1 / 68

Le nuove sfide educative nella società dell’inform@zione

Le nuove sfide educative nella società dell’inform@zione. La realtà dei soggetti in età evolutiva e le forme di disagio 1° MODULO , 3 - 4 Novembre 2006 Giuseppe Greco psicologo e psicoterapeuta.

avinoam
Download Presentation

Le nuove sfide educative nella società dell’inform@zione

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Le nuove sfide educativenella società dell’inform@zione La realtà dei soggetti in età evolutiva e le forme di disagio1° MODULO, 3 - 4 Novembre 2006Giuseppe Grecopsicologo e psicoterapeuta Corso di formazione realizzato dalCENTRO CULTURALE PER LO SVILUPPOACIREALE (CT)

  2. Le nuove sfide educativenella società dell’inform@zione L’esortazione di Alfredo Carlo Moro (già Presidente TdM di Roma): • “La condizione di chi si affaccia alla vita è tutt'altro che facile: la fatica di crescere è notevole perché l'esperienza di fallimento è continua, perché le incertezze predominano sulle certezze, perché un profondo disagio è sempre presente anche se spesso non viene esplicitato. • Non vi è una infanzia ed una adolescenza "normale" che vive senza disagi il suo itinerario di sviluppo ed una infanzia e adolescenza problematica che vive una condizione di forte difficoltà e che va pertanto sostenuta. La condizione di disagio è comune a tutta la generazione che si apre alla vita”.

  3. Questo primo modulo * Un corso di formazione … * In un preciso momento storico (lettura macrosociale, ma anche di episodi a forte impatto mediatico, con risvolti sociali e politici …) * Noi, con le nostre storie, i nostri progetti di vita, le nostre attese … * In una fase sociale cruciale dell’impegno delle agenzie educative * “Fornire un quadro dell’attuale condizione minorile e giovanile in riferimento alle fasi del ciclo evolutivo e alle forme di disagio” * I care …

  4. Obiettivi del corso ? • Fornire un quadro dell’attuale condizione minorile e giovanile in riferimento alle fasi del ciclo evolutivo e alle forme del disagio … una sorta di esame … non clinico!

  5. La condizione minorile e giovanile in riferimento alle fasi del ciclo evolutivo e alle forme del disagio, oggi … • 1. La costruzione dell’identità e i compiti evolutivi • 2. Affettività e corporeità: disturbi del comportamento sessuale e alimentare • 3. Emancipazione e attaccamento: incomunicabilità e conflitto in famiglia • 4. Stili di vita, di relazione e di consumo: le forme della dipendenza e della trasgressione

  6. La costruzione dell’identità e i compiti evolutivi Condizioni del procedere: “stare in mezzo” * Capacità di leggere i fenomeni sociali, a partire dal vissuto * Motivazione ed empatia, esperienza di condivisione * Disponibilità al dialogo e al confronto (… I care) * “Tutta la vita è tesa alla ricerca della propria identità” • “Identità”, contemporaneamente “uguaglianza” e “diversità”. La costruzione dell’identità passa dall’identificazione (modello) alla differenziazione dall’altro (individuazione)

  7. Minori e identità, una sfida … “ … Là dove vi è la sfida del ragazzo o della ragazza che cresce, vi sia un adulto a raccogliere la sfida. E non sarà necessariamente una cosa gradevole” (Winnicott, 1974) I care:“Mi preoccupa, mi sta a cuore … mi interessa …” Essere amico, guida, accompagnatore, testimone attento del percorso di vita dell’altro con cui si sceglie di condividere un cammino O si affronta un percorso nella funzione e con la responsabilità che è data dal rapporto vitale con l’altro o si rischia di perdere il filo, il legame vitale

  8. Noi, le nostre storie … Abbiamo tutti bisogno di conoscerci (narrativa autobiografica) Vivere: tra appartenenza e autonomia I luoghi dell’incontro (una piazza ideale: starci in mezzo; l’ASCOLTO) Una lettura sistemico-relazionale “Tutta la vita di un individuo non è altro che il processo di far nascere progressivamente se stesso. In realtà noi dovremmo essere completamente nati quando moriremo, benché il tragico destino della maggior parte degli uomini sia quello di morire prima di essere nati”. ( E. Fromm)

  9. La costruzione dell’identità … Al moltiplicarsi delle analisi e degli studi scientifici sulle caratteristiche psico-esistenziali di ragazzi e adolescenti(…) a partire da “casi emblematici”, non corrisponde un uguale rigore sul piano dell’informazione e della formazione per acquisire adeguate conoscenze e competenze sui bisogni psicologici ed educativi tipici di questa fase dello sviluppo umano. La realtà dei minori è oggetto di grandi attenzioni a carattere economico (mercato), dei consumi. Rappresenta per ciò un target interessante. Il versante educativo-formativo non mostra segni di uguale livello d’interesse …: “Minori a rischio”

  10. Uno sguardo, indietro. Dal puerocentrismo acquisitivo a quello narcisistico. Il bambino soggetto di diritti, conquista dell’ultimo scorcio di secolo. E oggi? “(…) L’infanzia era costituita da pochi anni di vita incerta e quando il bambino non aveva più bisogno delle cure materne entrava a far parte del mondo adulto. A 7/8 anni il bambino raggiungeva una parziale indipendenza economica, ma rimaneva in famiglia poiché la famiglia aveva bisogno del suo apporto economico. La lunghezza di questo periodo di permanenza presso la famiglia d’origine dipendeva dalle condizioni socioeconomiche della famiglia stessa. In alcuni casi, infatti, i bambini erano mandati dai genitori presso altre famiglie come domestici o apprendisti (…)” (Aries, Demos e Demos). Un breve accenno all’evoluzione storica dell’infanzia

  11. Ancora sulla definizione di identità … • L’identità è una dimensione a più forme, con molte facce e varie dimensioni: può essere individuale, di gruppo, sociale culturale, religiosa, etnica; può essere gradita o sgradita, scelta o imposta, aperta o chiusa, portatrice di sicurezza e di ordine oppure di angosce. • “La personalità si costruisce nella storia, potenziando e sviluppando le proprie peculiarità, ma anche utilizzando gli stimoli, gli apporti provenienti dall’ambiente complessivamente inteso”(Rapporto minori, 1997)

  12. La costruzione dell’identità nell’infanzia. I genitori … Prima della nascita un bambino esiste già nell’immaginario dei suoi genitori. Essi si domandano di che sesso sarà, se assomiglierà al padre o alla madre. Scelgono il nome. Fanno dei progetti e delle anticipazioni sul suo futuro Dopo la nascita lo osservano, gli attribuiscono tratti del carattere, intenzioni e attitudini. Approvano, disapprovano, suggeriscono, incoraggiano, indirizzano, guidano. Insomma, contribuiscono in mille modi diversi all’impostazione della sua identità L’incontro con la madre: … E con il padre … La madre “sufficientemente buona” di Winnicot

  13. Compiti evolutivi infanzia - Accrescimento del corpo, sviluppo motorio, percettivo, esplorazione e manipolazione, sviluppo delle capacità mnemoniche, dell'intelligenza e del pensiero, metacognitivo - Sviluppo delle emozioni, affettivo, sociale, linguistico e della comunicazione, sviluppo morale … - Interazioni: le prime (… il viso) e le successive ... - Identificazioni (modelli di comportamento, norme …)

  14. Infanzia e sviluppo Nell'infanzia si acquisiscono le fondamentali capacità cognitive, relazionali, comunicative e sociali che saranno di riferimento nell'età adulta. Lo sviluppo della personalità è favorito dall'opportunità di risolvere sia i momenti di crisi che le normali difficoltà che accompagnano le varie fasi evolutive, sia di reagire in modo adeguato di fronte a problematiche impreviste ed eventi straordinari (perdite, separazioni, lutti, malattie, … abusi fisici, sessuali, psicologici).

  15. Cogliere i segnali … • E' importante che i genitori e le persone con cui il bambino è in contatto come gli insegnanti, sappiano cogliere i segnali di disagio che il bambino manifesta. • Trovare il significato di questi atteggiamenti all'interno del processo evolutivo darà possibilità di non rinforzare tali comportamenti disadattivi e migliorare le risposte per renderle adeguate e funzionali al superamento della crisi in atto.

  16. Cosa analizza e studiala psicologia dello sviluppo? • I continui cambiamenti che variano con l’età • I mutamenti degli stadi dello sviluppo • I compiti evolutivi e le stagioni del ciclo di vita • In un rapporto psicologico-esistenziale-evolutivo Compito Evolutivo: fa riferimento ai problemi che l’individuo incontra nel corso della vita

  17. Gli orologi dello SVILUPPO • Un orologio biologico, che si rifà ai tempi della natura • Un orologio psicologico, che è regolato secondo i piani e le aspettative che noi stessi stabiliamo • Un orologio sociale, che comprende le norme sui diritti e i doveri propri della società Interazione persona - dinamiche relazionali - ambiente O, meglio ancora:Io – altri - ambiente

  18. Il contestualismo evolutivoed il mestiere dell’educare “Configurazioni organizzate di variabili del rapporto tra la persona e il contesto, che operano in modo da influenzarsi a vicenda e che conducono a differenti percorsi evolutivi, a seconda della natura delle variabili stesse e della loro interazione dinamica” (Ford, Lerner, ‘92) - Il percorso evolutivo non è completamente prevedibile: può essere ricondotto solo probabilisticamente a determinanti, stati finali e percorsi di cambiamento comuni (…). - Il “mestiere” dell’educare: un’arte …

  19. Minori e identità … Abbandonare gli stereotipi, le credenze, le ovvietà che rendono il nostro pensiero così rassicurante ma anche così povero e ripetitivo, così incapace di cogliere le possibilità del futuro, quando ci si accinge a studiare il mondo dei ragazzi e dei giovani. Occorre che ci si lasci andare alle emozioni, alle suggestioni, agli imprevedibili collegamenti che le parole stabiliscono tra di loro, all’insaputa di chi parla, delle sue consapevoli intenzioni (…)

  20. Il processo di sviluppo e la costruzione dell’identità Identità come adolescenza. Partendo da … “crisi”. Crisi (…) significa “cambiamento”: nelle varie tappe, c’è un momento critico (conflitto tra due opposte tendenze), il cui esito dipende dalla interazione dell’individuo con il proprio ambiente familiare e sociale L’esigenza di modelli interpretativi efficaci

  21. Crisi di identità nell’adolescenza “Non sono quello che dovrei essere e neanche quello che ho intenzione di essere, però … non sono quello che ero prima”. Erikson (La realtà del preadolescente) L’adolescenza (il “crescere”) è l’età del cambiamento, una stagione della vita segnata da “turbolenze e stagnazioni, progetti che rimangono sogni. L’adolescenza termina ma non passa mai (…). La sua memoria o il suo strascico si prolungano nelle grandi tappe dell’esistenza …”(AA.VV.)

  22. Adolescenza, fase costruttiva … - (…) Il nucleo della personalità è ancora disperso, frammentario e fragile. La percezione di sé è segnata dalla velocità della trasformazione e dalla disarmonia del cambiamento fisico. Per la prima volta nella propria storia l’individuo è capace di vedere il cambiamento che lo riguarda e ne sente la portata. - Bisogno di trovare un punto di riferimento di persone … - Bisogno di elaborare il lutto dell’abbandono forzato del corpo e delle sicurezze infantili - Bisogno di iniziazione: spazi e tempi perché si realizzi il passaggio delle consegne tra vecchie e nuove generazioni, nella società - Bisogno di adeguarsi ad alcuni codici normativi esistenti nella società, per non sentirsi “diverso” - Aiutare a tollerare le frustrazioni … - Processo di sviluppo … e procedere per tappe, rispettando i tempi di maturazione - Genitori, educatori, insegnanti: essere pronti, senza “sentenziare” … - No al realismo precoce. No agli atteggiamenti passivi …

  23. L’identità e le identità nella società complessa - Individuale, familiare, di gruppo - Etnica, religiosa, culturale, di genere, regionale, ideologi-ca, nazionale, professionale, di tifoso … - Identità, immagine di Sé, autostima - Il gruppo (ma anche la famiglia o una ideologia …) può costituire sia un freno all’identità personale che un mezzo per realizzarla - Identità e identificazione: si è “uno” e “molti”. Entrambe validi come processi di crescita

  24. Macrotrasformazioni dell’identità Una volta, l’identità familiare … situazione “stabile” Oggi, costruire l’identità … Il rischio dell’identità diffusa (apparentemente appagati dai rapporto coi genitori, dalla possibilità di non assumersi impegni definitivi, di mantenere un atteggiamento ludico nei confronti della vita …) Sono in aumento coloro che ritengono che la realizzazione di sé possa avvenire anche nel mondo degli hobbies, negli spazi del tempo libero, nella sfera del sesso, del corpo, anche delle diete …

  25. Esigenze della funzione educativa Educazione della volontà Educazione alla capacità di ascolto Educazione al pensiero critico Educazione alla libertà Educazione a saper gestire il conflitto Educazione alla legalità EDUCAZIONE A FARE E AD ESSERE in una società complessa, dove sono fortemente presenti, come sirene, le avances ammaliatrici dell’avere o dell’apparire che rendono schiavi.

  26. Cambiamenti nella definizione di identità Passando da una società fondata sulla produzione ad un’altra fondata sul consumo, anche la definizione di identità ha subito dei cambiamenti … Il personaggio Madonna, come si cambia più volte … Rischi: stile di vita frammentato, disimpegnato, mancanza di coerenza che si traduce in dispersione, nella impossibilità di seguire un progetto, di realizzare alcunché. “Un giovane può non raggiungere mai un’identità matura e continuare, ormai cresciuto, a saltabeccare da un’identità all’altra sull’onda delle mode”. Anna Oliverio Ferraris, psicologa

  27. Erikson Secondo Erikson, la vita dell’uomo presenta otto stadi di sviluppo; ciascuno dei quali ha un dilemma cruciale (conflitti vitali) che deve essere superato per passare a quello successivo. Dilemma dell’adolescenza: tensione tra identità e diffusione dell’identità. La formazione dell’identità è un processo doloroso (crisi) perché il soggetto si impegna a scegliere una prospettiva di sviluppo rinunciando ad altre che sente altrettanto gratificanti. Fiducia – Sfiducia Autonomia – Vergogna Iniziativa – Colpa Industriosità – Inferiorità Identità – Diffusione dell’identità Intimità – Isolamento Generatività – Stagnazione Integrità psicologica - disperazione

  28. Anna Freud L’Io e i meccanismi di difesa (1936) Erikson(1968) Identità versus dispersione Freud Tre saggi sulla Teoria sessuale (1905) Adolescenza psicoanalitica Laufer(1984) Ruolo della sessualità Blos(1972) Suddivide l’adolescenza in fasi Winnicott (1986) evoluta e matura dipendenza dall’altro Bowlby e i Modelli Operativi Interni (IWM)

  29. Compito evolutivo “Per compito evolutivo si intende quel compito che si presenta in un determinato periodo della vita e la cui buona risoluzione conduce alla felicità e al successo nell’affrontare i problemi successivi, mentre il fallimento di fronte ad esso conduce all’infelicità … alla difficoltà ad affrontare i compiti che si presenteranno in seguito” (Havighrust, 1953)

  30. Compiti evolutivi • L’adolescenza comporta lo svolgimento di una serie di ‘compiti evolutivi’ riguardanti sia l’area dello sviluppo personale, sia le relazioni interpersonali e sociali. • Alcuni di questi compiti riguardano la sfera della maturazione individuale, altri quella della relazionalità e della socializzazione.

  31. Compiti evolutivi … • La capacità di separarsi dalla famiglia e di individuarsi, costruendo una propria immagine di sé; • L’inserimento nel gruppo dei coetanei; • L’integrazione della sessualità nell’immagine di sé, con la costruzione di un ideale di ruolo sessuale; • Lo sviluppo di un’identità sociale; • L’avvio di relazioni sentimentali o sessuali. • Acquisire una sistema di valori e una coscienza etica • Raggiungere la sicurezza e l’indipendenza economica

  32. 1. Accettazione del proprio corpo in rapida evoluzione Importante è per l’educatore sapere che il corpo cui il ragazzo e l’adolescente si riferisce e con il quale spesso entra in conflitto non è tanto il fisico ‘reale’, obiettivabile, quanto il corpo immaginato, fantasticato, vissuto. Sono drammatica testimonianza di questa dispercezione i casi sempre più frequenti di anoressia mentale, che comportano un radicale rifiuto del corpo sentito come ‘pesante’, estraneo, fino a doverlo distruggere e annientare.

  33. 2. Gestione della instabilitàpsicomotoria In conseguenza alle mutazioni fisio-psichiche, il ragazzo sente di essere instabile, continuamente agitato fra sentimenti opposti, fino a manifestare una vera e propria iper-attività; in altri casi, quasi per compensazione, subentra uno stato di passività che sfocia in vera e propria apatia. Il compito evolutivo importantissimo in questa età consiste nel mediare tra queste istanze opposte, realizzando una capacità di equilibrio emotivo che non dia troppo spazio alle inevitabili variazioni cicliche di umore e di attivazione.

  34. 4. Sviluppo della coscienza del Sé • Il pre-adolescente deve acquisire una consapevolezza di sé, come realmente e attualmente è (percezione del sé reale) e come vorrebbe essere (sé ideale) • A ciò si aggiunga la capacità di capire altrettanto realisticamente come gli altri ci percepiscono (sé sociale percepito) • Obiettivo fondamentale dell’educazione è rendere il più possibile congruenti le tre immagini del sé (reale, ideale, sociale) in modo che le discrepanze, come meglio vedremo più avanti, non pregiudichino l’adattamento.

  35. 4. Ricerca di valori di riferimento Oltre che la coscienza di sé, l’età pre-adolescenziale è il momento cruciale per la formazione di una coscienza morale autonoma, in cui le norme e i valori diventano interiorizzati anziché dipendere dalla regolazione esterna, da parte delle figure che rappresentano l’autorità. I valori assurgono a riferimento per una etica della responsabilità personale, in quanto criteri in base al quale le azioni possono essere programmate e valutate dallo stesso soggetto.

  36. Psicologia e valori • Il concetto di valore è stato a lungo trascurato nella psicologia, per una malintesa accezione di non ‘scientificità’ attribuita a questa nozione. • Da qualche tempo si è avuta una ripresa degli studi sui valori, specie adolescenziali, e ci si è accorti - come peraltro autori quali Piaget avevano segnalato negli anni ’30 - che per il pre-adolescente e l’adolescente il riferimento a criteri valoriali è essenziale per auto-regolare il comportamento sia etico che sociale (S. Di Nuovo, 2006)

  37. 5. Acquisizione dell’autonomia • L’autonomia è la meta-cardine dello sviluppo di ogni essere vivente; come meglio vedremo più avanti, essa può venire stimolata e favorita o al contrario inibita e frustrata da un contesto che pensa alla e alla dipendenza del minore e alla sua indefinita ‘protezione’ come unico modo di difenderne l’integrità.

  38. 6. Acquisizione di capacità di decentramento • Dall‘egocentrismo’ cognitivo ed emozionale, tipico dell’età infantile, alla interagire con gli altri comprendendone le idee, le emozioni, gli affetti • Autonomia non vuol dire individualismo, privilegio del proprio mondo e dei propri bisogni a scapito della relazione con l’altro • Il ragazzo crescendo deve comprendere, e di conseguenza agire, la necessità di uscire dal proprio esclusivo punto di vista, mettendosi nella prospettiva degli altri.

  39. 7. Acquisizione della reciprocità • Conseguenza del decentramento e del superamento dell’egocentrismo è la reciprocità, che si manifesta nel comportamento interpersonale come capacità di ‘con-dividere’ empaticamente affetti, emozioni, azioni; come apertura al ‘dare’ oltre che a ‘ricevere’, a sentirsi in intimità che vuol dire bi-direzionalità del rapporto e dello scambio. • L’acquisizione della reciprocità è il presupposto per una vita relazionale (amicale, di coppia, familiare, sociale) aperta e soddisfacente.

  40. 8. Inserimento nel gruppo • Nel gruppo il ragazzo apprende a ‘co-operare’ cioè a costruire insieme agli altri realtà nuove. Un positivo inserimento nel gruppo, scolastico o religioso o sportivo, è elemento cardine della socializzazione; è necessario perciò che i gruppi di ragazzi e adolescenti siano organizzati in modo che non siano manipolatori (richiedendo dipendenza e conformismo) ma consentano lo sviluppo delle capacità di aprirsi al sociale e di “lavorare insieme”.

  41. 9. Integrazione della sessualità • La sessualità va vissuta non come realtà separata dal resto della vita affettiva, in cui è richiesto l’appagamento di una pulsione biologica mediante un “sistema organico”; va integrata nello sviluppo globale della personalità e all’interno della relazione di intimità (reciprocità) • La sessualità va considerata una risorsa a disposizione per una crescita e una maturazione completa della persona; non come un ‘obbligo’ culturalmente e socialmente imposto come esperienza deformata e strumentalizzata (ciò che spesso i mass-media propongono alla percezione dei ragazzi), che può diventare perciò conflittuale, ansiogena e non serena.

  42. 10. Progettazione del proprio futuro (Counseling; armonizzare l’immagine del sé, le aspirazioni e le esigenze proposte dalla realtà sociale). 11. Costruzione di una propria famiglia (Il ragazzo infine deve progettare la formazione di una nuova famiglia, realizzando quello che Erikson chiamava bisogno di ‘generatività’: perpetuare la esistenza, propria e della specie, generando e educando nuovi esseri in cooperazione con un’altra persona con cui si condividono ideali e progetti, oltre che gli aspetti positivi e negativi della vita quotidiana).

  43. L’adolescenza è considerata un periodo della vita in cui si verificano importanti cambiamenti A livello corporeo: l’inizio dell’adolescenza coincide con la pubertà A livello cognitivo A livello affettivo A livello relazionale: sia nelle relazioni familiari che in quelle amicali A livello della personalità in senso generale: formazione dell’identità e costruzione del Sé

  44. Elementi costitutivi dell’identità Identità: l’insieme delle rappresentazioni che una persona ha di se stessa. Ma può anche essere definita come quella dimensione psichica che consente di realizzarsi, di diventare e restare se stessi in una data società e cultura, in relazione agli altri. Sono almeno sei i tratti costitutivi dell’identità: • Continuità • Coerenza • Unicità • Diversità • Cambiamento • Positività

  45. Giovani e adulti • Lo stato adolescenziale si prolunga in funzione delle proiezioni che i giovani ricevono dagli adulti e in funzione dei limiti di esplorazione che la società impone loro • Gli adulti servono per aiutare un giovane ad affrontare le responsabilità e a non essere ciò che si definisce un “eterno adolescente” …

  46. Adolescenza, età fragile … Fragilità e vulnerabilità. L’esempio della Dolto, sui gamberi e le aragoste che perdono il loro guscio: essi si nascondono sotto le rocce sino a quando non hanno secreto un nuovo rivestimento che li difenda. Ma se durante il periodo in cui sono vulnerabili verranno colpiti, le ferite rimarranno visibili per sempre, il loro involucro coprirà le cicatrici ma non le cancellerà. “(…) Durante quel periodo anche persone che non hanno uno specifico compito educativo hanno una funzione fondamentale nell’indirizzare i giovani in quanto tutto ciò che fanno può favorire lo slancio, la fiducia in se stessi e il coraggio di superare le difficoltà, o al contrario indurre scoraggiamento e depressione” (F. Dolto, Adolescenza, 1995)

  47. L’adolescenza: crisi evolutiva o sintomi patologici • A volte la “crisi” può essere molto profonda • L’adolescente vive un profondo disagio che può essere confuso con situazioni psicopatologiche più gravi • ATTENZIONE: raramente si tratta di quadri patologici, ma situazioni in cui la confusione che riguarda la propria identità e la propria integrità può fare preoccupare (segue)

More Related