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L’esperienza del progetto ISO.NEW Risultati raggiunti e domande aperte

L’esperienza del progetto ISO.NEW Risultati raggiunti e domande aperte. Antonia Barillari – Project Leader Fabrizio Valencic – CoProject Leader. QUALE PROBLEMA HA AFFRONTATO ISO.NEW. DAL FORMULARIO DEL PROGETTO - APRILE 2005

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L’esperienza del progetto ISO.NEW Risultati raggiunti e domande aperte

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  1. L’esperienza del progetto ISO.NEW Risultati raggiunti e domande aperte Antonia Barillari – Project Leader Fabrizio Valencic – CoProject Leader

  2. QUALE PROBLEMA HA AFFRONTATO ISO.NEW DAL FORMULARIO DEL PROGETTO - APRILE 2005 Scarsa disponibilità diopportunità lavorative per le persone svantaggiate che integrino interventi e progettualità di tipo sociale e sanitario con attività economiche stabili. Accesso limitato e marginale delle persone svantaggiate al mondo del lavoro, con interventi spesso casuali, senza percorsi sistematici e personalizzati di inserimento o reinserimento con rischio di possibile cronicizzazione dell’esclusione, mantenimento della distanza dal mondo del lavoro e conseguente marginalizzazione sociale dell’individuo. Cooperative sociali isontine scarsamente incisive come soggetto di inclusione con ruolo passivo nei confronti della Pubblica Amministrazione, con portafoglio clienti poco diversificato e limitata autonomia organizzativa e culturale. Scarsa attività di Rete tra il sistema pubblico dei servizi sociali e quelli del lavoro riconoscibilità,operatività ed organico collegamento Scarse relazioni tra la cooperazione sociale la PA e le imprese for profit

  3. Comuni Provincia Regione Az.S.S.n°2 Altri Enti Serv.Sociali Deboli Percorsi Inserimento Convenzioni art.14 Biagi Know-How Responsabilità Sociale Svantaggiati DSM Percorsi Inserimento PROCEDURA Monitoraggio Valutazione Imprese Profit Disabili Sert Disoccupati Cisi Carcere COOPERATIVE SOCIALI Volontariato CENTRI PERL’IMPIEGO Formazione SOCIETA’ IMPRESA Affidamento commesse di lavoro ai sensi dell’art.5 della Legge 381/91 Opportunità di inserimenti lavorativi … ….Qualificati Pianificazione Territoriale Piani di Zona Patti Territoriali Piano Lavoro Provinciale

  4. LE MACROFASI DEL PROGETTO DAL FORMULARIO DEL PROGETTO - APRILE 2005 SVILUPPO DELLA COOPERATIVA/ IMPRESA SOCIALE Responsabile UNIONE COOPERATIVE GORIZIA SVILUPPO DELLE COMPETENZE Responsabile ENAIP CSF GORIZIA SVILUPPO DELLA RETE DEL TERZO SETTORE Responsabile LEGACOOP FVG SVILUPPO DELLA RETE TERRITORIALE Responsabile PROVINCIA DI GORIZIA ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRANSNAZIONALE Responsabile ASSOCIAZIONE GENERALE COOPERATIVE ITALIANE TUTELA DEL LAVORATORE Responsabile CGIL–CISL-UIL

  5. L’ECONOMIA SOCIALE COMMESSE PUBBLICHE/PRIVATE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE LE COOPERATIVE SOCIALI I CITTADINI SVANTAGGIATI

  6. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO CHI SONO Le definizioni normative SVANTAGGIATI L. 381/1991, L.R. 7/1992, L.R. 20/2006 gli invalidi fisici, psichici e sensoriali,gli ex degenti di ospedali psichiatrici,anche giudiziari, i soggetti in trattamento psichiatrico i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare,le persone detenute o internati negli istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno altre persone in stato o a rischio di emarginazione sociale segnalate dagli enti locali e appartenenti alle categorie di lavoratori svantaggiati e di lavoratori disabili di cui all'articolo 2, primo paragrafo, lettere f) e g), del regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione, del 5 dicembre 2002 La condizione di persona svantaggiata risulta da documentazione proveniente dalla pubblica amministrazione. E' fatto salvo il diritto alla riservatezza. DISABILI persone iscritte nell’elenco Ex art 8 della L.68/99 - Invalidi civili fisici, psichici e sensoriali con % superiore al45% - Invalidi del lavoro con % superiore al 33 - non vedenti e sordomuti

  7. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO QUANTI SONO : Le persone iscritte nell’elenco della L.68/99

  8. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO QUANTI SONO : LA RICERCA INIZIALE

  9. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO QUANTI SONO : LA BANCA DATI

  10. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO QUANTI SONO : LA BANCA DATI

  11. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO LE MODALITA’ DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO Persone disabili - obbligo di assunzione a carico aziende private ed enti pubblici in % variabile sulla dotazione organica - specifico quadro normativo di riferimento L.68/99 L.R. 18/2005 Capo II “Inserimento lavorativo delle persone disabili” - servizi dedicati all'interno dei Centri per l'impiego - strumenti differenziati secondo la fase di inserimento Persone svantaggiate - obbligo di assunzione esclusivamente da parte delle cooperative sociali di tipo B - assenza di quadro normativo organico sia nella definizione dello svantaggio L.381/91, L.R. 20/06,diret.CE.2004/02 che nei supporti all'inserimento (strumenti genericamente definiti borse lavoro gestite autonomamente dai diversi servizi) - servizi all'interno dei CPI disomogenei nella presenza e nella metodologia

  12. I CITTADINI SVANTAGGIATIDELL’ISONTINO LA PRASSI DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO Soggetti pubblici Cooperazione sociale Commesse di servizi con procedure generiche e non finalizzate che non prendono in considerazione anche la competenza della cooperativa sociale di inserire le persone svantaggiate Servizi Sanitari e socialiCooperazione sociale Richieste dirette di inserimento lavorativo persone in carico ai servizi stessi legate al rapporto alla specifica cooperativa o alla area di cooperative, senza connessione con le commesse che i soggetti pubblici stanno affidando, e con una scarsa presenza di cultura del lavoro Centri per l'impiego Cooperazione sociale Rapporti assenti od occasionali

  13. Settore privato Centro per l’Impiego Ufficio inclusione sociale Cooperazione Sociale Enti Pubblici Servizi sanitari e sociali territoriali IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE La centralità dei Centri per l’impiego LA SPERIMENTAZIONE DI ISO.NEW Protocollo d’intesa cooperazione – Servizi del Lavoro Convenzione quadro art 14 Legge Biagi Riserva servizi e Procedure di gara mirate Protocollo d’intesa servizi socio-sanitari Servizio lavoro

  14. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE Il Servizio di Inclusione Sociale Nell’area del collocamento ordinario all’interno dei due centri per l’impiego è stato costituito dal 1.10.2007 un servizio specialistico radicato nell’operatività dei due CPI composto da CPI Gorizia CPIMonfalcone 1 operatore “storico” con competenze giuslavoristiche 1operatore aggiunto con competenze psicologiche Operano in stretto raccordo 1 operatore “storico” con competenze giuslavoristiche 1operatore aggiunto con competenze psicologiche

  15. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE Dal “ Protocollo d’intesa per il sostegno al sistema dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” : il servizio specialistico denominato Servizio di Inclusione Sociale rivolto ai lavoratori in situazione di svantaggio e in raccordo con il collocamento mirato con funzione di snodo tra i Servizi del territorio che hanno in carico i soggetti svantaggiati e le realtà produttive con particolare riferimento alla Cooperazione Sociale , che faciliti e sostenga le azioni di mediazione al lavoroladdove già esistono e metta in campo azioni positive e strumenti specifici, laddove i soggetti pur seguiti da un servizio specialistico non ne abbiano già fruito o necessitino di ulteriori strumenti di sostegno.

  16. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE LE FUNZIONI Raccordi stabili con la cooperazione sociale , per il supporto degli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate all’interno delle stesse ed al loro monitoraggio. Raccordi stabili con gli enti pubblici del territorio in particolare finalizzati al monitoraggio delle procedure di appalto al fine identificare le figure professionali che conseguentemente andrebbero ricercate/formate. Raccordi stabili con il mondo produttivo for profit per la promozione del collocamento di persone svantaggiate nell’ambito delle vacancy rilevate nel settore Implementazione della banca dati delle persone svantaggiate sulla base delle informazioni fornite dai servizi nelle modalità condivise . Valutazione delle persone da avviare . Integrazione e collaborazione con i servizi di presa in carico nella definizione del programma di inserimento lavorativo Mantenimento di raccordi sistematici con il Servizio disabili del Centro per l’impiego anche al fine di rendere omogenee le metodologie Mantenimento di raccordi con il Servizio del lavoro provinciale al fine di individuare un sistema incentivante nei confronti del mercato profit a sostegno delle azioni di inserimento Azioni di sensibilizzazioni con enti ed associazioni di categoria ed altri.

  17. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE GLI STRUMENTI LA BANCA DATI DEI CITTADINI SVANTAGGIATI • Progettazione aree da inserire • Area presa in carico dei servizi • Area progetto • Area curriculum formativo e professionale • Area elementi da considerare per il miglior inserimento possibile • Area orientamento • Sperimentazione scheda su cartaceo • Costruzione • Identificazione di misure di tutela della privacy e di “consenso informato” • Identificazione modalità informatiche per la condivisione

  18. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE GLI STRUMENTI LA BANCA DATI DEI CITTADINI SVANTAGGIATI

  19. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE GLI STRUMENTI • - La valutazione delle competenze delle persone condivisa con i servizi sociosanitari di presa in carico • - Colloqui approfonditi di orientamento • Costruzione di percorsi formativi costruiti in funzione di specifici bisogni di figure professionali del mercato • del lavoro locale (temporalmente coerenti con le esigenze delle imprese e con i percorsi delle persone) • Selezione dei partecipanti effettuata dal servizio inclusione d’intesa ( coerentemente alle progettualità in atto) • con i Servizi socio-sanitari • Percorsi formativi realizzati (da febbraio 2008) • Corso di cleaning urbano - 14 partecipanti di cui Servizi psichiatrici 7 • Sert 5 • Servizi Sociali 2 • Corso di digitalizzazione informatica- 13 partecipanti di cui Servizi psichiatrici 4 • Collocamento mirato 5 • Servizi sociali 4

  20. IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE IL SERVIZIO DI INCLUSIONE SOCIALE GLI STRUMENTI LE AZIONI DI MEDIAZIONE Il raccordo con le aziende imprese sociali ed imprese for profit - L’analisi delle figure professionali - La presentazione dei lavoratori - I tirocinii : inserimenti temporanei nell’ambiente dilavoro finalizzati all’acquisizione di specifiche competenze connesse alla mansione disponibile ed al consolidamento di competenze di tipo trasversale e comportano in caso di esito positivo l’impegno dell’azienda all’assunzione della persona. Tirocini attivati (da marzo 2008) in cooperative sociali 5 in aziende private 4 in enti pubblici 1 avviamenti con assunzione diretta 7

  21. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO QUALCHE DATO

  22. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA DIMENSIONE ECONOMICA (Fonte Osservatorio della cooperazione sociale Isontina 200/2005 a cura di FINRECO)

  23. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA DIMENSIONE ECONOMICA (Fonte Osservatorio della cooperazione sociale Isontina 200/2005 a cura di FINRECO)

  24. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA DIMENSIONE OCCUPAZIONALE (Fonte Osservatorio della cooperazione sociale Isontina 200/2005 a cura di FINRECO) Occupati 2001 – 2006 (dati non definitivi) * Il decremento del numero di occupati nel 2006 è da attribuirsi ad una sola cooperativa ** Il decremento del numero di occupati nel 2006 è da attribuirsi ad una sola cooperativa

  25. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA DIMENSIONE OCCUPAZIONALE (Fonte Osservatorio della cooperazione sociale Isontina 200/2005 a cura di FINRECO) Soggetti svantaggiati 2001 – 2006 (dati non definitivi)

  26. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO QUALCHE CONSIDERAZIONE • Prevalenza cooperazione di tipo plurimo A+B che rappresenta quasi la metà della presenza regionale delle tipologia di cooperative, estremamente limitato il settore A, stabile il settore B • Dimensionamento finanziario nella fascia medio bassa con solo 3 cooperative oltre il milione di euro di fatturato e sei oltre i 500.000 euro • Are prevalenti di servizi : gestione asili Nido, gestione servizi per disabili, gest. Servizi minori per la coop A, servizi pulizia ambienti e urbana, gestione del verde,edilizia, segnaletica stradale per la coop B, gestione servizi disabili fisici/psichici, gestione progetti riabilitativi, Lavanderia per coop A+B • Trend occupazionale in crescita progressivamente più ridotta in generale, con incrementi più accentuati per le persone svantaggiate, trainata dal settore plurime • Incremento rilevante di utilizzo di strumenti propedeutici all’inserimento con stabilizzazioni più rilevanti nel settore B (44.8% medio rispetto al 5,4% di stabilizzazione delle coop plurime - dato 2005) • Prevalenza occupazione femminile (75% medio nel quinquennio di tutte le forme contrattuali di rapporto di lavoro) mentre la prevalenza di lavoratori svantaggiati è di genere maschile ( 65/70% nel quinquennio) • Servizio con il quale vi è un maggior raccordo per presa in carico persone svantaggiate presenti in cooperativa e per strumenti propedeutici ospitati Dipartimento salute mentale

  27. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO IL FABBISOGNO FORMATIVO DELLE COOPERATIVE

  28. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO IL PERCORSO FORMATIVO

  29. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO IL PERCORSO FORMATIVO IL PERCORSO INTEGRATO DI FORMAZIONE GENERALE E CONSULENZA INDIVIDUALE PER CIASCUNA COOPERATIVA HA PORTATO ALLA DEFINIZIONE DI : • Le Linee guida per la costruzione del Bilancio Sociale • La condivisione di uno schema di Bilancio Sociale delle cooperative del territorio • Lo sviluppo di un softwere dedicato alla gestione dei dati • La redazione del Bilancio Sociale da parte delle 6 cooperative partecipanti alla seconda fase

  30. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMUNICAZIONE Per dotarsi di strumenti di comunicazione efficaci delle proprie caratteristiche di impresa e della propria mission la cooperazione sociale sta realizzando un catalogo con una serie di pagine informative dedicate a ciascuna cooperativa sociale con sede nella provincia di Gorizia e che verranno inserite anche nel sito www.isonew.it comprensive di : • Indirizzo e riferimenti • Breve storia e mission • Dati di dimensionamento • Certificazioni (Iso,ambientali, etiche) • Rete associativa • Attività e servizi prodotti (ambiti merceologici,elenco esperienze ed attività realizzate, esperienze e progettualità rilevanti)

  31. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO L’ACCESSO AL CREDITO Un modello di “Rating Sociale” per le cooperative sociali Una valutazione dell’equilibrio economico finanziario attraverso l’analisi dei bilanci di annualità di tutte le cooperative sociali della regione attreverso i rapporti degli Osservatori provinciali elaborati da FINRECO OBIETTIVO fornire informazioni INTEGRATIVE e NON ALTERNATIVE rispetto a quelle elaborate dal sistema bancario attraverso la proposta di un modello di posizionamento relativo delle singole cooperative basato su opportuni dati di bilancio raffrontabili all’intero universo delle cooperative sociali della regione attraverso l’individuazione di una serie di indicatori finanziari di riferimento sintetizzati in 3 “componenti principali” (le 3 componenti spiegano il 77,3% della variabilità)

  32. Coop_000 Coop_000 Z-RFCI05 IS1 4.0 4.0 2.0 2.0 0.0 0.0 Z-IIND05 Z-CMGG05 -2.0 -2.0 -4.0 -4.0 IS3 IS2 Z-ROFMOL05 Z-RMONF05 LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO L’ACCESSO AL CREDITO Grafici polari per i 5 indicatori di base Grafici polari per i tre indicatori sintetici Come indicatore assoluto è possibile utilizzare l’area del triangolo individuato. rapportando l’area al valore massimo ammesso dal criterio di selezione (relativo al triangolo più esterno del grafico) determinato nel caso in cui tutti gli indicatori assumono una valore di 4, si ottiene un indicatore relativo

  33. LA COOPERAZIONE SOCIALE DELL’ISONTINO LA TUTELA DEL SOCIO-LAVORATORE • Le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL partner del progetto hanno attivato una serie di strumenti per promuovere : • Una maggiore consapevolezza del ruolo del sociolavoratore • Una maggiore tutela del rapporto di lavoro del socio • E nello specifico • - L’analisi dei Regolamenti delle cooperative sociali locali per la definizione di un Regolamento tipo • - La predisposizione di un Vademecum informativo su contenuti giuridici, contrattuali ed economici del rapporto di lavoro • - L’apertura di uno sportello INFOPOINT ISO.NEW a disposizione dei Soci-lavoratori per quattro giorni alla settimana, alternativamente nelle due sedi, di mattina e di pomeriggio, per un totale di 214 giornate nel periodo di apertura ( gennaio 2007 – giugno 2008) per agevolare la fruizione da parte dei lavoratori anche turnisti e dedicato a fornire informazioni ad affrontare problematiche e se del caso a risolverle direttamente con la cooperativa di appartenenza

  34. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot Forme gestionali Alto e Basso Isontino 8% 5% Diretta 9% In convenzione 45% Privato for profit 8% Società partecipate Cooperative sociali Cooperative non sociali 17% 8% Altre organizzazioni non profit

  35. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot In totale le committenze dei Comuni verso la cooperazione sociale riguardano 18 cooperative, un Consorzio e due A.T.I.Tra questi 21 soggetti, 14 hanno sede in provincia di Gorizia e 7 hanno sede in altre province.

  36. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot Comuni: valori medi per indicatore di qualità dei servizi affidati a cooperative sociali Enti pubblici e partecipati : valori medi per indicatore di qualità dei servizi affidati a cooperative sociali

  37. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot Comuni: possibilità di esternalizzare servizi attualmente in gestione diretta ( solo comuni già affidatari) Comuni: possibilità di esternalizzare servizi attualmente in gestione diretta (tutti)

  38. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot

  39. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot CONSIDERAZIONI - La lettura dei dati raccolti evidenzia una varietà piuttosto ampia di settori in cui la cooperazione sociale agisce e una rilevantedisponibilità da parte delle amministrazioni pubbliche e partecipate a prevedere in futuro ulteriori collaborazioni (76% per i Comuni, 54% Enti Pubblici e partecipati). - I rapporti positivi intrattenuti sino ad ora con le cooperative sociali sono ritenuti motivo di fiducia in possibili nuove collaborazioni - La maggior parte degli Enti ritiene, inoltre, che gli attuali problemi economici li spingono ad avviare processi virtuosi di ristrutturazione organizzativa del personale e che le esternalizzazioni avvengono solo nel momento in cui gli addetti interni non sono più sufficienti per garantire la gestione di un servizio. - I servizi ad avere maggiore probabilità di subire ulteriori quote di esternalizzazione sono quelli già in parte affidati, quando risultano a livello organizzativo più facili, più convenienti e più urgenti da esternalizzare.Questi dati indicano che la valutazione sul ruolo della cooperazione sociale è contrastante e pare solo in parte coglierne la rilevante funzione sociale. L’affidamento di servizi alla cooperazione sociale è considerata una scelta eticamente responsabile ma il tema della convenienza economica risulta in molti casi prevalere su altre considerazioni.

  40. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA Fonte: Il rapporto di committenza degli enti pubblici a cura di Giulia Bigot La percezione del livello di problematicità della collocazione occupazionale di persone svantaggiate non pare essere sufficientemente diffusa tra le persone intervistate. Appare evidente che tra i responsabili intervistati è poco diffusa la consapevolezza di quale ruolo possa giocare, nel contesto dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, la Cooperazione Sociale.

  41. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA LA COSTRUZIONE DELLA PARTNERSHIP • Coinvolgimento del livello politico con incontri dedicati • - Costruzione di un tavolo tecnico composto da funzionari dei servizi “non sociali” • gare e contratti, uffici tecnici, segreteria, economato, ecc (13 comuni partecipanti) • OBIETTIVI • implementazione di informazione e contenuto valoriale dell’affidamento di servizi • alla cooperazione sociale con la finalizzazione del consolidamento e costruzione di • nuovi posti di lavoro per persone svantaggiate ; • elaborazione condivisa di strumenti amministrativi che garantissero la legittimità • giuridica e l’efficacia sociale • - sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche a partire dalla consapevolezza diffusa all’interno della struttura tecnico-operativa

  42. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA LA COSTRUZIONE DELLA PARTNERSHIP GLI STRUMENTI ELABORATI L’Atto di indirizzo da assumersi dall’organo politico collegiale che definisce : • la volontà di affidamento di settori in via esclusiva • l’individuazione dei settori • l’ulteriore procedura in settori innovativi • la procedura di gara competitiva con la valorizzazione della duplicità della competenza della cooperazione sociale • l’utilizzo della clausola sociale nelle procedure soprasoglia • l’autorizzazione alla sperimentazione di procedure non competitive La Procedura di gara tipo che : - Riconosce la qualità del progetto tecnico di servizio e del progetto di inserimento sociale attraverso adeguati criteri ed indicatori - Vincola la cooperazione sociale al reclutamento dlle persone svantaggiate attraverso il servizio di inclusione del servizio del lavoro - Prevede l’impegno del Centro per l’impiego a supportare ed a monitorare i percorsi di inserimento lavorativo presso la cooperativa affidataria

  43. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA LA COSTRUZIONE DELLA PARTNERSHIP GLI STRUMENTI ELABORATI La definizione di una clausola sociale per le procedure di affidamento soprasoglia Si propone l’introduzione nei capitolati di una serie di impegni a carico della ditta affidataria del seguente tenore: - Ai sensi dell’art. 5, comma 4, della Legge 8/11/1991, n. 381 e successive modificazioni, la ditta vincitrice ha l’obbligo di eseguire l’appalto con l’impiego di numero….. persone svantaggiate di cui all’art. 4, comma 1, della medesima legge e con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo. - A tal fine la ditta si impegna a reclutare la/le persona/e svantaggiata/e da assumere in caso di affidamento del servizio attraverso l’ufficio di inclusione sociale del Centro per l’impiego competente territorialmente (Gorizia o Monfalcone) ed a consentire il monitoraggio da parte del CPI competente

  44. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PUBBLICA LA COSTRUZIONE DELLA PARTNERSHIP

  45. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PRIVATA LA SITUAZIONE PRE-ESISTENTE La tipologia di rapporto ipotizzata dal D.Lgs 276/03- Legge Biagi Servizi del Lavoro e Organizzazioni Sindacali e Associazioni datoriali e Cooperative sociali, finalizzata all’inserimento in cooperativa di persone svantaggiate e disabili, in relazione all’affidamento di commesse di lavora dalle imprese alle cooperative. Tale modalità è utile ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di cui alla L. 68/99 Tipologia di rapporto prevista dal protocollo sul Welfare L.247/07 (in attesa di regolamento applicativo) Azienda e Cooperativa Sociale finalizzata all’inserimento esclusivamente di persone disabili, maggiori vincoli a tutela del lavoratore e condizioni ancora da definire Rapporti occasionali ed esclusivamente bilaterali collegati a specifiche realtà territoriali Convenzione trilaterale quadro su base territoriale validata dalla regione Convenzione bilaterale con convenzione quadro non prevista

  46. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PRIVATA IL RAPPORTO DI PARTNERSHIP CON LE AZIENDE PROFIT OBIETTIVI • Favorire il confronto e la riflessione, da parte degli attori locali (istituzioni pubbliche, parti sociali, imprese circa le opportunità e le strategie attraverso cui sostenere il ruolo e la funzione della cooperazione sociale in Provincia di Gorizia ; • Individuare punti di confronto e ambiti entro cui sviluppare accordi e interazioni tra imprese e referenti della cooperazione sociale, in una logica di accordo e collaborazione futura ; • Attivare collaborazioni e partnership costruttive tra la cooperazione sociale e le imprese di produzione locale, sia attraverso l’esternalizzazione di processi produttivi che l’outsourcing di servizi, in modo da evitare derive incongrue rispetto alla mission di servizio ; - Individuare modalità formalizzate attraverso cui stabilire accordi e convenzioni tra istituzioni, imprese e soggetti della cooperazione sociale attraverso cui sviluppare le collaborazioni e le partnerships individuate, anche attraverso l’utilizzo di strumenti giuridici previsti dall’ex art 14 del D.Lgs 276/03 ora inserito come art. 12 bis della L.68/99 ; L’azione è tutt’ora in corso e l’obiettivo finale è quello di validare una convenzione tipo in via sperimentale e di attivare specifici legami tra Cooperative Sociali ed Aziende reciprocamente interessate alla fornitura/outsourcing

  47. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PRIVATA IL RAPPORTO DI PARTNERSHIP CON LE AZIENDE PROFIT LE IMPRESE ADERENTI AL GRUPPO DI SPERIMENTAZIONE Aeroporto Friuli Venezia Giulia Fincantieri s.p.a Coop Consumatori Nordest Ilcam SpA La Giulia Ondulati ed imballaggi So.Te.Co.

  48. L’ECONOMIA SOCIALE DELL’ISONTINO LA COMMITTENZA PRIVATA IL RAPPORTO DI PARTNERSHIP CON LE AZIENDE PROFIT Esiti del focus group

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