1 / 34

Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco

Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti ad esposizioni e vendita. Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco Provincia Autonoma di Trento. Controlli di prevenzione incendi DPR 26/05/1959 n. 689 Tabella B n. 5

colin
Download Presentation

Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti ad esposizioni e vendita Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco Provincia Autonoma di Trento

  2. Controlli di prevenzione incendi DPR 26/05/1959 n. 689 Tabella B n. 5 Magazzini di vendita con oltre 50 addetti DM 16/02/1982 n. 87 Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 m2 comprensiva dei servizi e depositi

  3. Problemi generali Affluenza di pubblico anche elevata, con problemi di evacuazione in sicurezza in caso d’incendio Presenza di materiale combustibile in quantità notevole e di tipologia estremamente varia, commistione con prodotti infiammabili, disposizione anche nelle aree di movimento delle persone

  4. Problemi generali Presenza di sorgenti d’innesco in numero elevato: punti luce, connessioni elettriche, frigoriferi, elettrodomestici in attività eccetera Grande massa di cartelli e segnalazioni pubblicitarie, a scapito della chiara individuazione dei percorsi di fuga Barriere fisiche ed assembramenti in corrispondenza dell’uscita (area casse)

  5. Problemi generali Disposizione degli espositori in maniera non sempre coerente con i percorsi di fuga Spazio tra gli espositori (corridoi) a volte angusto ed insufficiente al movimento in caso di evacuazione, tenuto conto della presenza di carrelli

  6. Riferimenti regolamentari NESSUNO SPECIFICO PER ATTIVITÀ COMMERCIALI DM 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro” Attività commerciali ed espositive a rischio elevato se aventi superficie aperta al pubblico superiore a 10.000 m2

  7. Riferimenti regolamentari DM 20/05/1992 n. 569 “Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre”

  8. Riferimenti tecnico-amministrativi CMI 03/07/1967 n. 75 “Criteri di prevenzione incendi per grandi magazzini, empori ecc.” LCMI 17/02/1975 n. 5210/4118/4 “Parziali modifiche alla Circolare n. 75 del 3 luglio 1967” LCMI 19/06/1982 n. 16193/4109 “Disposizioni di sicurezza antincendi per edifici e locali adibiti ad esposizioni, mostre, gallerie e simili – Bozza di normativa antincendi”

  9. CMI 75/67 Vietata l’ubicazione in edifici adibiti anche ad albergo, scuola, pubblico spettacolo oppure con altezza in gronda superiore a 31 m Vie di fuga in grado di permettere la rapida evacuazione degli occupanti, con percorsi non superiori a 30 m, in analogia con quanto previsto per i locali di pubblico spettacolo Depositi di riserva non ammessi entro il medesimo fabbricato. Magazzini scorte separati dai locali vendita tramite strutture orizzontali resistenti al fuoco 180 minuti e strutture verticali dimensionate in base al carico d’incendio

  10. LCMI 5210/4118/4 del 1975 Integra la CMI 75/67, senza sostituirla Definisce la densità d’affollamento, per i vari tipi di locali commerciali, da considerare nella progettazione antincendi Vie di fuga da verificare secondo criteri più moderni: moduli d’uscita (minimo 2 moduli di larghezza), somma degli affollamenti di due piani consecutivi

  11. LCMI 16139/4109 del 1982 Presenta la bozza di decreto nella stesura dell’epoca, per le osservazioni dei Comandi provinciali e l’utilizzo quale criterio tecnico aggiornato rispetto alle circolari precedenti Fornisce un insieme di definizioni, poi sostituite dal DM 30/11/1983 Non consente l’ubicazione in edifici destinati ad alberghi, scuole, ospedali, pubblico spettacolo, magazzini oltre i 1.000 m2. Richiesta la facilità di accesso dei VVF

  12. LCMI 16139/4109 del 1982 Resistenza al fuoco secondo criteri dettati dalla CMI 91/61. Compartimenti con superfici massime: • 4.000 m2 in edifici ad un piano fuori terra • 2.000 m2 in edifici fino a tre piani fuori terra • 1.000 m2 in edifici a più di tre piani fuori terra Reazione al fuoco dei materiali di rivestimento e d’arredo, con la limitazione della classe 0 lungo le vie di fuga Vie di fuga secondo gli usuali criteri. Lunghezza massima 30 m aumentabili a 40 con impianto automatico d’estinzione. Affollamento da determinare di volta in volta, comunque non superiore a 0,4 persone/m2

  13. LCMI 16139/4109 del 1982 Obbligo d’impianto di rilevazione d’incendio in tutti i locali. Presenza continua di personale in grado di ricevere l’allarme e adottare le misure previste Illuminazione di sicurezza. Impianti elettrici in conformità alla legge 186/68 Prescrizioni particolari per attività esistenti Prescrizioni per attività con superficie inferiore a 400 m2

  14. Riferimenti tecnico-amministrativi Non esistendo una regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture commerciali, si applica quanto indicato dal DM 04/05/1998 Allegato I punto A: • Individuazione dei pericoli d’incendio • Valutazione dei rischi • Definizione delle misure di prevenzione e protezione antincendio da attuare per ridurre i rischi

  15. Linee guida per la progettazione antincendio dei centri commerciali • Resistenza al fuoco delle strutture congruente con il carico d’incendio di progetto • Reazione al fuoco dei materiali ed arredi come usualmente richiesto • Comunicazione tra aree vendita e magazzini mediante filtri a prova di fumo • Locali a rischio con accesso diretto dall’esterno

  16. Linee guida per la progettazione antincendio dei centri commerciali • Verifica della propagazione dei prodotti di combustione (altezze, cortine mobili, ventilazione naturale o meccanica), soprattutto lungo le gallerie di smistamento • Distribuzione delle vie d’esodo in modo che il tempo d’evacuazione sia contenuto entro i limiti di tempo disponibile • Adozione d’impianti automatici d’estinzione • Alimentazione idrica ad alta affidabilità • Particolare attenzione nella progettazione ed esecuzione degli impianti elettrici

  17. Bozza di regola tecnica (elaborazione recente) Particolare attenzione è posta alla progettazione impiantistica ed alle strategie di controllo dei fumi Compartimentazione per attività omogenee Impianti di allarme e di diffusione sonora in grado di diffondere avvisi e dare avvio alle procedure di emergenza

  18. Bozza di regola tecnica Classificazione delle aree: • Tipo A: aree a rischio specifico soggette a controllo VVF • Tipo B: aree a rischio specifico accessibili solo ai dipendenti (cucine, depositi ecc.) • Tipo C: aree accessibili ai clienti/visitatori • Tipo D: aree destinate a servizi non pertinenti, ma soggette ad affluenza di pubblico (uffici, locali di pubblico spettacolo, sale convegni ecc.) • Tipo E: aree destinate a servizi pertinenti (ristoranti, bar ecc.) • Tipo F: aree attrezzabili per manifestazioni, spettacoli, mostre a carattere temporaneo

  19. Bozza di regola tecnica Superficie compartimenti (documento di lavoro): • Illimitata se qk < 90 MJ/m2 Fino a 3 piani fuori terra: • ≤ 15.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 • ≤ 20.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia • ≤ 25.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia + EFC

  20. Bozza di regola tecnica Fino a 4 piani fuori terra: • ≤ 10.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 • ≤ 14.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia Fino a 5 piani fuori terra: • ≤ 8.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 • ≤ 11.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia

  21. Bozza di regola tecnica Con carichi d’incendio superiori a 600 MJ/m2 ulteriori limitazioni, meno consistenti in presenza di impianto d’estinzione automatico a pioggia. Quest’ultimo sempre previsto oltre i 1.300 MJ/m2 Illuminamento di sicurezza: 5 lux nelle vie di fuga, 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico Impianto di rilevazione d’incendio Impianto idrico antincendio semifisso (idranti o naspi) come indicato dalla UNI CNVVF 10779

  22. Spagna Testo unico regolamentare di prevenzione incendi Resistenza al fuoco delle strutture in base al carico d’incendio di progetto ed al fattore di ventilazione (ora Eurocodici). Compartimenti di 5.000 m2 con elementi separanti EI 180; separazioni interne EI 60. Superfici aumentabili con impianto automatico d’estinzione. Negli edifici con più di 3 piani vani scala protetti E 60 Protezione delle facciate contro la propagazione esterna dell’incendio

  23. Spagna Affollamento: • 0,5 persone/m2 a piano terra e primo piano • 0,33 persone/m2 agli altri piani • 0,025 persone/m2 nei depositi Impianto idrico semifisso (idranti) con superficie maggiore di 5.000 m2 Impianti automatici d’estinzione ai piani interrati. Ai piani fuori terra se la superficie è superiore a 1.000 m2

  24. Spagna Sempre estintori, illuminazione di sicurezza, segnaletica e impianto d’allarme Piano di gestione dell’emergenza se la superficie è maggiore di 1.000 m2 Scale e ascensori non possono mettere in comunicazione l’area commerciale aperta al pubblico con i depositi

  25. Francia Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per attività con presenza di pubblico Classificazione delle attività in base al numero complessivo di persone che possono accedervi Precauzioni per i lavori di manutenzione da effettuarsi in presenza di pubblico Resistenza al fuoco definita a seconda del tipo d’attività e della categoria (ora Eurocodici)

  26. Francia Protezione d’eventuali fabbricati adiacenti mediante separazioni con barriere resistenti al fuoco Superficie massima dei compartimenti in base al tipo d’attività Sistema d’evacuazione fumi, naturale o meccanica, nei locali con superficie superiore a 300 m2 e nelle gallerie di smistamento. Garanzia di immissione dall’esterno d’un volume d’aria pari al volume evacuato. Possibilità d’integrare condizionamento ed evacuazione prodotti di combustione

  27. Francia Numero di vie di fuga: arrotondato all’intero superiore Np è il numero di persone presenti Unità di passaggio (corrispondente al modulo d’uscita italiano): • 1 unità 90 cm • 2 unità 140 cm • > 2 unità nu· 60 cm

  28. Francia • Percorsi normali: utilizzabili anche ai fini dell’esodo • Percorsi accessori: in aggiunta ai percorsi normale, se non sono sufficienti o ben distribuiti • Percorsi di soccorso: ad uso delle squadre di soccorso • Percorsi di servizio: non facenti parte del sistema di vie d’esodo

  29. Francia Consentita l’adozione di barriere d’acqua per la separazione di locali diversi, ma non in sostituzione delle compartimentazioni principali Il miglioramento del sistema di controllo fumo e calore consente di raddoppiare i percorsi d’esodo Protezione dei percorsi se necessaria. Eventuale pressurizzazione dei vani scala protetti (da 20 a 80 Pa)

  30. Polonia Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per i fabbricati, integrato da decreti del ministero dell’interno Privilegiate la protezione attiva (rilevazione, estinzione automatica, controllo fumo e calore, idranti, diffusione sonora) e la gestione dell’emergenza In conseguenza di ciò, grande importanza è attribuita alla manutenzione continua degli impianti e dispositivi antincendio

  31. Polonia Elevati standard di qualità nella realizzazione di impianti e strutture Controlli a campione da parte dei VVF, che in Polonia hanno l’autorità di chiudere direttamente le attività non in regola, senza responsabilità civile personale Previsto un istituto simile a quello italiano della deroga (permesso speciale), a seguito di valutazione da parte di commissioni di esperti costituite presso facoltà tecniche

  32. Polonia Affollamento negli spazi commerciali: 0,25 persone/m2 Larghezza del modulo di uscita: 60 cm Capacità di deflusso: 100 persone/modulo indipendentemente dalla quota Non è richiesta la somma degli affollamenti di due piani consecutivi

  33. Polonia Larghezza minima delle uscite: 90 cm (cont. 1 modulo) Larghezza minima scale: 120 cm Capacità di deflusso: 100 persone/modulo indipendentemente dalla quota Lunghezza del percorso di esodo: 40 m 60 m con imp. est. autom. 80 m con imp. aut. + EFC

  34. Polonia Resistenza al fuoco delle strutture secondo gli Eurocodici Ogni compartimento è considerato luogo sicuro rispetto ai compartimenti adiacenti Superfici dei compartimenti fino a 24.000 m2 in presenza di impianti automatici d’estinzione Illuminamento di sicurezza: 1 lux a livello del pavimento

More Related