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COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. RUOLO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA. COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. COSA E’ ? A COSA SERVE ? PERCHE’ DOBBIAMO IMPEGNARVI RISORSE ?. PRIMA DOBBIAMO CHIEDERCI COSA E’ IL SOTTOSVILUPPO. CLASSIFICAZIONE OCSE. NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI: IL 20 % PIU’ POVERO HA IL

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COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

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Presentation Transcript


  1. COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO RUOLO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA

  2. COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO • COSA E’ ? • A COSA SERVE ? • PERCHE’ DOBBIAMO IMPEGNARVI RISORSE ?

  3. PRIMA DOBBIAMO CHIEDERCICOSA E’ IL SOTTOSVILUPPO

  4. CLASSIFICAZIONE OCSE

  5. NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI: • IL 20 % PIU’ POVERO HA IL • 3,6 % DELLA RICCHEZZA • IL 20 % PIU’ RICCO HA IL • 34 % DELLA RICCHEZZA

  6. A LIVELLO MONDIALE: • IL 20 % PIU’ POVERO HA IL • 1,4 % DELLA RICCHEZZA • IL 20 % PIU’ RICCO HA IL • 82,7 % DELLA RICCHEZZA

  7. A COSA SERVE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ?PERCHE’ IMPEGNARVI RISORSE ? • DOVERE MORALE VERSO I “DANNATI DELLA TERRA” • PACIFICAZIONE E STABILIZZAZIONE DEL PIANETA • GOVERNABILITA’ DEI FLUSSI MIGRATORI • SALVAGUARDIA GLOBALE DELL’AMBIENTE E DELLE RISORSE NON RINNOVABILI • CONTROLLO POLITICO E STRATEGICO • EGEMONIA ECONOMICA, PENETRAZIONE COMMERCIALE E ALLARGAMENTO DEL MERCATO GLOBALE

  8. RELAZIONI TRADIZIONALI DI COOPERAZIONE • INTRECCIO E SPESSO SOVRAPPOZIONE DI FLUSSI FINANZIARI (spesso tra loro non coordinati) • RELAZIONI “PUNTO A PUNTO” TRA I SOGGETTI COINVOLTI (scarsa sinergia; frequente duplicazione; interventi a “macchia di leopardo”) • SEPARAZIONE DI FATTO DELLA COOPERAZIONE TRA: • MACROCOOPERAZIONE(Cooperazione Economica e Finanziaria, Grandi Infrastrutture, ecc.) • MICROCOOPERAZIONE (ONG, Volontariato, Immigrati, Cooperazione decentrata, ecc.) • MARGINALIZZAZIONE DEI SOGGETTI MINORI (PMI, Soc. di pubblico servizio, Istituti formazione, ricerca, credito, ecc,)

  9. NON E’ SOSTITUTIVA di quella dei due soggetti tradizionali (Governo e Org. Internaz.; ONG) E’ AGGIUNTIVAsvolgendo un ruolo altrimenti mancante, coinvolgendo soggetti altrimenti esclusi e apportando ulteriori risorse Consiste nel concordare accordi-quadro tra i due territori partner (patti inter-territoriali) in cui tutti i soggetti dei due territori sono chiamati a progettare e realizzare gli interventi in sinergia tra loro Ciascuno di essi così costituisce una tessera armonica di un mosaico COOPERAZIONE DECENTRATA

  10. ONG/COOP.DECENTR. - RAPPORTO TRADIZ. • REGIONE o ENTE LOCALE concede un contributo finanziario alla ONG per la realizzazione di un progetto da essa promosso • Il contributo è modesto rispetto agli altri donors (MAE, UE; …) ma utile perché essi pretendono almeno il 30% di apporto della ONG, di cui almeno il 15 % in denaro

  11. LE ONG NELLA COOPERAZIONE DECENTRATA

  12. CAMPI D’AZIONE DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA • BUON GOVERNO • Sostegno politiche di decentramento; • Rafforzamento istituzionale; • Capacità di amministrazione del territorio; • Pianificazione del territorio; • Formazione politico-amministrativa. • PUBBLICI SERVIZI • Sanità; • Educazione; • Acqua e energia; • Trasporti; • Ambiente; • Manutenzione e gestione; • Formazione tecnica e gestionale. • SVILUPPO ECONOMICO • Imprese sociali; • PMI e cooperat. • Credito; • Pesca e agrozootecnia; • Commercio; • Formaz. profess. e manageriale. FORMAZIONE INTERVENTI DI EMERGENZA

  13. AREE DI INTERVENTO Mediterraneo PECO Altri PVS

  14. AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO

  15. QUADRO NORMATIVO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA REGOLAMENTI COMUNITARI e possibilità di accesso a varie linee UE (PHARE, CARDS, MEDA, INTERREG, ecc.) LEGISLAZIONE NAZIONALE legge n. 49/87 e delibere del CICS, n. 12/89 e del Com. Direttivo Coop.Svil. (MAE) del 14.3.2000 LEGGI REGIONALI (tutte le Regioni e le Provincie Autonome meno Campania, Calabria e Sicilia)

  16. La legge nazionale sulla cooperazione è la n. 49 del 28. 2.1987. All’art.2 consente a REGIONI e ENTI LOCALI (Comuni e Provincie) di proporre progetti al Ministero che può affidare alle loro strutture la realizzazione. Gli ENTI LOCALI, in base alla legge 19.3.1993, n. 68, art. 19, possono destinare fino allo 0,8% del bilancio per la cooperazione allo sviluppo. Le REGIONI possono promulgare leggi in materia. La legge nazionale è carente ed il Parlamento la sta riformando. Nel settembre ‘99 il Senato ha approvato una nuova legge, che è andata in discussione alla Camera nel dicembre 2000. La legislatura è finita prima che fosse approvata. La nuova legge (che sarà discussa dal nuovo Parlamento) prevede, tra l’altro, una regolamentazione completa della Cooperazione Decentrata. LEGISLAZIONE NAZIONALE SULLACOOPERAZIONE DECENTRATA

  17. LEGGE n.49/87 SULLA COOPERAZIONE

  18. LEGGI REGIONALI SULLA COOPERAZIONE

  19. VOLUME ANNUALE COOPERAZIONE DECENTRATA ITALIANA (2000) in MLNI di Euro Risorse proprie 100 Risorse mobilitate da UE, MAE, ONU, ecc, Circa 700

  20. APPORTO IN DENARO ED ALTRI BENI DALLA COOPERAZIONE DECENTRATA (2000) TOTALE: CIRCA 50 MLNI EURO/ANNO

  21. EROGAZIONE ANNUALE IN DANARO DELLE REGIONI IN MILIONI DI EURO - TOTALE 18 MILIONI

  22. EROGAZIONE IN DENARO DELLE REGIONI QUOTA ANNUA PER ABITANTE (in Euro)

  23. Osservatorio Interregionale sullaCooperazione allo Sviluppo • Via del Caravaggio 99 • 00147 ROMA • tel. (+39) 06-5140504 • tel. (+39) 06-5140463 • fax (+39) 06-51601177 • e.mail oics@itaca.com • webwww.oics.it

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