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Dal C.I.P.P. Model al C.A.F

Dal C.I.P.P. Model al C.A.F. La rete F.A.R.O. Isp. Sebastiano Pulvirenti. La scuola nel nuovo scenario. Territorialità. Mobilità. Pluralità delle culture. Mondialità. Il contesto dell’Autonomia strumentale: la sfida della progettazione.

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Presentation Transcript


  1. Dal C.I.P.P. Model al C.A.F La rete F.A.R.O. Isp. Sebastiano Pulvirenti Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  2. La scuola nel nuovo scenario Territorialità Mobilità Pluralità delle culture Mondialità Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  3. Il contesto dell’Autonomia strumentale:la sfida della progettazione • Dalla rigidità dei programmi nazionali alla flessibilità delle Indicazioni per il curricolo (Forniscono il quadro culturale e gli indirizzi di riferimento) • Dalle Indicazioni (curricolo nazionale) al P.O.F. (Esprime l’identità progettuale e culturale della scuola) Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  4. Il contesto dell’Autonomia strumentale:la sfida della valutazione sistematica • Obiettivi qualificanti • Risultati Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  5. Il campo della didattica: L’esigenza del curricolo • In senso latino, correre verso … • Comunque, è un percorso … Insieme organicamente progettato e realizzato per far conseguire agli alunni i traguardi di istruzione e formazione previsti. (C. Scurati) Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  6. Scopi del nuovo curricolo • Sviluppare saperi, tecniche e competenze • Formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale per affrontare l’incertezza e la mutevolezza degli scenari culturali e professionali Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  7. L’organizzazione del curricolo Il disciplinare Lo strumentale Il valoriale Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  8. Le trame unitarie dei saperi Dimensione storica Conoscenze significative Dimensione sociale Motivazioni etiche ed estetiche Interconnessionetra le due culture (scienze umane e scienze naturali) Visione epistemologica Competenze strumentali trasversali Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  9. I saperi • Saperi disciplinari • Saperi di cittadinanza • Saperi di responsabilità Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  10. La scuola come ambiente professionale plurale • Scuola come comunità di pratiche: tutti gli operatori agiscono in situazione impegnati in un compito comune per conseguire un risultato • Scuola come comunità di dialogo: gli operatori discutono mettendo a confronto idee, saperi professionali, metodologie • Scuola come comunità di persone per sviluppare l’identità personale e professionale • Scuola come comunità di diversità Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  11. Parlare lingue diverse … John Gray, Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, Milano 2003 Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  12. Parlare lingue diverse Quando marziani e venusiane si trovarono insieme per la prima volta, dovettero confrontarsi con molti dei problemi legati alle relazioni interpersonali che tuttora ci affliggono. Riconoscendo di essere diversi, furono in grado di risolverli. Uno dei segreti del loro successo fu la buona comunicazione. Paradossalmente, comunicavano bene proprio perché parlavano lingue diverse … Tutti sapevano che i marziani e le venusiane parlavano linguaggi diversi e quando veniva a crearsi un conflitto, invece di mettersi a criticare o a litigare, tiravano fuori i loro dizionari e cercavano di capirci qualcosa … Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  13. Le due lingue erano formate dagli stessi vocaboli, ma con significati diversi. Le espressioni erano simili, ma con differenti connotazioni o enfasi emotiva. Fraintendersi era quindi estremamente facile. Per questo, marziani e venusiane davano per scontata l’insorgenza di problemi relativi alla comunicazione ed erano sicuri che sarebbero arrivati a capirsi perfettamente … Pur usando le stesse parole,è raro che uomini e donne vogliano dire la stessa cosa. Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  14. Per esempio quando una donna dice: “Ho la sensazione che non ascolti mai”, non si aspetta che l’avverbio mai venga interpretato letteralmente. Per lei è un modo per esprimere la delusione che prova, non deve essere, quindi scambiata come un’informazione reale. Per esprimersi le donne utilizzano superlativi, metafore e generalizzazioni che gli uomini erroneamente interpretano alla lettera. Fraintendendone il significato, sono inclini a reagire in maniera negativa. Ma ecco le lamentele che più comunemente vengono fraintese e le conseguenti reazioni negative dell’uomo. Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  15. Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  16. Organicità e complessità: ambiti di qualità nella scuola Q1. Progettualità didattica Q2. Relazionalità Q Q3. Contesto Q4. Immagine esterna Q5. Organizzazione e gestione Q6. Utilizzazione delle risorse Sistema di valutazione Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  17. SISTEMA DI AUTOANALISI E’ Analisi valutativa da attivare nella scuola, finalizzata al raggiungimento di obiettivi di miglioramento Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  18. Autoanalisi d’Istituto • Revisione delle scelte organizzative ed educative da parte di soggetti interni • Attenzione alle priorità • Comparazione tra il modello ideale di scuola rappresentato dagli stessi protagonisti e il modello agito che emerge in seguito alle rilevazioni Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  19. C.I.P.P. Model Valutare per Aree di osservazione Input Contesto processi Prodotti Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  20. Un modello europeo per il miglioramento delle pubbliche Amministrazioni Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  21. CAF Common Assessment Framework Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  22. Common Assessment Framework • 1998 – Costituzione di un Gruppo responsabile delle azioni europee di miglioramento della Pubblica Amministrazione – IPSG (Innovative Public Services Group) • Costituzione di un Gruppo di lavoro per lo sviluppo di un modello di autoanalisi nel settore della pubblica Amministrazione. • Il modello è analizzato alla luce di altri modelli di sviluppo della qulità (TQM, EFQM, Speyer, il Malcom Baldrige, ISO 9000). • 2000 – Versione pilota del CAF presentata nel maggio 2000 durante la Prima Conferenza Europea sulla Qualità tenutasi a Lisbona. • 2002 – Presentazione del CAF 2002 nella seconda Conferenza per la Qualità in EU Public Administrations, in Danimarca Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  23. Common Assessment Framework Il CAF si prefigge quattro scopi principali: • cogliere le specifiche caratteristiche delle organizzazioni del settore pubblico; • servire da strumento per gli amministratori pubblici che desiderino migliorare le performance della propria organizzazione • fungere da "ponte" di collegamento tra i vari modelli e le metodologie utilizzate nel Quality Management; • consentire l'introduzione di studi di benchmarking tra le organizzazioni del settore pubblico. Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  24. IL MODELLO CAF Fattori abilitanti Risultati Leadership Gestione Risorse Umane Gestione dei processi e del cambiamento Risultati relativi al personale Risultati delle performance chiave Strategie e pianificazione Risultati relativi all’utente Partnerships e risorse Risultati relativi all’impatto sulla società Innovazione ed apprendimento Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  25. INNOVAZIONE E VALUTAZIONE La struttura a nove box identifica i principali aspetti dell’organizzazione che è necessario considerare. Ciascuno di questi box rappresenta un criterio. Il criterio identifica il principale elemento da considerare nel valutare l’organizzazione. Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  26. Innovazione e valutazione • Il criterio costituisce l’ambito in cui esercitare il tentativo di miglioramento o di potenziamento di un aspetto della vita della scuola Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

  27. EUROPEAN RECOGNITION THROUGH EFQM MODEL(European Foundation for Quality Management) EXCELLENCE CAF – 1º Step for Excellence RECOGNIZED FOR EXCELLENCE COMMITTED TO EXCELLENCE Sebastiano Pulvirenti sepulvi@libero.it

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