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La patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore di origine occupazionale

La patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore di origine occupazionale. Dott.ssa Lucia Isolani, SPSAL ZT9 Macerata. SECOLO XVIII -XIX. Bernardino Ramazzini, 1713 (De morbis artificum diatriba)  crampo della mano in scrivani, musicisti

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La patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore di origine occupazionale

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Presentation Transcript


  1. La patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore di origine occupazionale Dott.ssa Lucia Isolani, SPSAL ZT9 Macerata

  2. SECOLO XVIII -XIX • Bernardino Ramazzini, 1713 (De morbis artificum diatriba)  crampo della mano in scrivani, musicisti  dolore a spalla gomito, polso, mano, in panettieri • Gray, 1893  dolore alla mano, 1° dito in lavandaie

  3. SECOLO XX • 1° Congresso Internazionale di Medicina del Lavoro, 1906 Patologie da lavoro più frequenti: ipoacusie da rumore malattie infettive: TBC, carbonchio, anchilostomiasi intossicazioni acute e croniche: fosforismo, saturnismo, idrargirismo, solfocarbonismo

  4. Giappone, primi anni ‘70  “razionalizzazione” del lavoro  epidemia di Occupational Cervicobrachial Disorders (OCD): metalmeccanica • Australia, fine anni ‘70 inizio ‘80 epidemia di Repetetive Strain Injuries (RSI): operatori VDT • USA, metà anni ’80  Cumulative Trauma Disorders (CTD): metalmeccanica, industria carni

  5. International Conference on machine pacing and occupational stress, 1981  futura riduzione attività lavorativa manuale: riduzione della patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore • US Department of Labor, Bureau of Labor Office:

  6. Fondazione Europea di Dublino, 1997  popolazione lavorativa europea lamenta: 1) 30% mal di schiena 2) 28% stress 3) 17% dolore muscolare arti dichiara: 33% esegue attività manuale ripetitiva nel 49% dei casi si associa ad uso di forza • 58° Congresso SIMLII, 1995  1° momento italiano Work Related Musculoskeletal Disorders (WRMD)

  7. Casi di CTD esaminati presso la SMG INAIL: 1996-1999 1° Rapporto annuale INAIL , 2000 * Richiesta di Ulteriori Accertamenti

  8. Incidenza di CTD: 1999

  9. La patologia muscoloscheletrica dell’arto superiore • Tendinopatie • Neuropatie • Patologie neurovascolari (Sindrome dello stretto toracico superiore Fenomeno di Reynaud)

  10. National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH), 1997 Fattori di rischio per la patologia muscoloscheletrica: 1) biomeccanici Forza Ripetitività Postura 2) fisici Vibrazioni 3) psicosociali Stress: organizzazione carico di lavoro rapporti interpersonali 4) Fattori secondari Pause Temperatura

  11. Forza • Sforzo fisico eseguito dal soggetto durante l’attività lavorativa • Si misura con: • dinamometri • elettromiografia di superficie • scala di Borg • peso degli oggetti (stima indiretta)

  12. Ripetitività • Numero di azioni svolte dal lavoratore nell’unità di tempo durante l’attività lavorativa (frequenza) • Si valuta con: • n° azioni/minuto (videocamera) • documento di analisi tempi e metodi • n° oggetti prodotti/lavorati al minuto • American National Standards Institute (ANSI), 1994 Frequenza di azioni per segmento mano-avambraccio: • bassa  15 azioni/min • media 16-29 azioni/min • alta  30 azioni/min • Kilbom, 1994 • limite di azione per mano-polso: 10 azioni/min

  13. Postura • Posizione assunta e/o insieme di movimenti svolti dal lavoratore durante l’attività lavorativa • Si valutano: • Decubito (seduto, in piedi) • Movimenti dei vari segmenti articolari spalla: flesso-estensione, abduzione-adduzione, rotazione gomito: flesso-estensione, prono-supinazione polso: flesso-estensione, deviazione radio-ulnare mano: flesso-estensione delle dita, abduzione- adduzione e opposizione del 1°dito, presa di forza e di precisione • Grado di escursione articolare • Posizioni articolari estreme • Posture fisse, mantenute, sospese

  14. Evidenza di relazione causale tra fattori di rischio e WRMD: spalla

  15. Evidenza di relazione causale tra fattori di rischio e WRMD: gomito

  16. Evidenza di relazione causale tra fattori di rischio e WRMD: mano, sindrome del tunnel carpale (STC)

  17. Evidenza di relazione causale tra fattori di rischio e WRMD: mano, tendinite dei mm. flessori

  18. Valutazione del rischio biomeccanico CONOSCERE • Se azienda appartiene a comparto a richio • Ciclo tecnologico • Mansioni lavorative • Compiti lavorativi manuali • Analisi sequenza e durata compiti manuali • quale mano fa cosa • Turno lavorativo, orario • Durata e frequenza pause • Macchine o strumenti che producono vibrazioni (frese, mole, martelli pneumatici, avvitatori...) • Uso di DPI per smorzare vibrazioni

  19. Valutare nel compito lavorativo manuale FORZA uso di strumenti-attrezzi (peso?) oggetti manipolati (peso?) mano usata come strumento RIPETITIVITA’ quanti movimenti ripetuti/min n° oggetti prodotti/lavorati POSTURA decubito (seduto, in piedi) e movimenti grado di escursione articolare posture estreme (occasionali o ripetute) posture mantenute (durata) posture sospese PAUSE presenza/assenza frequenza, durata modalità

  20. Metodi di valutazione del rischio biomeccanico • Keyserling, 1993 • RULA, 1993 • Occupational Safety and Health Administration (OSHA), 1995 • American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH), 2001 • Strain Index, 1995 • OCRA, 1996 • OREGE, 2000

  21. Sorveglianza sanitaria • D.Lgs 626/94 art. 16, comma 1 “ La sorveglianza sanitaria è effettuata nei casi previsti dalla normativa vigente” • DPR 303/56 Vibrazioni e scuotimenti  visita annuale per i lavoratori che impiegano utensili ad aria compressa o ad asse flessibile

  22. D. Lgs 626/94 art 4, comma 1 • “Il datore di lavoro… valuta tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori…anche nella scelta delle attrezzature di lavoro…nonché della sistemazione dei luoghi di lavoro”

  23. D. Lgs 626/94 art 3, comma 1, lett f Misure generali di tutela “ Le misure generali per la protezione della salute dei lavoratori sono: …rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo”

  24. art 2087 c.c. “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”

  25. Misure di prevenzione • Conoscere e riconoscere comparti a rischio (letteratura, eventi sentinella, cluster) • Valutazione attività manuale • Identificazione e quantificazione fattori di rischio biomeccanici • Sorveglianza sanitaria • Formazione e informazione • Adozione soluzioni ergonomiche • Ausiliazione-meccanizzazione • Ottimizzazione ingegneristica (attrezzi-strumenti, postazioni di lavoro) • Organizzazione (rotazione, pause)

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