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GENNAIO – GIUGNO 2014

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013 – 2014 SOS RICERCA. LA COMPETENZA DI LETTURA NEL CURRICOLO VERTICALE DELLA SCUOLA DI BASE. GENNAIO – GIUGNO 2014. TEMARIO Il Progetto Il curricolo: dalle parole ai fatti La continuità nella discontinuità

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GENNAIO – GIUGNO 2014

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Presentation Transcript


  1. MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013 – 2014 SOS RICERCA LA COMPETENZA DI LETTURA NEL CURRICOLO VERTICALE DELLA SCUOLA DI BASE GENNAIO – GIUGNO 2014 profagatagueli@alice.it

  2. TEMARIO • Il Progetto • Il curricolo: dalle parole ai fatti • La continuità nella discontinuità • Il curricolo di lettura nelle Nuove Indicazioni: • Traguardi ed obiettivi • Gli Aspetti di lettura nel QdR INVALSI 2013 • Agire il curricolo: quali strumenti? L’UDA • Consegna di lavoro profagatagueli@alice.it

  3. Curricolo. Dalle parole ai fatti. profagatagueli@alice.it

  4. da “Lettera a una Professoressa”: “ Quando la scuola è poca, il programma va fatto badando solo alle urgenze” profagatagueli@alice.it

  5. Fondamentale diviene la progettazione del curricolo disciplinare, che rappresenta il “processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”. (dalle Indicazioni per il curricolo 2007, pag. 24) profagatagueli@alice.it

  6. Per chiarire graficamente ……. obiettivi curricolo contenuti metodi valutazione profagatagueli@alice.it

  7. I TRE ASPETTI DEL CURRICOLO DISCIPLINARE il profilo atteso di competenza orienta il progetto: conoscenze, abilità, atteggiamenti da promuovere e consolidare CURRICOLO PROGETTATO implica un’attenta progettazione delle unità didattiche, da agire in un idoneo ambiente di apprendimento, con compiti che stimolino processi cognitivi superiori e non processi di riproduzione meccanica CURRICOLO AGITO è intessuto di conoscenze, abilità e atteggiamenti (competenze) misurabili , che vanno oltre le discipline CURRICOLO APPRESO profagatagueli@alice.it

  8. QUALI I VINCOLI PER COSTRUIRE UN CURRICOLO? Di competenza disciplinare, relativamente al profilo di competenza atteso Di norma: le Nuove Indicazioni sul curricolo 2012 (anche per l’area trasversale o crosscurricolo) Di contesto: quale scuola, quale livello di partenza della competenza mediamente posseduto dalla classe. Di risorse: tempi e strumenti profagatagueli@alice.it

  9. Il sapere disciplinare del docente da tradurre in sapere didattico QUALI GLI INGREDIENTI MINIMI? Il conosciuto da parte degli allievi L'ambiente in cui avviene l'incontro tra allievo e cultura circostante. E' necessario trovare l'equilibrio tra i contenuti, i dispositivi didattici, le metodologie per favorire l'incontro tra chi apprende e chi insegna. Mario Ambel profagatagueli@alice.it

  10. profagatagueli@alice.it

  11. Affari di parole…. un insieme di contenuti definiti centralmente: a essi il docente doveva riferirsi per il suo insegnamento Programma indica Studio preparatorio di un’opera comprensivo di aspetti ideativi ed esecutivi ( Cosa e come) Progetto indica Organizzazione di un’attività secondo un programma Programmazione indica profagatagueli@alice.it

  12. Progettare gli apprendimenti di base Quantità dei saperi Vs Essenzialità dei saperi Essenziali ………….. per Essenziali ………. quali? Essenziali ………… come? profagatagueli@alice.it

  13. Essenziali ………….. per Formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali presenti e futuri (dalle “Indicazioni per il curricolo 2012 pag. 5”) profagatagueli@alice.it

  14. Essenziali ………. quali? In una prospettiva nella quale i saperi disciplinari sono mezzi, strumenti per formare il cittadino, tout court, essenziali sono quegli apprendimenti in grado di sviluppare capacità (cognitive, relazionali, educative) ed atteggiamenti irrinunciabili nella società complessa della conoscenza, oggi e per tutta la vita dell’individuo (life long learning) profagatagueli@alice.it

  15. Essenziali ………. come? Curando l’ambiente di apprendimento, inteso come luogo in cui si attua la si promuove • personalizzazione degli interventi didattici • valorizzazione dell’individuo • la scoperta e la ri-costruzione dei saperi • l’apprendimento cooperativo • l’autocontrollo del processo di apprendimento • l’autovalutazione profagatagueli@alice.it

  16. Organizzare e progettare saperi di base irrinunciabili perchè Sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono effettiva ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita Indicazioni per il curricolo 2012 pag. 5 profagatagueli@alice.it

  17. Le competenze, stelle polari per orientare alla scelta dei saperi profagatagueli@alice.it

  18. “Lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale dipendono fondamentalmente dalle competenze di tutta la popolazione; per competenze intendiamo un insieme di conoscenze, di saperi, di atteggiamenti, di valori” (I Ministri dell’Educazione dei Paesi OCSE) profagatagueli@alice.it

  19. La competenza è la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, o di svolgere efficacemente un’attività o un compito. profagatagueli@alice.it

  20. Competenza culturale La comprovata capacità di un soggetto di agire consapevolmente - mettendo a frutto conoscenze, abilità e atteggiamenti – per raggiungere un determinato risultato in un campo di sapere e di esperienza conoscitiva e culturale attraverso l’esercizio di una o più prestazioni. profagatagueli@alice.it

  21. ESPRESSE IN UN CONTESTO profagatagueli@alice.it

  22. IL CONCETTO DI COMPETENZA “SCOLASTICA”: UNA DEFINIZIONE Insieme integrato di abilità, conoscenze e atteggiamentiche un soggetto, in determinati contesti reali, è in grado di attivare, realizzando una prestazione consapevole finalizzata al raggiungimento di uno scopo. . Scuola in quanto ambiente funzionale ai processi di insegnamento/apprendimento • Acquisire nuova conoscenza • Impostare e risolvere problemi • Svolgere attività complesse M. AMBEL Fare esperienze cognitive e conoscitive profagatagueli@alice.it

  23. Avere una competenza significa: Disporre di conoscenze ed abilità (conoscenze procedurali) Disporre di un repertorio di mezzi di comunicazione per esprimersi Avere al capacità di documentarsi e di studiare ciò che non si possiede Sapere Saper essere Le dimensioni della Competenza Saper fare Saper Imparare profagatagueli@alice.it

  24. IL CURRICOLO AGITO implica un’attenta progettazione delle unità didattiche, da agire in un idoneo ambiente di apprendimento, con compiti che stimolino processi cognitivi superiori e non processi di riproduzione meccanica profagatagueli@alice.it

  25. Perché parliamo di compiti nel curricolo agito? La risposta risiede nel concetto ancora più ampio di Competenza intesa come la capacità di far fronte a un compito riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a usare quelle esterne disponibili per affrontare positivamente una tipologia di situazioni sfidanti. M. Pellerey, Le competenze individuali e il Portfolio, RCS, 2004 profagatagueli@alice.it

  26. I processi base dell’apprendimento • Osservazione • Associazione • Elaborazione Lo studente osserva un fenomeno per acquisire nuove conoscenze, imitando, procedendo per prove ed errori, associando la nuova situazione ad altre simili, attribuendo senso e significato agli elementi di novità, che vanno così ad associarsi alle strutture conoscitive, agli schemi di conoscenza preesistenti profagatagueli@alice.it

  27. Il curriculo agito deve essere intessuto di compitiche stimolino processi cognitivi superiori e non solo processi di riproduzione meccanica, compiti che stimolino l’attivazione di strategie e l’uso di risorse e che costituiscano a loro volta una sfida per l’apprendente Il risultato è ilcurriculo appreso profagatagueli@alice.it

  28. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO profagatagueli@alice.it

  29. Quali saperi disciplinari e quali i criteri per selezionarli • sono le questioni cruciali che il docente di ogni disciplina deve sciogliere perché il Consiglio di classe possa costruire il Progetto didattico per competenze, un vero e proprio Curricolo trasversale • Le azioni da compiere potrebbero essere le seguenti: • Il docente riconosce le aree di competenza e seleziona allo scopo i saperi essenziali della disciplina, rispettandone i vincoli di scientificità • Il docente identifica i processi cognitivi, le abilità che quei saperi essenziali mobilitano • Il docente costruisce esperienze didattiche (compito) nelle quali siano previsti i contenuti di conoscenza e le relative abilità e obiettivi di apprendimento misurabili in una valutazione formativa di processo profagatagueli@alice.it

  30. Progettare e valutare il curricolo: • due aspetti fortemente interconnessi, perché valutare vuol dire controllare gli apprendimenti che gli studenti acquisiscono per riflettere sulle modalità d’insegnamento e sulla validità dei materiali proposti. • “La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari” (Dalle Nuove Indicazioni, 2012 , pag. 13) profagatagueli@alice.it

  31. LA COMPETENZA DI LETTURA profagatagueli@alice.it

  32. Dalle Nuove Indicazioni sul curricolo della scuola di base 2012: Traguardi al termine della scuola primaria e secondaria di 1° grado GLI OBIETTIVI DI APPRENDIEMNTO • Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. • Legge testi letterari di vario tipo e comincia a costruirne un’interpretazione, collaborando con compagni ed insegnanti profagatagueli@alice.it

  33. Competenza di lettura (Readingliteracy) La competenza di lettura consiste nella comprensione e nell’utilizzazione di testi scritti e nella riflessione sui loro contenuti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società. (OCSE PISA 2000) La competenza di lettura è la capacità di un individuo di comprendere, di utilizzare, di riflettere su e di impegnarsi contesti scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società . (OCSE – PISA 2009) profagatagueli@alice.it

  34. Dal Quadro di riferimento di Italiano del SNV INVALSI Pragmatico-testuale Capacità di lettura lessicale Implica competenza grammaticale profagatagueli@alice.it

  35. Dal Quadro di riferimento di Italiano 2011, pag. 4: “Le competenze sopra indicate (ndr. Lettura e Grammatica) vengono acquisite gradualmente nei diversi livelli scolastici e il loro sviluppo continua nel corso dell’intera vita. Anche il punto di arrivo rappresentato dall’esame di Stato a conclusione della Secondaria di II grado non è che una tappa di un percorso, di un apprendimento in progredire. Quello che si intende valutare, dunque, è un certo grado di competenza relativo a diverse tappe del curricolo.” profagatagueli@alice.it

  36. La gradualità del processo di insegnamento/apprendimento appartiene al curriculo verticale, dispositivo organizzatore di conoscenze, abilità e atteggiamenti, che Identificano la continuità nella discontinuità profagatagueli@alice.it

  37. LE PAROLE DELLA CONTINUITÀ NELLA DISCONTINUITÀ DEI GRADI DI SCUOLA profagatagueli@alice.it

  38. QdR 2013 Aspetti della competenza di lettura per la classificazione dei quesiti profagatagueli@alice.it

  39. Esempi di quesiti che richiedono al lettore compiti uguali, ma applicati a testi dall’indice di leggibilità diversi profagatagueli@alice.it

  40. Fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore. ASPETTO profagatagueli@alice.it

  41. Compito richiesto Costante Variabile Indice di leggibilità del testo Complessità sintattica Complessità lessicale (indice di frequenza delle parole) Quantità di Informazioni profagatagueli@alice.it

  42. LA COMPETENZA DI LETTURA. LA LETTURA COME PROCESSO profagatagueli@alice.it

  43. La didattica della lettura, comprensione e riscrittura di testi, di M. Ambel profagatagueli@alice.it

  44. LE TAPPE DEL PROCESSO DI LETTURA Decodifica Comprensione Trasformazione dei significati in dati interiori Elaborazione delle conoscenze profagatagueli@alice.it

  45. DECODIFICA Livelli del processo della Lettura (da Silvia Bonino, Dizionario di psicologia dello sviluppo, 1994) LIVELLO LESSICALE LIVELLO MORFOSINTATTICO LETTURA LIVELLO SEMANTICO LIVELLO MACROSTRUTTURE profagatagueli@alice.it

  46. L’elaborazione cognitiva del testo cui abbiamo fatto riferimento si fonda dunque su una concezione della lettura processuale e costruttiva tiene conto degli progressiva elaborazione elevati cognitiva livelli di delle informazioni fornite cooperazione fra dal testo lettore e testo profagatagueli@alice.it

  47. Su questi presupposti la Lettura si consolida come il risultato di due processi Bottom-uptop-down si realizza attraverso si realizza attraverso Aggregazioni progressive sollecitazioni di di significati veicolati inferenze o ipotesi dalla superficie del testo (costruzione di attese dal testo che vanno verificate) (lettera, parola, frase, capoverso, testo) profagatagueli@alice.it

  48. UTILIZZARE INFORMAZIONI ATTINGERE A CONOSCENZE EXTRATESTUALI Concentrarsi sulla relazione tra le informazioni Concentrarsi su parti del testo Concentrarsi sul contenuto Concentrarsi sulla forma Focalizzarsi sull’insieme del testo Focalizzarsi sulle relazioni nel testo Riflettere sul contenuto e valutarlo Riflettere sulla forma e valutarla Comprendere il significato generale del testo Sviluppare un’interpretazione INDIVIDUARE INFORMAZIONI RIFLETTERE SU E VALUTARE IL TESTO INTERPRETARE IL TESTO profagatagueli@alice.it

  49. EDUCARE ALLA TESTUALITÀ accompagnare il discente nella realizzazione e nella comprensione del progetto comunicativo di un testo profagatagueli@alice.it

  50. PROGETTARE UN SEGMENTO DIDATTICO DEL CURRICULO: UN’AZIONE SEMPLICE? Cosa serve? profagatagueli@alice.it

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