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Maurizio Gallo Cremona, 27 ottobre 2011

Maurizio Gallo Cremona, 27 ottobre 2011. BENESSERE E SUINO PESANTE: IL RUOLO DELLA GENETICA. CONSISTENZE SUINICOLE. N° capi. (*) Eur-14 = Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Olanda, Austria, Polonia, Romania, Svezia, Regno Unito.

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Maurizio Gallo Cremona, 27 ottobre 2011

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  1. Maurizio Gallo Cremona, 27 ottobre 2011 BENESSERE E SUINO PESANTE: IL RUOLO DELLA GENETICA

  2. CONSISTENZE SUINICOLE N° capi (*) Eur-14 = Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Olanda, Austria, Polonia, Romania, Svezia, Regno Unito. I dati di Europa ed Italia sono di fonte Eurostat; i dati della Lombardia sono dati Istat (6° censimento generale dell’agricoltura).

  3. di cui di cui Suini tra Suini da Suini da montate Suini da Consistenza Suinetti 20kg e Scrofe Scrofe Altre giovani Anno da 50 a da 80 a 110kge Verri per la totale < 20 kg 50kg totale montate scrofe non oltre 80kg 110 kg prima montate volta 2010 1.890 9.324 1.740 728 1.513 1.430 2.005 596 132 60 19 102 2011 9.290 1.701 1.804 83 65 1.442 124 1.662 673 550 20 1.988 11/10 -2,2% -4,6% -0,8% 3,2% -7,5% -7,8% -18,6% -6,4% -0,4% 9,9% 0,8% 8,0% TREND CONSISTENZE - ITALIA .000 capi Elaborazione su dati Eurostat (aggiornati al 1° giugno 2011)

  4. IL SETTORE SUINICOLO ITALIANO ANNO 2010 Produzione suinicola italiana: 12.948.000 capi (+0,2% rispetto al 2009) Macellazioni suine: 13.764.351 capi (+1,3% rispetto al 2009) Capi esteri macellati in Italia: 816.351 capi (+21,5% rispetto al 2009) Peso vivo medio a capo: 152,10 kg (+1,5% rispetto al 2009) Peso morto medio a capo: 121,54 kg (+1,5% rispetto al 2009)

  5. CIRCUITO DOP 2010 Elaborazione su dati IPQ-INEQ

  6. 6° CENSIMENTO AGRICOLTURA- ISTAT In Lombardia le aziende suinicole con più di mille capi sono 942, il 35,7% del totale, ed allevano il 96,3% dei capi suini.

  7. NORMATIVA DI RIFERIMENTO LUZIONE NORMATIVA Decisione 78/923/CEELa questione del benessere dei suini fu affrontata per la prima volta con la Convenzione Europea sulla protezione degli animali negli allevamenti.Direttiva 91/630/CEEnorme minime per la protezione dei suini e recepita nel nostro ordinamento con il D. Lgs. 354 del 30 dicembre 1992. Direttive 2001/88/CE e 2001/91/CEdisposizioni ulteriormente restrittive sulla base del rapporto che il 30 settembre 1997 il Comitato Scientifico Veterinario presentò alla Commissione.Direttiva 2008/120/CEricapitola e codifica direttive precedenti senza sostanziali modifiche. Recepita nel nostro ordinamento giuridico con Decreto Legislativo 7 luglio 2011 n. 122.

  8. PROGRAMMA 2006/2010 PER LA PROTEZIONE E IL BENESSERE DEGLI ANIMALI • La Commissione UE ha fissato le seguenti aree di intervento: • Aggiornamento degli standard minimi alla luce delle nuove prove scientifiche e delle ultime valutazioni socioeconomiche, anche tenendo conto delle regole del commercio internazionale; • Promozione della ricerca; • Introduzione di indicatori standardizzati del benessere (su questa base potrebbe essere introdotto un marchio UE); • Informazione al pubblico sulle norme in tema di benessere animale; • Iniziative internazionali di sensibilizzazione .

  9. PROGETTO WELFARE QUALITY Il progetto Welfare Quality è un’iniziativa di ricerca finanziata dall’UE e condotta tra il 2004 e il 2009 in 13 Paesi europei ed alcuni Paesi terzi (Brasile, Uruguay, Argentina). Obiettivo: conciliare le esigenze della società e la domanda del mercato per realizzare: • Strategie pratiche per integrare il benessere animale nella filiera; • Sistemi di monitoraggio e di valutazione in allevamento; • Sistemi di informazione sui prodotti (etichettatura).

  10. ESPERIENZA ITALIANA VALUTAZIONE BENESSERE ALLEVAMENTI • Messa a punto di una procedura da parte del Centro referenza nazionale presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Sezione BS in collaborazione con l’Associazione allevatori. • Previsto un sistema con indicatori per la valutazione del livello di benessere dell’allevamento. • La disponibilità di questi indicatori consentirebbe la pianificazione di eventuali interventi migliorativi e l’attuazione di programmi di certificazione con standard superiori ai requisiti minimi.

  11. ALCUNI ASPETTI DELL’APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA IN ITALIA • SUPERFICIE DISPONIBILE PER CAPO • MATERIALE MANIPOLABILE • ALLEVAMENTO IN GRUPPO SCROFE GESTANTI (2013) • ALIMENTAZIONE FIBROSA SCROFE GESTANTI

  12. CRITERIO PIU’ STRINGENTEPER IL SUINO PESANTE La superficie necessaria per i suini è data dalla seguente equazione: A (superficie disponibile in m2) = 0,03 x Peso0,67 (Petherick e Baxter) Gli spazi imposti dalla normativa per il suino pesante sono stati calcolati sulla base di un peso medio di 187 kg.

  13. MATERIALE MANIPOLABILE La norma stabilisce che «i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione, quali ad esempio paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi, torba o un miscuglio di questi, salvo che il loro uso possa comprometterne la salute e il benessere». L’igiene e la pulizia possono essere compromessi dall’intasamento degli scarichi dei pavimenti. Indagini in itinere del Centro referenza presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (BS) per individuare soluzioni praticabili per la realtà italiana.

  14. ALLEVAMENTO IN GRUPPO SCROFE Dal 1° gennaio 2013, le scrofe e le scrofette devono essere allevate in gruppo nel periodo compreso tra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto. Da verificare: • Numero allevamenti che deve adeguare le strutture • Numero allevamenti non in grado di attuare gli adeguamenti • Possibile effetto sulla consistenza scrofe allevate

  15. LA CASTRAZIONE CHIRURGICA La Dichiarazione Europea sulle alternative alla castrazione chirurgica dei suinetti Sottoscritta presso la Commissione Europea alla fine del 2010 da numerose organizzazioni professionali comunitarie (tra cui il COPA-COGECA) e nazionali (Danimarca, Germania, Olanda, Francia, Italia), dall’EAAP (European Federation for Animal Science), l’EFFAB (European Forum of Farm Animal Breeders). Nella UE 27 nel 2010 sono stati prodotti 254.788.000 capi, si stima che il 20% dei maschi sia stato allevato senza castrazione e che meno del 3% sia stato castrato sotto anestesia.

  16. LA CASTRAZIONE CHIRURGICA • La Dichiarazione Europea sulle alternative alla castrazione chirurgica dei suinetti • Gli intenti della dichiarazione: • Dal 1° gennaio 2012, la castrazione chirurgica, se praticata, deve avvenire previa somministrazione con metodi riconosciuti di analgesia prolungata e/o anestesia; • Dal 1° gennaio 2018, la castrazione chirurgica dovrebbe essere abbandonata; • Partnership europea per la sostenibilità e la competitività della filiera suinicola europea (accettazione carni suini maschi interi, definizione odore verro e metodi rilevazione, sistemi allevamento, formazione operatori, analisi economiche, elenco produzioni tradizionali in deroga, ..).

  17. LA CASTRAZIONE CHIRURGICA La Dichiarazione Europea sulle alternative alla castrazione chirurgica dei suinetti La partecipazione italiana (ANAS) al gruppo di lavoro è stata determinante per l’inserimento nella Dichiarazione di un inciso in cui si precisa «nel caso di carni suine registrate sotto il nome STG, IGP e DOP e di carni suine prodotte per specialità tradizionali di elevata qualità, appositamente elencate, la castrazione è inevitabile per soddisfare gli attuali standard qualitativi.»

  18. MIGLIORAMENTO GENETICO E BENESSERE DEI SUINI

  19. MIGLIORAMENTO GENETICO - EFFETTI INDESIDERATI • > Velocità di crescita (IMG) • Aumento mole scrofa e fabbisogno mantenimento • Ulcere spalle e problemi arti (borsiti) • Riduzione capacità immunitaria • > Numero nati • Aumento mortalità al parto e sotto scrofa • > Carne magra • Temperamento nervoso e pauroso • Suscettibilità allo stress (tra cui genotipo HAL) • Peggior attitudine materna • Riduzione capacità immunitaria

  20. ALLOCAZIONE RISORSE • Teoria di Beilharz’s «resource allocation theory» • Il miglioramento genetico delle performance produce animali che utilizzano prioritariamente le risorse per le funzioni produttive. • In caso di carenza sono compromesse altre funzioni che determinano il fitness e la salute.

  21. HPA (HypothalamicPituitaryAdrenalAxis) E’ un sistema di influenze dirette e di feedbacktra l’ipotalamo, l’ipofisi anteriore e le ghiandole surrenali. L’interazione tra questi organi costituisce l’HPA, una parte rilevante dell’intero sistema neuroendocrino che controlla la reazione allo stress e regola molti importanti processi, come il consumo o l’accumulo di energia, il sistema immunitario, l’umore, le emozioni, la sessualità. Un’ampia varietà di specie, dagli organismi più antichi agli umani, condivide componenti dell’HPA, il quale regola la General Adaptation System (GAS).

  22. ATTIVITA’ HPA – EFFETTI • Laselezione per le prestazioni (IMG, ICA, Carne Magra) deprime l’attività dell’asse HPA e la produzione di cortisolo e compromette la robustezza. • Il cortisolo ha un effetto positivo sulla robustezza, intesa come capacità di adattamento (elasticità). • I suinetti alla nascita con più alto livello di cortisolo sono più vitali e in generale i suini con maggior livello di cortisolo presentano una migliore risposta immunitaria e una maggior resistenza alle malattie. • La produzione di cortisolo devia le risorse verso la costituzione di riserve di grasso e glicogeno a svantaggio delle prestazioni. • E’ necessario migliorare l’attività dell’HPA per produrre più cortisolo senza compromettere le performance. Le correlazioni genetiche seppur sfavorevoli sono moderate ( circa – 0,30)

  23. SELEZIONE E ADATTAMENTO • Laselezioneriesce a modificare profondamente la GAS, non a livello individuale, ma di popolazione. • Esperimento di Belyaev negli anni ‘50 • volpi, pur tenute in un ambiente evidentemente deprivato, riuscivano con il passare delle generazioni a trasformare il contatto con l’uomo da stressore (discomfort) in piacevole diversivo (welfare). • Selezione di genotipi che non richiedono continui ed onerosi interventi riguardanti le condizioni ambientali • Selezione che prevenga la comparsa di effetti indesiderati (la specificità del suino pesante) • Il miglioramento dell’HPA è un valido criterio per aumentare la sopravvivenza dei suinetti, la tolleranza al calore e la resistenza alle malattie

  24. DEFINIZIONE DEL BENESSERE • Nel 1992 FAWC (Farm Animal Welfare Council, organismo indipendente istituito nel 1979 dal Governo britannico) stabilì che agli animali debbano essere garantite le “Cinque Libertà” • liberta da fame e sete, • libertà da ambienti spiacevoli, • libertà dal dolore, ferite o malattie, • libertà di esprimere il comportamento naturale, • libertà dalla paura e dallo stress prolungato.

  25. Libertà da fame e sete • Alimenti ed acqua sono fattori ambientali, il miglioramento genetico ha un ruolo nel condizionamento della capacità lattifera delle scrofe: una limitata produzione di latte riduce il benessere dei suinetti. • I possibili interventi riguardano: • Capacità di depositare e mobilizzare riserve; (h2 > 0,50) • Apparato mammario • Capacità di ingestione (h2 = 0,17 ~ 0,41) • .

  26. Libertà da fame e sete Il miglioramento genetico per il numero di nati per parto determina la nascita di suinetti immaturi e sottopeso: aumenta la mortalità perinatale e sotto scrofa. In generale, i suinetti soffrono di freddo (scarsa termoregolazione) e di fame (difficoltà ad accedere al colostro della madre o mancata disponibilità mammelle). In Danimarca il dato della mortalità dei suinetti è di circa il 24%. La selezione per la sopravvivenza dei suinetti è diventata una priorità. Raccomandazione EuropeanFoodSafety Autority (EFSA) che sconsiglia selezione > 12 nati vivi.

  27. Libertà da ambienti spiacevoli Non tutti i tipi genetici sono ugualmente adatti per l’allevamento all’aperto (es: colore del mantello) La tendenza al comportamento esplorativo, tipico della specie, non è ugualmente intensa in tutte le razze.

  28. Libertà dal dolore, ferite o malattie • Dall’interazione tra gli animali derivano: • Morsicature della coda • Aggressioni tra suini in accrescimento e tra scrofe gestanti • Capacità materna (infanticidio, schiacciamento)

  29. Libertà dal dolore, ferite o malattie Morsicatura della coda Si sono condotti esperimenti osservando il comportamento dei suini verso una corda: I soggetti di razza Duroc tendono a morsicare la corda (e le orecchie dei compagni) più spesso dei Large White e Landrace. Esistono correlazioni genetiche sfavorevoli tra: morso della coda e velocità di accrescimento muscolare e morso della coda e ridotto spessore di lardo dorsale.

  30. Libertà dal dolore, ferite o malattie Aggressioni tra suini in accrescimento (1) Combattimenti h2 = 0,40 Attacchi fatti h2 = 0,30 Attacchi subiti h2 = 0,10 Combattere e attaccare rg = 0,8 Combattere e subire rg = 0,0 Attaccare e subire rg = -0,4 I soggetti con alti Valori Genetici (EBV) per l’accrescimento attaccano ed iniziano combattimenti più degli altri. La selezione per l’accrescimento provoca un aumento di aggressività.

  31. Libertà dal dolore, ferite o malattie Aggressioni tra suini in accrescimento (2) • Per stimare i Valori Genetici (EBV) per comportamenti sfavorevoli senza dover registrare tali comportamenti è stato messo a punto nel 2005 il «Group Model». • Due effetti genetici: • Diretto (accrescimento del soggetto) • Associativo (influenza del soggetto sui compagni) • I suini, a differenza di altre specie, cooperano (2008). Infatti, esiste una correlazione positiva tra effetto genetico diretto e associativo.

  32. Libertà dal dolore, ferite o malattie Aggressioni tra suini in accrescimento (3) In un allevamento sperimentale svedese (2009): Suini con alto EBV associativo hanno combattuto più degli altri subito dopo la “messa a terra” in gruppo, ma tre settimane dopo erano del tutto tranquilli. L’aggressività al mescolamento forse non è un “comportamento negativo”, e probabilmente non è correlata ad un comportamento generalmente aggressivo.

  33. Libertà dal dolore, ferite o malattie Aggressione tra scrofe gestanti Attacchi fatti h2 = 0,09 Attacchi subiti h2 = 0,10 Senza considerare gli attacchi subiti: Attacchi fatti h2 = 0,22 ~ 0,30 Minore aggressività → maggiore attitudine materna

  34. Libertà dal dolore, ferite o malattie Capacità materna (infanticidio, schiacciamento) • L’infanticidio è altamente ereditabile (1987); • Schiacciamento, reattività della scrofa agli strilli dei suinetti e paura degli umani sono ereditabili: • Più reattività, meno schiacciamenti; • Più reattività, maggiore aggressività e paura; • Più paura, maggiore mortalità. • Evitare gli schiacciamenti con migliori attrezzature e selezionare per la docilità.

  35. Libertà dal dolore, ferite o malattie Allevamento maschi interi • I principali componenti responsabili dell’odore di verro sono l’ormone androstenone e lo scatolo. • Androstenone h2 0,50 ~ 0,55 • Scatolo h2 0,20 ~ 0,30 • Scatolo/Androstenonerg0,36 ~ 0,62 • Le indagini di genomica (SNPs) al momento non sono sufficienti per spiegare la variabilità esistente.

  36. Libertà di esprimere il comportamento naturale Cos’è il «comportamento naturale» negli animali domestici? L’enfasi sul “comportamento naturale” è attivato dalla nostra reazione morale, piuttosto che essere un concetto biologico (Segerdhal, 2007) I “comportamenti naturali” (e normali) sono talvolta “cattivi comportamenti”.

  37. Libertà dalla paura e da stress prolungati Essenzialmente, nelle condizioni normali di allevamento e per quanto concerne il miglioramento genetico, si tratta di paura e stress indotto da altri suini e dagli umani. La paura dell’uomo presenta un’ereditabilità, misurata diverse volte dal 1990 ad oggi, che si aggiraattorno a 0,10. Pertanto si tratta di un carattere che può essere oggetto di selezione, come del resto mirabilmente dimostrato da Belyaev già negli anni ’50.

  38. Priorità per il miglioramento genetico: Suini con meno paura degli umani Scrofe meno aggressive verso le compagne Sopravvivenza dei suinetti Inoltre andrebbe ulteriormente studiata l’aggressività tra suini in accrescimento, soprattutto sul lungo periodo ed in diverse condizioni. SI PUO’ FARE DI PIU’ ?

  39. La Longevità La longevità è un carattere oggi ancora poco considerato: è un indice di benessere molto affidabile ed allo stesso tempo è un mezzo efficace per ridurre i costi di produzione. La longevità è un carattere onnicomprensivo: Una scrofa può diventare longeva solo se rimane produttiva. Per mantenersi produttiva nel tempo una scrofa deve godere a lungo di un buon livello di benessere.

  40. La Longevità Se non vengono riformati in base alla loro produttività i suini vivono 10 – 12 anni. A livello internazionale il tasso medio di rimonta delle scrofe è vicino al 50 % e tende a peggiorare. Le principali cause di scarto fino al terzo parto sono l’infertilità (1^ causa in assoluto) ed i problemi all’apparato locomotore. Successivamente le prime cause di eliminazione sono la riforma per età o la morte per collasso cardiaco, torsioni gastriche, cistite e prolasso uterino.

  41. La Longevità Distribuzione % ideale degli ordini di parto 0 1 2 3 4 5 6 7 >7 19,1 16,5 16,9 14,1 10,2 8,2 5,1 5,0 4,9 [Morrison et al.2002] 30 23 19 14 10 5 2 1 0 [Parsons et al.1990]

  42. La Longevità • Fattori capaci di influenzare la longevità: • Razza pura < Incrocio • Difetti agli arti (-) • Ridotta copertura adiposa (-) • Rapido accrescimento giornaliero (-) • Molti fattori gestionali Selezione diretta per la longevità: 0,07 < h2 < 0,13

  43. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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