gruppi di ormoni: 1) Proteine e peptidi 2) Ammine 3) Steroidi Questi compiono tre passaggi fondamentali: • Ricezione: l’ormone stringe un legame con il recettore proteico • Trasduzione del segnale: il legame innesca una serie di eventi • Risposta: cambiamento nel comportamento della cellula

  9. ORMONI IDROSOLUBILI Ormone Recettore Trasduzione del segnale Molecole relè Glicogeno Glucosio Agli ormoni idrosolubili corrispondono recettori proteici incorporati nella membrana plasmatica della cellula bersaglio. Questi ormoni nel loro viaggio compiono tre passaggi: 1)l’ormone si lega al recettore; 2)Le molecole relè attivano la trasduzione del segnale; 3)Si innesca la risposta cellulare.

  10. ORMONI LIPOSOLUBILI Ormone Recettore DNA RNA Agli ormoni liposolubili corrispondono recettori proteici situati o nel citoplasma o nel nucleo. Questi ormoni agiscono attivando o disattivando geni. In questo caso i passaggi aumentano: 1)l’ormone entra per diffusione nella cellula bersaglio; 2)ormone si lega al recettore; 3)si crea un legame tra l’ormone, il recettore e il DNA della cellula; 4)avviene la trascrizione di geni in catene di RNA

  11. IL SISTEMA ENDOCRINO UMANO Le principali ghiandole endocrine sono: • l’ipotalamo • l’ipofisi, • la tiroide, • le paratiroidi, • le isole del pancreas, • il surrene, • le gonadi Vi sono anche: • Il timo, • L’epifisi Ma si sa ancora poco sul loro conto

  12. L’IPOTALAMO L’ipotalamo è il principale centro di controllo del sistema endocrino. Situato nell’encefalo riceve dai nervi informazioni sia sull’ambiente interno che su quello esterno e risponde inviando stimoli nervosi oppure ormonali. Questi ultimi sono strettamente collegati al ruolo dell’ipofisi.

  13. IPOFISI neuroipofisi adenoipofisi L’ipofisi, parte sottostante dell’ipotalamo, è divisa in due lobi: 1- lobo anteriore, ADENOIPOFISI. È composta da tessuto ghiandolare e il suo compito è quello di sintetizzare gli stessi ormoni che secerne. È controllata dall’ipotalamo attraverso ormoni di rilascio e di inibizione. 2- lobo posteriore, NEUROIPOFISI. È composto da tessuto nervoso e secerne e immagazzina ormoni.

  14. ADENOIPOFISI Cellule neurosecretrici, attraverso vasi sanguigni, collegano l’ipotalamo all’adenoipofisi, inoltre secernendo ormoni di rilascio e di inibizione, regolano l’attività dell’adenoipofisi. Quest’ultima sintetizza e secerne ormoni peptidici e proteici attraverso meccanismi di feedback.

  15. NEUROIPOFISI Cellule neurosecretrici collegano la neuroipofisi all’ipotalamo. Queste cellule sintetizzano ossitocina, che gestisce la muscolatura uterina e le ghiandole mammarie, e l’ormone antidiuretico, che gestisce il riassorbimento dell’acqua nei tubuli renali attraverso meccanismi di feedback negativo.

  16. ORMONI IPOFISARI 1-Somatropina: ormone della crescita che stimola la sintesi delle proteine e la demolizione del grasso. Negli atleti se è verificato un pericolo abuso. 2-Prolattina:ha diversi effetti sugli animali e regola le più svariate faccende. Segue l’evoluzione dei vertebrati. 3-Endorfine:sono antidolorifici naturali che agiscono sul sistema nervoso inibendo il dolore. L’euforia che si prova durante la pratica sportiva è legata al rilascio di endorfine.

  17. TIMO Il timo, situato sotto lo sterno, produce l’ormone timosina, un peptide che stimola lo sviluppo dei linfociti T. il timo varia le sue dimensioni durane lo crescita dell’individuo

  18. EPIFISI O GHIANDOLA PINEALE L’epifisi, un prolungamento dell’encefalo, produce melatonina, un ormone che gestisce i periodi di attività in base alla luce nell’ambiente

  19. TIROIDE La tiroide, posta sotto le corde vocali, produce tiroxina (T4) e triodotironina (T3), due ormoni che svolgono funzioni simili. Essi mantengono la pressione sanguigna e il battito cardiaco a livelli ottimali, regolano la muscolatura, la digestione, aumentano il consumo d’ossigeno e regolano lo sviluppo e la maturazione. Eccessi o carenze di questi ormoni possono portare a malattie molto gravi, quali l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.

  20. PARATIROIDI Le ghiandole paratiroidi sono quattro e sono situate sulla superficie della tiroide. Queste, assieme alla tiroide stessa, gestiscono il livello del calcio presente nel sangue e nei liquidi interstiziali. Le paratiroidi producono due ormoni peptidici, la calcitonina e l’ormone paratiroideo. Questi vengono chiamati ormoni antagonisti in quanto, mediante meccanismi di feedback, svolgono compiti opposti. La calcitonina fa diminuire il tasso di calcio, l’ormone paratiroideo invece lo fa aumentare.

  21. PANCREAS Il pancreas è formato da cellule endocrine che formano le isole di Langerhans; queste producono due ormoni antagonisti, l’insulina e il glucagone che mediante meccanismi di feedback regolano la concentrazione di glucosio nel sangue.

  22. IL DIABETE Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno. Vi sono diversi tipi di diabete: Diabete tipo 1 • Riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule ß che producono questo ormone: è quindi necessario che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita. Diabete tipo 2 • È la forma più comune di diabete e rappresenta circa il 90% dei casi di questa malattia. La causa è ancora ignota, anche se è certo che il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono poi a utilizzarla. . In genere, la malattia si manifesta dopo i 30-40 anni e numerosi fattori di rischio sono stati riconosciuti associarsi alla sua insorgenza

  23. . Tra questi: la familiarità per diabete, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso e l’appartenenza ad alcune etnie. Riguardo la familiarità, circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) affetti dalla stessa malattia, mentre nei gemelli monozigoti la concordanza della malattia si avvicina al 100%, suggerendo una forte componente ereditaria per questo tipo di diabete. Diabete gestazionale • Si definisce diabete gestazionale ogni situazione in cui si misura un elevato livello di glucosio circolante per la prima volta in gravidanza. Questa condizione si verifica nel 4% circa delle gravidanze. Segni e sintomi • La sintomatologia di insorgenza della malattia dipende dal tipo di diabete. Nel caso del diabete tipo 1 di solito si assiste a un esordio acuto, spesso in relazione a un episodio febbrile, con sete (polidipsia), aumentata quantità di urine (poliuria), sensazione si stanchezza (astenia), perdita di peso, pelle secca, aumentata frequenza di infezioni. • Nel diabete tipo 2, invece, la sintomatologia è più sfumata e solitamente non consente una diagnosi rapida, per cui spesso la glicemia è elevata ma senza i segni clinici del diabete tipo 1.

  24. Complicanze del diabete • Il diabete può determinare complicanze acute o croniche. Le complicanze acute sono più frequenti nel diabete tipo 1 e sono in relazione alla carenza pressoché totale di insulina. In questi casi il paziente può andare incontro a coma chetoacidosico, dovuto ad accumulo di prodotti del metabolismo alterato, i chetoni, che causano perdita di coscienza, disidratazione e gravi alterazioni ematiche.   • Nel diabete tipo 2 le complicanze acute sono piuttosto rare, mentre sono molto frequenti le complicanze croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Interventi terapeutici • La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato. Per stile di vita si intendono le abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo. • La dieta del soggetto con diabete (definita negli USA: Medical Nutrition Theraphy, cioè terapia medica nutrizionale) ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità.

  25. In linea di massima, si raccomanda che la dieta includa carboidrati, provenienti da frutta, vegetali, grano, legumi e latte scremato, non inferiori ai 130 g/giorno ma controllando che siano assunti in maniera equilibrata, attraverso la loro misurazione e l’uso alternativo. Evitare l’uso di saccarosio, sostituibile con dolcificanti. Come per la popolazione generale, si raccomanda di consumare cibi contenenti fibre. Riguardo i grassi, è importante limitare il loro apporto a <7% delle calorie totali giornaliere, con particolare limitazione ai grassi saturi e al colesterolo. Esercizio fisico aerobico di bassa intensità: passeggiata 3 volte la settimana per migliorare il benessere cardiorespiratorio Esercizio fisico aerobico di media intensità: passeggiata a passo svelto o in bicicletta per un’ora tutti i giorni per migliorare l’insulino-resistenza Come per la popolazione generale si consiglia di non fumare, e a tale scopo dovrebbe essere prevista una forma di sostegno alla cessazione del fumo come facente parte del trattamento del diabete  I diabetici tipo 1 hanno necessità di regolare in maniera più stretta la terapia insulinica all’apporto dietetico e all’attività fisica, mentre per i diabetici tipo 2, che in genere sono anche sovrappeso o francamente obesi, assume maggior importanza un adeguato stile di vita che comprenda riduzione dell’apporto calorico, soprattutto dai grassi, e aumento dell’attività fisica per migliorare glicemia, dislipidemia e livelli della pressione arteriosa.

  26. SURRENE Le ghiandole surrenali provvedono alla gestione delle situazioni di stress, sono situate sopra i reni e come questi sono divisi in regione midollare e regione corticale. La regione midollare risponde agli impulsi nervosi dell’ipotalamo mediante la produzione di due ormoni: l’adrenalina e la noradrenalina. La regione corticale invece risponde agli stimoli endocrini mandati dall’ipotalamo con la produzione di ormoni steroidei detti corticosteroidi. Questi si dividono in mineralcorticoidi e glicocorticoidi

  27. GONADI Le gonadi sono le ghiandole sessuali e producono tre tipi di ormoni steroidei: 1-estrogeni:regolano le funzioni del sistema riproduttore femminile e favoriscono lo sviluppo dei caratteri femminili; 2-progestinici:preparano l’utero alla gravidanza (ex:progesterone) 3-androgeni: regolano le funzioni del sistema riproduttore maschile (ex:testosterone)

  28. PAOLA PALUMBO

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