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Ecco come i bambini del PLESSO CARDITO immaginano la casa nel bosco.

CIRCOLO DIDATTICO “ CLINIO RICCI” CERVINARA ANNO SCOLASTICO 2011/2012 LABORATORIO DI INFORMATICA “AMICO MOUSE” ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA ALUNNI DI 5 ANNI CURATO DALL’ INSEGNANTE CARMELA ROSSOLINO CASERTA.

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Ecco come i bambini del PLESSO CARDITO immaginano la casa nel bosco.

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Presentation Transcript


  1. CIRCOLO DIDATTICO “ CLINIO RICCI” CERVINARAANNO SCOLASTICO 2011/2012LABORATORIO DI INFORMATICA “AMICO MOUSE”ALFABETIZZAZIONE INFORMATICAALUNNI DI 5 ANNI CURATO DALL’ INSEGNANTE CARMELA ROSSOLINO CASERTA “ GLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DEL CIRCOLO RAPPRESENTANO LA FAVOLA DI HANSEL E GRETEL CON L’USO DEL P.C.”

  2. “Per me un computer è questo: è il più incredibile strumento che abbiamo mai inventato. E’ come una bicicletta per le nostre menti.” Steve Jobs 1990 L’introduzione dell’uso del computer nei primi anni della Scuola dell’ Infanzia può far leva sulle conoscenze e sulle capacità che già i bambini mostrano di possedere e può basarsi sul lavoro di gruppo e sulla didattica laboratoriale. Il bambino di oggi vive in un contesto esperienziale che gli offre l’opportunità di interagire con il mezzo informatico già dall’età della Scuola dell’ Infanzia; il rischio che si corre è che utilizzi questo strumento solamente per giocare, subendone il fascino, senza un uso programmato e consapevole. Il computer quindi rappresenta una costante della vita dei bambini e la scuola non può ignorare tale realtà, ma è suo compito, invece, individuare progetti e strategie che avvalorino sul piano pedagogico il mezzo informatico e sappiano accompagnare l’uso del computer ad adeguate forme di mediazione didattica. Il PC viene infatti visto dal bambino come uno strumento per persone grandi, quindi contribuisce a mantenere l’autostima a livelli adeguati.

  3. Il laboratorio di Informatica svolto da Gennaio a Maggio per i bambini della Scuola dell’Infanzia ( fascia di 5 anni) ha visto coinvolti diversi processi cognitivi degli alunni. Nei vari incontri che si sono svolti si è lavorato dapprima sull’alfabetizzazione informatica attraverso l’uso di giochi interattivi che favorissero la coordinazione oculo-manuale adeguata all’uso del computer ( seguire sul video il cursore, muovere il cursore sul monitor, attivare il cursore con il clic). Di seguito i bambini, in modalità di piccolo gruppo( 6 alunni alla volta) hanno lavorato con il programma grafico tux paint realizzando le rappresentazioni delle sequenze della fiaba trattata. Tale programma interattivo ha favorito negli alunni il rinforzo dei concetti spaziali mediante l’uso di stamps ( stampini) che i bambini posizionavano autonomamente nella pagina di disegno (tecnica drag end drop). Un’altra attività estremamente motivante è stata quella di giocare con le lettere del proprio nome (pregrafismo) usando le varie funzioni del programma già citato: stamps, pennello, aerografo, riempimento.

  4. C’era una volta una casetta nel bosco dove vivevano un taglialegna con i suoi due figli Hansel e Gretel. I due bimbi avevano perso la mamma e il papà si era risposato con un’altra donna molto cattiva. Ecco come i bambini del PLESSO CARDITO immaginano la casa nel bosco.

  5. Il taglialegna era molto povero e spesso la famiglia non aveva di che sfamarsi. Una sera che non avevano mangiato nulla la matrigna disse al taglialegna: “Marito mio non abbiamo da mangiare.. devi portare nel bosco i due bambini così noi potremo sfamarci”. Rappresentazione eseguita dal 1° gruppo di bambini del PLESSO CAPOLUOGO.

  6. Hansel e Gretel avevano ascoltato i discorsi del papà e della matrigna e la femminuccia Gretel era molto spaventata. Il fratellino Hansel le disse:”Non ti preoccupare ..ci penso io”. Il bimbo, che era molto furbetto, lasciò cadere dei sassolini che aveva in tasca lungo la strada così da poter ritrovare la via di casa. Rappresentazione eseguita dal 2° gruppo del PLESSO CAPOLUOGO.

  7. Il taglialegna disse ai bimbi:”Io vado a fare legna più in là nel bosco aspettatemi qui”. I due bimbi aspettarono per molto e quando videro che si stava facendo sera sveltissimi tornarono a casa seguendo la scia dei sassolini. Rappresentazione eseguita dal 3° gruppo di bambini del PLESSO CAPOLUOGO.

  8. Dopo un paio di giorni la matrigna ricominciò a dire al taglialegna di abbandonare i piccoli nel bosco. A malincuore l’uomo riportò i bimbi nel bosco stando bene attento che Hansel non lasciasse di nuovo i sassolini. Ma il bimbo stavolta staccò delle molliche dal tozzo di pane che gli aveva dato il papà. Rappresentazione eseguita dal 4° gruppo dei bambini del PLESSO CAPOLUOGO

  9. Anche quella volta il papà disse ai suoi bimbi di aspettare che lui tornasse. Ma quando fu sera Hansel e Gretel non trovarono la scia delle molliche perché gli uccellini le avevano mangiate lungo la strada. Rappresentazione del 1° gruppo di bambini del PLESSO IOFFREDO.

  10. I piccoli tentarono di ritrovare la strada di casa ma dopo aver camminato un po’ si fermarono a dormire sotto gli alberi. Gli animali del bosco facevano loro compagnia. Rappresentazione eseguita dal 2° gruppo di bambini del PLESSO IOFFREDO

  11. Al mattino i due bambini ricominciarono a camminare per tornare a casa finché non trovarono una casetta nel bosco. Questa era una casa speciale fatta di zucchero; le pareti erano costruite con ovetti di cioccolato; sul tetto c’erano pasticcini e caramelle. Era una vera delizia! Lavoro di gruppo dei bambini del PLESSO IOFFREDO

  12. Hansel e Gretel erano molto affamati e cominciarono a staccare dei pezzi di dolci dalla casetta. Hansel si rimpinzò di bastoncini caramellati e Gretel mangiò tantissimi ovetti di cioccolata. Si nascosero dietro ad un cespuglio, ma furono presto di nuovo affamati. Rappresentazione eseguita dal 1° gruppo dei bambini del PLESSO PIROZZA

  13. Mentre i bambini mangiavano i dolci si aprì la porta della casetta e uscì una vecchina che disse ai piccoli:” Come siete arrivati fino a qui? Entrate, vi darò da mangiare”. Ma la vecchina in verità era una strega che attirava i bambini in casa per mangiarli e chiuse Hansel in una gabbia. Rappresentazione eseguita dal 2° gruppo di alunni del PLESSO PIROZZA

  14. Questa stregaccia aveva chiuso Hansel in gabbia perché voleva farlo ingrassare e aveva obbligato la piccola Gretel a cucinare per lui. Ogni giorno la strega toccava il ditino di Hansel per vedere se era ingrassato ma il furbetto le mostrava un osso di pollo. Così facendo ritardava il giorno in cui l’avrebbe mangiato. Rappresentazione eseguita dal 1° gruppo di bambini del PLESSO VALLE

  15. Il tempo passava e la strega si spazientiva. “Questo bambino non ingrassa mai!!” disse un giorno “Gretel accendi il forno, lo arrostirò lo stesso!!” La bimba che in quanto a furbizia non era inferiore al fratello disse: “Non ci arrivo, padrona! Sono troppo bassa!”. Allora la strega fece per guardare nel forno e Gretel sveltissima la spinse dentro chiudendo la porta. Rappresentazione eseguita dal 2° gruppo dei bambini del PLESSO VALLE

  16. Gretel liberò immediatamente il fratello e insieme corsero velocissimi verso la loro casa. Lì trovarono il loro papà che aveva lasciato la matrigna perché si era sentito troppo addolorato per averli abbandonati nel bosco.. Adesso era felicissimo di rivederli e Hansel e Gretel vissero felici e contenti con l’amore del loro papà. Rappresentazione eseguita dal 3° gruppo dei bambini del PLESSO VALLE FINE

  17. Tutti idisegni presentiin questo documento sono frutto del lavoro degli alunni della Scuola dell’ Infanzia del circolo realizzati con l’uso di programmi grafici per bambini. Essi hanno operato una rielaborazione della favola originale mediante il “loro” modo di scrivere , IL DISEGNO, dando senso e significato personale alle varie sequenze storia.

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