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La valutazione economico – finanziaria

La valutazione economico – finanziaria. La valutazione economico – finanziaria dell’iniziativa imprenditoriale Milano, 7 – 9 Aprile 2008. Agenda 07/04. 10:00 – 11:00 Apertura lavori – A. Bacis, M. Bolzoni Coffee break

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La valutazione economico – finanziaria

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Presentation Transcript


  1. La valutazione economico – finanziaria La valutazione economico – finanziaria dell’iniziativa imprenditoriale Milano, 7 – 9 Aprile 2008

  2. Agenda 07/04 10:00 – 11:00 Apertura lavori – A. Bacis, M. Bolzoni Coffee break 11:15 – 13:00 Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa – D. Toma Pausa Pranzo 14:00 – 15:00 La ristrutturazione aziendale – D. Toma 15:00 – 17:30 Il piano d’impresa e la sua valutazione – D. Toma

  3. Agenda 08/04 - Mattina 09:00 – 09:30 Linee guida Erogazione del credito – C. Porta 09:30 – 10:00 Monitoraggio pratiche deliberate – C. Porta, S. De Giovanni 10:00 – 11:00 Le garanzie in ottica Credit Risk Mitigation – S. De Giovanni Coffee break 11:15 – 13.00 Criteri di valutazione del merito creditizio – F. Caresana Pausa Pranzo

  4. Agenda 08/04 - Pomeriggio 14:00 – 14:30Documenti essenziali all’istruttoria – F. Caresana 14:30 – 15:00Sensibilizzazione al Gruppo – F. Caresana 15:00 – 16:00 Presentazione della “Pratica Elettronica di Fido”, posizione rischio cliente e novità della PEF (prima parte)– F. Caresana, S. Tessitore Coffee break 16:15 – 17:30 Presentazione della “Pratica Elettronica di Fido”, posizione rischio cliente e novità della PEF (seconda parte)– F. Caresana, S. Tessitore

  5. Agenda 09/04 - Mattina 09:00 – 10:15 Relazione di Fido – F. Caresana 10:15 – 10:30 Iter semplificati Piccoli Fidi – F. Caresana Coffee break 10:45 – 13:00 Operatività della banca nel comparto finanziamenti e crediti di firma– E. Benedetti Pausa Pranzo

  6. Agenda 09/04 - Pomeriggio 14:00 – 15:00 Introduzione al prodotto mutui retail – G. Ragno 15:00 – 16:00Il prodotto fotovoltaico – P. Trucco Coffee break 16:15 – 16:45 Nuova operatività di verifica perizie – S. Tessitore 16:45 – 17:00 Dare credito alle risorse (Video) 17:00 – 17:30 Domande – S. Tessitore

  7. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa • Sistema di analisi tradizionale del merito creditizio • Sistema di analisi del merito creditizio con rating • Dati ed informazioni per accertare il merito creditizio • Rating: metodo standardizzato • Misurazione dei fabbisogni finanziari e capacità di rimborso

  8. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Sistema di analisi del merito creditizio con rating - Scala ordinale di rating AAAqualità massima, rischio di prestito minimo AAqualità alta, elevata probabilità di rimborso Aqualità medio-alta, buona probabilità di rimborso BBBqualità media, adeguata probabilità di rimborso BB/Bqualità medio-bassa, incerta capacità di rimborso CCC/ /CCqualità bassa, capacità di rimborso molto incerta Cqualità molto bassa, alta probabilità di inadempienza DDD/Ddebitore in default

  9. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Dati ed informazioni per accertare il merito creditizio - Andamento dell’impresa Le informazioni concernenti l’impresa hanno per oggetto: Bilancio consuntivo Bilancio preventivo Sistema creditizio Osservazio-ni dirette Notizie di mercato

  10. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Sistema di Rating METODO STANDARDIZZATO SISTEMI INTERNI (IRB) METODO DI BASE (FOUNDATION) FIRBA METODO AVANZATO (ADVANCED) AIRBA A scelta della banca

  11. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (1/7) Lo Standard Approach può ritenersi un’evoluzione dei contenuti del Primo Accordo (Basilea 1) anche se presenta alcune caratterizzazioni proprie Nella sua espressione più semplice, il Metodo Standardizzato si basa sul principio secondo cui: A diverse tipologie di debitori vanno assegnati differenti gradi di rischio di credito cui corrispondono diverse classi di merito (rating) predisposti da agenzie specializzate da accreditare presso la Banca d’Italia

  12. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (3/7) Le 12 categorie di esposizioni sono: • crediti verso enti sovrani e banche centrali • crediti verso enti non centrali del settore pubblico • crediti verso banche multilaterali di sviluppo • crediti verso banche • crediti verso società di intermediazione mobiliare • crediti verso imprese e compagnie di assicurazione • crediti verso debitori retail(al dettaglio) • crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali • crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali • crediti scaduti • crediti verso categorie a più alto rischio • altri crediti

  13. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (4/7) Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni Crediti verso enti sovrani e banche centrali AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated 0% 20% 50% 100% 150% 100% Crediti verso enti non centrali,banche multilaterali,banche e società di intermediazione mobiliare (se vigilate) AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated 20% 50% 50% 100% 150% 50%

  14. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (5/7) Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni Crediti verso banche a breve termine e società di intermediazione mobiliare (se vigilate) AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated 20% 20%20% 50% 150% 20% Crediti verso imprese e compagnie di assicurazione e società di intermediazione mobiliare (non vigilate) AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BB- sotto BB- unrated 20% 50% 100% 150% 100%

  15. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (6/7) Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni Crediti verso debitori retail (al dettaglio) 75% Requisiti per la qualifica di esposizione retail: • destinatari: persone fisiche o imprese di piccola dimensione • tipologie di crediti:prestiti rotativi, prestiti rateali, leasing personali, linee di credito per piccoli operatori economici • valore unitario: da definire a cura dell’Autorità di Vigilanza (ad esempio: < 0,2% del portafoglio crediti) • fido complessivo:< € 1.000.000 per controparte

  16. Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (7/7) Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni Crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali 35%* * la Direttiva CEE 98/32 ha previsto un peso del 50% Crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali 100%* * nei mercati consolidati e sviluppati può essere riconosciuto 50% Crediti scaduti Con ipoteca su immobili residenziali 100% 100% 50% Altri crediti 150% 100% 50% Con accantonamenti <20% ≥20% A discrezione della Autorità di Vigilanza

  17. Sommario La ristrutturazione aziendale • Migliorare,ristrutturare,reingegnerizzare le attività aziendale • Natura e origini della ristrutturazione aziendale • Situazioni di difficoltà strutturali • Situazioni di difficoltà transitorie • Situazioni di sviluppo • Programma di ristrutturazione: aspetti societari • Programma di ristrutturazione: aspetti gestionali • Programma di ristrutturazione: aspetti finanziari • Finanza straordinaria

  18. La ristrutturazione aziendale Migliorare,ristrutturare,reingegnerizzare le attività aziendali - Reingegnerizzare • Se lo scopo è il ridisegno integrale del lavoro aziendale reinventando l’impresa come se “si iniziasse daccapo”, si tratta di un programma di “re-engineering” • Nella fattispecie, il cambiamento totale coinvolge tutte le componenti dell’impresa in modo radicale e rimettendo in discussione l’intero contesto interno per ottenere un profondo mutamento della cultura/operatività aziendale (ricostruzioneorganizzativa e riconfigurazione gestionale)

  19. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (1/5) • GRIGLIA DI INCOERENZE • La crisi dell’impresa può scaturire dall’insorgere di incoerenze interne e incoerenze esterne • INCOERENZE INTERNE • assetto proprietario (disomogeneità di scopi proprietari) • assetto imprenditoriale (inadeguatezza strategica) • assetto operativo (insufficienza tecnica e/o commerciale) INCOERENZE ESTERNE • rapporti con i clienti (carenza valutativa e gestionale) • rapporti con i fornitori (carenza valutativa e gestionale) • rapporti con i concorrenti (scarsa interazione)

  20. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (2/5) • Tipologia di crisi: economica • Fatturato • Entità delle vendite inferiore ai costi totali (assenza di punto di pareggio) • Scarse possibilità di aumento di fatturato (staticità delle quote di mercato) • Prospettive sfavorevoli del settore (mercato statico o in flessione) • Costi • Costi di struttura penalizzanti sul profilo organizzativo (scarsa adattabilità strutturale) • Costi di gestione penalizzanti sul profilo operativo (inefficienza operativa)

  21. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (3/5) • Tipologia di crisi: patrimoniale • Investimenti temporale (tra breve e medio/lungo termine) • Composizione degli investimenti squilibrata sul piano • Entità degli investimenti sbilanciata in funzione della attività svolta (investimenti in eccesso) • Mezzi propri • Patrimonio netto insufficiente all’evoluzione della impresa (carenza di fonti interne) • Patrimonio netto insufficiente allo svolgimento dell’attività caratteristica (carenza di fonti interne)

  22. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (4/5) • Tipologia di crisi: finanziaria • Indebitamento • Entità dei debiti sbilanciata in funzione dell’attività svolta (impegni in eccesso) • Debiti finanziari sproporzionati rispetto agli altri debiti (eccessivo ricorso al credito) • Liquidità • Squilibrio permanente tra entrate ed uscite monetarie (tensione finanziaria duratura) • Cash flow in declino (scompenso tra reddito prodotto e scelte gestionali)

  23. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (5/5) • Tipologie di crisi: esterne all’impresa (molto difficoltoso intervenire) • Crisi del sistema economico • Crisi del settore di appartenenza • Profondi mutamenti tecnologici e/o di mercati • Nuovi assetti della concorrenza • Cambiamenti strutturali nei clienti e/o fornitori • Diminuzione strutturale dei prezzi • Inaccessibilità o inaridimento delle materie prime • Aumento strutturale del costo delle materie prime

  24. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (1/5) • Disfunzioni organizzative • Modello organizzativo verticale-piramidale • Modello organizzativo gerarchico-funzionale • Organizzazione accentrata • Organizzazione piatta (“a pettine”) • Organizzazione non o poco formalizzata • Organizzazione con nessuna o limitata delega

  25. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (2/5) • Disfunzioni produttive • Bassa produttività • Elevata inefficienza • Cali e sprechi di produzione • Difettosità di prodotti e di servizi • Numerosi resi dai clienti • Numerosi reclami ai fornitori

  26. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (3/5) • Disfunzioni commerciali • Nessun o scarso servizio pre-vendita • Incidenza di consegne non conformi • Incidenza di consegne non puntuali • Non attenzione alle esigenze espresse del cliente • Non attenzione alle esigenze inespresse del cliente • Nessun o scarso servizio post-vendita

  27. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (4/5) • Disfunzioni amministrativo-finanziarie • Tardiva registrazione dei dati contabili • Tenuta non corretta dei libri obbligatori • Assenza o inadeguatezza della contabilita’ analitica • Insufficiente controllo dei crediti verso clienti • Nessuna analisi per investimenti in capitale fisso • Contabilità di magazzino poco attendibile • Squilibrio non permanente tra entrate ed uscite monetarie • Autofinanziamento esiguo o insufficiente • Cash flow operativo inadeguato o irregolare

  28. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (5/5) • Tipologie di difficoltà: esterne all’impresa • Ciclo sfavorevole del sistema economico • Ciclo sfavorevole del settore di appartenenza • Innovazioni tecnologiche e/o di mercati • Nuove preferenze nei clienti e/o fornitori • Diminuzione temporanea dei prezzi • Inaccessibilità transitoria delle materie prime • Aumento temporaneo del costo delle materie prime

  29. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (1/3) • Impresa in espansione (iniziativa da adeguare) • L’impresa in fase di crescita dovrebbe dimostrare di • possedere le capacità di adeguamento della propria • struttura ai programmi di espansione: • modello organizzativo per tipo di mercati/prodotti • organizzazione decentrata, formalizzata e con delega • ampliamento della gamma di prodotti • assicurazione della qualità

  30. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (2/3) • Impresa matura (iniziativa da sostenere) • L’impresa presente da molti anni sul mercato che • attraversa un periodo di appannamento dovrebbe • dimostrare di possedere la capacità di innovazione: • modello organizzativo per processi/progetti • organizzazione decentrata, formalizzata e con delega • innovatività produttiva e commerciale • assicurazione della qualità

  31. La ristrutturazione aziendale Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (3/3) • Impresa in flessione (iniziativa da rilanciare) • L’impresa che non riesce più ad essere “al passo con i • tempi” registrando un consistente calo di quote di • mercato dovrebbe dimostrare di possedere le capacità per • un deciso “risveglio”: • modello organizzativo per modalità di produzione • organizzazione decentrata, formalizzata e con delega • miglioramento della produttività • recupero dell’efficienza operativa • assicurazione della qualità

  32. Il piano d’impresa e la sua valutazione • Il mercato: offerta, domanda e ambiente competitivo • Attività e caratteristiche distintive del prodotto/servizio • Punti di forza e posizionamento dell’impresa • Obiettivi e strategie del piano • Conti economico-finanziari previsionali • Valutazione strategica: fattori qualificanti • Valutazione operativa: fattori da evidenziare

  33. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti societari (1/2) • Verifica della forma giuridica • Mantenimento o trasformazione della forma precedente • Variazioni del modello di amministrazione/controllo • Verifica delle entità aziendali • Conservazione della società operativa • Creazione e attivazione di nuove società • Verifica della compagine manageriale • Conferma o “rimpasto” del vertice aziendale

  34. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti societari (2/2) • Verifica dell’assetto proprietario • Persistenza delle quote sociali in essere • Modifica delle quote sociali senza nuovi soci • Ingresso di nuovi soci

  35. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti gestionali • Verifica degli investimenti programmati • Natura, entità, dettaglio e modalità • Composizione dell’attivo fisso e del passivo non finanziario • Verifica delle potenzialità dell’impresa • Coerenza tra mezzi/risorse e strategie/obiettivi • Stima dei valori intangibili (capitale relazionale, strutturale e umano) • Documentazione delle ipotesi e asserzioni

  36. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (1/7) • Verifica di redditività • NPV -Net Present Value (o anche VAN - valore attuale netto) • Dove: • FCOt = flusso di cassa operativo di ciascun anno (da 1 a n) • wacc (weighted average cost of capital) = costo medio ponderato del capitale • n = anni di durata del programma • CI = investimento per il programma NPV = ∑ [FCOt /(1 + wacc)] - CI n t t=1 • Il NPV è dato dalla differenza tra: • valore attuale dei flussi di cassa futuri • cifra dell’investimento iniziale • Se è di segno positivo, il programma è conveniente perché in grado di • generare valore per l’impresa

  37. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (2/7) • Verifica di redditività • Pay-Back Period • Dove: • CI = Investimento per il programma • CFC =Cash Flow cumulati CI/(CFC/MESI) Indica il tempo necessario per rientrare dall’investimento richiesto dal programma e viene espresso in anni dalla sua data di avvio

  38. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (3/7) • Verifica di sostenibilità finanziaria • DSCR(Debt Service Cover Ratio) • Dove: • FCOt = flusso di cassa operativo all’esercizio t-esimo • DFt = quota capitale del debito finanziario da rimborsare all’esercizio t-esimo • IFt = quota interessi da corrispondere all’esercizio t-esimo FTOt/(DFt+IFt) Il DSCR serve per accertare la capacità di rimborso del debito finanziario (quota capitale + interessi) riferita ad un determinato esercizio durante la vigenza del prestito legato al programma

  39. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (4/7) • Verifica di sostenibilità finanziaria • LLCR(Loan Life Cover Ratio) • Dove: • FCOt = flusso di cassa operativo all’esercizio t-esimo • wacc (weighted average cost of capital) = Costo medio ponderato del capitale • s = anno di valutazione • s+n = ultimo anno di scadenza del debito finanziario • R = riserva di liquidità accumulata • DOt= debito finanziario residuo ∑ [FCOt /(1 + wacc)] + R s+n t t=s DOt Il LLCR calcola la capacità di rimborso del debito finanziario (quota capitale + interessi) sino alla scadenza del prestito legato al programma

  40. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (5/7) • Verifica del valore dell’impresa • Valore economico dopo la ristrutturazione • Valore di recupero in caso di liquidazione La ristrutturazione viene avviata se il previsto valore economico dell’impresa ristrutturata, al netto dei rispettivi costi, è maggiore al suo valore di liquidazione

  41. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (6/7) • Rinegoziazione del debito • Se l’impresa è in condizione di rimborsare il debito (finanziario e non) a breve termine e di effettuare gli investimenti per il programma di ristrutturazione, essa prosegue l’attività; se non lo è • è costretta a chiedere la rinegoziazione del debito, che può prevedere: • posticipazione delle scadenze • esonero di parte degli interessi o parte di debiti • riconoscimento di priorità ad alcuni creditori • “datio in solutum”(trasferimento proprietà di un bene) • conversione di debiti in capitale di rischio • scambio di vecchie obbligazioni con nuove obbligazioni

  42. La ristrutturazione aziendale Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (7/7) • Rinegoziazione del debito (continua) • In caso di presenza di molti piccoli creditori con esposizioni di entità minore, possono ipotizzarsi le seguenti soluzioni: • imposizione di un elevato quorum per l’approvazione • divieto di avviare azioni esecutive singole • offerta ai creditori favorevoli di una “seniority” ovvero di una vita residua inferiore del credito • offerta di uno stralcio del credito minore

  43. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: benefici • Le imprese possono ricavare tre importanti vantaggi dal • ricorso al debito finanziario: • beneficio fiscale: che origina dalla deducibilità degli oneri finanziari • disciplina del management: nelle politiche di investimento • minimizzazione dei costiper le informazioni: da fornire in caso di emissione di strumenti finanziari

  44. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: costi (1/2) • Costi di crisi finanziaria possono essere: • Diretti: spese legali/amministrative per gestire la crisi (ristrutturazione, procedura concorsuale) • Indiretti: per effetto della crisi (riduzione delle vendite, allontanamento dei fornitori, perdita delle risorse umane migliori) • I costi di crisi finanziaria (indicati con CFD) vanno associati alla probabilità che il dissesto finanziario si verifichi (indicata con π): π x CFD

  45. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: costi (2/2) • Costi di conflitti di interessi • Si tratta di conflitti che possono crearsi, in situazioni di difficoltà finanziarie, tra responsabili aziendali e creditori • Ad esempio, da parte dei responsabili aziendali: • stimolo ad intraprendere progetti ad elevato rischio • rinuncia ad investire in nuove attività • tendenza a distribuire dividendi o a dismettere/monetizzare alcuni “assets” • Ciò con l’intenzione di anteporre i propri interessi a pregiudizio di quelli dei creditori

  46. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: benefici e costi Ne deriva che il mix ottimale tra debito finanziario (debt) e capitale proprio (equity) – che denota la struttura finanziaria più adeguata – viene a trovarsi nel punto in cui il “peso” del debito finanziario sulle fonti di copertura (DF/(DF + E) genera il WACC (costo medio ponderato del capitale) minimo WACC = [DF/(DF + E) x kD x (1 – Tc)] + [E/(DF + E) x kE] dove: kE = rE (costo del capitale proprio) = = r0 + [(r0 - rD) x (1 – Tc) x DF/E] dove: r0 = costo del capitale proprio senza debito DF/E = quoziente debito finanziario/capitale proprio (leverage)

  47. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (1/11) • Mezzanine financing(debito subordinato) • Strumento che si colloca in posizione intermedia tra capitale di debito e capitale proprio in termini di rischio e rendimento • Ciò significa che il debito mezzanino è subordinato (postergato) al debito senior all’atto del rimborso delle quote capitale • Si compone di 2 elementi: • debito subordinato (vero e proprio prestito ad un tasso fisso o indicizzato) • benefici specifici ad esempio, per incremento del valore di mercato del capitale proprio dell’impresa

  48. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (2/11) Mezzanine financing(continua) Il debito mezzanino viene rimborsato dopo che tutte le quote capitale del debito senior sono state estinte e, durante la sua vigenza, richiede solo il pagamento delle quote interessi; in caso di liquidazione dell’impresa debitrice, il creditore del debito mezzanino sarà soddisfatto in modo residuale Come per qualsiasi altro debito, per il mezzanino viene concessa garanzia reale sugli assets dell’impresa Tasso di interesse al di sopra del 0,25%-0,40% sul costo della raccolta e utile in conto capitale per il beneficio concordato

  49. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (3/11) • Mezzanine financing(continua) • Generalmente il rendimento complessivo per il creditore si colloca tra il 10% e il 15% del valore del prestito e il termine di scadenza è superiore a quello medio per il debito senior e spesso va da 5 a 12 anni • La flessibilità dello strumento, progettato “ad hoc”, permette all’impresa di ottenere i seguenti benefici: • diversificare le fonti di finanziamento i termini di gamma, costo e durata • programmare i cash flow futuri per un doppio livello di debito (senior e mezzanine) • acquisire imprese o attività aziendali con fonti di copertura più adattabili alla fattispecie

  50. La ristrutturazione aziendale Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (4/11) • Merger & Acquisition (continua) • In generale, le motivazioni alla base di una fusione o acquisizione sono: • strategie di crescita esterna • riorganizzazione dell’impresa • disfarsi di alcune aree di business • modificare la natura giuridica dell’impresa • razionalizzazione della compagine sociale • coinvolgimento di nuovi investitori, ecc. Il pagamento di un’acquisizione può avvenire: • contante a titolo definitivo o differito nel tempo • con cambio di azioni (offerta di un dato numero di proprie azioni contro acquisto di una azione della impresa acquisita)

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