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Evoluzione assetto posturale e funzione motoria nel bambino

San Marino, 23/09/10. Evoluzione assetto posturale e funzione motoria nel bambino. Elementi valutativi . Dott.ssa Maltoni Paola Specialista in terapia fisica e riabilitazione Alta Professionalità in Fisiatria dell’Età Evolutiva ASL Forlì. Il bambino non è la fotocopia ridotta dell’adulto

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Evoluzione assetto posturale e funzione motoria nel bambino

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Presentation Transcript


  1. San Marino, 23/09/10 Evoluzione assetto posturale e funzione motoria nel bambino Elementi valutativi • Dott.ssa Maltoni Paola • Specialista in terapia fisica e riabilitazione • Alta Professionalità in Fisiatria dell’Età Evolutiva • ASL Forlì

  2. Il bambino non è la fotocopia ridotta dell’adulto • Nella valutazione dell’apparato locomotore e della sua evoluzione strutturale e funzionale è necessario avere criteri per distinguere situazioni • Fisiologiche • A rischio di evoluzione patologica • Patologiche

  3. Per attribuire un corretto significato a quanto si osserva è necessario: • Conoscere l’evoluzione fisiologica morfo-strutturale del bambino in rapporto alla fase di accrescimento • Integrare valutazione di organo e di funzione

  4. Visita fisiatrica • Valutazione obbiettiva • Valutazione assetto posturale in statica e dinamica sui 3 piani dello spazio (analisi di segmento e di funzione); • Valutazione funzionale (rapporto tra repertorio motorio presente, utilizzo funzionale e modulazione comportamentale) descritta secondo parametri quantitativi e qualitativi; individuazione compensi • Valutazioni in rapporto a caratteristiche individuali, familiari e allo stile di vita • Parametri auxologici, sviluppo puberale, etnia • Abitudini di vita e alimentari • Coesistenza di altre patologie o impaccio motorio • Variabile tempo • accrescimento somatico • maturazione SNC

  5. Paramorfismi e dismorfismi

  6. Le domande più frequenti in rapporto all’età • 12-24 m • Ginocchio varo • Cammino in intrarotazione • Cammino sulle punte • Calcagno valgo e piede piatto • 36 m-4(6) anni • Ginocchio valgo e piede piatto • Cammino in extrarotazione • Atteggiamento scoliotico e scoliosi

  7. Deformità angolari AAII • Comprendono alterazioni dell’allineamento sul piano frontale dell’asse femoro- tibiale: GINOCCHIO VALGO E VARO • Evoluzione: • Da 0 a 18-24 m: fase varoide • Da 18 m ai 7-8 anni: fase valgoide • Dai 7-8 anni: progressiva evoluzione fino all’assetto dell’adulto (3°-9°)

  8. SCOLIOSI IDIOPATICHE • La scoliosi idiopatica è una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale che si torce sui tre piani dello spazio; sul piano frontale si manifesta con un movimento di flessione laterale, sul piano sagittale con una alterazione delle curve, il più spesso provocandone una inversione, sul piano assiale con un movimento di rotazione • non riconosce una causa nota, e probabilmente nemmeno una causa unica • È il segno di una sindrome complessa ad eziologia multifattoriale

  9. Il principale test di valutazione nell’esame clinico del paziente scoliotico è il test di Adams (forward bending test). La positività di tale test è patognomonica di scoliosi . • Test di adams o bending test: si ottiene per flessione anteriore della colonna a AAII estesi al ginocchio e tronco e AASS rilassati. Le curvature non strutturali scompaiono (atteggiamento), le curve strutturali si evidenziano con un gibbo.

  10. L’inclinometromisura l’angolo di inclinazione del tronco (ATR). • Il gibbometro (livella) misura l’altezza del dislivello tra concavità e convessità della curva . Per il gibbo, in studi italiani, è stata definita come significativa una soglia di 5 mm. • Consentono di determinare delle soglie al di là delle quali intervenire con una radiografia La valutazione radiografica è richiesta sulla base della valutazione clinica ed è un riferimento importante per valutare l’evolutività della curva, l’efficacia dei trattamenti e la maturità scheletrica. la valutazione estetica non può essere trascurata .

  11. Il trattamento della scoliosi ripercorre tutte le fasi tipiche della prevenzione . • Quando la patologia è lieve, il trattamento è una prevenzione dell’evolutività della scoliosi. Questa fase terapeutica è tradizionalmente definita come “trattamento libero” (esercizi con controlli medici periodici) e riguarda la cosiddetta scoliosi minore (di norma al di sotto dei 20° Cobb). La forma di prevenzione dell’evolutività principalmente applicata sono gli esercizi specifici (chinesiterapia) e le indicazioni ergonomiche • Quando la scoliosi minore diventa o rischia di diventare scoliosi maggiore il trattamento può richiedere l’uso di una ortesi vertebrale. Lo scopo primario in questa fase è quello di evitare l’aggravamento della scoliosi, ma anche di contenerne gli effetti negativi a livello funzionale.Ortesi,trattamento riabilitativo e indicazioni ergonomiche ne rappresentano gli strumenti esenziali. • Ovviamente questo intervento è interdisciplinarecon la compartecipazione delle diverse figure del team: fisiatra, ortopedico, fisioterapista, tecnico ortopedico, laureato in scienze motorie, paziente, famiglia.

  12. Ruolo dell’attività motoria e sportiva • E’ indubbial’importanza della pratica sportiva ben condotta nell’indurre benefici allo stato di salute (funzioni cardio-circolatoria, respiratoria e metabolica) e alla promozione e maturazione delle sue abilità motorie e relazionali. • “Effectiveness of interventions to promote physical activity in children and adolescent: systematic review of controlled trials” Merrick et alii, BMJ, oct 2007 • “Naturally occurring changes in time spent watching television are inversely related to frequency of physical activity during early adolescence” ; Motl et alii, JAdolesc, 2005

  13. Ruolo dell’attività motoria e sportiva • Attenzione ad evitare sovraccarichi con eccessive o scorrette richieste funzionali, in presenza di paramorfismi/dismorfismi predisponenti: • Calzature ed attrezzature idonee • Adeguato riscaldamento pre- attività sportiva • Comunicazione tra famiglia, operatori dello sport, medici • Sfatare le “leggende metropolitane”: • Non esistono sport asimmetrici, ma non corrette o bilanciate pratiche sportive • Tutti gli sport sono “completi”, se adeguatamente proposti e esercitati e piacevolmente praticati

  14. Ruolo dell’attività motoria e sportiva • Non è dimostrabile un ruolo chiaro e evidente nel prevenire i dismorfismi del bambino/ adolescente, ma è certo il suo intervento (con specificità diverse nelle varie fasi della vita) nel favorire: • qualità e controllo dell’assetto posturale e della dinamica respiratoria; • Qualità e controllo degli schemi di movimento (destrezza, equilibrio, coordinazione) e del loro controllo sequenziale esplicito motorio e visivo; • elasticità e forza muscolare, mobilità articolare.

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