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LA MODERNA ORGANIZZAZIONE ALBERGHIERA

LA MODERNA ORGANIZZAZIONE ALBERGHIERA. CENNI DI ORGANIZZAZIONE LA GESTIONE AUTONOMA LA GESTIONE A CATENA I CONSORZI ALBERGHIERI. ORGANIZZAZIONE.

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LA MODERNA ORGANIZZAZIONE ALBERGHIERA

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Presentation Transcript


  1. LA MODERNA ORGANIZZAZIONE ALBERGHIERA CENNI DI ORGANIZZAZIONE LA GESTIONE AUTONOMA LA GESTIONE A CATENA I CONSORZI ALBERGHIERI

  2. ORGANIZZAZIONE Per organizzazione si intende la combinazione delle risorse di uomini e di mezzi disponibili in funzione del raggiungimento di un fine; la combinazionedeve essere attuata secondo un preciso schema di rapporti e di relazioni tra i diversi elementi che la costituiscono. L’organizzazione è pertanto un sistema che consente a più persone di lavorare insieme per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

  3. ELEMENTI DI UNA ORGANIZZAZIONE • la presenza di un obiettivo comune; • la presenza combinata di uomini e mezzi; • uno sforzo combinato; • un sistema di relazione.

  4. FUNZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE • DECISIONALE • DIRETTIVA • CONTROLLO • ESECUTIVA

  5. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA La struttura organizzativa è intesa come uno schema formale di rapporti, comunicazioni, processi decisionali, procedure e sistemi nell’ambito di un complesso di persone e di funzioni in vista del conseguimento di un obiettivo.

  6. ORGANI DI LINEA sono unità operative inserite in modo gerarchico nella struttura organizzativa; essi sono addetti all’espletamento dei vari compiti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi. GLI ORGANI DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

  7. ORGANI DI STAFF svolgono invece prevalentemente attività di consulenza su specifici aspetti inseriti nella struttura organizzativa in modo non gerarchico. GLI ORGANI DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

  8. 1 Il modello gerarchicolineare è il modello in cui si sviluppa una linea di autorità che va dal dirigente in posizione più elevata fino agli esecutori attraverso tutti gli altri organi verticalmente inseriti nella linea. I VARI MODELLI ORGANIZZATIVI Imprenditore esecutori esecutori esecutori esecutori

  9. I VARI MODELLI ORGANIZZATIVI Il modello funzionale è il modello che si sviluppa quando le funzioni aziendali divengono sempre più numerose e specialistiche, tanto da rendere necessaria la loro divisione tra specialisti nei diversi compiti. Si può considerare una evoluzione del modello gerarchico e assume la definizione di modello funzionale perché è appunto basato sulla ripartizione orizzontale delle funzioni.

  10. I VARI MODELLI ORGANIZZATIVI STRUTTURA FUNZIONALE DIREZIONE GENERALE DIREZIONE produzione DIREZIONE commerciale funzione di progettazione funzione di tempi e metodi funzione di controllo esecutori

  11. I VARI MODELLI ORGANIZZATIVI Il modello gerarchico funzionale è costituito da entrambi i modelli organizzativi sovraesposti. Si pone infatti la realizzazione dell’unità di comando e al tempo stesso il raggiungimento di un elevato grado di specializzazione funzionale, eliminando cosi in buona parte interferenze e sovrapposizioni di responsabilità. E’ il modello più in uso nelle moderne aziende e si basa sulla divisione degli organi aziendali in line e staff.

  12. I VARI MODELLI ORGANIZZATIVI MODELLO GERARCHICO FUNZIONALE direzione generale staff direzione produzione direzione commerciale direzione amministrativa responsabile controllo responsabile progettazione responsabile tempi e metodi esecutori esecutori esecutori

  13. L’ORGANIGRAMMA L’organigramma rappresenta graficamente la struttura organizzativa offrendo una visione immediata e sintetica del modo in cui è articolata. Riguardo al tipo d'informazione che deve dare, esso può essere: generale: se illustrano le strutture limitatamente ai primi livelli; dettagliato:se illustrano le strutture in tutte le sue articolazioni. Le forme più diffuse d'organigrammi sono: l’organigramma piramidale, è la forma classica che vediamo di solito in cui è espressa in modo chiaro la gerarchia aziendale.

  14. L’ORGANIGRAMMA Le forme più diffuse d'organigrammi sono: organigramma piramidale: è la forma classica che vediamo di solito in cui è espressa in modo chiaro la gerarchia aziendale.

  15. L’ORGANIGRAMMA ORIZZONTALE raffigura su piano orizzontale ciò che è raffigurato verticalmente in quello funzionale. Questo tipo di rappresentazione ha un effetto psicologico buono, in quanto non si evidenzia in modo marcato la subordinazione dell’ordine gerarchico.

  16. L’ORGANIGRAMMA VERTICALE O AD ALBERO è una raffigurazione alterata del tipo piramidale, in quanto vi è una raffigurazione verticale di parte delle posizioni e orizzontali di altre.

  17. L’ORGANIGRAMMA CIRCOLARE O RADIALE è il grafico che raffigura, al centro di una serie di cerchi concentrici l’autorità e, tutte le altre posizioni sugli altri cerchi. Questo tipo d'organigramma esalta al massimo il concetto di comando.

  18. L’ORGANIGRAMMA TERRITORIALE evidenzia l’esistenza di più unità produttive o commerciali poste in aree diverse di quella dell'organizzazione centrale. Holding in Milano Albergo in ROMA Albergo in FIRENZE Albergo in TRIESTE Albergo in MILANO Albergo in TRIESTE Albergo in VENEZIA Albergo in BOLOGNA

  19. LE MODERNE ORGANIZZAZIONI ALBERGHIERE L’offerta alberghiera italiana non avendo una propria filosofia organizzativa, si basa generalmente su due sistemi già conosciuti quali: il sistema francesee il sistema americano. L’assenza di una propria filosofia organizzativa alberghiera, è dovuta quasi certamente alla realtà imprenditoriale italiana che è caratterizzata da una moltitudine di alberghi a gestione familiare.

  20. LE MODERNE ORGANIZZAZIONI ALBERGHIERE • Attualmente in Italia troviamo tre principali tipi di gestione ricettiva, quali: • la gestione autonoma; • la gestione a catena • la gestione di consorzi e società di gestione.

  21. LA GESTIONE AUTONOMA E’ la forma di gestione più diffusa in Italia tra la miriade di alberghi medio piccoli che rappresentano la prevalente realtà alberghiera, caratterizzata dalla alta difformità delle direttive che variano da albergo ad albergo a secondo delle capacità organizzative - produttive dell’imprenditore o del suo delegato.

  22. LA GESTIONE AUTONOMA • . Nella gestione autonoma il rischio aziendale si rileva più elevato poiché sull’imprenditore grava: • la formazione del personale; • lo studio e la realizzazione delle attività di • sviluppo e di promozione; • la commercializzazione dei servizi offerti; • il coordinamento, l’organizzazione e il controllo • dell’azienda e dello staff operativo.

  23. LA GESTIONE AUTONOMA • Vista la complessa specializzazione delle varie funzioni all’interno della struttura organizzativa, l’imprenditore autonomo deve tenere conto, per organizzare nel modo migliore la struttura, almeno di tre specializzazioni quali: • la funzione di vendita del servizio; • la funzione di produzione del servizio; • la funzione di accoglienza;

  24. LA GESTIONE AUTONOMA • Nella fase organizzativa, l’imprenditore deve tener conto anche dei raggruppamenti di reparti che operano nelle aree dove i compiti vengono svolti con gli obiettivi di incrementare la produttività e del contenimento dei costi. Dette aree sono: • amministrazione ricevimento e piani (area accoglienza); • cucina e ristorante (area produzione); • servizi vari (area vendita).

  25. I VARI SISTEMI ORGANIZZATIVI DELLA GESTIONE AUTONOMA All’interno della gestione autonoma troviamo diverse tipi di sistemi organizzativi a seconda della grandezza della struttura alberghiera. • alberghi di tipo familiare • alberghi di piccole dimensioni • alberghi di medie dimensioni • alberghi di grandi dimensioni

  26. ALBERGHI DI TIPO FAMILIARE Sono essenzialmente caratterizzati dalla conduzione familiare dell’azienda; i membri della famiglia collaborano attivamente alla produzione e alla vendita dei servizi e, di conseguenza anche alla fase dell’accoglienza. Soltanto in casi particolari e quando la necessità lo richiede si servono di personale extra per soccombere a necessità momentanee che si vengono a determinare di volta in volta. Gli aspetti fiscali e amministrativi di norma sono gestiti da personale esperto esterno alla struttura (consulenti).

  27. ALBERGHI DI TIPO FAMILIARE

  28. ALBERGHI DI PICCOLE DIMENSIONI Possono avere a capo della struttura organizzativa lo stesso imprenditore o una persona da lui delegata. Non necessariamente operano membri della famiglia dell’imprenditore ma, normalmente, assumono personale qualificato di solito al di sotto delle 15 unità. In questo tipo di organizzazione la preparazione professionale del personale deve spaziare tra ruoli diversi all’interno della singola struttura (può succedere che un segretario di ricevimento debba servire in via eccezionale al bar o al ristorante ecc.). Questo tipo di gestione è rischiosa perché, il sovraccarico di lavoro può portare l’azienda ad una involuzione del servizio stesso.

  29. ALBERGHI DI PICCOLE DIMENSIONI

  30. ALBERGHI DI MEDIE DIMENSIONI Sono caratterizzati da una struttura organizzativa più completa, qui iniziamo a trovare una divisione specialistica dei singoli reparti con a capo il relativo responsabile. A ogni singolo reparto fanno parte diverse figure che svolgono i vari compiti a loro assegnati.

  31. ALBERGHI DI MEDIE DIMENSIONI

  32. ALBERGHI DI GRANDI DIMENSIONI sono strutture alberghiere che escono dalla normale logica dell’organizzazione artigianale del lavoro all’italiana e si rifanno, il più delle volte, ad organizzazioni industriali con al loro interno una struttura complessa suddivisa per aree funzionali normalmente coordinate da un direttore di area; i direttori di area dipendono a loro volta da un direttore generale. I direttori di area a noi più noti sono: il room division manager e il food and beverage manager

  33. ALBERGHI DI GRANDI DIMENSIONI

  34. LE CATENE ALBERGHIERE CONRAD HILTON pensava che: “i clienti sarebbero stati più soddisfatti se cambiando albergo avessero trovato uguale trattamento, stessa disposizione di camere, personale dello stesso livello qualitativo e professionale”. Ė dal pensiero di quest’uomo che nacque la prima catena alberghiera

  35. LE CATENE ALBERGHIERE Il successo delle catene alberghiere è dovuto anche ad un fatto prettamente economico; più grande sono le compagnie e più forte è il loro peso nelle contrattazioni con le controparti (fornitori di beni e servizi)

  36. LE CATENE ALBERGHIERE Oggi si parla di catena alberghiera per intendere un gruppo di hotel che, sotto lo stesso nome, forniscono in modo coordinato e uniforme il servizio alberghiero in diverse località

  37. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • CATENE DI PROPRIETÀ • CATENE INTEGRATE • CATENE VOLONTARIE

  38. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • CATENE DI PROPRIETÀ:si tratta di aziende unitarie che hanno la proprietà e la gestione degli alberghi che ne fanno parte.

  39. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • CATENE INTEGRATE: sono caratterizzate da • un unico marchio • procedure di servizio identiche • parametri strutturali omogenei • politiche dei prezzi unitarie • coerenza gestionale

  40. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • Le strutture alberghiera che fanno parte di CATENE INTEGRATE possono essere caratterizzate da tre formule gestionali: • LA GESTIONE DIRETTA delle strutture (catena di proprietà) • IL FRANCHISING (la formula di aggregazione più diffusa) • IL MANAGEMENT CONTRACT un contratto che assegna la gestione dell’albergo ad una società di management specializzato

  41. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • CATENE VOLONTARIE: a differenza di quelle precedenti, le aziende che le compongono conservano la propria indipendenza e individualità. Raramente gli standard corrispondono e le procedure vengono imposte

  42. TIPI DI CATENE ALBERGHIERE • Le strutture alberghiere che compongono le catene volontarie hanno altri tipi di modelli associativi: • IL GRUPPO DI ACQUISTO, che comporta relazioni occasionali tra affiliati e un minimo livello di partecipazione dei singoli albergatori • L’ASSOCIAZIONE, che generalmente si configura come un’aggregazione istituzionale e tutela gli interessi degli associati • IL CONSORZIO, un’aggregazione tra aziende che mantengono la propria indipendenza e che nasce per svolgere in gruppo alcune attività specifiche di promozione a acquisizione della clientela.

  43. ORGANIGRAMMA DI UNA CATENA ALBERGHIERA

  44. LE AGENZIE DI VIAGGIO

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