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Massimo Baragli Responsabile Tecnico Scuola Cani Guida. Regione Toscana

Legge Regionale n°59/09 e suo regolamento di applicazione. Massimo Baragli Responsabile Tecnico Scuola Cani Guida. Regione Toscana. La Figura Professionale dell’Addestratore cinofilo.

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Massimo Baragli Responsabile Tecnico Scuola Cani Guida. Regione Toscana

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Presentation Transcript


  1. Legge Regionale n°59/09 e suo regolamento di applicazione Massimo Baragli Responsabile Tecnico Scuola Cani Guida. Regione Toscana

  2. La Figura Professionale dell’Addestratore cinofilo. Il nuovo testo del disciplinare ENCI degli addestratori cinofili, approvato nel 2011, prevede un registro degli addestratori così suddiviso: • Addestratori per cani da utilità, compagnia, agility e sport. • Addestratori per cani da bestiame • Addestratori per cani da caccia.

  3. La formazione di detti addestratori è demandata ai Centri di Formazione Riconosciuti ENCI (CFRE). I vari gruppi e associazioni cinofile riconosciuti ENCI possono svolgere attività di formazione. L’art. 7 del disciplinare indica le materie trattate nei corsi di formazione.

  4. La finalità di tale tipo di addestramento è la preparazione dei cani al superamento delle varie prove di lavoro regolamentate da ENCI stesso: IPO 1-2 e 3 (guardia e difesa), gare di agility e mondioring, prove di conduzione del bestiame, le varie prove per i cani da caccia, l’abilitazione delle unità cinofile da impiegare in protezione civile.

  5. Da un po’ di anni si è venuta affermando una nuova figura professionale, quella dell’Educatore e Istruttore cinofilo. Questa non è particolarmente regolamentata, vi sono varie associazioni che svolgono formazione in questo campo. L’ Università di Pisa, Facoltà di Veterinaria, ha organizzato Master di primo livello in Educazione e Istruzione Cinofila.

  6. L’educatore cinofilo è chiamato a rispondere a tutta una serie di nuove esigenze e richieste emerse nel mondo della cinofilia. Sempre più spesso vi è la necessità di rendere il cane capace di integrarsi in maniera positiva nell’ambiente familiare e nel contesto cittadino. Insegnare ai proprietari a stabilire una relazione positiva col proprio animale, educare e socializzare i cani da cuccioli, potenziare i comportamenti pro-sociali, e svolgere una profilassi comportamentale sono i principali compiti dell’educatore cinofilo.

  7. Vengono svolte azioni pedagogiche e consulenze sulla relazione. L'Istruttore cinofilo è anche in grado di elaborare percorsi riabilitativi in collaborazione con un medico veterinario comportamentalista. Le metodologie di training adottate si sono indirizzate, ormai da più di un decennio, verso tecniche non coercitive, basate sul rinforzo positivo, mediate da strumenti come il clicker, sempre più improntate sullo potenziamento cognitivo dell’animale.

  8. Le principali associazioni professionali degli educatori ed istruttori cinofili: • AIECI • APNEC • SIUA

  9. Addestramento dei cani da assistenza. I cani da assistenza sono cani addestrati ad aiutare e assistere una persona con disabilità. Rientrano fra questi i cani guida per ciechi, i cani d’ausilio per disabili motori, gli hearing dogs per persone sorde, cani d’ausilio per famiglie con bambini autistici, e così via. Generalmente tali cani vengono addestrati all’interno di associazioni od organizzazioni, raramente sono il frutto del lavoro di un singolo addestratore, poiché sono notevoli il lavoro e le risorse che stanno a monte alla preparazione di tali cani.

  10. Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi – Regione Toscana

  11. Scuola Cani Guida di Scandicci. Fondata nel 1929. Dal 1980 gestita dalla Regione Toscana. • produzione dei cani guida, • interventi riabilitativi alla persona (corsi di O.M.). Istruttore cane guida come figura professionale con diverse competenze, sia sul versante cinofilo che su quello della disabilità.

  12. Attività e Terapie Assistite da Animali

  13. Definizioni. Si definiscono Interventi Assistiti con Animali (IAA) le prestazioni a valenza terapeutica, riabilitativa educativa e ludico-ricreativa che prevedono il coinvolgimento di animali domestici. In base agli ambiti di attività gli IAA si classificano in:

  14. 1 - Terapia Assistita con Animali (TAA). Intervento di supporto ad altre terapie (co-terapia) finalizzato alla cura della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale rivolto a soggetti affetti da patologie fisiche, psichiche, sensoriali o plurime. Richiede apposita prescrizione, è personalizzato sul paziente. La riabilitazione equestre è una TAA che prevede l’impiego del cavallo.

  15. 2- Attività Assistite con gli Animali (AAA). Intervento ludico-ricreativo a carattere non strutturato, rivolto a varie categorie di utenti, finalizzato a migliorare la qualità della vita. In genere sono rivolte ad un gruppo di persone ( anziani, soggetti con disabilità intellettiva e/o fisica, minori ospitati in comunità di recupero, persone ospedalizzate, ecc.). Nelle AAA si ha la possibilità di: • - sviluppo di competenze attraverso la cura dell’animale • - accrescimento della disponibilità relazionale • - stimolazione dell’attività motoria.

  16. 3-Educazione Assistita con gli Animali (EAA). Intervento di tipo educativo/rieducativo rivolto a soggetti sani che diversamente abili e a persone affette da disturbi del comportamento. Mira a migliorare il benessere psico-fisico, rinforzare l’autostima, migliorare le funzioni Cognitive. Prevedono l’individuazione di obiettivi specifici.

  17. Figure professionali coinvolte. Le TAA prevedono il coinvolgimento di una equipe multidisciplinare composta da diverse figure professionali: 1. Medico veterinario. Valuta i requisiti sanitari e comportamentali dell’animale ed è responsabile della salute dell’animale stesso. 2 Conduttore dell’animale/tecnico della riabilitazione equestre. Prende in carico l’animale durante le sedute, assume la responsabilità della corretta relazione uomo-animale, provvede a monitorare lo stato di salute e di benessere dell’animale impiegato. Riferisce al medico veterinario eventuali sintomi di malattia e/o disturbi comportamentali. 3 Responsabile di progetto. Per le TAA e le EAA coordina l’equipe nella definizione degli obiettivi del progetto, delle modalità di attuazione e valutazione degli esiti. A seconda del tipo di intervento può essere un medico specialista, psicologo o psicoterapeuta, un insegnante ecc. 4 Referente del paziente/utente. Prende in carico la persona durante la seduta ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto. Può essere un educatore o altra figura professionale che individua il responsabile del progetto.

  18. Accordo tra il Ministero della Salute e le Regioni e Province autonome Trento e Bolzano del 6/2/2003. • Alcune regioni si sono dotate di leggi regionali: Veneto, Piemonte, Puglia.

  19. Monitoraggio e valutazione degli interventi. Gli strumenti ed i criteri di monitoraggio devono essere basati sulla peculiarità del singolo intervento ma, ove possibile, è necessario utilizzare quelli standardizzati e valicati scientificamente. L’equipe definisce in fase progettuale le modalità e la periodicità dei dati raccolti. L’efficacia dell’intervento viene valutata mettendo a confronto gli effetti ottenuti al termine del progetto con gli obiettivi preliminarmente individuati. Gli strumenti per la valutazione dell’efficacia devono essere standardizzati e valicati scientificamente. Incluse classificazioni riconosciute internazionalmente come ICF (International Classification of Functioning disability and health).

  20. Animali impiegati negli interventi Gli animali impiegati appartengono a specie domestiche in grado di istaurare relazioni con l’uomo. Non è consentito il coinvolgimento di animali con anamnesi di abbandono o maltrattamento recenti. Gli animali devono essere adulti, se di sesso femminile non devono essere impiegate durante la fase estrale, la lattazione o la gravidanza avanzata. Gli animali scelti devono essere valutati dal punto di vista sanitario dal medico veterinario dell’equipe e mantenere il monitoraggio della salute durante tutto il periodo del progetto. Dal punto di vista comportamentale l’idoneità deve essere accertata da un medico veterinario comportamentalista. Una volta verificata l’assenza di patologie comportamentali gli animali vengono avviato ad un periodo di educazione e formazione che ne incentivi la pro-socialità, la collaborazione con il conduttore e la motivazione all’attività. Se occorrono forme di addestramento, devono essere rispettose del benessere dell’animale non prevedere metodi coercitivi.

  21. Formazione degli operatori. Riguardo la formazione degli operatori non ci sono al momento normative precise. Il Centro di Referenza Nazionale per gli IAA formula l’intento di organizzare programmi formativi-didattici o rimandare questi momenti formativi ad Aziende Sanitarie Locali, Università, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici Sperimentale ed altri Enti pubblici o privati, accreditati per la formazione. Vi è da dire in effetti che la formazione, oltre che riguardare in special modo i conduttori ed i loro animali, dovrebbe essere allargata a tutte le figure professionali coinvolte nel progetto, perché spesso si trovano operatori di strutture non in grado . Attualmente i percorsi formativi avvengono attraverso Associazioni private come AIUCA, SIUA, ANUCS, ANTROPOZOA, ITACA e altre ancora.

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