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Congresso Regionale SiMEu 2009 “Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza e Ospedale STRATIFICATO per intensità di cura” 12 ma

Le Chirurgie Generali e specialistiche e l’intensità di cura “L’esperienza nell’Ospedale di San Giovanni in Persiceto”. Congresso Regionale SiMEu 2009 “Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza e Ospedale STRATIFICATO per intensità di cura” 12 maggio 2009 - Hotel Carlton Bologna.

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Congresso Regionale SiMEu 2009 “Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza e Ospedale STRATIFICATO per intensità di cura” 12 ma

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Presentation Transcript


  1. Le Chirurgie Generali e specialistiche e l’intensità di cura “L’esperienza nell’Ospedale di San Giovanni in Persiceto” Congresso Regionale SiMEu 2009 “Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza e Ospedale STRATIFICATO per intensità di cura” 12 maggio 2009 - Hotel Carlton Bologna

  2. Comitato diDipartimento Direttore di Dipartimento Ufficio di Direzione U.Amm,tiva Dipartimento Chirurgico UOS Org Medica Dipartimentale Area Dip.Anestesia e rianimazione Area Dip. Chirurgie generali Area Dip.Chirurgie specialistiche U.O.C Chirurgia OM A U.O.C Urologia OM U.O.C Chirurgia Porr.- Verg. U.O. D Senol.S.Giov U.O.S. Terap. Int. U.O.C Anestes.e terap.Int. OM U.O.S. Coor Porr-Verg. U.O.C Chirurgia OM B U.O.C.Chirurgia vascol. OM U.O.S. An.-Ost.-Gin. 9 Ospedali U.O. 18 Dirigenti 184 Comparto550 Posti letto 291 U.O.C Chirurgia Bazzano U.O.C Gastro-OM OB U.O.C.Ortopedia Vergato U.O.C. Anestesia Porr.-Verg. U.O.S. Coor.-Porr Verg UOS Gastr.strum Ep U.O.C Chirurgia Bentivoglio U.O.C.Ortopedia Bentivoglio U.O.D Chir.S. Giov. Ab. 850.000 8000 dipendenti U.O.S. An. Budrio U.O.C Chirurgia Budrio U.O.C.Anest. e ter. Area Nord U.O.C.Urologia S.Giovanni U.O. D Endo.A.Metr. U.O.S. An. S. Giov.

  3. Ospedali dell’area vasta che fan capo al Dipartimento Chirurgico 2 Porretta

  4. OBIETTIVI • aumentare la qualità dell’assistenza alla persona attraverso la logica della presa in carico globale (personalizzazione) • perseguire una sempre maggiore competenza nella gestione e risoluzione di problematiche clinico-assistenziali inerenti specialità cliniche e discipline diverse (logica di integrazione) • valorizzare il livello di professionalità raggiunto dagli operatori inseriti nelle equipe clinico assistenziali(aspettative professionali)

  5. Fattori considerati per l’elaborazione del progetto: • DRG prevalenti – Degenza media – Tasso di occupazione posti letto – Indice rotazione su posto letto nelle uo/ua di Urologia - Chirurgia - Senologia – Ginecologia; • Modello clinico-assistenziale in uso; • Funzioni, competenze e responsabilità di Infermieri e OSS; • Strumenti informativi di integrazione, programmazione e verifica in uso; • Organizzazione ospedaliera per intensità di cure/complessità assistenziale; • Approccio proattivo al Risk management

  6. Principi e criteri di riferimento • Centralità dei bisogni della persona assistita; • Superamento della logica prestazionale attraverso un approccio olistico • Appropriatezza organizzativo - gestionale e pertinenza professionale; • Gestione infermieristica complessiva dei “posti letto di area chirurgica”; • Aggregazione e allocazione dei degenti per intensità di cura e complessità assistenziale infermieristica; • Appropriatezza clinico - assistenziale EBM – EBN • Continuità assistenziale intra ospedaliera e tra ospedale e territorio (infermiere di famiglia).

  7. Logistica • 48 posti letto, strutturalmente dislocati su un lungo corridoio nello stesso piano. • Chirurgia Generale 18 posti letto + 1 DH • Urologia, 22 posti letto • Senologia, 3 posti letto +1 DH • Ginecologia. 3 posti letto

  8. Obiettivo Attivazione aree di degenza utilizzando il criterio della intensità di cura e della complessità assistenziale : area alta complessità, area medio-bassa complessità, area bassa complessità Definizione quali-quantitativa delle figure assistenziali in base al livello di complessità dei degenti Utilizzo posti letto su logica flessibile Gestione infermieristica della allocazione dei degenti, definiti in logica integrata clinico-assistenziale

  9. Complessità assistenziale • E’ una metodologia che permette di “PESARE” misurare e valutare la persona dal punto di vista infermieristico e non solo clinico • Si tiene conto delle specificità dell’approccio infermieristico globale alla persona assistita orientato alla risposta ai suoi bisogni e al conseguimento dell’autonomia più che alla patologia in sé (stabilità/instabilità delle funzioni vitali, orientamento spazio- temporale, grado di comprensione dei problemi, grado di autonomia nella cura di sé)

  10. Complessità assistenziale • differenziare l’assistenza fornita concentrando l’attenzione degli infermieri sui pazienti che presentano una maggiore complessità assistenziale anche al fine di ottimizzare le risorse. • orientare le cure infermieristiche sui pazienti che hanno bisogno di risposta/prestazioni sanitarie infermieristiche e attribuire al “personale di assistenza di supporto” (OSS) le attività assistenziali non sanitarie

  11. Strutturazione aree Alta complessità 12 posti letto Medio-bassa complessità Bassa complessità 10 posti letto 26 posti letto postazioni infermieristiche coordinatore infermieristico

  12. Criteri di allocazione degli assistiti • Gli assistiti vengono allocati e ri-allocati nelle diverse Aree delineate con il criterio dell’intensità di cura/complessità assistenziale in relazione alla valutazione clinico - assistenziale integrata - d’inizio (presa in carico) inerente la tipologia di intervento chirurgico e le condizioni generali dell’assistito - di percorso (processi di assistenza) inerente le necessità assistenziali nell’immediato e nel successivo post operatorio. • La permanenza dell’assistito in Area ad alta complessità si situa, mediamente, in un range temporale definito da 48 (minimo) - 72 ore (massimo) a seconda del grado di stabilità/instabilità delle condizioni cliniche e del carico assistenziale nel post-operatorio • La gestione dei letti sarà effettuata dalle infermiere attualmente identificate come “Referenti di area” e dall’Infermiere Coordinatore.

  13. Suddivisione delle aree Area rossa (alta complessità assistenziale) 1) Assistenza a persone clinicamente instabili o con una situazione assistenziale ad alta complessità che necessitano di: • controllo sistematico e frequente dei parametri vitali (scala VAS), • rilevazione frequente di segni e sintomi premonitori di evoluzione del livello di stabilità clinica, • specifica competenza, assistenza e prestazioni infermieristiche dirette per la soddisfazione dei bisogni di alimentazione/idratazione, eliminazione e respirazione 2) Assistenza a persone che necessitano di una ridefinizione frequente del piano di assistenza individualizzato – PAI. Area gialla (medio-bassa complessità assistenziale) 1) Assistenza a persone clinicamente stabili o con una situazione assistenziale a media complessità che necessitano di: • saltuaria assistenza diretta infermieristica, • prestazioni sanitarie infermieristiche • sistematica assistenza di base (OSS) effettuata su pianificazione, verifica/supervisione infermieristica, 2) Attivazione rete di continuità assistenziale pre-dimissione/trasferimento. Area verde (bassa complessità assistenziale) 1) Assistenza a persone clinicamente stabili o con una situazione assistenziale a medio/bassa complessità che necessitano di: • prestazioni sanitarie infermieristiche • saltuaria assistenza di base (OSS) effettuata su pianificazione, verifica/supervisione infermieristica, 2) Eventuale attivazione rete di continuità assistenziale pre-dimissione.

  14. Risorse assistenziali Risorse individuate per l’assistenza sull’intera Area: • Totale infermieri: n. 27 ( di cui n. 2 a p.t. impegnati per accettazione preparazione all’intervento e follow- up) • Totale OSS: n. 12 Tipologia di turnazione sulle 24 ore: turnazione in 5^ (P, M, N, SN, R)

  15. Valori condivisi Centralità dell’assistito Approccio olistico Presa in carico globale della persona Continuità assistenziale Innovazione progettuale Utilizzo appropriato delle risorse Modelli organizzativi e assistenziali moderni (superamento della frammentazione e della sequenza prestazionale)

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