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PATRIZIO NOCENTINI Settore Integrazione Sociosanitaria e Non autosufficienza

Il Fondo Regionale per la non autosufficienza e le ripercussioni sul sistema dei servizi sociosanitari integrati. PATRIZIO NOCENTINI Settore Integrazione Sociosanitaria e Non autosufficienza D.G. Diritto alla Salute e politiche di solidarietà REGIONE TOSCANA Firenze, 22 settembre 2008.

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PATRIZIO NOCENTINI Settore Integrazione Sociosanitaria e Non autosufficienza

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Presentation Transcript


  1. Il Fondo Regionale per la non autosufficienza e le ripercussioni sul sistema dei servizi sociosanitari integrati PATRIZIO NOCENTINI Settore Integrazione Sociosanitaria e Non autosufficienza D.G. Diritto alla Salute e politiche di solidarietà REGIONE TOSCANA Firenze, 22 settembre 2008

  2. “Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente” FINALITA’ del Fondo per la non autosufficienza: ASSICURARE LIVELLI DI CERTEZZA NELLE PRESTAZIONI DI AIUTO ALLA PERSONA (D.P.C.M. 24/04/2008- LEA)

  3. “Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente” IL BENEFICIARIO del Fondo per la non autosufficienza: La persona per la quale sono valutate le condizioni di bisogno nell’area della non autosufficienza con riferimento ad uno dei Livelli di gravità accertati

  4. “Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente” Per assicurare tale livello di certezza nella prestazione assistenziale, appropriata al livello di gravità del bisogno accertato, occorre che il sistema dei servizi sociosanitari territoriali garantisca: • l’accesso semplificato ai servizi • un’offerta assistenziale adeguata

  5. IL GOVERNO DELL’ACCESSO OSPEDALE MMG MMG PUA di Zona RETE INFORMATICA SOCIOSANITARIA ASSISTITO Rete familiare o informale ASSISTITO Rete familiare o informale MMG Il livello territoriale: Zona sociosanitaria

  6. PUA di Zona • FUNZIONI • raccolta e presa in carico delle segnalazioni ospedaliere di dimissioni difficili • gestione e monitoraggio della banca dati assistiti zonale relativa all’attività • sociosanitaria territoriale • presidio verso la continuità assistenziale • LIVELLI DI RESPONSABILITA’ • allocazione del budget (Fondo per la n.a. della Zona distretto) sulla base delle • priorità strategiche individuate dalla SdS • monitoraggio degli obiettivi e dell’uso delle risorse

  7. L’ACCOGLIENZA • FUNZIONI • raccolta e compilazione della scheda di segnalazione del bisogno, • assieme al cittadino (front office) • prima lettura del bisogno e orientamento dei percorsi complessi: raccolta • informazioni e trasmissione valutazione del bisogno al PUA e alla UVM

  8. PUNTO INSIEME deve diventare per se stesso segnale di accoglienza, certezza di ascolto, garanzia di sostegno. La persona non autosufficiente e la sua famiglia vivono una difficoltà quotidiana: PUNTO INSIEME è il luogo dell’incontro, il luogo dove si percepisce che il tuo problema riguarda la collettività tutta. LA COMUNICAZIONE

  9. PUNTO INSIEME è la porta di accesso Garantisce accoglienza e professionalità Avvia la risposta assistenziale appropriata entro una scadenza temporale predefinita a partire dalla segnalazione del bisogno Il contratto con l’assistito e l’individuazione del REFERENTE per tutto il percorso assistenziale personalizzato LA COMUNICAZIONE

  10. LA PRESA IN CARICO

  11. LA UVM • FUNZIONI • provvede alla valutazione multidimensionale delle condizioni di bisogno • della persona • definisce e avvia il PAP (Progetto Assistenziale Personalizzato) e alloca le risorse • condivide il PAP con la famiglia sottoscrivendo il contratto/patto di assistenza • individua e nomina per ogni assistito il referente della famiglia per tutta • la durata del progetto assist.

  12. Il sistema dei servizi sociosanitari integrati per la non autosufficienza Il diritto alla certezza della prestazione sociosanitaria appropriata La sfida toscana è quella di mettere a disposizione della propria comunità un sistema integrato dei servizi sociosanitari che dia al cittadino la certezza su tempi, sulla quantità e sulla qualità delle risposte assistenziali idonee per affrontare e risolvere il proprio bisogno.

  13. L’offerta dei servizi • Interventi domiciliari sociosanitari, di aiuto alla persona, forniti in forma diretta dal servizio pubblico • Interventi domiciliari in forma indiretta, tramite titoli per l’acquisto di servizi e sostegno alle funzioni assistenziali e di cura, in coerenza con la programmazione regionale • Inserimenti in strutture semiresidenziali • Inserimenti temporanei o di sollievo in residenza • Inserimenti permanenti in residenza

  14. DELIB.GRT 402/2004 NORMATIVI I PROVVEDIMENTI L.R. 41/2005 PISR 2007-2010 REGOLAMENTO Autorizzazione Strutture (Delib.GRT 231/2008) L.R. ACCREDITAMENTO S.d.S (Modifica L.R. 40/05) L.R. Istituzione Fondo N.A. REGOLAMENTO ATTUAZIONE UVM (Modifica L.R. 40/05) REQUISITI QUALITA’: CHECK LIST PSR 2008-2010 L.R. 40/2005

  15. Quali benefici si attende la comunità toscana? (1) • La certezza di un progetto assistenziale personalizzato e appropriatoall’interno del quale saranno previste le quantità e le modalità delle prestazioni fornite • Un accesso facile ai servizi, rivolgendosi ad uno dei Punti Insieme funzionanti nell’area territoriale più vicina e compilando, con l’aiuto dell’operatore, la scheda di segnalazione del bisogno • Una risposta rapida, che nel caso di un bisogno complesso e di un percorso assistenziale di lunga durata, debba essere organizzata e fornita al massimo entro 30 giorni

  16. Quali benefici si attende la comunità toscana? (2) • Un operatore dei servizi che venga messo a disposizione dell’assistito e/o dei suoi familiari per seguirlo in tutto il periodo di assistenza • La sottoscrizione del contratto tra i servizi territoriali e la famiglia sulla risposta assistenziale (PAP, Progetto di Assistenza Personalizzato) condivisa • Un ricovero tempestivo in RSA, con priorità agli inserimenti temporanei.L’obiettivo è aumentare di 1000 unità l’anno le quote di intervento pubblico per l’ingresso nelle strutture, favorendo l’azzeramento delle liste di attesa. E’ prevista anche la definizione di regole precise per quanto riguarda la compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, in riferimento al reddito ISEE.

  17. Quali benefici si attende la comunità toscana? (3) • L’incentivazione della domiciliarità. Attraverso la qualificazione di circa il 50% degli interventi attivi, sia nella forma diretta che in quella integrata attraverso sostegni economici. Anche in questo caso si prevede di definire una soglia massima di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, sempre con riferimento all’indennità di accompagnamento e al reddito.

  18. Quali benefici si attende la comunità toscana? (4) • L’emersione del fenomeno ‘badanti’. E’ senza dubbio un altro punto di estremo interesse del progetto che scommette sulla possibilità di arrivare alla regolarizzazione di circa 5000 ‘assistenti familiari’, passando dalle attuali 15mila a 20mila, attraverso il sostegno ai processi di emersione. Per agevolare questo obiettivo verranno creati percorsi di qualificazione e aggiornamento, saranno sviluppate, da parte dei centri per l’impiego, forme di promozione dell’incontro tra domanda e offerta e saranno creati sportelli di orientamento ed eventualmente un numero verde per dare risposte alle problematiche.

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