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Gruppo di lavoro

“Lingua, Letteratura e cultura nella dimensione europea” titolo del percorso Corso PON Scuola presidio Liceo Statale “G.Mazzini” Napoli 2011/2012 Tutor prof.ssa M.Rosaria Visone. Gruppo di lavoro. Prof. /ssa Daniela Spatarella Prof. /.ssa Rachele Pugliese Prof. /.ssa Silvana Spanò.

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Presentation Transcript


  1. “Lingua, Letteratura e cultura nella dimensione europea”titolo del percorsoCorso PON Scuola presidio Liceo Statale “G.Mazzini”Napoli2011/2012Tutor prof.ssa M.Rosaria Visone

  2. Gruppo di lavoro • Prof. /ssa Daniela Spatarella • Prof. /.ssa Rachele Pugliese • Prof. /.ssa Silvana Spanò

  3. CIRCOSTANTI DEL NUCLEO Il percorso ha lo scopo di rendere consapevoli gli studenti che la frase è costituita da elementi che si aggiungono via via e che arricchiscono di informazioni il nucleo iniziale. Il nucleo è il pilastro della frase e icircostanti sono quegli elementi che si legano agli elementi primari del nucleo e la loro funzione consiste nello specificare il referente che fa da argomento. È importante quindi riconoscerne la funzione

  4. Presupposti teorici Area tematica: LA GRAMMATICA DELLA LINGUA ITALIANA

  5. Presupposti teorici Titolo del percorso: CIRCOSTANTI DEL NUCLEO

  6. Presupposti teorici Eventuali collegamenti possono essere effettuati con un altro percorso della stessa area tematica:LE ESPANSIONI DELLA FRASE Bibliografia F. Sabatini, La comunicazione e gli usi della lingua, Loescher, Torino, 2003. M. Prandi, Le regole e le scelte, UTET, Torino, 2006, cap. 12-18. E. Rigotti - S. Cigada, La comunicazione verbale, Apogeo, Milano, 2004, cap.$, specialmente p. 86 ss. Sitografia Per la struttura valenziale dei verbi in relazione al loro significato: http://dizionari.corriere.it/cgi-bin/sabcol/trova Un altro dizionario in rete: http://www.demauroparavia.it/ Sui nomi deverbali consulta: http://www.ilc.cnr.it/clips/SPEC_SINTASSI/SINTASSI_4.doc www.ilc.cnr.it/clips/SPEC_SINTASSI.doc

  7. Motivazione Spesso la grammatica appare agli alunni come una serie di norme imparate a memoria, regole noiose apparentemente slegate dalla lingua che parliamo tutti i giorni. La grammatica valenziale, applicata da Francesco Sabatini allo studio della lingua italiana, guiderà gli alunni alla ricerca dei procedimenti teorici che stanno alla base della lingua.

  8. Destinatari e discipline • La classe coinvolta è una seconda media con un adeguato livello di base e di comprensione critica. • Le discipline coinvolte sono: italiano e lingua straniera.

  9. Finalità La finalità del percorso è quella di condurre gli studenti verso la consapevolezza che la frase è costituita da elementi che si aggregano via via e che arricchiscono di informazioni il nucleo iniziale.

  10. Obiettivi • Riconoscere elementi di specificazione legati agli argomenti nel nucleo della frase; • Individuare forme linguistiche diverse nelle specificazioni riconosciute; • Riconoscere che differenti forme linguistiche assumono una stessa funzione nella struttura della frase; • Acquisire un linguaggio specifico (nucleo, argomenti, circostanti, espressioni preposizionali, unità polirematiche).

  11. Competenze • La capacità di oggettivare le produzioni linguistiche passando dalle enunciazioni concrete al sistema soggiacente, acquisendo categorie concettuali di volta in volta più complesse e trasferibili anche ad contesti • La capacità di rielaborare e comunicare le informazioni attraverso le tecnologie come la consultazione in rete e l’uso della condivisione attraverso la LIM; • La capacità di collaborare con i compagni per il raggiungimento di un obiettivo.

  12. Ipotesi didattica

  13. Contenuti e fasi di realizzazione Il percorso sarà strutturato in tre fasi di due ore ciascuna. • I FASE: circostanti del nucleo di tipo nominale: faremo osservare ai ragazzi come gli elementi specificanti degli argomenti possono essere nomi con la preposizione (espressioni preposizionali), aggettivi e nomi usati come apposizioni. La rappresentazione grafica delle frasi ci permetterà di collocare questi elementi specificanti vicini all’elemento a cui si legano, ma fuori dall’area del nucleo “essenziale”. Anche le frasi relative possono svolgere la funzione di circostanti degli argomenti. Possono essere circostanti anche avverbi o espressioni avverbiali che specificano il significato del verbo. • II FASE: attraverso la collaborazione gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso di apprendimento e dei risultati a cui pervengono. • III FASE: questa fase sarà di verifica

  14. Metodologia e strumenti Ogni tappa si svilupperà attraverso momenti di osservazione collettiva con l’uso della LIM che rende la conversazione generale motivata e chiara e può essere conservata da una lezione all’altra. In alternativa si potrà usare la lavagna di ardesia o meglio la lavagna a fogli mobili, che consente di conservare i lavori nel tempo. Al lavoro collettivo seguirà sempre il lavoro di gruppo. Il lavoro individuale rappresenta, invece, il momento della verifica, in itinere e finale.

  15. Tipologia di verifica Le verifiche saranno di due tipi: • in itinere, consistenti in esercitazioni sulle varie fasi del percorso; • finali,consistente in una prova strutturata alla fine del percorso che include una sezione di autovalutazione.

  16. Criteri di valutazione Alle esercitazioni proposte in itinere non sarà data una valutazione, ma una correzione collettiva ragionata. Alla verifica finale sarà dato un giudizio, ma l’attenzione sarà mirata al testo in cui gli studenti esprimono cosa hanno imparato durante il percorso.

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