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Movimenti Ripetuti dell’arto superiore nel territorio della Azienda USL 2: patologie, soluzioni, contributo del RLS

Seminario RLS “la salute sul lavoro: vecchi rischi, nuova attenzione” Capannori (LU) Auditorium del Dipartimento della Prevenzione Azienda USL 2 Lucca – 20 gennaio 2012. Movimenti Ripetuti dell’arto superiore nel territorio della Azienda USL 2: patologie, soluzioni, contributo del RLS.

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Movimenti Ripetuti dell’arto superiore nel territorio della Azienda USL 2: patologie, soluzioni, contributo del RLS

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Presentation Transcript


  1. Seminario RLS “la salute sul lavoro: vecchi rischi, nuova attenzione” Capannori (LU) Auditorium del Dipartimento della Prevenzione Azienda USL 2 Lucca – 20 gennaio 2012 Movimenti Ripetuti dell’arto superiore nel territorio della Azienda USL 2: patologie, soluzioni, contributo del RLS Monica Puccetti Medico del lavoro U.O. Igiene e Salute nei luoghi di lavoro Dipartimento di Prevenzione - Azienda USL 2 Lucca

  2. Malattie muscolo scheletriche degli arti superiori correlate al lavoro Sono alterazioni dei tendini, dei muscoli, dei vasi e dei nervi periferici degli arti superiori provocate o aggravate damovimenti e/o sforzi fisici ripetuti dell’arto superiore in “ambiente lavorativo”

  3. Le patologie ed i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico si sviluppano gradualmente nel tempo come prodotto di sollecitazioni meccaniche ripetute Tali patologie sono del tipo lavoro-correlate: il lavoro non è l’unica causa ma può svolgere di volta in volta un ruolo concausale di diverso rilievo

  4. Le malattie da microtraumi ripetuti e posture incongrue degli arti superiori (sovraccarico biomeccanico) sono comprese nell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell’art. 139 del Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e malattie professionali – DPR 30 giugno 1965 n. 1124

  5. MALATTIE PROFESSIONALI: DATI INAIL 2008-2010  Nella nostra provincia il numero di malattie denunciate è pari a circa un terzo dell’intera toscana ed il trend è in salita • I dati 2011 confermano la tendenza, ma c’è un trend in aumento anche in altre zone Tra le malattie denunciate quelle dell’apparato muscolo scheletrico sono le più numerose (68-73%)

  6. MALATTIE PROFESSIONALI denunciate in Toscana2009 – OTTOBRE 2011 I.N.A.I.L. - Lucca

  7. MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE ALL’INAILperiodo 2008/2010 I.N.A.I.L. - Lucca

  8. TIPOLOGIE PREVALENTI DI MALATTIE PROFESSIONALIPERIODO 2008/2010 I.N.A.I.L. - Lucca

  9. LE MALATTIE PROFESSIONALI ACCOLTE NEL TRIENNIO 2008/2010 I.N.A.I.L. - Lucca

  10. SETTORI DI ATTIVITA’ CON PIU’ MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE ALL’INAIL periodo 2008/2010 I.N.A.I.L. - Lucca

  11. MALATTIE MUSCOLO SCHELETRICHE CORRELATE CON IL LAVORO: QUALI? Colonna vertebrale Arti superiori Arti inferiori

  12. Malattie degli arti superiori più frequentemente associate con il lavoro Tendinopatia della cuffia dei rotatori(o periartrite scapolo omerale) Epicondilite ed epitrocleite del gomito Tendiniti dei muscoli flessori ed estensori della mano Sindrome del tunnel carpale

  13. Sindrome del Tunnel Carpale È dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. Il tunnel carpale è un tunnel rigido localizzato nel polso, formato dalle ossa del carpo e da un legamento rigido (legamento carpale) che avvolge tutt’intorno le ossa del polso Attraverso il tunnel passano il nervo mediano, i tendini dei muscoli flessori delle dita e i vasi sanguigni I legamenti non sono molto flessibili per cui un processo infiammatorio nel polso, con conseguente rigonfiamento dei tendini, può provocare un aumento della pressione all’interno del tunnel con compressione del nervo mediano che va incontro a sofferenza

  14. Sindrome del Tunnel Carpale La compressione del nervo mediano provoca  Formicolii alle prime tre dita della mano  Dolore al polso e avambraccio  Diminuzione della sensibilità alle prime tre dita della mano  Perdita di forza della mano con impaccio nei movimenti Le attività lavorative nelle quali si combinano alta forza ed alta ripetitività del movimento aumentano significativamente il rischio Anche il mantenimento di posture incongrue del polso aumenta il rischio

  15. Malattia di De Quervain (tenosinovite) E’ una infiammazione della guaina che riveste due dei tendini che fanno muovere il pollice: abduttore lungo ed estensore breve del pollice I tendini, che provengono dall'avambraccio, arrivati al polso passano all'interno di una guaina che sta alla base del pollice. La frizione fra i tendini e la guaina (provocata da movimenti ripetuti) provoca una infiammazione che fa restringere l'apertura della guaina. Ciò riduce lo spazio a disposizione per lo scorrimento dei tendini, che quindi fanno attrito con la guaina stessa. In rosso scuro, il tendine estensore breve, in rosso chiaro il suo muscolo.In giallo scuro, il tendine abduttore lungo, in giallo chiaro il suo muscolo.In verde, la guaina ispessita e ristretta.

  16. Malattia di De Quervain Sintomi: √ dolore al polso e lungo il dorso del pollice, e all'avambraccio specie nei movimenti di presa(come es. aprire un barattolo) √ Rigonfiamento della guaina (consistenza dura) √ Formicolio al dorso del pollice La malattia si manifesta spesso a causa di attività lavorative che richiedono una alta ripetitività dei gesti ed applicazione di forza (industria manifatturiera in generale)

  17. Epicondilite (gomito del tennista) E’ una infiammazione dolorosa dei tendini dei muscoli estensori del polso e della mano a livello della loro inserzione sull’epicondilo laterale dell’omero nella regione laterale del gomito. Sintomi: √ dolore localizzato, che aumenta con il movimento √ sensazione di debolezza del braccio nel sollevare pesi anche leggeri.

  18. Epitrocleite (gomito del golfista) E’ una infiammazione dolorosa dei tendini dei muscoli flessori del polso e della mano a livello della loro inserzione sull’epicondilo mediale dell’omero nella regione mediale del gomito Sintomi: √ dolore localizzato che aumenta con il movimento

  19. Queste sono le due tendinopatie di più frequente riscontro Il sovraccarico dovuto a lavori che richiedono movimenti ripetuti con applicazione di forza influisce rapidamente in queste zone (epicondilo mediale e laterale) ristrette, dove si inserisce un gran numero di muscoli e provoca una infiammazione che, se perdura nel tempo, dà luogo a danni permanenti Il sintomo più importante è il dolore che si manifesta alla presa di oggetti o al sollevamento di pesi Il dolore inizialmente è localizzato al gomito, successivamente si può irradiare all’avambraccio o alla spalla

  20. Mobilità della SPALLA Flessione ed estensione Abduzione adduzione Rotazione La duttilità articolare della spalla, associata alla possibilità di esprimere gran potenza, espone le strutture anatomiche al rischio di lesioni

  21. Tendinite della cuffia dei rotatori E’ una infiammazione dei tendini della spalla La cuffia dei rotatori è formata dall’insieme dei tendini di quattro muscoli (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo, sottoscapolare). Collega l’omero con la scapola consentendo l’elevazione e la rotazione del braccio; inoltre mantiene la testa dell’omero nella cavità glenoidea della scapola quando il braccio si muove

  22. la causa più frequente di lesioni della cuffia dei rotatori è il graduale deterioramento del tendine conseguente a microtraumi ripetuti, associati al progressivo logoramento dovuto all’età. Nelle persone maggiori di 40 anni aumenta il rischio. Può manifestarsi a causa di attività lavorative che comportano movimenti ripetuti con uso di forza e/o che necessitano di mantenere le braccia all’altezza delle spalle ● lesioni parziali dei tendini della cuffia provocano dolore continuo all’articolazione della spalla ● lesioni ampie, con completa rottura di uno o più tendini, causano anche una graduale diminuzione della mobilità dell’articolazione, (difficoltà ad elevare il braccio) Il sintomo principale è il dolore notturno alla spalla e al braccio, associato alla progressiva perdita di forza e di movimento del braccio

  23. Quali sono i fattori di rischio per i disturbi muscolo scheletrici? Nel 1997 il NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) ha effettuato una revisione di oltre 600 studi epidemiologici concludendo che c’era evidenza di una relazione causale tra l’esposizione lavorativa a sforzi intensi, ripetizione dei movimenti, posture scomode e vibrazioni e disturbi del collo, spalla ed arti superiori

  24. Numerosi studi clinici e sperimentali hanno evidenziato che in conseguenza di compiti ripetitivi con uso di forza si producono microtraumi e danni dei tessuti che causano una infiammazione locale e persino sistemica, seguita da fibrosi e cambiamenti strutturali. L’infiammazione contribuisce al dolore, alla riduzione funzionale e all’insorgenza di sintomi psicologici Barbe-MF; Barr-AE: “ Inflammation and the pathophysiology of work-related musculoskeletal disorders” Immun 2006 Sep; 20(5):423-429 

  25. FATTORI DI RISCHIO PRINCIPALI RIPETITIVITA’ (frequenza di azioni meccaniche) FORZA POSTURA TEMPI DI RECUPERO Molto spesso è la presenza simultanea di più fattori di rischio a determinare, in modo maggiormente evidente, gli esiti patologici

  26. RIPETITIVITA’ Ripetitività (frequenza): lavori che comportano la ripetizione degli stessi movimenti degli arti ogni pochi secondi per buona parte del tempo di lavoro. La frequenza di azioni coinvolgenti l’arto superiore può essere classificata come bassa (meno di 15 azioni al minuto), media (15-30 azioni al minuto), alta (più di 30 azioni al minuto). I movimenti ripetitivi sono particolarmente pericolosi per l’apparato muscolo scheletrico quando: • coinvolgono sempre la stessa articolazione e lo stesso gruppo muscolare • quando lo stesso movimento viene effettuato troppo spesso, troppo rapidamente e troppo a lungo

  27. FORZA La forza è la quantità di sforzo fisico necessaria per:  Compiere una azione tecnica (es. sollevare un oggetto, usare strumenti): forza esterna o applicata  Mantenere una posizione di una determinata parte del corpo (es. mantenere le braccia sollevate durante l’esecuzione di una azione tecnica): forza interna o tensione sviluppata nei muscoli e tendini La necessità di sviluppare forza in modo ripetitivo è un fattore di rischio per i muscoli ed i tendini

  28. POSTURA • il complesso delle posizioni assunte e dei movimenti utilizzati da ciascuna principale articolazione degli arti superiori (spalla, gomito, polso, mano-dita) per compiere le azioni tecniche di un ciclo di lavoro. • Sono potenzialmente dannose: • le posture ed i movimenti estremi di ciascuna articolazione (escursione superiore al 40-50% del range articolare) • le posture anche non estreme mantenute a lungo •  i movimenti dei diversi segmenti quando sono ripetuti uguali a se stessi assai frequentemente

  29. TEMPI DI RECUPERO il periodo di recupero è un periodo di tempo, all’interno di un turno lavorativo, con sostanziale inattività dei gruppi di muscoli coinvolti nello svolgimento di precedenti azioni lavorative Il fattore di rischio è rappresentato dalla mancanza o insufficienza della durata e della distribuzione dei periodi di recupero I tempi di recupero sono rappresentati dalle pause lavorative, dallo svolgimento di compiti non ripetitivi

  30. fattori complementari di rischio • alta precisione • compressioni • uso di dispositivi individuali incongrui (guanti, calzature, ecc.) • uso di attrezzature di lavoro non ergonomiche • esposizione a freddo • - vibrazioni

  31. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETUTI ARTI SUPERIORI Le malattie muscolo scheletriche di natura lavorativa, in particolare degli arti superiori, hanno tra i fattori determinanti di rischio una serie di fattori di natura organizzativa: RITMI DURATA DEI COMPITI DISTRIBUZIONE E DURATA DELLE PAUSE DI LAVORO RIPETITIVO Questo comporta una oggettiva difficoltà di valutazione e di associazione rischio/danno in quanto una stessa lavorazione potrebbe risultare a rischio o meno in rapporto alle concrete modalità di svolgimento dell’attività sia in senso tecnico (procedure, strumenti…) sia in senso organizzativo (ritmi, turnazioni, pause…)

  32. Valutazione del rischio Una valutazione più precisa del rischio, si può ottenere con metodi di analisi che misurano tutti i singoli fattori che determinano l’esposizione, quali la frequenza, la forza, la postura, i tempi di recupero e i fattori di rischio complementari Possono essere utilizzati metodi di indagine proposti dalla letteratura e dalla norma di riferimento ISO 11228-3, quali la check list OCRA (e l’indice OCRA)

  33. METODO OCRA (CHECK LIST E INDICE) a ciascuno dei 4 principali fattori di rischio (carenza dei periodi di recupero, frequenza, forza, posture incongrue) viene assegnato il valore numerico corrispondente allo scenario più rappresentativo della realtà osservata (da 0–assenza di rischio- a rischio massimo) Il valore complessivo, ottenuto dalla somma dei valori numerici parziali produce il valore finale che va poi ponderato per la durata effettiva del lavoro ripetitivo nel turno Questo valore ottenuto viene confrontato con i valori di riferimento proposti per individuare la fascia di rischio corrispondente e consentire la stima del livello di esposizione.

  34. PREVALENZA DI LAVORATORI AFFETTI DA PATOLOGIE IN UN CAMPIONE DI NON ESPOSTI = 3,7% (tasso standardizzato per età e genere)

  35. ATTIVITA’ LAVORATIVE A RISCHIO DI PATOLOGIA MUSCOLO SCHELETRICA DEGLI ARTI SUPERIORI – indagini effettuate in aziende del territorio dell’Azienda USL 2 Lucca

  36. PRODUZIONE DI SIGARI Fase lavorativa: lavorazione a mano del sigaro Nella mansione di lavorazione a mano del sigaro sono presenti compiti ripetitivi, vale a dire compiti caratterizzati daunasequenza di azioni degli arti superiori che si ripetono sempre nello stesso modo L’attività consiste nel produrre un numero stabilito di sigari per turno di lavoro (ritmo vincolato dalla produzione) La lavorazione è esclusivamente manuale e consiste nell’arrotolare una foglia di tabacco intorno ad una determinata quantità di tabacco, sminuzzato a mano, per formare il sigaro Si realizza: impegno posturale a carico dell’articolazione del polso, dell’articolazione della spalla e delle mani che, per circa 2/3 del ciclo, compiono fini movimenti delle dita e prese sfavorevoli

  37. Esiti della valutazione del rischio: i principali fattori critici nel condizionare il rischio risultano essere: la frequenza di azione (il numero di azioni tecniche al minuto) la postura assunta dai vari segmenti articolari nell’esecuzione del lavoro(articolazione della spalla, polso, mano) La inadeguata distribuzione dei tempi di recupero

  38. L’indice di rischio espresso dalla check list ocra per postazione di lavoro (valutate 3 postazioni) risulta: 18,05 per la postazione n. 1 per entrambi gli arti superiori 19,95 per le postazioni n. 2 e 3 per entrambi gli arti superiori la lavorazione risulta collocata ai livelli superiori della fascia di rischio medio

  39. INDAGINE SANITARIA Reparto produzione a mano sigari: sintesi dei risultati del questionario anamnestico INTERVISTATI 39 LAVORATORI

  40. totale esposti: 39 totale patologici: 9 % patologici su totale esposti: 23,1% Patologie muscolo scheletriche correlate al lavoro diagnosticate prevalenza delle diverse patologie

  41. SOLUZIONI ADOTTATE E PROGRAMMATE ADEGUATI PERIODI DI RECUPERO: Pause di 10 minuti ogni ora di lavoro Formazione ed addestramento dei lavoratori sulle modalità di lavoro(adozione di tecniche manuali per la riduzione del numero dei gesti lavorativi e per il mantenimento di adeguate posture dei vari segmenti articolari interessati) • SORVEGLIANZA SANITARIA: • Questionario anamnestico per sintomi degli arti superiori ai lavoratori esposti al rischio • - Esame elettroneurografico ed ecografia muscolo scheletrica nei casi con questionario anamnestico positivo per patologie muscolo scheletriche degli arti superiori

  42. CANTIERE EDILE (GRANDI OPERE) MANSIONE DI FERRAIOLO fase lavorativa: consiste nel legare i tondini di ferro con filo di ferro, usando attrezzi manuali (pinze) in modo da preparare delle reti tridimensionali (casseri) che andranno a formare l’armatura dei pilastri e/o strutture varie in cemento armato Le operazioni di legatura vengono eseguite con le braccia sollevate a diverse altezze; le posizioni assunte dagli arti superiori vanno dall’altezza dei piedi dell’operatore, fino al di sopra dell’altezza delle spalle, assumendo tutte le posizioni intermedie. Il ritmo di lavoro non è determinato da macchine, ma presenta comunque vincoli in quanto è condizionato dai tempi di esecuzione della colata di cemento che viene programmata con cadenza settimanale

  43. Esiti della valutazione del rischio: i principale fattori critici nel condizionare il rischio risultano essere: la carenza dei tempi di recupero la postura assunta dai vari segmenti articolari nell’esecuzione del lavoro (articolazione della spalla e del gomito) la frequenza di azione (il numero di azioni tecniche al minuto) la forza applicata nell’operazione

  44. L’indice di rischio espresso dalla check list ocra per la postazione di lavoro risulta: 25 per l’arto superiore destro 19 per l’arto superiore sinistro la lavorazione risulta collocata nella fascia di rischio alto per l’arto superiore destro e nella fascia di rischio medio per l’arto superiore sinistro

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