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La regolamentazione dell’attività di pesca

La regolamentazione dell’attività di pesca. Il salmone del pacifico. Il salmone del pacifico è particolarmente esposto al pericolo dello sfruttamento eccessivo, nonché al rischio di estinzione, a causa delle sue abitudini migratorie.

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La regolamentazione dell’attività di pesca

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Presentation Transcript


  1. La regolamentazione dell’attività di pesca Il salmone del pacifico

  2. Il salmone del pacifico è particolarmente esposto al pericolo dello sfruttamento eccessivo, nonché al rischio di estinzione, a causa delle sue abitudini migratorie. • Le uova vengono deposte negli alvei ghiaiosi dei fiumi; una volta raggiunta la fase giovanile, gli individui migrano verso l’oceano, quindi da adulti fanno ritorno al luogo di nascita per deporre le uova e poi muoiono. • Quando i salmoni adulti risalgono la corrente perché l’istinto li spinge a tornare nel luogo in cui sono nati, possono essere facilmente catturati con trappole, reti o altri dispositivi.

  3. Rendendosi conto dell’urgenza del problema il governo statunitense intervenne. 1. Per ridurre le catture, innalzò i costi dell’attività di pesca; 2. dapprima, vietò di costruire barriere lungo il corso dei fiumi e di utilizzare trappole (i dispositivi di cattura più efficaci) nelle zone più produttive. 3. Misure tuttavia insufficienti!

  4. I sistemi mobili (pesca a traino, reti ecc.) si dimostrarono di per sé abbastanza efficaci da consentire di sfruttare in modo eccessivo la risorsa. • Le autorità pubbliche iniziarono allora a porre il divieto di pesca in certe zone, e a sospendere le attività di pesca in altre, per determinati periodi, conseguendo l’effetto desiderato di ridurre lo sfruttamento del salmone.

  5. Ma queste politiche furono efficienti? • No! • Una volta applicate le politiche del governo, il beneficio netto ricavabile dalla pesca si ridusse considerevolmente, ovvero dal punto di vista sociale fu perduto. Perché?

  6. Il beneficio netto andò sprecato a causa dell’uso di mezzi eccessivamente costosi per catturare la quantità desiderata di pesce. Ricorrendo alle trappole i costi sarebbero stati inferiori; tuttavia, dal momento che tali dispositivi erano proibiti, per catturare la medesima quantità di pesce era necessario sostenere costi di capitale e lavoro più elevati. Il ricorso a capitale e manodopera aggiuntivi è un fattore all’origine della perdita di beneficio netto.

  7. Altri sistemi • Imposte; • Quote individuali trasferibili (QIT); *** • Limitazioni (200 miglia nautiche, bracconaggio);

  8. Il sistema di quote (QIT) • Una politica che consenta, sotto determinate condizioni, di ottenere un’allocazione efficiente delle risorse ittiche consiste nel fissare un limite, appropriato, alla quantità di pesce prelevabile e di suddividere tale limite in quote, da distribuire ai pescatori.

  9. Un sistema di quote efficiente presenta tre caratteristiche fondamentali: 1. Ogni quota deve dare diritto a chi la detiene di prelevare una specifica porzione del totale autorizzato di catture di un determinato tipo di pesce; 2. Il totale di catture autorizzato dalle quote detenute dai pescatori dovrebbe essere tale da uguagliare il livello efficiente di catture per la zona di pesca in esame; 3. Le quote dovrebbero essere liberamente trasferibili fra i pescatori.

  10. Ciascuna delle tre caratteristiche ha un ruolo importante al fine di ottenere un’allocazione efficiente. • Supponiamo, per esempio, che le quote siano definite in termini di diritto a possedere e a utilizzare un’imbarcazione da pesca, anziché in termini di livelli di cattura. • Un sistema di questo genere non è efficiente, perché fa sì che ogni operatore sia comunque incentivato a procurarsi un’imbarcazione più grande, attrezzature più sofisticate e a dedicare più tempo all’attività di pesca.

  11. Così facendo, la capacità di ogni barca aumenterebbe e la quantità effettiva di pesce catturato supererebbe il livello posto come obiettivo (efficiente). • In breve, un sistema di quote riferite alle imbarcazioni limita il numero di barche in mare, ma non la quantità di pesce catturato da ciascuna di esse. • Per poter raggiungere e sostenere un’allocazione efficiente, è sui livelli di cattura che in ultima analisi occorre porre restrizioni.

  12. Trasferibilità delle quote • Merita particolare attenzione! • Se le quote sono trasferibili, il diritto sul pesce va naturalmente a coloro che ne traggono i maggiori benefici. • La scarsità e la trasferibilità delle quote sono i presupposti per la creazione di un mercato, facendo sì che il prezzo di equilibrio delle quote sia positivo, e soprattutto, efficiente.

  13. Il meccanismo di mercato si basa sugli incentivi allo scambio per i diversi operatori coinvolti. • Da un lato, coloro che traggono benefici relativamente bassi dalla pesca possono ottenere un guadagno maggiore vendendo, anziché sfruttando, le quote in loro possesso; • Dall’altro, coloro che possono trarre benefici maggiori dallo sfruttamento delle risorse ittiche hanno incentivo ad acquistare quote, almeno finché ciò genera per loro un incremento dei profitti.

  14. I sistemi di quote trasferibili incoraggiano il progresso tecnico. • Chi adotta nuove tecnologie che consentono di ridurre i costi può incrementare i guadagni sulle quote già in proprio possesso e, nel contempo, avvantaggiarsi acquistando nuove quote dagli operatori che non hanno adottato tali tecnologie.

  15. Il sistema delle quote trasferibili incentiva bassi tassi di prelievo delle risorse ittiche in maniera efficiente. Un sistema di quote trasferibili è molto più efficace delle tradizionali restrizioni sulla quantità minima di pesce raccolto. Concludendo

  16. Il caso della cappasanta • Si confrontano i metodi canadese e statunitense per il controllo della pesca della cappasanta americana al largo della costa atlantica. • Il Canada aveva adottato un sistema di quote trasferibili, mentre gli Stati Uniti avevano optato per un approccio che unisse il controllo delle quantità pescate, dello sforzo di pesca, e dell’area di svolgimento delle attività.

  17. Esempio utile perché… • Le cappesante non sono specie migratorie, e i due paesi utilizzavano tecnologie di pesca simili. • È dunque ragionevole presumere che le differenze nei risultati conseguiti siano dovute in larga misura alle diverse politiche adottate.

  18. Risultati • Nelle acque canadesi, non solo lo stock venne mantenuto a un livello superiore, ma si riuscì anche a scoraggiare la raccolta delle cappesante sotto misura. • Nelle acque statunitensi, i livelli di abbondanza dello stock diminuirono e si registrarono alti tassi di raccolta di cappesante sotto misura.

  19. Conseguenze economiche • I ricavi ottenuti per giornata in mare aumentarono in misura rilevante nella zona di pesca canadese, principalmente perché le catture per giornata in mare crebbero di sette volte grazie ai maggiori livelli dello stock. • Nella zona di pesca statunitense i ricavi per giornata in mare diminuirono, non solo per la riduzione delle catture giornaliere dovuta a uno stock meno abbondante, ma anche per la raccolta di cappesante sotto misura.

  20. Il numero di detentori di quote canadesi scese da nove a sette nel giro di quattordici anni e il 65% rimase a coloro che se ne erano appropriati all’inizio. • La teoria è stata dunque corroborata dall’esperienza.

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