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I temi della sicurezza e dell’ambiente e i l D.Lgs.231/01 A spetti gestionali Criticità O pportunità Ing. Bruno Giusep

I temi della sicurezza e dell’ambiente e i l D.Lgs.231/01 A spetti gestionali Criticità O pportunità Ing. Bruno Giuseppe Soracco Anno 2012/2013. IL DECRETO 231/01 E LA SUA EVOLUZIONE. IL MODELLO NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA E AMBIENTE.

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I temi della sicurezza e dell’ambiente e i l D.Lgs.231/01 A spetti gestionali Criticità O pportunità Ing. Bruno Giusep

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Presentation Transcript


  1. I temi della sicurezza e dell’ambiente e il D.Lgs.231/01 • Aspetti gestionali • Criticità • Opportunità Ing. Bruno Giuseppe Soracco Anno 2012/2013

  2. IL DECRETO 231/01 E LA SUA EVOLUZIONE IL MODELLO NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA E AMBIENTE STRUMENTI DI SUPPORTO AL MODELLO 231 ORGANISMO DI VIGILANZA MODELLO ESIMENTE

  3. IL DECRETO 231/01 E LA SUA EVOLUZIONE

  4. Il D. Lgs. Disciplina la responsabilità amministrativa delle imprese per fatti dipendenti da reati commessi nell’interesse dell’impresa stessa Questa responsabilità diretta si aggiunge, senza sostituirsi, a quella delle persone fisiche che hanno commesso il fatto 231/01: Disciplina

  5. 231/01: i principali reati I FASE - Inizialmente circoscritta… • ai reati ed illeciti nei rapporti tra pubblico e privato, • all’indebita percezione di finanziamenti, • alla corruzione. II FASE - Estesa a… • reati societari e finanziari, • falso in bilancio…

  6. 231/01: i principali reati (2) III FASE - Con il D. Lgs 123/07, l’Art 25 septies introduce nel 231: • reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime… commessi in violazione ..delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro……..

  7. 231/01: i principali reati (3) IV FASE - Il D.Lgs.121/011, entrato in vigore il 16/8/11, tratta all’art.2 della modifica dell’habitat ed inoltre inserisce nel 231/07: • L’art.25 dieces: «Induzione a non rendere dichiarazioni mendaci» • L’art.25 undecies: i reati ambientali specificatamente per i settori: • dei rifiuti, • degli scarichi industriali liquidi e gassosi , • in materia di bonifiche

  8. 231/01: i principali reati (4) Concludendo: • le imprese saranno punibili anche in via amministrativa per i reati ambientali dal 18/8/2011, • per i reati a carattere permanente (gestione discarica non autorizzata, omessa bonifica di sito contaminato...) dall’inizio del reato se la sua permanenza si è protratta oltre il 15/8/011.

  9. 231/01: gli aspetti sanzionatori E’ prevista una sanzione pecuniaria per quote da 100 a1000 • L’importo di una quota va da un minimo di 258 euro ad un massimo di 1549 euro in funzione della gravità del reato e delle capacità economiche dell’azienda. • Ci sono poi le condizioni per ridurre a metà la sanzione (l’azienda non ha ricavato vantaggi ecc..) da 1/3 alla metà se è stato risarcito il danno o l’azienda ha reso operativo un modello di gestione adeguato. Nel caso concorrano le due situazioni descritte la riduzione passa dalla metà ai 2/3.

  10. 231/01: gli aspetti sanzionatori (2) Le sanzioni interdittive • Interdizione dall’esercizio dell’attività • Sospensione o revoca delle autorizzazioni • Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione • Esclusione da agevolazioni, finanziamenti • Divieto di pubblicizzare beni o servizi Confisca Pubblicazione della sentenza

  11. 231/01: la responsabilità amm.tiva L’art. 5 fissa i criteri: • L’enteè responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio: a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso;

  12. 231/01: la responsabilità amm.tiva (2) b) Da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a). Pertanto la persona fisica che, nell’ambito delle proprie competenze societarie, agisce nell’interesse o a vantaggio dell’ente opera come organo e non come soggetto distinto rispetto all’ente…. 2) L’entenon risponde se: • Non ha tratto vantaggio dalla commissione del reato • le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell’interesse proprio o di terzi

  13. 231/01: la responsabilità amm.tiva (3) La responsabilità amministrativa difetto di organizzazione • L’ Art. 6 e l’Art 7 prevedono una forma di esonero dalle responsabilità se l’ente dimostra: • Di aver adottato ed efficacemente attuato..’’ modelli di organizzazione, gestione e controllo, idonei a prevenire la realizzazione dei reati considerati’’. • È previsto altresì un ‘’Organismo di Controllo ’’ (O. d. V.) con il compito di vigilare sul funzionamento, osservanza e aggiornamento del modello.

  14. 231/01: il modello di riferimento • Individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati • Prevedere specifici protocolli e procedure utili a prevenire la commissione dei reati Il modello deve rispondere alle seguenti esigenze • Individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie per prevenire la commissione dei reati • Prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento, osservanza e aggiornamento del modello (O.d.V.) • Disporre di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto di quanto indicato dal modello

  15. 231/01: il modello di riferimento (2) • Una analisi della attività aziendale PLAN • Un organigramma adatto alla struttura societaria con relativo statuto, organigramma funzionale, deleghe e mansioni Il modello deve contenere • La mappatura dei rischi • L’individuazione delle soluzioni e delle forme di monitoraggio e controllo • La tracciabilità dei dati e delle operazioni • Un codice etico e un sistema disciplinare applicato • Processi affidabili e formazione adeguata DO CECK • Un organismo di vigilanza ACT • Relazioni di consuntivazione ed aggiornamento

  16. IL MODELLO NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA E AMBIENTE

  17. I Processi: principi generali Una delle tante definizioni di processo: «Sequenza di attività logicamente correlate che, attraverso l’impiego di risorse umane economiche e strumentali, raggiungono l’obiettivo prefissato» Cit. *******

  18. I Processi: meccanismo di gestione VINCOLI INPUTOUTPUT RISORSE trasformazione

  19. I Processi: ciclo di Deming

  20. I Processi: sviluppo e integrazione • Le ISO 9001/08 • Le ISO 14001/ 04 Regolamenti volontari • Le OHSAS 18001/07 • Le SA 8000/2001 Sistema di gestione integrato (SGI) B.S. PAS 99

  21. I Processi: sistema di gestione integrato Miglioramento continuo act Politica Riesame direzione QUALITA’ SICUREZZA AMBIENTE CODICE ETICO plan check Controlli delle attività e Azioni correttive Pianificazione Atività do

  22. I Processi: Regolamento ISO 14001/06

  23. Attuazione dei processi: Il modello di gestione della sicurezza in azienda: Art. 30 D.Lgs.81/08 1) Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni […] deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti […]b) alle attività di valutazione dei rischi […] ….

  24. Attuazione dei processi: Il modello di gestione della sicurezza in azienda: Art. 30 D.Lgs.81/08 (2) 2) Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1. 3) Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, […]un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo[…] 4) Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate […]

  25. Attuazione dei processi: Il modello di gestione della sicurezza in azienda: Art. 30 D.Lgs.81/08 (3) 5) In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) 5)-bis. La commissione consultiva [..] elabora procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese.[..] (comma introdotto dall'articolo 20 del d.lgs. n. 106 del 2009) INAIL - LINEE DI INDIRIZZO SGSL – MPI Per l’implementazione di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro nelle Micro e Piccole Imprese 6) L'adozione del modello [..] nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11..

  26. Attuazione dei processi: Il modello di gestione della sicurezza in azienda: Art. 30 D.Lgs.81/08 (3) …concludendo: L’art.30pone le basi per escludere la responsabilità dell’azienda se: • Esiste un modello di gestione…(OHSAS 18001 o linee di indirizzo SGSL-MPI, INAIL .) • Il modello esimente è applicato, ciò comporta anche l’effettività delle deleghe e l’obbligo di vigilanza del Datore di lavoro è attuato efficacemente.

  27. Attuazione dei processi: Il modello di gestione della sicurezza in azienda: Art. 30 D.Lgs.81/08 (4) • valutazione dei rischi, • doc valutazione rischi, • deleghe e sub deleghe, • S.G.S.S.L. • vigilanza e controllo, • aggiornamento continuo. « Complesso della struttura di uomini e mezzi organizzata» Assetto organizzativo Norma giuridica Definizione ruoli organizzativi

  28. Attuazione dei processi: Il modello di gestione dell’ambiente in azienda L’attività di una azienda dà origine ad aspetti ambientali… …che creano impatti ambientali sul territorio… L’autorizzazione è a tempo ed evolve con l’attività ...gli aspetti ed impatti ambientali sono oggetto di autorizzazione da parte degli Enti preposti ….

  29. Attuazione dei processi: Il modello di gestione dell’ambiente in azienda (2) AZIENDA Reg. europei Leggi nazionali Leggi Regionali Autorizzazione ambientale Attività… aspetti ambientali Province Territorio…….. impatti ambientali ISPRA e Agenzie Regionali Reg. Comunali

  30. Attuazione dei processi e le autorizzazioni ambientali

  31. Attuazione dei processi e le autorizzazioni ambientali (2) E’ un documento che in base ai processi aziendali ed ai conseguenti aspetti ed impatti ambientali e alla normativa di riferimento… RIPORTA • I criteri di autocontrollo dell’azienda…. • Tutto ciò che sarà oggetto di controllo da parte dell’ente preposto (processi, aspetti, impatti….. • Modalità e frequenze di controlli e autocontrolli

  32. Attuazione dei processi e le autorizzazioni ambientali (3)

  33. Attuazione dei processi e le autorizzazioni ambientali (4) In conclusione: L’autorizzazione ambientale rappresenta il documento di interfaccia tra la parte pubblica e privata e al pari del D.V.R. per la sicurezza, costituisce l’elemento di riferimento attorno al quale è costruito, opera e si aggiorna il sistema di gestione ambientale in azienda …pertanto…

  34. Attuazione dei processi e la valutazione dei rischi D.V.R. S.G.S. A.I.A. S.G.A. • Definizione linee guida, • Processo di valutazione, • Monitoraggio, • Aggiornamento dei rischi

  35. Attuazione dei processi, i soggetti responsabili e le deleghe di funzioni SOCIETA’ DI PERSONE La responsabilità incombe su ciascun socio SOCIETA’ DI CAPITALI Deve essere individuato il soggetto che per statuto, regolamento o per delega di funzioni è tenuto all’adempimento

  36. Attuazione dei processi, i soggetti responsabili e le deleghe di funzioni (2) • Conferita da soggetto dotato dei poteri/obblighi da delegare • Rilasciata in forma scritta e data certa • Contenente in forma esplicita i compiti delegati • Attribuzione al delegato dei poteri gestori • Accettazione da parte del delegato • Conferita a soggetto idoneo, preparato ed in grado di adempiere • Senza ingerenze da parte del delegante

  37. Attuazione dei processi, i soggetti responsabili e le deleghe di funzioni (3) In particolare… • Mentre per il tema della sicurezza la delega trova sua piena applicazione con l’entrata in vigore del D.Lgs.81/08… • Nel T.U.A. D.Lgs.152/06 non viene esplicitato niente… Si conferma pertanto che la delega non costituisce uno strumento organizzativo che deresponsabilizza la società ma un centro di imputazione di obblighi e pertanto occorre mantenere un controllo sul soggetto delegato e sulle persone a lui sottoposte.

  38. GLI STRUMENTI DI SUPPORTO AL MODELLO 231

  39. Strumenti a supporto del modello 231 Elementi di Criticità? informazione Ambiente e sicurezza Sistemi informativi

  40. Strumenti a supporto del modello 231 (2) Sistemi informatici Elementi di Criticità? Formazione e aggiornamento professionale Aggiornamento modello

  41. L’ORGANISMO DI VIGILANZA

  42. Organismo di vigilanza

  43. L’Organismo di vigilanza: le attività • Disamina sulla reale adeguatezza del modello applicato a prevenire i reati (plan) • Vigila sull’effettività del modello nella sua attuazione, (do) • Verifica nel tempo della sua validità (check) • Supporto all’aggiornamento del modello se necessario (act)

  44. L’Organismo di vigilanza: relazioni Controllo interno Controllo di gestione Internal auditing Alta direzione Società di revisione Responsabile SGA, SGS, SGI Collegio sindacale

  45. L’Organismo di vigilanza e il controllo interno Il C.I. garantisce il rispetto di… …e in fase di redazione del bilancio contribuisce Leggi e regolamenti Norme fiscali assistenziali e previdenziali Norme statutarie Alla prevenzione e valutazione dei rischi di impresa

  46. L’Organismo di vigilanza, il C.S e C.R ante 231 Art.150 d.lgs.58/98 Collegio sindacale Società di revisione Norme comportamentali Controllo Interno… ‘’Coloro che sono proposti al…’’

  47. L’Organismo di vigilanza: oggi Elemento indispensabile: la messa a processo del flusso dei dati e delle informazioni

  48. L’Organismo di vigilanza e l’esimente Se l’ODV non viene istituito , non funziona a dovere, o il modello non è adeguato L’esimente previsto dall’art. 6(soggetti apicali) o dall’art.7(soggetti sottoposti alla direzione) non può essere riconosciuto .

  49. IL MODELLO ESIMENTE

  50. Il modello esimente: organizzazione su due livelli PLAN ACT DO CHECK

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