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Gli argomenti di oggi

I Parte L’evoluzione della normativa sugli enti locali Un primo esame del TUEL d.lgs 18 agosto del 2000, n. 267. II Parte L’attuazione della riforma costituzionale del Titolo V L’indagine conoscitiva della Commissione Affari costituzinali dle Senato. Gli argomenti di oggi.

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Presentation Transcript


  1. I Parte L’evoluzione della normativa sugli enti locali Un primo esame del TUEL d.lgs 18 agosto del 2000, n. 267 II Parte L’attuazione della riforma costituzionale del Titolo V L’indagine conoscitiva della Commissione Affari costituzinali dle Senato Gli argomenti di oggi n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  2. L’evoluzione dei comuni: dalle origini fino al testo unico sugli enti locali n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  3. I Comuni italiani fino alla legge n. 2248 del 1865 • La nascita della borghesia mercantile • L’avvento delle Signorie • L’esperienza rivoluzionaria francese e la legislazione napoleonica • Lo Statuto albertino • Disegno di legge di Cavour (1858) • Legge Rattazzi (n. 3702 del 23 ottobre 1859) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  4. I Comuni italiani fino alla legge n. 148 del 1915 • Istituzione della Commissione straordinaria e temporanea di legislazione (1860) • Progetti di Farini e Minghetti (1861) • Legge n. 2248 del 20 marzo 1865, all. A (prima legge comunale e provinciale) - Ricasoli • Legge n. 5865 del 30 dicembre 1888 (nuova unificazione amministrativa un po’ più democratica) - Crispi • Legge n. 103 del 29 marzo 1903 municipalizzazione dei servizi di pubblico interesse - Giolitti • Legge n. 148 del 4 febbraio 1915 (ultima legge dello Stato liberale in materia) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  5. Il periodo fascista • Le concezioni liberal-autoritaria e liberal- individualista • RDL n. 1949 del 28 ottobre 1925, istitutiva del Governatorato di Roma • Legge n. 237 del 4 febbraio 1926 introduce la riforma podestarile: nei c < 5.000 tutto al podestà • RDL n. 1910 del 3 settembre 1926 estende la riforma podestarile • RDL n. 1953 del 17 agosto 1928, statalizzazione dei Segretari comunali • Testo unico della legge comunale e provinciale (RD n. 383 del 3 marzo 1934): i dipendenti anche di alto livello hanno solo funzioni esecutive n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  6. Le autonomie nella Costituzione del 1948 • Nella Carta del 1948 trovano accoglimento istanze pluralistiche ed autonomistiche • Articolo 5 unità e indivisibilità della Repubblica, riconoscimento e promozione delle autonomie locali • Ripartizione del territorio della Repubblica (art. 114 C.) in regioni, province e comuni • R, P e C sono enti autonomi nell’ambito dei principi generali fissati da leggi generali della Repubblica, che ne determinano le funzioni n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  7. Le autonomienella Costituzione del 1948 • Vi erano in C alcune norme che contrastavano alle aperture degli articoli 5 e 128: • Art. 129 qualificava P e C come circoscrizioni di decentramento statale e regionale • Art. 130 disposizioni in materia di controlli • Art. 133 mutamento delle circoscrizioni provinciali e istituzioni di nuove provincie n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  8. La riforma degli enti locali del 1990 • I prodromi nella Carta Europea dell’Autonomia locale firmata a Strasburgo il 15 ottobre 1985 (recepita in Italia con l. n. 439 del 1989) • Autonomia locale è il diritto e la capacità effettiva, per le collettività locali, di regolamentare ed amministrare nell’ambito della legge, sotto la loro responsabilità, e a favore delle popolazioni, una parte importante di affari pubblici n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  9. I punti salienti della riforma del 1990 • Riconoscimento a C e P della autonomia statutaria e della potestà regolamentare • Partecipazione popolare con forme di referendum (consultivo) • Pubblicità degli atti e diritto di accesso agli atti amministrativi • Azione popolare di fronte al GA • Difensore civico n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  10. I punti salienti della riforma del 1990 • Incentivazione alla fusione dei comuni, anche attraverso l’unione di comuni • Previsione del Municipio e del pro-sindaco • Aree metropolitane • Modalità di gestione dei servizi pubblici locali anche attraverso aziende speciali, istituzioni, spa, srl • Sviluppo delle forme di associazione e collaborazione tra Comuni (Convenzioni, consorzi, unioni, e accordi di programma) • Disciplina delle Comunità montane n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  11. I punti salienti della riforma del 1990 • Diverso riparto delle competenze tra gli organi istituzionali e burocratici del Comune • Nuovo ruolo dei segretari comunali • Istituzione della figura del Direttore generale (city manager) • Nuovo ruolo della dirigenza degli enti locali (possibilità di affidare incarichi per obiettivo anche all’esterno) • Abolizione del controllo di merito su atti comunali e provinciali n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  12. I punti salienti della riforma del 1990 • Nuovo termine per la durata della carica dei consiglieri comunali • Istituto della mozione di sfiducia costruttiva • Possibilità di revoca di singoli amministratori • Abolizione dei controlli di merito • Diminuzione degli atti soggetti a controllo preventivo di legittimità • Diversa composizione del comitato regionale di controllo per assicurarne professionalità ed indipendenza n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  13. La legge n. 81 del 1993 • Revisione dei sistemi elettorali relativi all’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia per rendere più semplice la formazione degli esecutivi e rendere stabili gli organi di governo locale n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  14. La legge n. 81 del 1993 • P e C con popolazione > 15.000 ab. – elezione diretta dei presidenti delle province e sindaci con sistema a doppio turno • C con popolazione < 15.000 ab. – elezione dei sindaci con sistema a turno unico • La candidatura a sindaco e presidente della provincia sono collegati all’elezione dei rispettivi consigli • Maggiore separazione tra esecutivo e consiglio • Poteri di nomina e revoca a sindaci e presidenti degli assessori, dei dirigenti e dei rappresentanti di P e C in enti, aziende e istituzioni • Modifiche apportate dalla legge n. 120 del 1999 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  15. Le riforme Bassanini • Legge n. 59 del 1997 • Legge n. 127 del 1997 (amplia i criteri del conferimento di funzioni agli ee.ll.) • Legge n. 191 del 1998 • Legge n. 50 del 1999 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  16. Le riforme Bassanini • Ambizioso progetto di decentramento di funzioni a Regioni ed enti locali • Meccanismi di conferimento: trasferimento, deleghe e attribuzioni • Criterio di attribuzione sostanziale e formale territoriale n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  17. I principi del conferimento • Sussidiarietà • Completezza • Efficienza ed economicità • Cooperazione fra S, R ed ee.ll. • Responsabilità ed unicità dell’amministrazione • Omogeneità • Adeguatezza • Differenziazione • Copertura finanziaria • Autonomia organizzativa e regolamentare n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  18. La legge n. 265 del 1999 • Riassetto organico degli enti locali dopo gli interventi della Bassanini • Potestà statutaria più ampia di quella conferita con la l. 142/90: la legge impone un contenuto minimo • Dagli statuti dipende la definizione di caratteri fondamentali degli enti: attribuzioni degli organi, forme di garanzia, partecipazione delle minoranze, ordinamento uffici e servizi pubblici, forme di collaborazione fra C e P, modalità della partecipazione popolare, accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  19. La legge n. 265 del 1999 • Rafforzamento della potestà regolamentare • Il principio di sussidiarietà entra direttamente nella disciplina delle autonomie locali • Valorizzazione delle forme di decentramento comunale • Accrescimento degli spazi di autodeterminazione delle fonti normative locali • Disposizioni in materia di status degli amministratori locali n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  20. Il testo unico degli Enti locali • L’art. 31 della 265 del 1999 contiene una delega al Governo per l’adozione di un testo unico di coordinamento delle disposizioni legislative vigenti in materia di ordinamento di C e P e delle loro forme associative • È stato così varato la cd. Legge Bianco, ovvero il d. lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  21. Il testo unico degli Enti locali • Si tratta di un testo unico, che non ha una valenza meramente ricognitivo, in quanto opera una novazione dei testi legislativi. n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  22. Il testo unico degli Enti locali • Competenza della fonte statutaria (art. 6, co. 2) • Potenziamento delle competenze dirigenziali (art. 107) • Riconduzione funzionale agli organi di governo (art. 107) • Approvazione della aliquote ICI da parte delle sole giunte (art. 42, co. 2) • Riconoscimento agli EE.LL. di una più ampia autonomia in merito alla regolamentazione delle selezioni del personale (art. 89) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  23. Il testo unico degli Enti locali • Esclusione controlli CORECO su delibere approvate dalle giunte in via d’urgenza relative a variazioni di bilancio da ratificare entro 60 giorni (art. 126) • Supervisione della giunta sulle deliberazioni adottate dagli organi consiliari (art. 127, co. 3) • Estensione agli eredi della responsabilità amministrativa dei dipendenti in caso di illecito arricchimento (art. 93, co. 4) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  24. Il testo unico degli Enti locali • Estensione dell’istituto della partecipazione popolare anche ai cittadini appartenenti all’UE e agli stranieri regolarizzati (art. 8, co. 5) • Codificazione nell’ordinamento degli enti locali della Spa a partecipazione minoritaria con forma specifica di gestione dei servizi pubblici locali (art. 113, lett. f) • Obbligo della presenza delle minoranze nelle comunità montane (art. 27, co. 2) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  25. La struttura del TUEL • Parte I - Ordinamento istituzionale • Parte II - Ordinamento finanziario e contabile • Parte III - Associazione degli Enti locali • Parte IV - Disposizioni transitorie e abrogazioni n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  26. Ordinamento istituzionale- parte I - n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  27. Disposizioni generali – Titolo I • Le norme di apertura del TUEL, riprendendo le disposizioni della l. 142/90, dettano norme di tipo programmatico ed organizzativo. • Il Titolo I prevede una serie di principi generali della materia (artt. 1-5), la disciplina dell’autonomia statutaria (art. 6) e regolamentare (art. 7) e la disciplina degli istituti di partecipazione popolare (art. 8-12) • Tali tematiche sono oggi fortemente incisi dalla L.C. 3 del 2001. Gli articoli da 3 a 7 risentono quindi di questa innovazione in senso più spiccatamente autonomistico che ne impone una nuova lettura n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  28. I soggetti – Titolo II • Ribaltamento dell’ordine dimensionale dei centri dimensionali in cui si riparte la Repubblica • I 5 capi si riferiscono a C, P, CM ed forme associative • L’art. 13 mette in risalto la centralità dei Comuni affermandone la competenza generale per tutte le funzioni amministrative riguardanti il territorio comunale • La generalità di queste funzioni indica che al comune spetta la tutela di tutti gli interessi della comunità stessa in quanto tale, che emergano dal corpo sociale nel variare delle sue vicende, mediante attività di amministrazione in senso sostanziale n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  29. Gli organi – Titolo III • Recepisce le disposizioni del Capo X della 142/90. Coordina la normativa in materia di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità degli organi dell’ente locale (l. 154/81), di sistema elettorale (l.81/93), nonché dello status degli amministratori locali (l.265/99) • In tale ambito, il TUEL svolge un ruolo di coordinamento delle disposizioni esistenti senza innovare n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  30. Organizzazione e personale – Titolo IV • Il titolo coordina l’intera normativa di settore relativa al personale dell’ente locale, integrandola con alcuni principi fondamentali contenuti della normativa generale in materia di rapporti di lavoro presso le PP.AA. • Il personale dipendente dagli enti locali è costituito da impiegati sottoposti a regime di diritto privato, il cui rapporto di lavoro è disciplinato dalla norme generali del Codice civile, dal D.lgs. 165 del 2001, dalle leggi di settore e dai contratti collettivi di lavoro, nonché dalle fonti normative locali (soprattutto regolamenti) n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  31. Organizzazione e personale – Titolo IV • La contrattazione collettiva (il CCNQ sottoscritto nell’agosto 2000 per il quadriennio contrattuale 2002-2005) ha individuato un comparto regioni e autonomie locali, nel quale i dipendenti delle autonomie locali sono disciplinati assieme a quelli delle regioni • Alla contrattazione nazionale a livello di comparto consegue poi una contrattazione decentrata locale, integrativa della prima, svolta a livello di singolo ente locale. • Il contratto individuale di ogni singolo lavoratore completa la disciplina, seppur con una regolamentazione sostanzialmente standardizzata n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  32. Organizzazione e personale – Titolo IV • La disciplina dei rapporti di lavoro alle dipendenze delle PP.AA. e l’organizzazione di queste ultime sono soggette ai principi di cui all’art. 97 C. • A seguito della riforma del titolo V, una rilettura dell’articolo 97 alla luce del nuovo art.117, secondo cui il 97 si riferisce solo alle amministrazioni statali. • Inoltre, salvo specifiche riserve legislative, la disciplina dei dipendenti degli ee.ll. sarebbe riservata allo Statuto e ai regolamenti. n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  33. Organizzazione e personale – Titolo IV • La figura del segretario comunale ha origini risalenti: questi funzionari erano già presenti nella legislazione preunitaria • La 142/90 manteneva lo status di funzionario statale e poi la 127/97 ha previsto l’istituzione dell’Albo • La legge 131 del 2003 ha sancito la sopravvivenza della categoria e la funzione del segretario quale garante della legittimità dell’azione amministrativa n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  34. Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V • L’erogazione dei servizi pubblici è vincolata a tre criteri fondamentali: efficacia, efficienza e distinzione tra scelte politiche e scelte gestionali • L’evoluzione della normativa dedicata alla gestione dei servizi pubblici locali è proseguita grazie alla l.448 del 2001, che ha ridisciplinato organicamente tutta la materia alla luce di significativi orientamenti giurisprudenziali. n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  35. Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V • L’art. 35 della l. 448/01ha introdotto una riforma i cui aspetti salienti sono: • L’introduzione del criterio della rilevanza industriale (ora economica) , quale strumento di discrimine tra i diversi servizi pubblici locali • La privatizzazione delle strutture preposte alla gestione dei servizi pubblici • Standard uniformi e costi trasparenti attraverso l’istituzione di una Autorità di settore • I contratti di servizio • Il divieto per gli enti locali di di cedere la proprietà delle reti e dei relativi impianti fissi se non alle società di capitali di cui gli stessi enti locali detengono la maggioranza incedibile n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  36. Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V • I servizi a rilevanza economica possono essere gestiti attraverso l’affidamento a società di capitali individuate attraverso gare ad evidenza pubblica, ma anche l’affidamento a società miste i cui soci privati siano scelti in base a gare ad evidenza pubblica, ovvero a società con capitale interamente pubblico su cui l’ente pubblico eserciti un controllo anaolgo alla gestione diretta n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  37. I controlli – Titolo VI • La politica dei controlli è sempre stata uno dei punti critici della definizione del sistema delle autonomie n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  38. Ordinamento finanziario e contabile • La parte II del TUEL prevede il coordinamento sistematico del complesso normativo concernente il sistema finanziario e contabile degli enti locali, che trova il suo referente nel d.lgs. 77 del 1995 e nelle disposizioni di principio della l. 142/90 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  39. Disposizioni generali - Titolo I • Il titolo I prevede l’insieme delle norme di principio in materia di finanza propria e derivata degli enti locali nonché in materia di contabilità. • Federalismo cooperativo e solidale n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  40. Programmazione e bilanci - Titolo II • Il principio della programmazione • I documenti della programmazione (la relazione previsionale e programmatica, il bilancio annuale di previsione, il bilancio pluriennale, il piano esecutivo di gestione e gli allegati al bilancio di previsione n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  41. Gestione del bilancio - Titolo III • Questa parte del TUEL pone particolare attenzione all’attività gestionale delle poste in bilancio, fissando con chiarezza le fasi logiche inerenti alla gestione dell’entrata e della spesa. • La realizzazione di ciascuna fase di gestione dell’entrata e della spesa è sottoposta all’esistenza di alcune condizioni indispensabili individuate dal legislatore • Il rispetto del dettato normativo comporta una corretta impostazione dell’attività amministrativa dal punto di vista giuridico e contabile, favorendo un processo di rilevazione degli aspetti finanziari e economico patrimoniali n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  42. Investimenti - Titolo IV • L’attenzione del TUEL è fondamentalmente rivolta alla programmazione delle attività di investimento con particolare riguardo alla ricaduta intermini di spesa corrente degli interventi, nonché alla disciplina delle fonti di finanziamento della spesa di investimento e della parte di questa connessa all’indebitamento al fine di fissare regole che contengono quantitativamente e qualitativamente l’esposizione debitoria degli enti locali n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  43. Tesoreria – Titolo V n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  44. Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione – Titolo VI • Qualsiasi gestione, implicando l’esercizio di un potere, deve culminare nella resa del conto a chi tale potere ha conferito. Attraverso il rendiconto è possibile dimostrare riassuntivamente il complesso delle operazioni della gestione ed i risultati realizzati • L’organo politico può così esercitare il controllo sull’operato dei responsabili dei servizi • Possibilità di effettuare confronti nel tempo • Il rendiconto ha anche la funzione di attivare la partecipazione e il controllo popolare attraverso la divulgazione dei suoi contenuti n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  45. Revisione economico-finanziario - Titolo VII • La revisione economico-finanziaria è funzionale al conseguimento di una maggiore efficienza, economicità ed efficacia dell’ente attraverso la creazione di una struttura amministrativa appositamente dotata degli strumenti operativi funzionali ad un sistema di controllo flessibile n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  46. Enti locali deficitari o dissestati - Titolo VIII • Il TUEL ordina e razionalizza le disposizioni elaborate nel corso degli anni per provvedere alle crisi finanziarie dell’ente locale • Il TUEL, in particolare, ricomprende in un’unica sede sia le disposizioni che riguardano gli enti locali strutturalmente deficitari e che sono quindi rivolte a prevenire lo stato di dissesto finanziario, sia le disposizioni che riguardano le conseguenze dello stato di dissesto n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  47. Associazioni degli Enti locali • Hanno lo scopo precipuo di riunire gli enti omologhi disseminati sul territorio nazionale per raccogliere esperienze ed esigenze • ANCI, UPI, UNCEM, AICCRE, CISPEL n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  48. Disposizioni transitorie e abrogazioni • Parte di chiusura del TUEL, costituisce uno dei passaggi più delicati del complesso di tutte le disposizioni in esso contenute. • E’ volto a dettare le regole per l’inserimento del nuovo dettato normativo nel contesto ordinamentale precedente n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  49. La riforma del Titolo V della Costituzione e la normativa di attuazione per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

  50. L’attuazione legislativa della riforma costituzionale • La legge n. 131 del 2003 (cd. Legge La Loggia) recante “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla L.C. 3/2001” • E’ una legge cornice che rinvia a decreti legislativi di attuazione volti a rivedere le disposizioni delle leggi statali riguardanti gli enti locali rientranti negli ambiti di legislazione esclusiva dello Stato, al fine di adeguarle alla L.C. 3/2001 n. de salvo per AC6 LA - CF7 CAM2

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