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Macroeconomia I ESERCITAZIONE Studenti Lavoratori

Macroeconomia I ESERCITAZIONE Studenti Lavoratori. Lisa Montanari lisa.montanari@unibo.it. Pil: cap. 2 Mercato dei fondi mutuabili: cap.3 Disoccupazione: cap.6 Moneta e Aspettative di Inflazione: cap.4. I ESERCITAZIONE. Orari di ricevimento. Orario: 14-15

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Macroeconomia I ESERCITAZIONE Studenti Lavoratori

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Presentation Transcript


  1. MacroeconomiaI ESERCITAZIONEStudenti Lavoratori Lisa Montanari lisa.montanari@unibo.it • Pil: cap. 2 • Mercato dei fondi mutuabili: cap.3 • Disoccupazione: cap.6 • Moneta e Aspettative di Inflazione: cap.4 I ESERCITAZIONE

  2. Orari di ricevimento Orario: 14-15 Luogo: Studio N3 (Prof. Rovelli), Morgagni Calendario lezioni (lunedì, 17-19) e esami parziali 14/03 21/03 I parziale: martedì 22/03 28/03 04/04 II parziale: giovedì 7/04 18/04 02/05 09/05 III parziale: giovedì 12/05 [data da confermare] I ESERCITAZIONE

  3. PIL-Prodotto Interno Lordo Il PIL misura la produzione di nuova ricchezza: Definizioni: • Spesa totale in beni e servizi finali prodotti nel paese in un anno. • Reddito totale prodotto dai fattori di produzione localizzati nel Paese durante un anno. • Valore aggiunto totale di tutte le imprese che operano nel paese in un anno. I ESERCITAZIONE

  4. DEFLATORE del PIL • Indice dell’andamento del livello generale dei prezzi in un sistema economico. I ESERCITAZIONE

  5. TASSO D’INFLAZIONE Variazione percentuale del livello generalizzato dei prezzi. Se si utilizza il Deflatore del PIL come misura del livello dei prezzi il tasso d’inflazione può essere così calcolato: N.B. Defl PIL anno base = 1 (sempre, perchè Pa.b./Pa.b. = 1) I ESERCITAZIONE

  6. IPC- Indice dei Prezzi al Consumo • Misura i prezzi dei soli beni e servizi acquistati dai consumatori, in base ad un paniere rappresentativo per il consumatore medio. • E’ un altro indicatore del livello generalizzato dei prezzi. I ESERCITAZIONE

  7. ESERCIZIO 1 In un’economia sono prodotti solo 2 beni: pizza e cd. Per ogni anno calcolare • Pil nominale e Pil reale • Il tasso d’inflazione annuo • IPC nei diversi anni (anno base 2004), se il paniere rappresentativo contiene 20 pizze e 10 cd I ESERCITAZIONE

  8. Soluzione • Pil nominale ( PxQstessoanno) 2004: P(p)04Q(p)04+P(cd)04Q(cd)04 = 10 x 110 + 15 x 90 = €2450 2005: P(p)05Q(p)05+P(cd)05Q(cd)05 = 12 x 112 + 18 x 95 = €3054 2006: P(p)06Q(p)06+P(cd)06Q(cd)06 = 15x 125 + 15 x 98 = €3345 • Pil reale ( Panno base x Qanno corrente) 2004: P(p)04Q(p)04+P(cd)04Q(cd)04 = PIL nominale 200 = €2450 2005: P(p)04Q(p)05+P(cd)04Q(cd)05 = 10 x 112 + 15 x 95 = €2545 2006: P(p)04Q(p)06+P(cd)04Q(cd)06 =10 x 125 + 15 x 98 = €2720 I ESERCITAZIONE

  9. Soluzione • Defl.2004 = 2450/2450 = 1 Defl.2005 = 3054/2545 = 1.2 Defl.2006 = 3345/2720 = 1.23 • π2005 = (1.2-1)/1 = 0.2 = 20% π2006 = (1.229-1.196)/1.196=0.027=2.5% I ESERCITAZIONE

  10. Soluzione • Costo del paniere nell’anno base: 20x10€ +10x15€ = 200 + 150 = € 350 • Costo del paniere nel 2005: 20x12€ +10x18€ = 240 + 180 = € 420 • Costo del paniere nel 2006: 20x15€ +10x15€ = 300 + 150 = € 450 • IPC2004 = 350/350 = 1 • IPC2005 = 420/350 = 1,2 • IPC2006 = 450/350 = 1,28 • π2005 = (IPC2005 - IPC2004)/ IPC2004==(1,2-1)/1 = 0.2 • π2006 = (IPC2006 - IPC2005 )/ IPC2005 = (1,28-1,2)/1,2 = 0.066 I ESERCITAZIONE

  11. Confronto Defl PIL-IPC • Prezzi dei capitali produttivi (es. farina per i fornai) - Defl PIL: inclusi (se prodotti nel paese) - IPC: esclusi (solo consumo) • Prezzi dei prodotti di consumo importati (es. abiti made in China) - Defl PIL: esclusi - IPC: inclusi • Il paniere - Defl PIL: varia ogni anno - IPC: fisso I ESERCITAZIONE

  12. Multiple choice: cap.2 Nel calcolo del PIL di una nazione NON viene considerato: a) Il taglio dei capelli dal parrucchiere b) La vendita di un computer ad un residente a San Marino c) La vendita di scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelli S.p.A. d) L’acquisto di una casa di nuova costruzione da parte di una famiglia e) Un investimento statale per la costruzione di una nuova strada Sol. c I ESERCITAZIONE

  13. Multiple choice: cap.2 Nel calcolo del Pil di una nazione NON viene considerato: • L’aumento delle scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelli S.p.a. • L’acquisto di una nuova automobile da parte di una famiglia. • L’acquisto di un computer da parte della pubblica amministrazione. • L’acquisto di un appartamento in un palazzo antico da parte di una famiglia. • La vendita di gelato ad un turista tedesco a Rimini. Sol. d I ESERCITAZIONE

  14. Domanda di Beni e Servizi Le componenti della domanda aggregata sono: C = Domanda per Consumo di Beni e Servizi I = Domanda di Beni di Investimento G = Domanda di beni e servizi dello Stato (In Economia chiusa: le esportazioni nette sono pari a zero NX=0 ) I ESERCITAZIONE

  15. Consumo Il consumo delle famiglie dipende dal reddito disponibile dopo il pagamento delle tasse al governo. Reddito Disponibile:(Y – T ) La funzione di Consumo indica quanta parte del reddito disponibile viene destinata al consumo: C = C (Y – T ) Per propensione marginale al consumosi indical’aumento di C indotto da un aumento unitario di reddito disponibile. I ESERCITAZIONE

  16. Investimenti Gli investimenti delle imprese dipendono dal costo di prendere a prestito i capitali necessari Il costo di prendere a prestito è dato dal Tasso di Interesse Reale: r Tasso di interesse Nominale Corretto per l’inflazione LaFunzione di investimentomette in relazione la quantità di investimenti con il tasso di interesse reale: I = I (r ) I ESERCITAZIONE

  17. La Funzione degli Investimenti La funzione degli investimenti esprime una relazione negativa tra tasso di intesse reale ed investimenti totali r I I = I ( r ) I ESERCITAZIONE

  18. La spesa pubblica G e le tasse T La Spesa Pubblica Ginclude tutte le spese pubbliche per l’aquisto di beni e servizi ed esclude i pagamenti per trasferimenti Le Tasse Trappresentano le entrate per il governo Il Bilancio Pubblicoè dato da (G-T) ed è: • In pareggio se G = T • In avanzo se G>T • In disavanzo (deficit) se G<T I ESERCITAZIONE

  19. Il Mercato Finanziario Il mercato dei capitali di prestito Il prezzo di questo mercato è il tasso di interesse realer che rappresenta la remunerazione per coloro che danno a prestito capitali e il costo da pagare per coloro che prendono a prestito capitali. A livello macroeconomico aggregato: L’offerta totale di capitali è data dal Risparmio Nazionale La domanda totale di capitali deriva dagli Investimenti I ESERCITAZIONE

  20. ESERCIZIO 2 Aumento della spesa pubblica Considerate un sistema economico caratterizzato dal seguente sistema di equazioni: • Y = C + I + G • Y = 250 • I = 100 – 20r • G = 150 • C = 20 + 0.2(Y –T) • T = 80 I ESERCITAZIONE

  21. continua a) Calcolate: - risparmio privato e pubblico - tasso d’interesse di equilibrio b) Ipotizziamo poi una politica fiscale espansiva, cioè un aumento di G pari a 30. - Calcolate reddito e tasso di interesse di equilibrio. - Offrite poi una rappresentazione grafica del mercato del credito prima e dopo tale manovra fiscale. I ESERCITAZIONE

  22. Soluzione a) - Risparmio privato Sprivato = Y – C – T Sprivato = 250 – (20+0.2(250-80)) – 80 = 116 - Risparmio pubblico Spubblico = T – G = 80 – 150 = -70 - L’equilibrio dei mercati finanziari S = Spriv + Spubbl = I 116 – 70 = 100 – 20r 46 – 100 = -20r r= 54/20 = 2.7 I ESERCITAZIONE

  23. continua b) Ipotizzando un aumento di G pari a 30 ( ΔG = 30) - il reddito non varia in quanto in questo modello esso non dipende da G, ma solo dalla quantità dei fattori di produzione disponibili. ( Y = F(K,L) ) Il risparmio pubblico passa da -70 a -100 (80 – 180) e di conseguenza la condizione di equilibrio S = I diviene 116 – 100 = 100 – 20r -84 = -20r r = 4.2 (r è aumentato) I ESERCITAZIONE

  24. continua • Una variazione positiva di G implica uno spostamento della curva di risparmio a sinistra. Il risparmio totale diminuisce in seguito alla riduzione del risparmio pubblico. In corrispondenza del vecchio tasso d’interesse r osserviamo un eccesso di domanda rispetto all’offerta, quindi il “prezzo” dei fondi (il tasso d’interesse) deve aumentare fino a r2 in corrispondenza del quale l’equilibrio del mercato del credito è ripristinato. PerchèY rimanga invariato all’aumentare di G, è necessario che un’altra componente della domanda aggregata diminuisca. Vediamo infatti che in corrispondenza del nuovo equilibrio gli investimenti sono diminuiti e la spesa pubblica è aumentata. ( Y = C + I(↓) + G(↑) ) Il reddito di equilibrio è lo stesso, ma la sua composizione è variata. I ESERCITAZIONE

  25. r I1 S, I continua r2 Il livello di investimenti è inferiore. La spesa pubblica “spiazza” l’investimento privato perché Y è fisso. r1 I ESERCITAZIONE

  26. ESERCIZIO 3 Aumento delle Imposte. • Se le tasse T aumentano di 100 miliardi di euro e la propensione marginale al consumo è pari a 0,6 come cambiano: • Risparmio Pubblico? • Risparmio Privato? • Risparmio Nazionale? • Investimenti? I ESERCITAZIONE

  27. Soluzione • Snazionale = Spubblico + Sprivato VarRisparmioPubblico: VarT - VarG = 100-0= =100 VarRisparmioPrivato: Var(Y-T) - VarC = = -100 - 0.6x(-100) = -100+60 =- 40 QuindiVarRisparmioNazionale= 100 – 40 =+ 60 oppureancheVar[Y - C(Y-T) – G] = -(-60) = 60 perchè Y e G restanoinvariati. I ESERCITAZIONE

  28. continua • Investimenti? IdentitàRedditoNazionale: • Y= C(Y-T)+I( r)+G da cui otteniamo • Y- C(Y-T) - G = I( r) ovvero: • RisparmioNazionale = Investimento L’ Investimento deve aumentare, per farlo è necessario che r si riduca. I ESERCITAZIONE

  29. …dimunisceiltassodiinteresse Il livellodiinvestimentipuòaumentare I1 continua L’aumentodi S aumental’offertadifondi r r1 r2 I ESERCITAZIONE

  30. Esercizio 4 Sia data una funzione di produzione:Y = K1/2L1/2, K =100 e L=100. La produttività marginale del lavoro è: PML = 1/2K1/2L-1/2. • Derivate l’equazione che descrive la domanda di lavoro. Mostrate graficamente il relativo andamento. • Determinare il salario reale di equilibrio. Mostrate graficamente l’equilibrio tra domanda e offerta di lavoro. ESERCITAZIONE II

  31. Soluzione • Sappiamo che per le imprese il profitto è dato da Ricavi-Costi: π = PY – WL – RK Ora cerchiamo di quanto varia il profitto se impieghiamo un’unità di lavoro addizionale (mentre il capitale rimane invariato). Δπ = PxPML – W , dove PML è la variazione marginale dei ricavi e W è il costo di un’unità aggiuntiva di lavoro. Alle imprese converrà aumentare la quantità di lavoro impiegato (domandare più lavoro) fino a quando PMLxP = W. La Condizione di equilibrio della Domanda di Lavoro perciò sarà PML = W/P. ESERCITAZIONE II

  32. Continua Salario PML LD=PML L ESERCITAZIONE II

  33. Continua L’offerta di lavoro è fissa W/P L II ESERCITAZIONE

  34. Continua b) PML = W/P → ½ 1001/2100-1/2 = (W/P)* ½ 10/10 = ½ = salario reale d’equilibrio Salario W/P=1/2 LD=PML L ESERCITAZIONE II

  35. Esercizio 5 1) Fate il grafico del mercato del lavoro (occhio agli assi..) e riportate la curva di offerta e di domanda di lavoro. Da dove deriva la curva di domanda di lavoro? 2) Supponete che il mercato sia in equilibrio competitivo: come cambia la disoccupazione se il salario reale prevalente sul mercato viene fissato dal governo come salario minimo? 3) Supponete ora che uno shock tecnologico aumenti la produttività del lavoro: come cambia in questo caso la disoccupazione? Commentate. (cap.6) ESERCITAZIONE II

  36. Soluzione 1) L’offerta di lavoro è fissa. W/P L ESERCITAZIONE II

  37. Soluzione 1) Per le imprese il profitto è dato da Ricavi-Costi: π = PY – WL – RK, Dove W e R rappresentano rispettivamente il costo dei fattori di produzione lavoro e capitale. La variazione del profitto all’aumentare del lavoro è Δπ = PxPML – W . Le imprese domanderanno lavoro fino a quando il ricavo marginale, PxPML (il ricavo derivante dall’inserimento di un lavoratore in più nel processo produttivo), sarà maggiore del costo marginale di impiegare un altro lavoratore, W (il costo di assumere un nuovo lavoratore è dato dal salario che il datore di lavoro dovrà corrispondergli). Se la condizione PMLxP = W, o PML = W/P è rispettata le imprese non avranno più convenienza ad aumentare ulteriormente la domanda di lavoro e il mercato del lavoro sarà in equilibrio ( (W/P)* =PML). La produttività marginale del lavoro identifica perciò la curva di domanda di lavoro. La funzione di produzione neoclassica è caratterizzata da rendimenti di scala decrescenti nei singoli fattori di produzione, per cui l’aumentare di L, l’impiego di un’unità aggiuntiva di lavoro, a parità di capitale, avrà un effetto positivo, ma via via inferiore sulla produzione. La relazione tra L e PML è negativa (la curva ha inclinazione negativa). ESERCITAZIONE II

  38. Soluzione 1) W/P Wmin.= (W/P)* LD=PML L ESERCITAZIONE II

  39. Continua 2) Se il sindacato fissa il salario minimo pari a (W/P)*, il valore del salario reale che pone in equilibrio il mercato del lavoro, non ci saranno effetti sulla disoccupazione, perché il mercato del lavoro si manterrà in equilibrio in corrispondenza dell’ammontare di offerta di lavoro di pieno impiego. ESERCITAZIONE II

  40. Commento 3) W/P (W/P)’ (W/P)* L’D=PML’ LD=PML L ESERCITAZIONE II

  41. Continua 3) Se la PML aumenta, a parità di lavoro impiegato ora le imprese saranno in grado di produrre di più. La curva di domanda di lavoro si sposta verso l’alto. Di conseguenza riusciranno ad ottenere lo stesso ammontare di profitti imponendo prezzi inferiori. Il salario reale di equilibrio aumenta. Ancora una volta non ci saranno effetti sulla disoccupazione, perché il livello di salario minimo imposto dal sindacato è inferiore a quello di equilibrio. Il salario reale degli occupati però sarà più alto. ESERCITAZIONE II

  42. La monetaLe funzioni e i tipi Definizione: La moneta è l’insieme di attività usato per le transazioni economiche Funzioni: • Riserva di valore • Unità di conto • Mezzo di scambio Risolve il problema del baratto che implica coincidenza di volontà

  43. La Moneta, cap. 4 Definite la moneta e individuate la sua relazione con le altre variabili economiche della teoria quantitativa della moneta II ESERCITAZIONE

  44. Definizioni (esempi) La moneta è un bene utilizzabile in modo immediato per effettuare transazioni. Lo stock di moneta rappresenta la quantità di moneta in circolazione all’interno di un’economia. La teoria quantitativa della moneta esprime la relazione tra la moneta e le transazioni, in base all’identità MV = PY, dove M è la quantità di moneta, P è il prezzo della transazione media, Y è il prodotto aggregato, che utilizziamo come misura delle transazioni, V è la velocità di circolazione della moneta, e misura il numero di volte in cui la stessa moneta viene scambiata in un dato periodo di tempo. Le ipotesi della teoria quantitativa sono che V sia costante e che Y sia determinato dall’ammontare dei fattori di produzione e dal livello della tecnologia) e quindi che Y, il Pil reale, non possa essere influenzato da variazioni della quantità di moneta. Esiste quindi una relazione positiva tra moneta e prezzi. Il livello dei prezzi è proporzionale all’offerta di moneta. II ESERCITAZIONE

  45. Teoria Quantitativa Moneta Saldi Monetari Reali, quantità di moneta espressa in termini di quantità di beni: (M/P) d =kY, direttamente proporzionale al reddito (ma non dipende da i); M(1/k)=PY M(V)=PY II ESERCITAZIONE

  46. Teoria Preferenze Liquidità Saldi Monetari Reali ora dipendono anche dal tasso di interesse nominale i: (M/P) = L(i,Y) II ESERCITAZIONE

  47. Aspettative ed Inflazione Usiamo l’equazione di Fisher: (M/P) s = L(r+πe,Y) Self-fulfillingprofecy: attesa di un aumento di moneta: a) si alza πe, b) si alza i, c) diminuisce la domanda di saldi monetari Siccome l’offerta M è fissa, salgono i prezzi, prima dell’aumento di moneta stesso. II ESERCITAZIONE

  48. Multiple choice: cap. 4 • Nella Teoria Quantitativa della Moneta, un aumento dell’offerta di moneta da parte della banca centrale: a) Porta ad un aumento di reddito b) Aumenta la velocità di circolazione della moneta. c) Riduce la domanda di moneta d) Aumenta il livello dei prezzi e) Aumenta la domanda di moneta ( MV = PY ) Sol.d • Nell’equazione di Fisher, Il tasso di interesse nominale: • a) È dato dalla somma di tasso di interesse reale e tasso di inflazione. • b) Eguaglia il tasso di interesse reale meno il tasso di inflazione. • c) È sempre maggiore del tasso di interesse reale. • d) È costante. • ( i = r + π ) • Sol. a II ESERCITAZIONE

  49. Multiple choice: cap. 4 • Se l’inflazione effettiva è più elevata di quella attesa, il creditore subisce effetti negativi e il debitore guadagna perché: a) Il tasso di interesse reale ex post è maggiore del tasso di interesse reale ex ante. b) Il tasso di interesse reale ex post è minore del tasso di interesse reale ex ante. c) Il tasso di interesse reale diminuisce. d) Il tasso di interesse nominale diminuisce. ( i = r(ex post)+π , i = r(ex ante)+πe ; π>πe ) Sol. b • Se la domanda di moneta è data dall’equazione (M/P)d = 0,4Y, allora: • a) La velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito è costante. • b) La domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse. • c) La velocità di circolazione della moneta eguaglia 2,5. • d) Tutte le risposte precedenti sono corrette. • ( MV = PY , (M/P) =(1/V)Y ) • Sol. d II ESERCITAZIONE

  50. Multiple choice: cap. 4 • Secondo l’effetto Fisher, un aumento del tasso di inflazione conduce a: • a) Un aumento dello stock reale di moneta. • b) Un aumento del tasso di interesse nominale. • c) Un aumento del tasso di interesse reale. • d) Tutte le risposte precedenti. • Sol. b • Se l’inflazione diminuisce dal 6 percento al 4 percento, a parità di altre condizioni, allora l’effetto Fisher stabilisce che: • a) Tasso di interesse reale e nominale diminuiscono entrambi del 2 percento. • b) Non ci sono variazioni né del tasso di interesse nominale né del tasso di interesse reale. • c) Il tasso di interesse nominale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse reale rimane invariato. • d) Il tasso di interesse reale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse nominale rimane invariato. • Sol. c II ESERCITAZIONE

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