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PER UN INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA FORMATIVO NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA

PER UN INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA FORMATIVO NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA. Aggiornamento IdR Scuola Secondaria di I grado A cura di Flavia Montagnini. Profilo Educativo, Culturale e Professionale. Piano dell’Offerta Formativa. Identità. progettazione e organizzazione.

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PER UN INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA FORMATIVO NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA

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Presentation Transcript


  1. PER UN INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA FORMATIVO NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA Aggiornamento IdR Scuola Secondaria di I grado A cura di Flavia Montagnini

  2. Profilo Educativo, Culturale e Professionale Piano dell’Offerta Formativa Identità progettazione e organizzazione Strumenti culturali Piani di Studio Personalizzati Convivenza civile La centralità dell’allievo nel nuovo quadro riformatore Unità di Appren- dimento Indicazioni Nazionali: Portfolio delle competenze Natura della scuola valutazione Obiettivi generali orientamento Ob. Specifici di apprendimento Vincoli e risorse

  3. RIFORMA E PERCORSO FORMATIVOle “idee forti” PERSONALIZZAZIONE L’alunno è portatore di unaidentità/diversità personale intreccio di affetti, emozioni, conoscenze, esperienze e relazioni  nella scuola la diversità è chiamata a diventare ricchezza valorizzarele identità personali perché nel dialogo e nel confronto possano perfezionarsi attivare ed attuare unprocesso formativoche accresca, liberi, moltiplichi le capacità e le competenze personali

  4. La PERSONALIZZAZIONE degli apprendimenti Un rinnovato concetto di“competenza” Le buone capacità potenziali degli allievi che, attraverso conoscenze e abilità, sono divenute competenze effettive che gli allievi sono in grado di mettere in atto nelle diverse situazioni Progettazione didattica Il PECUP come“bussola pedagogica” Personalizzazione degli apprendimenti Integrare in una sequenzialità flessibile e ricorsiva le diverse tipologie di attività educativa (lezioni, laboratori, educazione tra pari, tutoraggio) Una progettazioneintegrata Integrando in modo unitario conoscenze e competenze formali, informali e non-formali in una “unità del sapere e del fare” che si lega al progetto di vita degli alunni: apprendimento formativo e significativo Nell’unità del sapere per l’unità della persona Valorizzando connessioni interdisciplinari, assonanze culturali, significati unitari

  5. RIFORMA E PERCORSO FORMATIVOle “idee forti” OLOGRAMMA • lapersonaè un’unitàdi sé, con gli altri, con il mondo e con la cultura • laculturaè un’unità  specchio delle persone e totalità complessa di elementi diversi • l’educazioneè un’unità  per conseguire la maturità sia delle capacità intellettuali, come di quelle affettive e relazionali, espressive, morali e religiose lascuola ologrammaticaprocede per un progressivo e coordinato sviluppo di apprendimenti nei quali la distinzione di attività, discipline, metodi, … non perde mai il rimando all’unità della persona, della cultura e dell’educazione (cfr. Educazione alla Convivenza Civile)

  6. I PUNTI DI RIFERIMENTO Il PECUP esplicita ciò che ogni studente alla fine del primo ciclo di istruzione deve sapere (conoscenze disciplinare e interdisciplinari) e fare (abilità operative o professionali) per esserel’uomo e il cittadino che è lecito normalmente attendersi a 14 anni traguardo raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire) sono diventate competenze personalidello studente, ne arricchiscono la personalità e lo rendono autonomo costruttore di se stesso

  7. Il PECUP: identità pedagogica A garanzia dell’unità di direzione e del coordinamento organizzativo di tutti gli interventi educativi e didattici posti in essere dalle istituzioni formative formali, non formali e informali Integralitàuno strumento per promuovere l’integralità della persona umana di ogni allievo: affrontare la vita in tutte le dimensioni Interdisciplinarità oltre le angustie del disciplinarismo spinto  ogni docente si carico di tutto il profilo Rapporto equilibrato tra forma e contenuti La persona come fine unità del sapere e del fare

  8. EDUCARE ALLA CONVIVENZA CIVILE L’Educazione alla Convivenza Civile assume un ruolo centrale, perché diventa centrale la domanda sul senso del vivere e sul dover essere come condizione dei comportamenti È riferita alla convivenza da promuovere: • nelle relazioni personali, nella dimensione locale, nella dimensione nazionale, nello spazio europeo • in tema di educazione all’affettività, ambientale, alla salute, alimentare, stradale e alla cittadinanza È lo sbocco del Piano degli Studi Personalizzato, perché dalla scuola dell’Infanzia al Secondo Ciclo prevede l’impiego unitario delle attività didattiche e dell’insegnamento delle discipline per l’Educazione alla Convivenza civile (alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all’affettività)

  9. Le INDICAZIONI NAZIONALI Obiettivi Generali del Processo Formativo Natura: non obiettivi ma indicazioni psico-pedagogiche e metodologiche relative alla diverse età Funzioni: • orientare nella connotazione temporale del PECUP • Orientare nelle scelte metodologiche e contenutistiche

  10. Natura accoglie gli studenti nel passaggio all’adolescenza, ne prosegue l’orientamento educativo, ne eleva il livello di educazione e di istruzione, ne accresce la capacità di partecipazione e di contributo culturale/civile realizza il processo educativo caratterizzato da confronto con il problema del “modello”  uso dell’analogia rilievo del modello matematico-scientifico ricerca della complessità del reale consapevolezza di rimandare la parte al tutto ed il tutto alla parte  interdisciplinarità / salto transdisciplinare OGPF educazione integrale della persona acquisizione dell’immagine più chiara ed approfondita dellarealtà sociale orientamento  identità e ruolo  scelte realistiche per il progetto di vita maturazione dell’identità apprendimento significativo  radicamento alle effettive capacità  modalità motivanti e ricche di senso prevenzione dei disagi e recupero degli svantaggi apprendimento entro la relazione educativa La Scuola SECONDARIA DI PRIMO GRADO

  11. Le INDICAZIONI NAZIONALI Obiettivi Specifici di Apprendimento Natura: obiettivi didattici di livello intermedio • disegnano la materia prima culturale • riflettono l’ordine epistemologico (conoscenze ed abilità) e non l’ordine di svolgimento psicologico e didattico (Obiettivi Formativi) Funzioni: hanno un valore in sé ma, soprattutto, come strumento per promuovere “competenze” • i docenti sono chiamati ad operare con la materia prima culturale per architettare le loro autonome iniziative educative e didattiche al servizio della persona degli studenti

  12. Il PROCESSO FORMATIVO NATURA CULTURA VITA CONOSCENZE CAPACITÀ COMPETENZE ABILITÀ

  13. Il PROCESSO FORMATIVO capacità: è una potenzialità e una propensione dell’essere umano a fare, pensare, agire in modo da essere umano; riguarda ciò che una persona può e dovrebbe fare, pensare, agire per diventare sempre più persona umana competenze: sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari situazioni date conoscenze: sono il prodotto dell’attività teoretica dell’uomo e, nella scuola, sono ricavate dalla ricerca scientifica; riguardano il sapere teoretico e pratico abilità: si riferiscono al saper fare, tanto al fare quanto al sapere le ragioni e le procedure del fare

  14. PIANI di STUDIO PERSONALIZZATO insieme organizzato di unità di apprendimento così come scaturiscono da una progettazione di scenario iniziale e da una esecuzione che tiene conto dagli adattamenti deliberati in itinere Documento interno della scuola costituito da UA elaborate dall’équipe pedagogica coordinata dal tutor, in cooperazione con la famiglia e con l’allievo A disposizione dei docenti e delle famiglie U A 2 U A 4 U A 1 U A 3

  15. PIANI di STUDIO PERSONALIZZATO • Non è definito a priori. • Si completa e, se necessario, si modifica in itinere. • Si “chiude” solo alla fine del percorso. • Sfocia nel Portfolio delle competenze individuali.

  16. Dai Programmi ai Piani di studio Personalizzati Programmi: i docenti devono applicare uniformemente le disposizioni dettate dal Centro Curricoli: il Centro detta i vincoli nazionali (anche ciò che gli allievi devono sapere e saper fare alla fine di un ciclo di studi); i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa nella realtà concreta di una scuola e di una classe nel rispetto di tali vincoli Piani di Studio Personalizzati: come nei Curricoli, ma i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa, tenendo conto della realtà personale (attitudini, contesto socio-familiare ecc.) di ciascun allievo e delle scelte educative delle famiglie

  17. PORTFOLIO delle COMPETENZE • costituisce una collezione strutturata selezionata e commentata/valutata di materiali particolarmente paradigmatici prodotti dallo studente che consentono di conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, allo stesso tempo, della minore o maggiore pertinenza degli interventi didattici adottati. Seguira’ lo studente per tutta la durata del suo percorso scolastico • costituisce la certificazione dei percorsi seguiti e dei processi educativi raggiunti documentati dai prodotti del bambino, comunica indicazioni orientative per il percorso scolastico successivo

  18. PORTFOLIO delle COMPETENZE • è strutturato in due sezioni: valutazione ed orientamento per rendere consapevole l’alunno delle proprie competenze e capacità potenziali in prospettiva del futuro (progetto esistenziale, scelte di istruzione/formazione) • seleziona: materiali prodotti dall’allievo, osservazioni dei docenti e della famiglia, commenti su lavori personali ed elaborati significativi, indicazioni di sintesi emerse dall’osservazione sistematica  individuazione da parte di ogni istituzione scolastica dei criteri di scelta ed organizzazione • prevede il consiglio orientativo

  19. L’UNITÀ DI APPRENDIMENTO • un insieme di indicazioni metodologiche • un evento • un documento di progetto e un insieme di strumenti  perciò è un evento formativo che accade nel rispetto di un insieme di indicazioni metodologiche e si avvale di alcuni documenti e strumenti operativi

  20. L’UA come indicazione metodologica • L’UA non è un metodo: lezione frontale, ricerca azione, didattica per concetti, … • L’UA non è una strategia: integrazione di più metodi in vista di uno scopo • L’UA è un insieme coerente ed organico di indicazioni metodologiche,  ossia un metametodo

  21. L’UA come indicazione metodologica Funzione Formativa Unità pragmatica organica e concreta Unità transdisciplinare Unità multidimensionale Obiettivi di apprendimento Ruolo attivo dell’alunno Curvatura personalizzata Strategie diversificanti Riflessione metacognitiva

  22. L’UA come indicazione metodologica- funzione formativa - • ha il compito di rendere possibile l’incontro tra il fine dell’educazione, che è la crescita e la maturazione della persona, e gli scopi dell’istruzione, cioè l’acquisizione di abilità e conoscenze • il suo scopo è promuovere la trasformazione delle capacità di ciascuno nelle sue competenze, attraverso opportune mediazioni didattiche che valorizzino conoscenze ed abilità

  23. Il concetto personalista di competenza C = ------- f (P) cu (s) c, a

  24. L’UA come indicazione metodologica Unità pragmatica organica e concreta  promuove un “intero di apprendimento” che è un saper fare non un tema o argomento disciplinare Unità transdisciplinare  unifica e raccoglie in unità apprendimenti propri alle diverse discipline in funzione della promozione di una particolare competenza Unità multidimensionale  mobilita e raccoglie in unità apprendimenti che si riferiscono alla persona dell’alunno in tutte le sue dimensioni (cognitiva, verbale, etica, estetica,…)

  25. L’UA come indicazione metodologica Obiettivi di apprendimento  ampi, dinamici e non determinati e determinabili in astratto dal docente (Obiettivo Formativo) Ruolo attivo dell’alunno  favorisce esperienze di apprendimento che prevedano un ruolo attivo dell’alunno (Laboratorialità) Curvatura personalizzata  deve prevedere una curvatura personalizzata dell’apprendimento unitario per adattarlo alle esigenze ed ai bisogni di ciascuno Strategie diversificanti  deve prevedere momenti e strategie diversificanti (apprendimento cooperativo, modalità di individualizzazione) Riflessione metacognitiva

  26. PROCESSO FORMATIVO e UNITÀ di APPRENDIMENTO NATURA CULTURAVITA Educazione CONOSCENZE Unità di Apprendimento Obiettivi Formativi COMPETENZE CAPACITÀ ABILITÀ

  27. L’UA come EVENTO Fase preattiva formulazione di un compito unitario di apprendimento, delimitazione del campo, progettazione a “bassa risoluzione” Fase attiva è il momento della mediazione didattica che attiva l’apprendimento attraverso le conoscenze e le abilità necessarie per realizzare il compito unitario di apprendimento Fasepostattiva Fase dell’accertamento e della documentazione, sistemazione delle Unità di Apprendimento realizzate nel Piano di Studio Personalizzato

  28. PROGETTARE l’Unità di Apprendimento OBIETTIVI FORMATIVI adatti e significativi per i singoli allievi definiti anche con gli standard di apprendimento relativi a conoscenze e abilità PECUP Attività UNITA’ DI APPRENDIMENTO Metodi ALLIEVI IND.NAZ. Soluzioni organizzative Modalità di verifica COMPETENZE DEGLI ALLIEVI POF

  29. per l’UD è la disciplina che viene suddivisa in fasi logicamente concatenate le quali, unitariamente, compongono il lavoro annuale programmato dal docente; l’UD è un “tassello” del programma, è una parte dello sviluppo intrinseco della disciplina e della sua logica epistemologica. Per l’UA, invece, il punto di partenza è l’alunno, o il gruppo di alunni, e soprattutto i suoi, i loro problemi e i bisogni formativi. All’inizio quindi non c’è la disciplina come valore in sé, bensì l’allievo e i suoi problemi che, per essere risolti e ricevere un’attribuzione di senso e le opportune spiegazioni, esigono il coinvolgimento mai di una sola disciplina, ma di tutte quelle necessarie Unità Didattica e Unità di Apprendimento - punto di partenza -

  30. L’UA come documento di progetto Titolo _____________________________

  31. è l’Obiettivo Formativo (1) per eccellenza, il centro attorno a cui si struttura l’UA  presiede alla trasformazione delle capacità in competenze attraverso la valorizzazione di conoscenze e abilità ha lo scopo di delimitare e separare il campo di lavoro dell’UA e di riunire in modo concreto ed organico una molteplicità di diversi apprendimenti mediante l’identificazione di una prassi reale, sensata e significativa è un obiettivo di apprendimento non completamente determinabile e determinato dal docente, ampio e sintetico, dinamico APPRENDIMENTO unitario

  32. COMPITO unitario • individua la situazione che permette di accertare se e quanto l’alunno è riuscito a maturare una competenza  opera sinergicamente con l’apprendimento unitario per precisare esattamente ciò su cui si sta lavorando • è una prova di accertamento a carattere globale ed unitario • ha una struttura aperta, per fronteggiarlo ogni alunno deve: ricorrere alle proprie risorse personali; usare in modo funzionale le conoscenze e le abilità di cui dispone, comprendere l’unitarietà del compito, tenere conto della situazione

  33. Gli OBIETTIVI FORMATIVI (2) Indicano le conoscenze e le abilità implicate dall’Apprendimento Unitario  sono i tradizionali obiettivi didattici operativi, espressivi di conoscenze ed abilità, che diventano formativi in quanto sono finalizzati alla promozione di competenze

  34. Apprendimento «Esprimersi mediante il linguaggio analogico e metaforico proprio della pubblicità» «Ideare un esperimento ed eventualmente realizzare un esperimento scientifico per promuovere un’ipotesi» «Interagire sul piano verbale e non verbale all’interno di un gruppo strutturato o occasionale, in funzione di uno scopo» Compito «Realizzare un manifesto pubblicitario relativo ad un problema emerso in ambito scolastico» «Ideare un dispositivo per dimostrare che le diverse dimensioni del sole allo zenit ed all’orizzonte sono un’illusione ottica» «Partecipare ad un’assemblea di classe per decidere alcune regole di comportamento» Apprendimento e Compito unitario- esempi -

  35. Apprendimento unitario e Obiettivi Formativi

  36. BIBLIOGRAFIA orientativa • Decreto Legislativo n.59/04 ed Allegati A/B/C/D • “Raccomandazioni” per i Piani di Studio Personalizzati • E.Puricelli, “Obiettivi Formativi e competenze, in SCUOLA E DIDATTICA 15.02.03 • E.Puricelli, “Le Unità di Apprendimento e gli Obiettivi Formativi” inserto SCUOLA E DIDATTICA 15.10.03 • E.Puricelli, Unità di Apprendimento: Tre prospettive sulle Unità di Apprendimento (in Voci della Scuola, Tecnodid, Napoli 2003)

  37. MATRICE VERSO PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO(1) ISPIRAZIONE CULTURALE E PEDAGOGICA Pecup – OGPF POF MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE Processo induttivo Processo deduttivo RIFERIMENTI: • Pecup • OSA disciplinari • OSA IRC • OSA Convivenza civile • OSA Regione Conoscenze: Abilità: Aspetto antropologicoe/oproblema specifico RIFERIMENTI ESPERIENZE DI VITA E PROBLEMI: • Io, io-tu, noi • Mondo, società, cultura • Dimensione religiosa • Esperienza di contatto con istituzioni religiose Apprendimento unitario (uno o più OF in forma contratta) UNITA’ DI APPRENDIMENTO ADEGUAMENTO METODOLOGICO AL GRUPPO CLASSE

  38. MATRICE VERSO PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO (2) MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE Riferimenti a: PECUP ESPERIENZA DI VITA(STRUMENTI CULTURALI) E PROBLEMI DEGLI OSA ALUNNI DIMENSIONI DISCIPLINARI COMPLESSIVE: • Antropologiche: esperienze di vita e problemi • Teologiche: • Bibbia; • Dio e l’uomo; • Gesù Cristo; • La Chiesa e l’opera dello Spirito Santo; • La responsabilità morale del cristiano • Culturali: storia, arte • Contestuali: pluralismo religioso OBIETTIVO/I FORMATIVO/I OBIETTIVI FORMATIVIDI FASE con relativo standard medio di prestazione: 1) 2) 3) 4) 5) … COMPITO DI APPRENDIMENTO che “mostra” FASI DI LAVORO o Procedure didattiche su conoscenze e abilità VERIFICHE COMPETENZA

  39. MATRICE PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO ISPIRAZIONE CULTURALE E PEDAGOGICA Pecup – OGPF POF MOTIVO’ EDUCATIVO CONDUTTORE Processo deduttivo Processo induttivo RIFERIMENTI: • Pecup • OSA disciplinari • OSA IRC • OSA Convivenza civile • OSA Regione RIFERIMENTI ESPERIENZE DI VITA E PROBLEMI: • Io, io-tu, noi • Mondo, società, cultura • Dimensione religiosa • Esperienza di contatto con istituzioni religiose APPRENDIMENTO UNITARIO (UNO O PIÙ OF IN FORMA CONTRATTA) COMPITO DI APPRENDIMENTO che “mostra” OBIETTIVI FORMATIVI DI FASE con relativo standard medio di prestazione: • 2) 3) 4) 5) … COMPETENZA FASI DI LAVORO o Procedure didattiche su conoscenze e abilità VERIFICHE

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