1 / 36

MARCELLO MOSSA VERRE (m.mossaverre@arpat.toscana.it)

Fondazione Giovanni Astengo Pianificazione e rischio d'incidente rilevante Roma 4 giugno 2002 La determinazione delle aree di danno e la compatibilità territoriale. MARCELLO MOSSA VERRE (m.mossaverre@arpat.toscana.it)

calum
Download Presentation

MARCELLO MOSSA VERRE (m.mossaverre@arpat.toscana.it)

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Fondazione Giovanni AstengoPianificazione e rischio d'incidente rilevanteRoma 4 giugno 2002La determinazione delle aree di danno e la compatibilità territoriale MARCELLO MOSSA VERRE (m.mossaverre@arpat.toscana.it) Area prevenzione rischi industriali, ecogestione e tecnologie per la protezione ambientale ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana

  2. Decreto Ministeriale del 09/05/2001Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante.

  3. Esame di due situazioni tipiche • 1 caso: deposito di GPL • 1 caso: impianto chimico, con utilizzo di ammoniaca anidra

  4. 1° caso: deposito di GPL (nuovo impianto) (le elaborazioni modellistiche che seguono hanno esclusivamente valore esemplificativo)

  5. Applicazione metodo ad indici del DM 15 maggio 1996 • Unità in esame: serbatoio (50 t propano) coibentato • supponiamo che il valore dell’indice di rischio generale G sia pari a 500 (risultante dai calcoli)

  6. Decreto Min.Amb. 15 maggio 1996 CATEGORIZZAZIONE DELLE UNITA'Ai fini di questo metodo, la Categorizzazione si ottiene selezionando le unita' con gli indici generali G e G' piu' elevati, inserendone i valori nei campi forniti dalla tabella seguente: __________________________________________________________________ | | | | Indice di rischio generale | Categoria | |____________________________________|_____________________________| | 0 - 100 | A | |____________________________________|_____________________________| | 101 - 1100 | B | |____________________________________|_____________________________| | 1101 - 12500 | C | |____________________________________|_____________________________| > 12500 | D | |____________________________________|_____________________________|

  7. L’unità è di categoria B, pertantoai fini della scelta degli incidenti di riferimento ….si considera ….. “Rottura maggiore di serbatoio, tubazione e macchinario di movimentazione “ … Puo' essere ritenuto marginale il rischio derivante da rottura di serbatoio, tubazione e macchinario di movimentazione con un diametro equivalente superiore a: - 4" se l'unita' e' di categoria C; - 3" se l'unita' e' di categoria B; - 2" se l'unita' e' di categoria A; nel caso in cui siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni: - i serbatoi, le tubazioni ed il macchinario di movimentazione sono protetti dall'urto di mezzi mobili sull'intero loro sviluppo; -etc…….”

  8. Incidente di riferimento Rilascio di propano da foro di 3” (~ 76 mm) per 10 minuti altre informazioni: a) valvole di intercettazione a comando manuale b) escludiamo il fireball grazie alla coibentazione

  9. Risultati dei calcoli con codice PHAST 6.1 (DNV, London) Sviluppi considerati: flash fire UVCE

  10. Applicazione: flash fire da rilascio GPL (DM 15 maggio 1996)

  11. Applicazione: UVCE da rilascio GPL (DM 15 maggio 1996)

  12. Applicazione: UVCE da rilascio GPL (DM 15 maggio 1996)

  13. Dalle caratteristiche delle varie unità d’impianto, per esempio, può risultare che il deposito sia di classe IIalloral’impianto è compatibile con le categorie territoriali indicate nella tabella della slide seguente (categorie sottolineate)

  14. DM 15 maggio 2002CATEGORIE TERRITORIALI COMPATIBILI CON LA PRESENZA DI DEPOSITI DI GPL ____________ _____________________________________________________ | | | | CLASSE DEL | CATEGORIE DI EFFETTI | | DEPOSITO | | |____________|_____________________________________________________| | | | | | | | | ELEVATA | INIZIO | LESIONI | LESIONI | | | LETALITA' | LETALITA' | IRREVERSIBILI | REVERSIBILI | |____________|___________|___________|_______________|_____________| | | | | | | | I | EF | DEF | CDEF | ABCDEF | |____________|___________|___________|_______________|_____________| | | | | | | | II | F | EF | DEF | BCDEF | |____________|___________|___________|_______________|_____________| | | | | | | | III | F | F | EF | CDEF | |____________|___________|___________|_______________|_____________| Depositi nuovi

  15. Individuazione delle “classi di vulnerabilità” del territorio • (In base alla tipologia degli edifici e dell’indice fondiario di edificazione) • A: Aree residenziali, indice fondiario di edificazione > 4,5 m3/m2 ; ospedali > 25 posti letto, asili o scuole inferiori > 100 alunni; mercati o centri commerciali > 500 presenze • B: Aree residenziali, indice f. edificazione 1,5-4,5 m3/m2 ; ospedali, scuole inferiori; scuole superiori, università > 500 persone; mercati o centri commerciali; chiese, stadi > 100 persone; stazioni ferroviarie o porti > 1000 passeggeri/giorno • C: Aree residenziali, indice f. edificazione 1-1,5 m3/m2 ; scuole superiori, università; mercati o centri commerciali; chiese, stadi; stazioni ferroviarie o porti • D: Aree residenziali, indice f.edificazione 0,5-1 m3/m2 ; luoghi di concentrazione a frequenza mensile (mercati, cimiteri...) • E: Aree residenziali, indice edificazione < 0,5 m3/m2 ; insediamenti industriali • F: stabilimento o zona di rispetto non edificata

  16. 2° caso: impianto chimico (nuovo impianto) (le elaborazioni modellistiche che seguono hanno esclusivamente valore esemplificativo)

  17. Secondo esempioIncidente di riferimento Rilascio di 3000 kg ammoniaca anidra (gas liq. in pressione) per 10 minuti

  18. Incidente di riferimento Probabilità su base annua (per es. ricavata da rapporto di sicurezza) f = 10-5

  19. Incidente di riferimento Dati tossicologici ammoniaca LC 50 (30 min) ~ 4000 ppm (v/v) IDLH = 300 ppm (v/v)

  20. Applicazione: rilascio 3000 kg ammoniaca

  21. l’impianto è compatibile con le categorie territoriali indicate nella tabella della slide seguente (vedi classe di prob. 10-6 - 10-4 )

  22. Valutazione delle classi di probabilità per i vari scenari previsti ( Frequenze incidentali) 1 Frequenza < 10-6 eventi/anno 2 Frequenza tra 10-6 e 10-4 eventi/anno 3 Frequenza tra 10-4 e 10-3 eventi/anno 4 Frequenza > 10-3 eventi/anno • Analisi della matrice per la compatibilità territoriale • (le categorie entro parentesi (..) sono ammesse solo in presenza di variante allo strumento di pianificazione) classe di Categoria per effetti probabilità degli Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili eventi -6 < 10 (D)EF (C)DEF (B)CDEF (A)BCDEF -4 -6 ¸ 10 10 (E)F (D)EF (C)DEF (B)CDEF -3 -4 ¸ 10 10 F (E)F (D)EF (C)DEF -3 > 10 F F (E)F (D)EF

  23. Osservazione In nota nel decreto: “….Si rileva che il tempo di esposizione di 30 minuti viene fissato cautelativamente sulla base della massima durata presumibile di rilascio, evaporazione da pozza e/o passaggio della nube. In condizioni impiantistiche favorevoli (ad esempio, sistema di rilevamento di fluidi pericolosi con operazioni presidiate in continuo, allarme e pulsanti di emergenza per chiusura valvole, ecc.) e a seguito dell'adozione di appropriati sistemi di gestione della sicurezza, come definiti nella normativa vigente, il gestore dello stabilimento puo' responsabilmente assumere, nelle proprie valutazioni, tempi di esposizione significativamente diversi; ne consegue la possibilità di adottare valori di soglia corrispondentemente diversi da quelli di Tabella 2.… (per esempio: concentrazioni equivalenti n.di r.)

  24. Applicazione: rilascio 3000 kg ammoniaca

  25. Esempio di mitigazione per segregazioneda 4 ricambi/ora a 1 ricambio/ora

  26. (4 ric/h, Indoor)

  27. (1 ric/h, Indoor)

  28. Grazie per l’attenzione M.m.mossaverre@arpat.toscana.it 055 32061 ARPAT via Porpora, 22, FIRENZE

More Related