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L’illuminismo Pensiero economico e politico

L’illuminismo Pensiero economico e politico.

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L’illuminismo Pensiero economico e politico

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Presentation Transcript


  1. L’illuminismoPensiero economico e politico

  2. Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbst verschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! ist also der Wahlspruch der Aufklärung. I. Kant (Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?, 1784)

  3. L’ Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! E’ questo il motto dell’Illuminismo. I. Kant (Risposta alla domanda: Che cos’è l’illuminismo, 1784)

  4. L’Enciclopedia • Didedot (1713-1784) e D’Alembert (1717-1783) pubblicarono “Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri” (1752-1772) • kyklos, cerchio, e paideia, formazione = riunire le conoscenze di ogni ambito per trasmettere alle nuove generazioni strumenti utili per il miglioramento dell’umanità • Rivolta contro le tradizioni, contro ogni arbitraria pretesa di verità assoluta • Si propone di fare il punto sul sistema delle conoscenze di una certa epoca • Collaborazione scientifica fra curatori

  5. Nuova organizzazione della cultura Testate periodiche (gazzette, bollettini, giornali letterari) come “Il Caffè” dei f.lli Verri e di Cesare Beccaria pubblicato a Milano nel 1764; o “La frusta letteraria” pubblicata a Venezia 1763-65 da Giuseppe Baretti Nascono i quotidiani come “he Spectator” pubblicato dal 1711-1714 in Ingh. Proliferare di circoli letterari, associazioni storiche, ma anche piuccole società di culturta e “gabinetti di lettura” spesso collegati a biblioteche

  6. Felicità individuale e felicità pubblica La felicità deriva dal diritto naturale. Se ognuno segue la propria natura, il progresso pubblico sarà immancabile. L’immagine dell’alveare usato ne “La favola delle api” di Bernard de Mandeville (1670-1733) pubblicato nel 1705. Bentham teorico dell’utilirarismo = utile è ciò che produce vantaggio,piacere, bene. E’ buono ciò che si rivela utile al conseguimento della felicità e alla soddisfazione dei bisogni. C. Beccaria (1738-94) “Dei delitti e delle pene”, 1764,per l’abolizione della pena di morte: • È più utile reprimere che non punire • La pena di morte non è efficace a diminuire il numero dei reati

  7. La ragione illuminista • Non è la ragione onnipotente e onnicomprensiva dei filosofi razionalisti • E’ la ragione degli empiristi: • non fonte ma strumento di conoscenza; • ha un ambito limitato in cui è però ultimo giudice. • E’ la ragione newtoniana, fondata solidamente sull’esperienza, che conduce a conoscenze verificabili da tutti.

  8. Ottimismo • Anche se limitata, questa ragione può portare luce in ogni campo dell’esperienza umana. • L’Illuminismo condivide infatti l’idea di un progresso inarrestabile dell’umanità, • alimentata dalla constatazione dell’avanzamento delle scienze naturali e della crescita economico-sociale del ceto borghese.

  9. Polemica contro il passato • Il passato, in particolare il medioevo, è visto come il regno delle tenebre che la luce della ragione vuol rischiarare. • Anche se in questo periodo si sviluppano gli strumenti della moderna ricerca storiografica, gli illuministi mancano spesso di senso storico, • si volgono al passato più per mostrarne gli errori che per comprenderlo.

  10. Contro le religioni positive • L’illuminismo critica le religioni positive (=storiche) che hanno dominato nel passato: • perché obbligano gli uomini a credere in dogmi assurdi, contrari alla ragione; • perché dividono gli uomini favorendo comportamenti superstiziosi e intolleranti, • dai quali sono derivate le violenze del passato: (inquisizione, guerre di religione, ecc.).

  11. Frontespizio dell’opera La Religione nei limiti della pura Ragione, pubblicata da Kant nel 1793

  12. Deismo • Bisogna spogliare la religione dagli aspetti dogmatici e fantasiosi, • limitandosi alle verità che la ragione di ogni uomo può riconoscere: l’esistenza di un architetto dell’universo e di una vita dopo la morte. • Non servono riti e culti, quello che conta è il comportamento morale.

  13. Tutti quelli che cercano Dio fuori da Gesù Cristo e che si fermano alla natura, o non trovano alcuna luce che li soddisfi, o arrivano a procurarsi un mezzo per conoscere Dio e servirlo senza un mediatore, e con questo cadono nell’ateismo o nel deismo, che sono due cose che la religione cristiana aborre in modo quasi uguale. Pascal, Pensieri, 419

  14. Natura • Per gli illuministi la natura diviene un valore positivo: • “naturale” è sinonimo di “razionale” e rappresenta un bene (si parla di religione naturale, diritto naturale, leggi naturali dell’economia, ecc.) • Viene respinta l’idea cristiana di una corruzione originaria.

  15. Pensiero politico

  16. Tre correnti principali • Opposizione aristocratica all’Assolutismo:Montesquieu, Lo Spirito delle Leggi, 1748 • Assolutismo (o dispotismo) illuminato:Voltaire • Tendenza democratica:Rousseau, Il Contratto sociale, 1762

  17. Montesquieu: il relativismo • Montesquieu contesta l’idea che esista una legge naturale, valida per tutti gli uomini e per tutti i tempi. • Leggi e costituzioni dipendono da indole, cultura, costumi dei vari popoli e dalle caratteristiche dei luoghi in cui vivono. • Le simpatie di Montesquieu vanno comunque ad una monarchia costituzionale di tipo inglese.

  18. Montesquieu: i poteri • Per evitare abusi è indispensabile che i poteri si bilancino a vicenda: • Il giudiziario deve essere affidato a giudici popolari (repubblica) o a magistrati inamovibili (monarchia). • Il legislativo a due camere: alta, di privilegio, (aristocrazia) e bassa, elettiva, (borghesia). • L’esecutivo al governo che, in una monarchia, è espressione del re.

  19. Montesquieu: l’equilibrio • Le Camere controllano il Governo e si controllano vicendevolmente. • Fondamentale è il ruolo della camera alta che media tra le tendenze dispotiche del sovrano e le istanze popolari. • Montesquieu giustifica l’esistenza della nobiltà come baluardo della libertà contro il dispotismo.

  20. Assolutismo illuminato • Più che una elaborazione teorica è una pratica di governo. • Il potere del re è finalizzato non alla propria gloria ma alla “felicità” dei sudditi. • Il potere assoluto deve essere utilizzato per riformare la società, a livello politico, economico, religioso, eliminando i retaggi irrazionali del passato.

  21. I sovrani e le riforme • Protagonisti: Federico II in Prussia, Caterina II in Russia, Carlo III in Spagna, Maria Teresa e Giuseppe II in Austria. • Le riforme, in continuità con la tendenza accentratrice già in atto, mirano a: • rendere più efficienti gli apparatiburocratici; • colpire i ceti privilegiati; • ridurre l’influenza della Chiesa nella società (giurisdizionalismo e lotta ai Gesuiti).

  22. Federico II di Prussia (1740-1786)Amico di Voltaire, dedito alla musica e alle lettere (ma anche alla guerra) fu il prototipo dei “sovrani illuminati”

  23. J.-J. Rousseau (1712-78) • Nel 1750 acquisì fama partecipando ad un concorso dell’Accademia di Digione sugli influssi del progresso di scienze ed arti sui costumi.

  24. La bontà naturale dell’uomo • Rousseau ipotizza uno stato di natura in cui gli uomini, semplici e con pochi bisogni, vivono in pace con sé e con gli altri. • Il nascere della civiltà ha corrotto gli uomini generando nuovi bisogni e vizi. • A ciò si aggiunge la diseguaglianza tra gli uomini generata dall’invenzione delle proprietà privata.

  25. Il primo che, cintato un terreno, pensò di affermare, questo è mio, e trovò persone abbastanza ingenue da credergli fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quante uccisioni, quante miserie e quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che strappando i paletti o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: Guardatevi dall’ascoltare questo impostore. Se dimenticate che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, voi siete perduti. Jean-Jacques Rousseau, Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini (1755)

  26. Il Contratto Sociale • Rousseau non auspica un ritorno allo stato di natura (che forse non è esistito), • ma un patto tra uguali in cui ciascuno rinunci a tutti i propri diritti e si sottometta alla volontà generale. • Non la somma degli egoismi dei singoli ma una volontà che mira al bene comune, • e che si esprime principalmente nella democrazia diretta.

  27. Pensiero economico

  28. L’economia come scienza • Nel ’700 la riflessione economica acquista l’indipendenza dalla filosofia morale. • Si sviluppano due tendenze: • La scuola fisiocratica (F. Quesnay) • La scuola liberista (A. Smith) • Pur nelle diversità, hanno in comune: • La polemica contro il mercantilismo • L’individuare l’origine della ricchezza nel processo produttivo e non nello scambio.

  29. Le tesi fisiocratiche • Elaborate da F. Quesnay (1694-1774) furono realmente applicate in Francia. • La fonte della ricchezza è l’agricoltura. • I governi devono perciò favorire gli investimenti in questo settore evitando di contenere i prezzi dei prodotti agricoli, • liberalizzando i commerci, e cessando di proteggere la manifattura.

  30. Le tesi fisiocratiche • Fondamento della fisiocrazia: • Critica del protezionismo mercantilista • Vera fonte di ricchezza è la produzione, non il commercio • la terra genera eccedenza rispetto al seminato. • Occorre liberare la terra da ogni vincolo per produrre liberamente e liberamente entrare in concorrenza nel mercato

  31. Adam Smith (1723-1790), fondatore della scuola liberista fu docente di filosofia morale a Glasgow. Nel 1776 pubblicò la Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni.

  32. Laissez faire • Sostiene che l’economia è mossa da leggi naturali: il singolo, perseguendo il proprio interesse, promuove il bene pubblico. • I governi devono perciò lasciarle agire liberamente, abolendo gli ostacoli alla circolazione delle merci e i tentativi di orientare la produzione. • Il mercato, infatti, si autoregola sulla base della domanda e dell’offerta.

  33. Economia politica • Gli interessi personali finiscono per armonizzarsi nell’interesse collettivo. • Una “mano invisibile” interviene nella società a mantenere un ordine che garantisce il benessere di tutti.

  34. Massoneria • La circolazione delle idee illuministe fu favorita dalla nascita di libere associazioni che cercano di promuovere i nuovi ideali sociali e politici. • Commistione di religione, ideologia e politica. Associazioni private a carattere segreto nate in Ingh. Agli inizi del sec. XVIII (sul modello delle corporazioni di liberi muratori inglesi del XIV secolo), organizzate in logge. • Elite riformatrice che riconosce l’opera di un “grande architetto” (fu osteggiata dalla Chiesa)

  35. Cosmopolitismo illuminista • Kant, Progetto per la pace perpetua: fonda nella ragione comune orizzonte entro cui creare le regole per bandire le guerre e dare luogo a una pacifica convivenza in una federazione mondiale.

  36. Lo sguardo altrui • Montesquieu, Lettere persiane (1721): inconprensibile e grottesche le consuetudini e le usanze francesi agli occhi dei visitatori persiani. • Voltaire, Micromega (1752) : un gigante del pianeta Sirio viene sulla terra e si meraviglia della piccola statura degli umani, ancor più ridicola nelle altisonanti e boriose disquisizioni filosofiche.

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