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SUPERFICI

SUPERFICI. I VALORI DEL SUOLO. Un’unità di misura del valore che una comunità urbana assegna a diversi siti all’interno di una città è costituita dal valore del suolo. Nelle città occidentali, i valori più elevati sono assegnati al suolo delle zone centrali delle città.

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SUPERFICI

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Presentation Transcript


  1. SUPERFICI

  2. I VALORI DEL SUOLO • Un’unità di misura del valore che una comunità urbana assegna a diversi siti all’interno di una città è costituita dal valore del suolo. • Nelle città occidentali, i valori più elevati sono assegnati al suolo delle zone centrali delle città. • Man mano che aumenta la distanza rispetto al centro il valore del suolo subisce un progressivo calo. • La punta massima dei valori si situa in un’area denominata CBD, ovveroCentral Business District, che rappresenta il centro degli affari o il quartiere commerciale centrale di una città.

  3. C.B.D. CARATTERI DISTINTIVI • Valore del suolo molto elevato; • Costo dei fitti notevolmente alto; • Mercati grandi; • Costi di trasporto ridotti; • Massima accessibilità; • Presenza di particolari attività economiche; • Utilizzo orizzontale dello spazio.

  4. DELIMITAZIONE DEL CBD • Le zone centrali delle città occidentali sono contrassegnate dalla presenza di edifici elevati occupati in massima parte da sedi centrali di società, istituti di credito, studi professionali. • La localizzazione di qualsiasi attività commerciale dipende da una serie di fattori: valore del suolo; canoni dei fitti; distanza; costi di trasporto. • Per rappresentare geograficamente l’esatta estensione di un CBD, i geografi hanno ideato diversi indici specifici: uno dei più comuni è quello di Vance e Murphy.

  5. L’INDICE DI VANCE-MURPHY • Con tale indice è possibile definire un edificio o un isolato di edifici come parte di un CBD. • IPOTESI: si supponga di conoscere per ogni edificio di uno specifico isolato i seguenti dati: • superficie del pianterreno; • area totale dei piani; • area dei piani destinata ad attività commerciali. • Indice di altezza = C/A • Indice di intensità = C/B x 100 • TESI: un indice di altezza uguale o maggiore di 1 e un tasso di intensità equivalente o superiore a 50% mostra che l’edificio rappresenta potenzialmente una parte del CBD.

  6. PATTERN DI VALORI DEL SUOLO • Nella città occidentale, i trasporti rappresentano un fattore di controllo dell’utilizzazione del suolo. • Il quartiere commerciale centrale (CBD) di una città è situato nel luogo di maggior accessibilità. • Nelle aree periferiche, il valore del suolo declina rapidamente con l’aumentare della distanza. • Le superfici di valore del suolo possono venire modificare dalla struttura di arterie di trasporto. • La localizzazione di minor costo può venire individuata attraverso l’impiego di curve di offerta.

  7. LOCALIZZAZIONE URBANA • Per ogni utilizzazione urbana del suolo, sia essa un cimitero, un albergo, o un’università, una determinata localizzazione rappresenta un trade-off tra la convenienza di essere in prossimità del centro urbano accessibile e gli elevati livelli di rendita, o canoni di affitto, che si devono sostenere per localizzarsi in quel determinato luogo. • La configurazione dell’utilizzazione del suolo nelle città occidentali può venire spesso considerata come una combinazione di settori e di anelli. • I modelli di questo tipo relativi alla città di Chicago sono stati largamente utilizzati dai geografi nello studio di altre città occidentali.

  8. IL CASO DI CHICAGO • La città di Chicago può essere analizzata attraverso una scomposizione geometrica. • L’intera area occupata dalla città è un cerchio, il cui centro è situato nel CBD, e con il lago Michigan sulla destra. • Attorno al CBD, la disposizione dell’edilizia cittadina ha seguito tre fattori di caratterizzazione che hanno prodotto: • settori cuneiformi occupate da abitazioni disposte in base a livelli decrescenti di reddito familiare; • anelli (loop) concentrici di zone distinte a seconda dell’età e delle dimensioni familiari degli abitanti; • settori sparsi generati da fenomeni di segregazione etnica.

  9. Johann Heinrich von Thünen • Geografo tedesco (1793-1850). • Teorico della localizzazione delle zone di impiego agricolo del suolo. • Nel 1810 acquista una tenuta agricola a Tellow, vicino la città di Rostock, in Meclenburgo, sul Mar Baltico e raccoglie i dati che costituiranno la base empirica delle sue ricerche scientifiche. • Nel 1826 pubblica la sua opera “Der Isolierte Staat in Beziehung auf Landwirshaft” (Lo Stato isolato).

  10. Esistenza di uno stato isolato dal resto del mondo. Una grande città al centro dello Stato come unico mercato urbano. Pianura isotropica (fertilità uniforme del suolo e costi di produzione e trasporto uguali dappertutto). La città luogo di scambio dei prodotti agricoli con quelli industriali. I costi di trasporto proporzionali alla distanza dal centro. Obiettivo: massimizzazione dei profitti per gli agricoltori (che adattano la produzione agricola al fabbisogno del mercato centrale). Il modello spaziale di Stato isolato.Presupposti:

  11. Obiettivo di von Thünen • Dimostrare che i valori del suolo rurale diminuiscono all’aumentare della distanza dall’unico mercato posto al centro della regione, analogamente ai valori del suolo urbano, anche se a tassi inferiori e con curve meno inclinate (i processi di impiego del suolo risultano tuttavia identici). • Ciascun impiego del suolo agricolo risulterà caratterizzato da una diversa curva che sarà appropriata alla distanza dalla città.

  12. Modalità di formazione delle fasce circolari

  13. Interpretazione delle curve dell’offerta nel modello di von Thünen • Un prodotto agricolo di dimensioni notevoli o difficilmente trasportabile sarà caratterizzato da curve dell’offerta molto inclinate e risulterà sensibile agli spostamenti verso il mercato (es. l’impiego del suolo per la produzione di latticini sarà caratterizzata da una curva molto inclinata essendo l’allevamento di mucche da latte un modo più intensivo di impiego del suolo e, pertanto, la relativa attività si localizzerà nelle adiacenze del mercato). • Un prodotto agricolo più leggero o facilmente trasportabile sarà meno sensibile agli spostamenti e sarà caratterizzato da curve dell’offerta poco inclinate (es. la produzione del frumento).

  14. Sviluppi moderni del modello di von Thünen • Donald Bogue (demografo) preferisce studiare i cambiamenti graduali della densità demografica attorno alle città piuttosto che le distinzioni nette fra le diverse zone di impiego agricolo del suolo. • Nel 1940 esamina la distribuzione della popolazione intorno a 67 grandi città degli U.S.A. nel raggio di 800 km di distanza da ciascuna di esse.

  15. Risultati conseguiti da Bogue • La densità demografica, in funzione della distanza, mostra un tasso di decadimento lineare (ad esempio a 40 km di distanza dalla città essa sarà superiore a 500 abitanti/kmq; a 400 km di distanza sarà di soli 10 abitanti per kmq). • All’interno degli U.S.A. grandi differenze regionali: il Nord-Est mostra valori della densità demografica più elevati ed a maggiore gradiente (fitta struttura di città separate da aree rurali a bassa densità). Il Sud presenta densità minori (poche città di piccole dimensioni e densità della popolazione rurale irregolare). Ad Est all’aumento della distanza dal centro la densità di popolazione rurale subisce un calo netto. • Collega le differenze di densità di popolazione all’impiego del suolo in funzione dell’occupazione (industriale o meno) della popolazione: graduale diminuzione della densità delle popolazioni rurali fino alla distanza di 150 km dal centro e brusco calo superati i 500 km.

  16. Gradiente di densità demografica • Gradiente: indica la variazione, per unità di lunghezza, che una determinata grandezza subisce da un punto all’altro dello spazio lungo una determinata direzione. • Gradiente di densità media della popolazione attorno alle città: indica la variazione che la densità media della popolazione, ubicata intorno ai centri metropolitani, subisce ad x, x1, x2, xn km di distanza dai centri stessi lungo la direzione città-aree rurali.

  17. Il modello di von Thünen alle diverse scale geografiche • MICROLIVELLO: singolo villaggio o azienda (es. Canicattì: sono state esaminate le colture fino a 8 km di distanza dal paese; la coltura degli olivi e della vite diminuisce all’aumentare della distanza, oltre i 4 km le estensioni di terra arabile sono coltivate a grano e orzo. Colture localizzate in base alla media delle giornate lavorative: 52 nei campi vicini al centro e meno di 40 oltre gli 8 km). • MACROLIVELLO: il mondo (es. Europa Occidentale e USA orientali nel corso dell’Ottocento: nuclei urbano-industriali di notevole rilevanza.

  18. Alfred Weber • Economista tedesco (1868-1958). • Teorico della localizzazione delle industrie. • Nel 1909 pubblica Reine Theorie des Standorts, la sua teoria “pura” della localizzazione industriale.

  19. Localizzazione delle industrie(modello di Weber) • Il fattore determinante è la perdita di peso e/o ingombro subita dalle risorse a seguito del processo di trasformazione. Ne discende che è possibile distinguere: • Notevole perdita di peso o di ingombro: industrie orientate verso le risorse (es. l’industria di trasformazione del legno). • Prodotto molto pesante: industrie orientate verso il mercato (es. l’industria della birra).

  20. Localizzazione su una linea Ipotesi: • Costi di trasporto aumentano all’aumentare della distanza dal punto d’origine. • Altri costi (tasse, m.o. ecc.) uguali dappertutto. • A parità di costi di carico e considerando i costi di distribuzione da R a M funzione diretta della distanza= costi localizzativi saranno minimi in R e in M; lungo l’asse RM i costi saranno uguali ma maggiori che in R e M. • Notevole perdita di peso/ingombro della risorsa trasformata=costi di trasporto minimi in R=localizzazione ottimale in R. • Varianti: terraferma e mare con differenti costi di trasporto. • Dovendo la risorsa trasformata fruire dei due tipi di trasporto diventano rilevanti i costi di carico, scarico e ricarico nel punto intermedio I=costi minimi in R, I e M.

  21. Localizzazione su un piano Isoplete utilizzate: Isotime e Isodapane

  22. Localizzazione nello spazio Ipotesi: • Per rendere il modello più aderente alla realtà si suppone che, oltre ai costi di trasporto, esistano altri costi (energia, manodopera, fiscalità, ecc.) detti “di base” variabili in funzione della localizzazione. • Costi di base uniformi indipendentemente dalla localizzazione e costi di trasporto funzione diretta della distanza dal centro A: il punto di produzione di minor costo è A. • Costi di base variabili: sacche geograficamente isolate con margini spaziali di redditività • Istituendo pesanti tasse sulle localizzazioni adiacenti ad A e fornendo sussidi alle aree periferiche: ulteriore alterazione del margine di profitto spaziale.

  23. Localizzazione nel tempo Esempio dell’industria del ferro e dell’acciaio • Prima fase: disponibilità di legname e di acqua (Medioevo). • Seconda fase: carbone di legna/carbon fossile (giacimenti a “fascia nera”) (1500-1800). • Terza fase: scarsità di carbon fossile e suo minore impiego nel processo produttivo-minerali calcarei-declino della produzione di minerale e crescita del commercio-importanza dei siti costieri (fine ottocento-giorni nostri).

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