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EUROPA PER LA CULTURA

EUROPA PER LA CULTURA.

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EUROPA PER LA CULTURA

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Presentation Transcript


  1. EUROPA PER LA CULTURA

  2. Ho voluto realizzare questa guida“Europa per la Cultura” ,per informare gli attori culturali che operano nel nostro Paese, delle opportunità esistenti a livello europeo e delle modalità da seguire quale guida alla realizzazione dei propri progetti. • Troppe volte l’Italia è rimasta indietro non cogliendo le possibilità offerte dall’UE, ma bensì, cedendo il passo ad altri Paesi evidentemente più pronti e determinati. • Diventa così di primaria importanza comprendere il meccanismo che può portarci ad ottenere il sostegno necessario per dare concretezza alle nostre idee e proposte. Finanziare la Cultura non significa soltanto reperire i fondi per girare un film, mettere in scena una “piece” teatrale, o una rassegna di danza; finanziare la Cultura porta con sé un valore

  3. più alto che è quello di salvaguardare un’identità culturale nazionale e transnazionale, perché oggi più che mai, l’Europa ha bisogno di dimostrare di non essere solamente un’astratta espressione geografica, ma di avere un’identità di destino attraverso un progetto ben definito per il futuro. • La Cultura rappresenta esattamente il valore aggiunto capace di aiutare a ritrovare questa identità, rinnovandola ed allo stesso tempo preservandola, facendo in modo che diventi un patrimonio in continua evoluzione in cui riconoscersi ed a cui far riferimento.

  4. I FONDI EUROPEI • I FONDI DIRETTI • Sono i contributi gestiti DIRETTAMENTE dalla Commissione Europea o da Agenzie da essa delegate, e distribuiti DIRETTAMENTE al BENEFICIARIO • I FONDI INDIRETTI • Detti anche FONDI STRUTTURALI , sono gestiti dagli STATI MEMBRI attraverso le loro AMMINISTRAZIONI CENTRALI e PERIFERICHE e si riferiscono a contributi gestiti da AUTORITA’ NAZIONALI o REGIONALI

  5. I FONDI DIRETTI • Sono SOVVENZIONI di natura NON COMMERCIALE che devono essere integrate da risorse proprie dei BENEFICIARI FINALI. • Servono a realizzare ATTIVITA’ definite “SOFT” (scambi di esperienze, migliori pratiche, oppure l’organizzazione di Seminari e Convegni, studi ecc.) • Questi stanziamenti si riferiscono a quelli che vengono chiamati “PROGRAMMI COMUNITARI”. Sono Programmati ed erogati da parte delle DIREZIONI GENERALI della Commissione Europea, ed hanno l’obiettivo di SUPPORTARE la DEFINIZIONE e l’IMPLEMENTAZIONE di POLITICHE COMUNI in settori strategici quali: la RICERCA, l’INNOVAZIONE, la TECNOLOGIA, l’AMBIENTE, il LIFELONG LEARNING e ovviamente, la CULTURA.

  6. I FONDI INDIRETTI • Tali fondi sono INTEGRATI da RISORSE NAZIONALI e REGIONALI e servono ad attuare il PRINCIPIO DI COESIONE ECONOMICA e SOCIALE all’interno della Comunità. • Il rapporto tra la Commissione Europea che eroga una percentuale significativa dei contributi ed il BENEFICIARIO FINALE pertanto NON è DIRETTO, ma mediato da AUTORITA’ NAZIONALI, REGIONALI, LOCALI che hanno il compito di programmare gli interventi, emanare i bandi e gestire le risorse comunitarie. • Lo SCOPO dei Fondi Strutturali ,nasce da un’esigenza specifica: quella di operare per ELIMINARE le profonde DIFFERENZE esistenti tra REGIONI più RICCHE e quelle MENO AVVANTAGGIATE.

  7. I FONDI INDIRETTI • A) FONDI STRUTTURALI FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) • B) FSE (Fondo Sociale Europeo) • C) FEARS (Fondo Agricolo Europeo per lo Sviluppo Rurale) • D) FEP (Fondo Europeo per la Pesca) • Nel periodo 2007-2013 i FONDI STRUTTURALI si sono ridotti a 2: FESR e FSE. La loro GESTIONE avviene attraverso quelli che vengono chiamati programmi nazionali, regionali e interregionali

  8. I FONDI INDIRETTI • I FONDI STRUTTURALI sono STRUMENTI POLIVALENTI (FINANZIARI, di PROGRAMMAZIONE, di PIANIFICAZIONE). • Essi da un lato sono stati creati dall’UE per CO-FINANZIARE e PROGRAMMARE in modo pluriennale, gli interventi sul territorio e, d’altra parte, hanno sigle differenti perché si occupano di AREE FUNZIONALI DIFFERENTI. • A livello regionale dunque, i FONDI STRUTTURALI vengono espressi da specifici PROGRAMMI (ad es. i POR= PROGRAMMI REGIONALI). • Comunque i cicli non rispettano mai le date di chiusura(ad es. la programmazione 2000-2006, si è chiusa nel 2008.

  9. IL FONDO SOCIALE EUROPEO • E’ il più ANTICO dei Fondi Strutturali. • E’ dedicato al miglioramento della COESIONE SOCIALE e del BENESSERE ECONOMICO in tutte le regioni. • All’inizio si concentrava sulla MIGRAZIONE dei LAVORATORI entro i confini europei, poi si è dedicato a COMBATTERE la DISOCCUPAZIONE tra i giovani e le persone poco qualificate.

  10. La cultura rappresenta un punto relativamente recente per l’Unione Europea, perché il suo fondamento normativo è stato introdotto solo nel 1992 con il trattato di Maastrict, che ha riconosciuto per la prima volta formalmente la dimensione culturale dell’integrazione europea. • Ciò che si vuole promuovere è un Patrimonio CulturaleEuropeo COMUNE (ovvero valori condivisi e capaci di accrescere questo patrimonio) . Esso comprende: Arti visive, Arti dello spettacolo, progettazione e Arti applicate, Architettura, Letteratura, Multimedia e Nuove tecnologie, Progetti Interdisciplinari. • La finalità del PROGRAMMA CULTURA è quella di essere un AUSILIO per le organizzazioni che si preparano a sviluppare un progetto a sostegno di attività permanenti nel quadro del programma stesso. LA PROMOZIONE DI UN PATRIMONIO CULTURALE EUROPEO COMUNE

  11. Gli Obiettivi del Programma Cultura: • 1) favorire la MOBILITA’ TRASNAZIONALE degli operatori culturali • 2) Favorire la CIRCOLAZIONE di opere e beni artistici e culturali • 3) Promuovere il DIALOGO INERCULTURALE • 4) SENSIBILIZZARE i CITTADINI all’importanza dei BENI CULTURALI di rilievo europeo e promuoverne la SALVAGUARDIA IL PROGRAMMA è IL FRUTTO DELLE ESIGENZE ESPRESSE DAGLI OPERATORI CULTURALI NEL CORSO DI CONSULTAZIONI POLITICHE

  12. PUBBLICHE O PRIVATE • LEGALMENTE REGISTRATE IN UNO DEGLI STATI MEMBRI • LA PRINCIPALE ATTIVITA’ DEVE SVOLGERSI IN CAMPO CULTURALE • NON PROFIT / CHE OPERANO IN MODO NON PROFIT • (Gallerie d’Arte, Orchestre, Compagnie di Danza e di Teatro, Fondazioni, Associazioni Culturali, Università ecc.) REQUISITI DELLE ORGANIZZAZIONI

  13. Il programma cultura serve proprio per capire meglio gli obiettivi che persegue nonché le iniziative che possono o non possono essere sostenute. • Verranno pertanto indicati i REQUISITI NECESSARI per presentare domanda di finanziamento. • I moduli o documenti necessari per presentare domanda di sovvenzione, possono essere scaricati da internet agli indirizzi riportati in ogni capitolo. • Le domande in versione cartacea vanno inviate all’AGENZIA ESECUTIVA per l’istruzione,gli audiovisivi e la cultura Programma Cultura (2007-2013) Avenue duBourget 1 (BOUR 04/13) B-1140 Bruxelles Belgio. In futuro sarà possibile presentare domande on line. LA COMUNITA’ EUROPEA INCORAGGIA INIZIATIVE CULTURALI ATTRAVERSO: POLITICHE DIRETTE SOSTEGNO FINANZIARIO

  14. Non dobbiamo dimenticare che le INDUSTRIE CULTURALI dell’UE (Editoria, Musica, Artigianato artistico ecc.) sono importanti FONTI DI REDDITO e OCCUPAZIONE, dando lavoro ad oltre 7 milioni di persone. • L’intento dell’UE è quello di cercare di creare un ambiente dinamico per queste industrie, snellendo le procedure e garantendo un accesso più agevole ai finanziamenti europei, aiutando i progetti di ricerca e incoraggiando una maggiore collaborazione con altri soggetti operanti all’interno ed all’esterno dell’Unione. LE INDUSTRIE CULTURALI COME FONTI DI REDDITO

  15. IL PROGRAMMA CULTURA E’ DIVISO IN SETTORI • SETTORE 1 • SOSTEGNO A PROGETTI CULTURALI • Tutte le ORGANIZZAZIONI CULTURALI possono ricevere sostegno per progetti finalizzati a forme di cooperazione trasnazionale, creando attività artistiche e culturali. • Lo scopo è quello di favorire la COOPERAZIONE fra Enti come Teatri, Musei, Università, Associazioni, Centri di ricerca, e portarli oltre i confini nazionali. • Questo settore si divide in 4 CATEGORIE:

  16. 1° CATEGORIA • PROGETTI DI COOPERAZIONE PLURIENNALI • Si tratta di progetti che favoriscono legami pluriennali e trasnazionali all’interno di un gruppo minimo composto da 6 PAESI partecipanti al programma. • La durata del progetto non deve essere inferiore a 36 MESI e non superare i 60 MESI. • In questo campo il finanziamento vuole sostenere la FASE DI AVVIO E LA PORTATA GEOGRAFICAdel progetto

  17. Sono ammissibili solo: LE ORGANIZZAZIONI PUBBLICHE / PRIVATE con personalità giuridica, che esercitino la loro attività principale in campo culturale

  18. 2° CATEGORIA • PROGETTI DI COOPERAZIONE • La loro finalità è quella di realizzare obiettivi comuni al di là delle frontiere, grazie alla cooperazione tra le organizzazioni provenienti da paesi differenti. • Riguardano PROGETTI CULTURALI le cui azioni siano condivise da non meno di 3 PARTECIPANTI. • La durata di questi progetti non può superare i 2 ANNI

  19. 3° CATEGORIA • PROGETTI DI TRADUZIONE LETTERARIA • L’Unione Europea promuove la conoscenza della letteratura e del patrimonio letterario europeo anche attraverso l’indirizzamento delle Case editrici verso un obiettivo specifico. • L’OBIETTIVO è quello di favorire la LIBERA CIRCOLAZIONE delle opere tra i cittadini europei attraverso il sostegno della traduzione e della pubblicazione di letteratura europea nelle diverse lingue dei paesi partecipanti al programma. • La durata non deve essere superiore ai 2 ANNI

  20. 4° CATEGORIA • PROGETTI DI COOPERAZIONE CON PAESI TERZI • Questa categoria è volta a promuovere gli SCAMBI tra i Paesi partecipanti al programma ed i Paesi Terzi che abbiamo tuttavia stipulato accordi di associazione o cooperazione culturale con l’Unione Europea • La loro durata non può superare i 2 ANNI • Devono dare luogo ad una cooperazione culturale

  21. 5° CATEGORIA (NEW ENTRY) • POLITICA DI SOSTEGNO DEI RAGGRUPPAMENTI • Consiste in un supporto ai Progetti di Cooperazione • Comprende l’ANALISI, e la VALUTAZIONE d’IMPATTO delle politiche culturali connesse ad uno o più obiettivi dell’Agenda Europea della Cultura.

  22. SETTORE 2 • SOSTEGNO ALLE ORGANIZZAZIONI ATTIVE A LIVELLO EUROPEO IN CAMPO CULTURALE • IL tipo di finanziamento previsto è quello relativo ai costi di FUNZIONAMENTO sostenuti dalle organizzazioni beneficiarie per l’attuazione del loro programma. • Esso rappresenta un supporto strutturale finalizzato a contribuire alla copertura dei costi correlati allo svolgimento di attività ordinarie di un’organizzazione. • (Es.SPESE DI PERSONALE , PUBBLICAZIONI, ATTIVITA’ DI DIVULGAZIONE ECC. )

  23. SOGGETTI AMMISSIBILI • A) AMBASCIATORI • Si intendono tutte le ORGANIZZAZIONI idonee a rappresentare la cultura europea ed assolvere un ruolo di “ambasciatori” (Orchestre – Compagnie Teatrali – Compagnie di Danza ecc) • B) RETI DI RAPPRESENTANZA E DIFESA • Le reti che assicurano una rappresentanza significativa a livello europeo di una o più categorie specifiche di operatori culturali. • C) FESTIVAL • ORGANIZZAZIONI che allestiscono uno o più festival con un carattere sovranazionale ( con artisti che provengono da almeno 7 paesi partecipanti al programma e che abbiano concluso almeno 5 edizioni)

  24. D) ORGANIZZAZIONI • Attivamente coinvolte in un dialogo strutturato con la Comunità Europea. • Sono Le Piattaforme di dialogo strutturato che sono composte da Organizzazioni oppure Dipartimenti di università, Fondazioni ecc.

  25. SETTORE 3 • Sostegno ai LAVORI DI ANALISI , raccolta ed alla diffusione dell’INFORMAZIONE ed attività che ottimizzano l’impatto dei progetti nel campo della cooperazione culturale. • Questo settore risponde anche alla necessità di fornire ad ARTISTI e ORGANIZZAZIONI CULTURALI a livello locale, maggiori informazioni sul Programma Cultura. • A tale scopo è prevista la sovvenzione di PUNTI DI CONTATTO CULTURA per tutti i paesi partecipanti al programma.

  26. COME SI PRESENTA UNA DOMANDA DI QUALITA’ • Prima di tutto un progetto deve rappresentare un PERCORSO , dunque è necessario prepararsi per tempo. • Esso rappresenta un punto di collegamento che possa permettere un cambiamento. • LE CARATTERISTICHE che un progetto deve avere: • 1) IDENTIFICARE CHIARAMENTE • A) LE PARTI INTERESSATE • B) L’OBIETTIVO PRIMARIO DEL GRUPPO • C) I BENEFICIARI FINALI

  27. 2) DEFINIRE CHIARAMENTE • A) IL COORDINAMENTO • B) LA GESTIONE • C) LE MODALITA’ DI FINANZIAMENTO 3) UN SISTEMA DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE 4) UN LIVELLO ADEGUATO DI ANALISI FINANZIARIA ED ECONOMICA 5) UN ADEGUATO EQUILIBRIO TRA POLITICHE DI SVILUPPO COMUNITARIE E LE PRIORITA’ DI SVILUPPO DEL PARTNER

  28. CICLO DI SVILUPPO DEL PROGETTO • 1) PROGRAMMAZIONE • 2) IDENTIFICAZIONE • 3) FORMULAZIONE • 4) ATTUAZIONE • 5)VALUTAZIONE E REVISIONE

  29. 1) LA PROGRAMMAZIONE (Logical Framework Approach) • E’ un processo analitico che con l’aiuto di un set di strumenti, viene utilizzato a supporto della pianificazione e gestione del progetto. • Esso deve essere concepito come un “AIUTO” al pensiero, che permette di organizzare ed analizzare le informazioni in modo strutturato. • Questo processo comprende l’ ANALISI: • A) dellePARTI INTERESSATE coinvolte • B)del PROBLEMA • C)LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI • D) LA STRATEGIA DI SELEZIONE

  30. 2) IDENTIFICAZIONE • A) Aiuta ad analizzare la situazione esistente • B) Aiuta ad esaminare la rilevanza del progetto proposto • C) Aiuta ad individuare gli obiettivi e le strategie possibili

  31. 3) LA FORMULAZIONE • Supporta l’elaborazione di un piano di progetto adeguato che abbia: • A) OBIETTIVI CHIARI • B) RISULTATI MISURABILI • C) UNA STRATEGIA DI GESTIONE DEI RISCHI • D) LIVELLI DEFINITI DI RESPONSABILITA’ E DI GESTIONE

  32. 4) L’ATTUAZIONE • Fornisce uno strumento fondamentale per: • A) SOSTENERE LA GESTIONE APPALTANTE • B) SOSTENERE IL LAVORO DI PIANIFICAZIONE OPERATIVA E DI SORVEGLIANZA.

  33. 5) VALUTAZIONE E VERIFICA • Entrambe costituiscono un resoconto di ciò che è stato PIANIFICATO, fornendo una base per le prestazioni e le valutazioni d’impatto.

  34. LE 2 FASI PRINCIPALI DEL “LOGICAL FRAMEWORK APPROACH” • 1) FASE DI ANALISI • A) ANALISI DELLE PARTI INTERESSATE • (Consiste nell’individuare e caratterizzare i potenziali interessati e valutare le loro capacità) • B) ANALISI DEI PROBLEMI • (Consiste nell’individuare i problemi chiave, i vincoli, le opportunità e determinare i rapporti tra cause ed effetti) • C) ANALISI DEGLI OBIETTIVI • (Consiste nello sviluppo di soluzioni ai problemi individuati e nella selezione delle strategie più appropriate

  35. 2) FASE DI PIANIFICAZIONE • I risultati delle analisi vengono trascritti in un pratico piano operativo pronto per l’applicazione. • Questa fase è si articola in 3 PARTI: • LO SVILUPPO DEL LOGICAL FRAMEWORK MATRIX (Documentale) che comprende • A) La definizione della struttura del progetto • B) La prova logica ed il rischio • C) La formulazione di indicatori misurabili di successo

  36. L’ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE • A) Determinare la sequenza e la dipendenza delle attività • B) Stima della loro durata • C) L’assegnazione di responsabilità • PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE • Dalla pianificazione dell’attività in via di sviluppo, agli orari d’ingresso, al bilancio.

  37. DIFFERENZE TRA LFA E LFM • Rispetto al logicalFrameworkApproach, il • LOGICAL FRAMEWORK MATRIX • RICHIEDE: • ULTERIORI ANALISI DEGLI OBIETTIVI • I POTENZIALI RISCHI • FORNISCE ANCHE LA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DAL PROCESSO ANALITICO

  38. COME EVITARE I PROBLEMI Più COMUNI ASSOCIATI ALL’APPLICAZIONE DEL LOGICAL FRAMEWORK APPROACH • 1)Garantendo che i colleghi ed i partner abbiano una comprensione comune dei principi – chiave di analisi e della terminologia utilizzata. • 2) Sottolineare l’importanza del processo (LFA) tanto quanto il processo matrice (LFM) ovvero documentale. • 3) Assicurarsi che sia utilizzato uno strumento per promuovere la partecipazione delle parti interessate, il dialogo e l’accordo nell’ambito del progetto invece di imporre concetti e priorità “esterni” • 4) Evitare di utilizzare la matrice come un progetto attraverso il quale esercitare un controllo esterno sul progetto

  39. 5) Considerare la matrice come una sintesi di presentazione ( mantenendola chiara e concisa) • 6) Affinare e rivedere le informazioni matrice così come emergono .

  40. CARATTERISTICHE DEL LOGICAL FRAMEWORK MATRIX • Esso deve essere effettuato separatamente dalla preparazione degli altri documenti richiesti. Fornisce la base su cui i requisiti di risorse (input) e i costi di bilancio sono determinati) Sintetizza gli elementi chiave del progetto, ovvero: • 1) LA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI DEL PROGETTO (descrizione del progetto e logica di intervento) • 2)IL FATTORE “CHIAVE” ESTERNO FONDAMENTALE PER IL SUCCESSO DEL PROGETTO (ipotesi) • 3) COME I RISULTATI DEL PROGETTO SARANNO MONITORATI E VALUTATI ( indicatori e fonti di verifiche)

  41. SINTESI DEL PROGETTO • CHE TIPO DI PROBLEMA DEVE AFFRONTARE UN PROGETTO? • OBIETTIVI DEL PROGETTO: • A) OBIETTIVO GENERALE = INDICAZIONE DI MASSIMA • B) OBIETTIVO SPECIFICO = DICHIARAZIONE CONCRETA. • IL NUMERO DEI PARTECIPANTI STIMATO • (Si riferisce al numero delle persone che la proposta intende raggiungere direttamente)

  42. LA PREPARAZIONE DEL PROGETTO • ( Dimostrare la propria conoscenza degli sviluppi più recenti nel campo della propria proposta) • CHIEDERSI SE IL PROGETTO E’ INNOVATIVO E IN CHE MODO • (Spiegare in quale modo il proprio progetto è innovativo rispetto alla prassi negli altri Stati Membri) • CHIEDERSI QUALE SIA IL VALORE AGGIUNTO DEL PROGETTO A LIVELLO EUROPEO

  43. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: • A) APPROCCIO E METODOLOGIA • B) POTENZIALI RISCHI E DIFFICOLTA’ E POSSIBILI FATTORI FAVOREVOLI • STRUTTURA ORGANIZZATIVA E PERSONE COINVOLTE NELL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO: • A) Strutture organizzative e procedure di attuazione del progetto • B) Il Responsabile del progetto • C) Gli altri responsabili del progetto (staff)

  44. D) La gestione finanziaria • E) Coinvolgimento di terzi • MONITORAGGIO, VALUTAZIONE E DIFFUSIONE (1) • A) I risultati attesi • B) Come il progetto verrà monitorato e valutato • C) Qual’ è l’impatto previsto delle attività proposte. • D) In che modo le attività del progetto completeranno le altre attività in questo campo

  45. MONITORAGGIO, VALUTAZIONE E DIFFUSIONE (2) • DIFFUSIONE E SOSTENIBILITA’ • VISIBILITA’ DEI FINANZIAMENTI DELLA C.E. • ALTRI COMMENTI ATTIVITA’ • Che tipo di attività sono previste? • Perché si vuole svolgere una particolare attività? • Chi prenderà parte alle attività e chi trarrà vantaggio dalle attività a lungo termine? • Come e dove le attività avranno luogo? • Come molte persone sono coinvolte e qual è il loro ruolo • Quali sono i risultati attesi dell’azione? • Quali sono i rischi connessi?

  46. LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE • L’Assegnazione dei finanziamenti europei si fonda su principi di: • TRASPARENZA • PARI OPPORTUNITA’ • NON DISCRIMINAZIONE • Esistono dei CRITERI da rispettare per la presentazione delle domande.

  47. 1) SENZA SCOPO DI LUCRO • Per essere giudicate ammissibili le organizzazioni o le imprese coinvolte devono esercitare le loro attività culturali senza scopo di lucro • 2) RISPETTO DELLA DEADLINE • Per la presentazione delle proposte • 3) LINGUA UFFICIALE UE • 4) MODULO DI DOMANDA • Le domande devono essere presentate mediante apposito modulo e firmate in originale dai legali rappresentanti delle organizzazioni proponenti

  48. 5) DOCUMENTAZIONE • Le domande devono essere accompagnate da tutti gli allegati e dalla documentazione di supporto richiesta. • Questa documentazione varia a seconda che si tratti di : • ENTE DI DIRITTO PUBBLICO • A) Modulo di identificazione delle persone giuridiche (che si scarica da internet) • B) Una copia del documento ufficiale che istituisce l’ente Pubblico (ad es. una risoluzione legale – un decreto legge ecc)

  49. ENTE DI DIRITTO PRIVATO • A) Il Modulo di identificazione delle persone giuridiche compilato e firmato • B) Lo statuto • C) Una copia del documento ufficiale che attesti l’istituzione dell’Ente di diritto privato (es. il Registro delle imprese) • D) Una copia del certificato attestante l’assoggettamento all’IVA

  50. LA PROCEDURA DI SELEZIONE DEL PROGETTO • L’Unione Europea non finanzia mai l’intero costo del progetto. • I Proponenti devono dare prova del proprio impegno, reperendo ulteriori fonti di finanziamento (ad es. raccogliendo fondi richiedendo finanziamenti ad altre organizzazioni/autorità locali – regionali, e dare prova dei finanziamenti percepiti. • Le sovvenzioni percepite (comprese quelle di funzionamento) non possono essere a scopo di lucro o generare profitto) • Esistono 3 CRITERI Di SELEZIONE: • 1) ELIGIBILITA’ • 2) SELEZIONE • 3) ATTRIBUZIONE

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