1 / 70

STORIA ANTICA

STORIA ANTICA. TALETE. Filosofo greco del’ 600 a.C.. Fu uno dei primia teorizzarel’origine della materia. Egli sosteneva che: la materia traesse origine dall’ acqua , la quale solidificando diventava terra ed evaporando diventava aria.

tory
Download Presentation

STORIA ANTICA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. STORIA ANTICA maria teresa renzi

  2. TALETE Filosofo greco del’ 600 a.C.. Fu uno dei primia teorizzarel’origine della materia. Egli sosteneva che: la materia traesse origine dall’acqua, la quale solidificando diventava terraed evaporando diventava aria. maria teresa renzi

  3. Filosofo greco (460 – 370 a.C.). Con democrito nasce la teoria atomica della materia. Intuisce che la materia è formata da piccolissime particelle che lui chiama atomi. DEMOCRITO maria teresa renzi

  4. Filosofo greco, negava l’esistenza del vuoto per cui attribuiva a tutti gli elementi una natura materiale. Aristotele negava l’esistenza degli atomi ritenendo la materia costituita da: terra, acqua, fuoco e aria ARISTOTELE maria teresa renzi

  5. STORIA MODERNA maria teresa renzi

  6. L’Atomo di Dalton La comprensione moderna della materia non è emersa fino al 1806 quando John Dalton presentò la sua “teoria atomica”: • Ciascun elemento chimico è composto di atomi. • Gli atomi di un dato elemento sono tutti uguali ed hanno tutti la stessa massa. • Atomi di diversi elementi sono diversi. • Durante una reazione chimica gli atomi coinvolti non si creano nè si distruggono. • I composti chimici si formano quando atomi di 2 o più elementi si combinano insieme. maria teresa renzi

  7. Legge delle Proporzioni Multiple Quando due elementi si combinano per dare più di un composto, mantenendo costanti le quantità in massa dell’uno, le quantità in massa dell’altro stanno in un rapporto espresso da numeri interi e piccoli Acqua (H2O): Acqua Ossigenata (Perossido di Idrogeno H2O2): L’acqua ossigenata deve contenere il doppio della quantità di ossigeno contenuta nell’acqua, in quanto non si possono aggiungere parti di atomo ma solo multipli interi di essi. maria teresa renzi

  8. Legge delle proporzioni multiple Atomi del tipo X Composto con gli elementi X e Y Atomi del tipo Y maria teresa renzi

  9. La natura elettrica della materia • E’ noto, fin dall’antichità, che una bacchetta di ambra, strofinata con una pelle di pecora, acquista la capacità di attirare frammenti di pelo e di altri materiali. • “Elektron” è il nome che gli antichi greci davano all’ambra, sostanza che, strofinata, poteva attirare la paglia. • “Elettricità” è il nome con il quale noi, oggi, indichiamo tutti i fenomeni attribuibili all’esistenza di cariche elettriche nella materia. maria teresa renzi

  10. Esperimenti di elettrostatica nei salotti aristocratici del ‘700 • Un giovanetto, sospeso con una corda, viene elettrizzato attraverso i piedi e, con la mano, è in grado di attrarre piccoli pezzetti di carta maria teresa renzi

  11. Benjamin Franklin 1700-1790 Nel XVIII secolo Franklin immaginava la materia come una spugna: • quando si strofina una bacchetta di vetro con un panno di seta, una parte di elettricità si trasferisce dalla seta (-) la vetro(+) ; • quando si strofina una bacchetta d’ambra con un panno di lana, l’elettricità si trasferisce dall’ambra (-) alla lana (+) • La quantità di elettricità (positiva o negativa) di un corpo venne da lui chiamata "carica". • Franklin avanzò anche l'ipotesi fondamentale secondo cui la carica non viene ne creata ne distrutta, solo trasferita. maria teresa renzi

  12. 1855 Geisler costruì le prime pompe a mercurio e i primi tubi in vetro resistenti a pressioni interne = a 1/10 000 della pressione atmosferica • nel 1855 Geissler inventò la prima pompa a vuoto al mercurio. • Essa permise di ottenere pressioni di 0.01 mmHg.(più tardi questa pompa contribuirà al successo della prima lampada ad incandescenza di Edison 1879). • Heinrich Geissler (1814-1879), figlio di un soffiatore di vetro, continuò il lavoro del padre unendo ad esso un grande interesse per le scienze naturali sperimentali. • fu così che inserendo due elettrodi (+) e (-), collegati a un rocchetto di Ruhmkorff • in un tubo ad aria rarefatta osservò che alle scariche elettriche subentravano fenomeni di differente luminosità in relazione alla pressione del gas interno al tubo maria teresa renzi

  13. I tubi di geissler maria teresa renzi

  14. L’utilizzo del“tubo di Crookes” (1897) permise discoprire gli elettroni. Si trattadi un tubo di vetro resistente, alleestremità del quale sono applicatidue elettrodi, collegati al polo positivo e alpolo negativo di ungeneratore dicorrente. maria teresa renzi

  15. Verifichiamo anche noi in laboratorio: In condizioni di d.d.p dell’ordine di 10 000 Volt si può osservareall’interno del tubo l’emissione di“raggi”luminosiche, partendo dalcatodo,sidirigonoversol’anodo, All’aumentare della rarefazione del gas contenuto nel tubo si osserva, dapprima un raddrizzamento del raggio, poi la sua scomparsa accompagnata dalla comparsa di una tenueluminosità sul vetro opposto al catodo. anodo catodo - + CATODO ANODO maria teresa renzi

  16. Per ottenere d.d.p. periodiche di alcune migliaia di Volt usiamo il rocchetto di Ruhmkorff maria teresa renzi

  17. Scarica nell’aria a pressione atmosferica normale maria teresa renzi Interruttore elettrolitico

  18. Scarica elettrica nell’aria rarefatta Pompa per estrarre aria da tubi vari Tubo dal quale si può estrarre aria e ottenere la scarica elettrica maria teresa renzi

  19. Scarica nell’aria a pressione normale: distanza elettrodi 3 cm Scarica nel gas rarefatto:diventa luminoso:distanza 30 cm Gas rarefatto aria rocchetto maria teresa renzi

  20. Scarica nell’aria a pressione normale:distanza elettrodi 3 cm Gas rarefatto aria Pompa per vuoto rocchetto Scarica nel gas rarefatto:diventa luminoso:distanza 30 cm maria teresa renzi

  21. Scarica nell’aria a pressione normale:distanza elettrodi 3 cm Gas rarefatto aria rocchetto Scarica nel gas rarefatto:diventa luminoso:distanza 30 cm Tubi di Geissler a luminescenza maria teresa renzi

  22. gli studi sulle sacariche elettriche nei gas rarefatti continuarono negli anni successivi ad opera di Julius Plucker (1801-1868). • Egli osservò che le linee spettrali dei gas contenuti in tubi di vetro e sottoposti a d.d.p. erano caratteristiche per ogni sostanza chimica, • Per quanto riguarda le scariche elettriche nei gas rarefatti, Plucker osservò che, avvicinando un magnete al tubo di scarica, cambiava la posizione del bagliore sulle pareti. Dedusse che la scarica veniva deviata daicampi magnetici. • I suoi esperimenti più importanti furono però quelli che lo portarono ad osservare che la luminescenza che si produceva cambiava a seconda del vuoto che era stato fatto. • Abbassando la pressione del gas all'interno del tubo diminuiva la luminescenza nel tubo, mentre il vetro opposto al catodo emanava una luce verdastra. • Era come se il catodo emettesse qualcosa che raggiungeva la parte opposta al catodo. i suoi studi principali riguardarono • la spettroscopia • e le scariche elettriche nei gas rarefatti. maria teresa renzi

  23. 1869 Hittorf • Gli studi di Plucker sulle scariche elettriche nei gas rarefatti furono continuati da un suo allievo J.W. Hittorf (1824-1914) che, utilizzando la pompa di Sprengel, riuscì ad ottenere pressioni inferiori a 0.001 mbar. • Egli pose all'interno dei tubi a vuoto degli ostacoli solidi. • Osservò che questi corpi gettavano un'ombranella parete del tubo opposta al catodo. tubo di Crookes con croce di Malta: • Arrivò cosi ad affermare che ciò che il catodo emetteva si comportava in modo simile ai raggi luminosi e si propagava in linea retta. Si cominciano cosi ad affermare tra gli studiosi della radiazione catodica due diverse interpretazioni dei fenomeni osservati: una interpretazione corpuscolare e una ondulatoria. maria teresa renzi

  24. Al rocchetto Scala di Cross Serie di tubi con ariararefatta in grado crescentese collegati al rocchettosi ottengono scarichee colorazioni diverse infunzione anche della natura dei gas contenuti Al rocchetto Rarefazione crescente maria teresa renzi

  25. catodo Rarefazione crescente Applicandolo stesso potenzialea tubi contenentiariacon vuotocrescentesi osservanoaspetti e colori varialla fineappare vetroverdastro pereffetto dell’urto deiraggicatodici anodo maria teresa renzi

  26. Raggi X Raggi X Scarica nell’aria a pressione normale:distanza elettrodi 3 cm catodo anodo aria rocchetto Scarica nel tubo a vuoto:(Crookes) :i raggi catodici colpiscono il vetro che diventa verdastro ed emette raggi X maria teresa renzi

  27. Sostenitore della teoria corpuscolare della radiazione catodica ideò una molteplicità di tubi a vuoto, tra questi va ricordato il tubo di Crookes con mulinello: all'interno di un tubo a vuoto era stato posto un mulinello a pale libero di muoversi lungo due rotaie. Applicando una differenza di potenziale agli elettrodi si notava che il mulinello, colpito dalla radiazione catodica, cominciava a girare William Crookes (1875 ). • Tubo a vuoto con mulinello i raggi emessi sono formati da particellecon una certamassa maria teresa renzi

  28. rocchetto Tubo con aria rarefatta: se collegato al rocchetto il mulinello colpitodalle radiazioni entra in movimento maria teresa renzi

  29. maria teresa renzi

  30. neon elio Ne-A-Hg argon Applicando la stessa tensione a tubi con gas diversi e stessa densità, si osservano colori diversi per ogni gas o vapore contenuto Tubi luminescentitrasparenti, con gasdi varia natura:colore in funzionedi gas presente Neon:rossoneon-Ar-Hg:bleuelio:giallaargon:verde maria teresa renzi

  31. Tubi fluorescenti: contengono argon, mercurio vaporizzato:i gascolpiti dalla scarica emettono radiazione che viene assorbita da particolari pigmenti (fosfori) usati per opacizzare il vetro trasparente:tali sostanze a loro volta emettono luce con la frequenza desiderata:es.luce bianca Tubo trasparente-colore rosso Tubo con fosfori:colore bianco maria teresa renzi

  32. 1876 Goldstein • Goldstein decise di dare il nome di "raggi catodici" alla radiazione emessa dal catodo. • utilizzando tubi a vuoto contenenti più elettrodi, mostrò che la radiazione era indipendente dalla posizione dell'anodo e che essa veniva emessa in direzione perpendicolare alla superficie del catodo. maria teresa renzi

  33. 1897 Thomson chiamò elettroni le “particelle” del raggio catodico ed elaborò un primo modello atomico contenente cariche elettriche maria teresa renzi

  34. Generatore di tensione Esperimento di Thomson + Campo elettrico extra - • Aggiungendo un campo elettrico extra… maria teresa renzi

  35. Generatore di tensione Esperimento di Thomson + Campo elettrico extra - • … il raggio devia verso l’elettrodo positivo  dunque le particelle che lo compongono hanno carica negativa maria teresa renzi

  36. maria teresa renzi

  37. Thomson calcolò il rapporto carica/massa dell’elettrone = 1,759 x108 c/g. Deflessione magnetica = Campo magnetico x velocità Deflessione elettrica Campo elettrico Thomson applicò ai raggi campi elettrici e campi magnetici di intensità note e misurò l’entità della deflessione dei raggi; ponendo a confronto i valori ottenuti da un certo numero di prove, riuscì a calcolare la velocità degli elettroni. Poi considerando la velocità come una grandezza nota, poté, da una delle due formule, determinare il rapporto carica/massa/ catodo Anodo forato maria teresa renzi

  38. Joseph.John.Thomson arrivò a concludere che: gli elettroni sono i costituenti fondamentali della materia. • Conferme successive: - effetto fotoelettrico (Einstein 1905), - effetto termoionico, - raggi β. maria teresa renzi

  39. Millikan misura la carica dell'elettrone (1908-1909) e riceve il premio Nobel nel 1023 • Per misurare la carica di un elettrone, Millikan studia il modo in cui si muovono piccole particelle elettricamente cariche fra due piastre metalliche parallele caricate una positivamente e l’altra negativamente tramite una batteria. maria teresa renzi

  40. Quantizzazione della carica elettrica: esperimento di Millikan Gocce di olio cariche elettricamente vengono fatte cadere in presenza di un campo elettrico. Dalla massa nota delle goccioline e dal voltaggio applicato per mantenere ferme le gocce cariche si può calcolare la carica presente sulle gocce. tutte le cariche elettriche sono multiple di una carica elementare minima che viene assunta come carica dell'elettrone. e=1,602 10-19 C (coulomb) maria teresa renzi

  41. Il dispositivo costruito da Millikan è formato da un condensatore tra le cui piastre vengono spruzzate per mezzo di un polverizzatore delle gocce di olio Pompa a vuoto polverizzatore microscopio condensatore maria teresa renzi

  42. Scelta una gocciolina se ne può misurare la velocità di deriva (a condensatore scarico) dovuta all'equilibrio fra la forza di gravità e quella di attrito viscoso con l'aria della camera. • La gocciolina possiede delle cariche elettriche superficiali, indotte dallo sfregamento con il condotto che la immette nella camera (in alternativa le goccioline possono essere elettrizzate anche per esposizione a radiazioni ionizzanti). • Applicando una differenza di potenziale alle armature del condensatore si può allora esercitare una forza elettrica sulla goccia in modo da fermarla. • Ripetendo l’esperienza più volte e con diverse gocce, si osserva che valori del campo elettrico che fermano le gocce sono tutti multipli di un valore unico, appunto proporzionale alla carica dell'elettrone. maria teresa renzi

  43. Consideriamo le forze a cui è soggetta la goccia: • forza peso: F = m g • forza di attrito viscoso con l'aria: F = 6ρηvR • forza elettrostatica: F = q ·V/d • m = massa della goccia, • g = accelerazione di gravità, • q = carica sulla goccia, • V = potenziale elettrico, • d = distanza tra le armature del condensatore, • η = coefficiente di viscosità dell'aria, • R = raggio della goccia, • v = velocità della goccia, • ρ = densità della goccia. • Se si applica un’opportuna differenza di potenziale V tra le armature del condensatore, tale che la forza elettrica eguagli la forza peso, la gocciolina resta sospesa in equilibrio. maria teresa renzi

  44. Durante il processo di spruzzamento le gocce si caricano ( + e -) per strofinio. 1° parte = piastre non caricate la goccia, dopo un piccolo intervallo di tempo di moto accelerato, raggiunge una velocità di regime costante perché mg è equilibrata dalla forza dovuta alla resistenza dell’aria 2° = piastre caricate in modo che la forza elettrica del campo faccia equilibrio alla mg, EQ = mg La goccia rallenta e si arresta a causa della resistenza dell’aria maria teresa renzi

  45. 3° parte = piastre caricate invertendo la polarità. EQ = 2mg • La velocità a regime è il doppio di quella che si ha in assenza di campo elettrico. • la velocità a regime è direttamente proporzionale alla forza risultante. 4° parte = si regola la d.d.p. e si fa variare la carica delle gocce con i raggi x La velocità a regime è direttamente proporzionale alla variazione di carica ( Dq) Le velocità misurate sono tutte multiplo di una stesso valore tutte le cariche sono multipli interi di una carica elementare non frazionabile = 1,6x10 -19 C • La carica elementare coincide con la carica dell’elettrone • Nota la carica è stata calcolata la massa dell’elettrone = 9,11x10 –28 g maria teresa renzi

  46. 1886 Goldstein (osservazione dei raggi canale e scoperta dei protoni). Iltubo di scarica venne modificato spostandoilcatodo, opportunamenteforato, eponendo all’interno ungas. atomo neutro ione positivo + rivelatore catodo forato anodo elettrone + + + + + + - maria teresa renzi

  47. maria teresa renzi

  48. 1886 Goldstein scopre i raggi canale • 1898 Wien calcola il rapporto carica/massa del raggio canale e scopre che varia al variare del gas maria teresa renzi

  49. Modello atomico di Thomson maria teresa renzi

  50. Atomo di Thomson elettroni Fatti sperimentali salienti: • Scoperta dell’elettrone. • Insuccesso nella scoperta di un’analoga carica positiva. • Neutralità elettrica dell’atomo Carica positiva Modello a “panettone” dell’atomo maria teresa renzi

More Related