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Seminario 4

Seminario 4. LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’ NELLE ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTO Prof. Mario Becciu. CONTENUTI Introduzione Specificità delle relazioni scolastiche La comunicazione di qualità Caratteristiche delle R. E. Condizioni per la costruzione di una R. E.

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Presentation Transcript


  1. Seminario 4 LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’ NELLE ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTOProf. Mario Becciu

  2. CONTENUTI Introduzione Specificità delle relazioni scolastiche La comunicazione di qualità Caratteristiche delle R. E. Condizioni per la costruzione di una R. E. Competenze per la realizzazione della R. E. Conclusioni Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  3. LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’: definizioni Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento • La comunicazione di qualità può essere definita come un processo interpersonale, transazionale e simbolico con il quale le persone in interazione raggiungono e mantengono una comprensione reciproca. • (Roche) • La comunicazione è di qualità quando: • si realizza la coincidenza tra le intenzioni e gli efffetti • si realizza la pariteticità • si metacomunica valorizzazione reciproca • (Becciu – Colasanti)

  4. LA RELAZIONE EDUCATIVA: caratteristiche Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento È Riflessiva È Asimmetrica È Reversibile È Dialogica

  5. LA RELAZIONE EDUCATIVA: condizioni Condizioni di natura personale Condizioni di natura situazionale Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento Struttura motivazionale Grado di maturità psichica Dimensione contenutistica Ruolo e status del docente Aspetti organizzativi

  6. LA RELAZIONE EDUCATIVA: competenze Qualità processuali di contatto Abilità interpersonali di base Strategie Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento Dimensione controllo Dimensione emozionale Dimensione congruenza

  7. Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamentoATTEGGIAMENTI EDUCATIVI

  8. DISTACCO EMOZIONALE Atti verbali di disconferma AUTONOMIA Atti verbali autorevoli C CALORE EMOZIONALE Atti verbali di conferma E E C IMPOSIZIONE Atti verbali autoritari Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  9. 0 1 2 3 4 5 6 7 Nessun controllo autoritario da parte dell’educatore Alto controllo autoritario da parte dell’educatore Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE CONTROLLO Livello 7 L’educatore realizza un alto grado di direzione-guida; dà molti ordini, comandi, che determinano univocamente il comportamento degli educandi e non lasciano loro nessun margine libero per una propria decisione-iniziativa; pone molte limitazioni, proibizioni, esige molto controllo. Livello 0 L’educatore lascia agli educandi uno spazio molto ampio per le decisioni-iniziative; li consulta prima di decidere; dovendo essere direttivo, lo fa usando informazioni, inviti, proposte.

  10. -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE EMOZIONALE Alto grado di disistima, freddezza, distacco Alto grado di stima, calore, affetto • Livello +3 • L’educatore realizza un alto grado di stima, calore, affetto, e cioè: • èamichevole, accogliente, affettuoso; • accetta gli educandi così come sono e li incoraggia; • comprende gli educandi, ha fiducia in loro, li tratta con benevolenza; • rispetta la dignità degli educandi, li considera come persone che hanno un loro valore. • Livello -3 • L’educatore realizza un alto grado di disistima, freddezza, distacco, e cioè: • è scortese, freddo, scostante; • critica gli educandi, li scoraggia; • disprezza la dignità degli educandi, li considera come persone senza valore.

  11. LA RELAZIONE EDUCATIVA: abilità interpersonali di base RUOLO DI RICEVENTI Percezione accurata Ascolto attivo RUOLO DI EMITTENTI Enunciati constatativi Enunciati assertivi Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  12. ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: la percezione accurata DEFINIZIONE Emergenza di un nucleo di informazioni dall’insieme di stimolazioni sensoriali. FUNZIONE Adattiva e di orientamento CARATTERISTICHE Soggettività Stabilità Significatività Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  13. LA PERCEZIONE ACCURATA: ostacoli Teoria Implicita della personalità Effetto primacy – recency Effetto alone Tratti centrali Aspettative Stereotipi Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  14. ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: l’ascolto attivo Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento L’ascolto può essere genericamente definito come un insieme di atti Percettivi Attraverso i quali entriamo in contatto con una fonte comunicativa. Esso rappresenta una componente attiva e fondamentale del processo Comunicativo che, oltre a favorire al meglio l’espressione del nostro Interlocutore contribuisce anche a creare un’atmosfera di Disponibilità E recettività nei confronti delle nostre stesse comunicazioni.

  15. Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamentoPROCESSI COINVOLTI NELL’ASCOLTO

  16. IL PROCESSO DELL’ASCOLTATORE: risposta CONDIZIONI Disattivare schemi abituali di risposta in cui domina l’IO dell’ascoltatore e focalizzarsi su TU dell’emittente. SUGGERIMENTI Evitare di dimostrare approvazione o disapprovazione Tenere presenti nella risposta le dimensioni tacite ed esplicite del messaggio. Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  17. Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento INTERVENTI DIRETTIVI INEFFICACI MORALIZZARE:Un giudizio morale espresso sulla base del proprio sistema di valori Es: “Così è e così dovrebbe essere (non essere)” DOGMATIZZARE:La constatazione dogmatica di fatti inevitabili Es: “E’ così e così, però...” DIAGNOSTICARE:Un giudizio sulla situazione dell’altro, fatto con distanza Es: “La tua situazione è questa…” INTERPRETARE:Una lista delle cause che spiegano la situazione Es: “Questo è così perché...” GENERALIZZARE:Notazioni generali sulle sue difficoltà altrui Es: “Questo accade a molti” IDENTIFICARE:Comunicazione su esperienze personali Es: “Succede (è successo) anche a me” SPINGERE:Indicazione di soluzioni immediate , consigli prematuri Es: “Come soluzione io propongo...”

  18. ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati constatativi Si riferisce alla capacità della persona di riportare i fenomeni, soprattutto i fenomeni relazionali, così come si presentano senza interpretarli o valutarli. Perché accade? Prospettiva eziologica A che cosa porterà? Prospettiva teleologica Come si è sviluppato? Prospettiva genetica Che cosa c’è adesso qui? Prospettiva fenomenologica Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  19. Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  20. ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati assertivi Enunciati prospettivo ipotetici Enunciati espressivi Enunciati appellativi Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  21. LA RELAZIONE EDUCATIVA: strategie Promozione e mantenimento della disciplina Soluzione comune dei problemi Gestione delle situazioni di conflitto Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  22. LA RELAZIONE EDUCATIVA: promozione e mantenimento della disciplina Interventi preventivi Esplicitare le regole Formulare norme informali significative Promuovere l’autodisciplina Provvedere un flusso continuo nei processi scolastici Interventi correttivi Tecniche semidirettive Ristrutturazione della situazione didattica Tecniche di feed – back Tecniche punitive Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento

  23. LA RELAZIONE EDUCATIVA: soluzione comune dei problemi Seminario 4La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento L’insegnante come facilitatore nella soluzione di problemi L’insegnante come risolutore di problemi

  24. LA RELAZIONE EDUCATIVA: gestione della situazione di conflitto Seminario 4La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento Soluzione passiva del conflitto Soluzione aggressiva del conflitto Soluzione assertiva del conflitto Soluzione prosociale del conflitto

  25. Seminario 4La comunicazione di qualità negli interventi di orientamentoSTILI RELAZIONALI - 1

  26. Seminario 4La comunicazione di qualità negli interventi di orientamentoSTILI RELAZIONALI - 2

  27. Seminario 4La comunicazione di qualità negli interventi di orientamentoSTILI RELAZIONALI - 3

  28. Seminario 4La comunicazione di qualità negli interventi di orientamentoSTILI RELAZIONALI - 4

  29. Seminario 5 FACILITARE L’APPRENDIMENTO TRA RISORSE PERSONALI E DIFFICOLTA’ ATTUALIProf. Domenico Bellantoni

  30. CONTENUTI Il processo di insegnamento e apprendimento: variabili, risorse e difficoltà Il docente come esperto del processo di insegnamento – apprendimento La proposta didattica – orientativa all’interno delle mutate condizioni socio - culturali Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali

  31. MOTIVAZIONE L’attuale contesto culturale sembra suggerire, alla funzione docente – così come a ogni altra funzione educativo-formativa –, un aggiornamento continuo delle proprie competenze didattiche e pedagogiche. Tale sensibilità appare funzionale non solo in considerazione di un maggiore profitto negli allievi, ma anche di un maggiore benessere del docente e di una conseguente riduzione dello stress da lavoro e del rischio di burn-out. Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali

  32. LA PERCEZIONE DELL’ALTRO NELLA RELAZIONE DOCENTE – ALLIEVO: principali meccanismi percettivi coinvolti nel rapporto interpersonale Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali • Percezione figura – sfondo • Stile percettivo analitico vs. sintetico • Tendenza alla percezione di una “buona forma” • Influenza dell’esperienza • Teoria implicita della personalità • Stereotipi • Effetto alone • Effetto primacy - recency

  33. FACILITARE Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali • Non esistono tecniche psicologiche che, pur applicate alla perfezione, possano condurre l’altro a fare ciò che desideriamo, fosse anche la cosa migliore di questo mondo. • D’altra parte, è invece possibile svolgere un ruolo di «facilitatore», favorendo nell’allievo la messa in atto di alcune condotte funzionali. • In relazione, poi, al processo di orientamento professionale, come favorirlo? • Esistono due approcci fondamentali: • 1.Selettivo • 2.Promotivo • Vediamo cosa implichi il promuovere un atteggiamento di orientamento professionale.

  34. L’APPRENDIMENTO: ruolo dell’insegnante Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali • Se ci chiedessimo qual è l’obiettivo ultimo di un insegnante … • … potremmo individuarlo nell’INSEGNARE … • o, piuttosto, nel facilitare (vs. ottenere) l’APPRENDIMENTO. • In realtà è quest’ ultimo a rappresentare il vero obiettivo dell’insegnamento.

  35. L’APPRENDIMENTO: chi è l’insegnante? Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali E’ un COMPONENTE di un GRUPPO ORIENTATO al COMPITO (all’interno del gruppo docenti)? E’ il LEADER di un GRUPPO ORIENTATO al COMPITO (all’interno del gruppo classe)?

  36. Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali RELAZIONE CONOSCENZA

  37. IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: competenze psicologiche Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali 1. Acquisire, in ordine al “sapere” e al “saper essere” e al “saper fare” , competenze relativamente a: “Leggere” efficacemente la realtà individuale e gruppale 2. Comunicare funzionalmente alla definizione di relazioni rispettose e produttive 3. Gestire adeguatamente le dinamiche di gruppo 4. Applicare correttamente la modalità della leadership autorevole.

  38. Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali autovalutazione sapersi valutare comportamento saper fare atteggiamenti saper essere difficoltà conoscere sapere tempo

  39. IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: aree tematiche Seminario 5Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali • Le competenze circa la comunicazione e la didattica efficace. • Il gruppo orientato al compito: caratteristiche, variabili e stadi di sviluppo. • La leadership autorevole. • La conoscenza dell’età evolutiva

  40. Seminario 6 TECNICHE DI PROGETTAZIONE ORIENTATIVAProf. Giulio Iannis(Centro Studi PLURIVERSUM)

  41. CONTENUTI La giornata: organizzare il tempo L’obiettivo: progettare l’intervento Il metodo e gli strumenti La proposta di lavoro Progettazione: azione interdisciplinare Analisi della complessità Saperi e cambiamento Orientamento Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa

  42. LA PROGETTAZIONE: schema Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa Analisi del bisogno Definizione di priorità e obiettivi Scelta e condivisione di metodologie Verifica e valutazione

  43. LA PROGETTAZIONE “Progettare significa organizzare il futuro con l’obiettivo di raggiungere un risultato determinato”. Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa • IL PROGETTO • Definizione chiara di obiettivi • Definizione chiara di compiti • Definizione chiara di tempi (fasi) • Gestione di risorse limitate • Controllo dei costi • GLI OBIETTIVI • Specifici • Misurabili • Realistici • Raggiungibili • Improrogabili

  44. CHI - QUANTO QUANDO COME COSA PERCHE’ Seminario 6Tecniche di progettazione orientativaLA PROGETTAZIONE Risorse Termini Percorso Strutturazione Definizione

  45. LA PROGETTAZIONE: trasformare le situazioni esistenti in situazioni desiderate Aspetti integrati Aspetto analitico – esplorativo: guida la conoscenza delle situazioni esistenti Aspetto costruttivo – intenzionale: guida il cambiamento delle situazioni date L’azione progettuale può essere anche pensata come un processo di RICERCA-AZIONE in cui diventa essenziale produrre conoscenza specifica che, in un determinato contesto, genera il cambiamento. La ricerca-azione è caratterizzata dal coinvolgimento attivo degli attori che vivono direttamente la situazione oggetto d’indagine e di cambiamento. Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa

  46. VALUTAZIONE Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa • L'idea del "dar valore", cioè attribuire un significato a fatti, dati e informazioni. • La funzione della valutazione consiste nel determinare il livello in cui i diversi obiettivi sono effettivamente conseguiti. • La valutazione come ricerca significa apprezzare i risultati, attraverso un'operazione analitica che sia in grado di ricostruire l'intero processo d'azione e la specifica razionalità che lo caratterizza. • Secondo questa prospettiva metodologica, scopo della valutazione è la scoperta dei molteplici esiti ed effetti dì un intervento attraverso la ricostruzione dei sistema d'azione che li comprende.

  47. L’INTERVENTO Le finalità di un intervento individuale sono principalmente: Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa Attivare la persona affinché possa fronteggiare positivamente il problema Comprendere il problema nel vissuto della persona e nel contesto

  48. PREPARAZIONE DELL’INTERVENTO: prediagnosi per individuare Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa Punti di forza Congruenze e incongruenze Punti di debolezza Coerenze e incoerenze

  49. Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa Percorso • traccia di lavoro • logica di intervento • batteria di strumenti • risorse informative • mappa delle opportunità • rete di relazioni Strumenti Rete

  50. Seminario 6Tecniche di progettazione orientativa Principio esperienziale • valorizzazione dell’esperienza personale • coinvolgimento percettivo ed emotivo • creare situazioni di ricerca • favorire processi di problem solving • processo di sviluppo continuo • integrazione logica e psicologica dell’esperienza Principio euristico Principio integratore Modello ADVP - Viglietti

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