1 / 50

Matematica e statistica Versione didascalica: parte 1

Matematica e statistica Versione didascalica: parte 1. Sito web del corso http://www.labmat.it/didattica Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Universit à di Trieste e-mail: inverniz@units.it. 2. Derivata e integrale. 2.1. Il problema delle tangenti.

sondra
Download Presentation

Matematica e statistica Versione didascalica: parte 1

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Matematica e statisticaVersione didascalica: parte 1 • Sito web del corso • http://www.labmat.it/didattica • Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di Trieste • e-mail: inverniz@units.it

  2. 2. Derivata e integrale

  3. 2.1. Il problema delle tangenti La retta tangente al grafico di una funzione f in un punto • è una retta che passa per P, e che assumeremo non verticale • (ossia non parallela all’asse y) • ha quindi equazione (retta per un punto, in rosso le variabili)) dove il numero aè la pendenza. La pendenza a della retta tangente al grafico di una funzione f in un punto (x, y) è la derivata della funzione f nel punto x (la ascissa del punto di tangenza). Ma: Cosa è la retta tangente al grafico di una funzione f in un punto?

  4. 2.2. La derivata in un punto Il “conteggio delle intersezioni” non identifica la retta tangente (delle rette che passano per il punto indicato la tangente è l’unica che ha infinite intersezioni con la curva)

  5. (continua) A proposito dell’espressione “due punti coincidenti”: Due euro Due euro coicidenti

  6. L’idea dello zoom Visione microscopica: (si leggano bene le coordinate, finestra larga 0.002, alta 0.00006): la curva blu “si confonde graficamente” con la retta rossa.

  7. Intuitivamente: la retta tangente al grafico di una funzionef in un suo punto P è quella retta che, in una visione microscopica centrata nel punto P, è praticamente indistinguibile dal grafico della funzione.

  8. Simbologia per la derivata • Notazione di Lagrange: la derivata della funzione y = f (x) • nel punto x si indica con [si legge: “effe-primo-di-ics”] • Notazione di Leibniz: la derivata della funzione y = f (x) nel punto x si indica con [si legge: “di-ipsilon-su-di-ics”] • La notazione di Leibniz è preferibile quando la funzione non ha • un nome, ma è indicata solo da una formula, per esempio:

  9. Calcolo numerico della derivata Formula dei tre punti (o della differenza centrale) • Valori tipici per il passo: h = 0.01, h = 0.001 • In termini multiscala: il sistema ha una scala macroscopica in cui la grandezza caratteristica ha dimensione  1, ed una scala microscopica (dove la curva si confonde con la retta tangente) in cui le dimensioni tipiche hanno un ordine di grandezza inferiore, come h = 0.01, h = 0.001. Una ulteriore analoga diminuizione degli ordini di grandezza porta a dimensioni fisiche non valutabili, per cui ad esempio h²  0.

  10. Rappresentazione grafica della formula dei tre punti

  11. Il quoziente di Newton • Se è possibile calcolare f sia nei tre punti x, x+h ed x-h si usa l’approssimazione dei tre punti: • Se interessa o è possibile calcolare f solonei due punti x, ed x+h (con h > 0) si usa il quoziente di Newton destro • Se interessa o è possibile calcolare f solonei due punti x-h, ed x (con h > 0) si usa il quoziente di Newton sinistro

  12. La derivata come rate of change, I • Una grandezza X varia nel tempo t secondo una legge X = X(t). • All’istante to la grandezza vale Xo . • L’unità di tempo è così piccola che la grandezza ha solo variazioni • “microscopiche” in un’unità di tempo. • Quindi essendo interessati al futuro useremo il quoziente di Newton • (destro) La derivata X’(to) è una stima di quanto cresce in assoluto la grandezza X in una (brevissima!) unità di tempo a partire dall’istanteto, ed è per definizione la velocità di crescita(istantanea) all’istante to

  13. La derivata come rate of change, II • Una grandezza X varia nel tempo t secondo una legge X = X(t). • All’istante to la grandezza vale Xo . • Nell’unità di tempo la grandezza ha variazioni macroscopiche • Però in un intervallo di h [unità di tempo] << 1 la grandezza ha solo • variazioni “microscopiche” • Quoziente di Newton (destro): • Il prodotto hX’(to) è una stima di quanto cresce in assoluto la grandezza X in h unità di tempo (un tempo brevissimo) a partire dall’istante to. • La derivata X’(to) = hX’(to) / hè una stima di quanto crescerebbein assoluto la grandezza X in 1 unità di tempo (un tempo lungo) se la velocità fosse sempre la stessa per tutta la (lunga) unità di tempo.

  14. Il grafico del ROC / NYSE usa in ascissa come unità di misura • del tempo 1 = 1 anno, e tipicamente come passo 6 o 10 gg, ossia • h = 0.016 [anni] oppure = 0.027 [anni]. • In ordinata “1 Year Rate of Return”, ossia quanto renderebbe un • capitale se la velocità di crescita fosse sempre la stessa per tutto • l’anno uguale a quella rilevata alla data in ascissa

  15. Derivata e tassi, I • Il rapporto X’(to) /X(to) è una stima di quanto cresce in percentuale la grandezza X in un’unità di tempo (assunta breve) a partire dal tempo to, ed è detto tasso di crescita • Una popolazione ha nel 2001 tasso di natalità del 0.18% annuo: • All’annoto = 2001, ci sono X(to) = 42,136,500 individui. • X’(to) /X(to) = X’(to) / 42,136,500. = 0.18% = 0.18/100 = 0.018 • X’(to) = 42,136,500 × 0.018 = 758,457 individui/anno • All’anno to + 1 = 2002, sono stimati 42,136,500 + 758,457 = • 42,894,957 individui

  16. Derivata e tassi, II • Nelle applicazioni (assumendo sempre breve l’unità di tempo) il tasso di crescitaX’(to) /X(to) si valuta rapportando la variazione della granezza alla media aritmetica dei valori della grandezza all’inizio ed alla fine del periodo [to , to + 1] considerato

  17. 2.3. La derivata come funzione • Se il grafico di y = f (x) ha la tangente in ogni punto, • si dice che la funzione fè derivabile. • Se la funzione fè derivabile possiamo associare ad ogni ascissa x • (ammissibile) la pendenza della retta tangente • al grafico di f nel punto (x, f (x)), ossia la derivata f '(x). • Abbiamo una funzione f ' , detta la derivata (prima) di f

  18. 2.4. Derivata di alcune funzioni base • Calcoliamo la derivata di alcune funzioni di base • definite esplicitamente da una formula (lo zoo). • Se fosse necessario distinguere • la variabile x della funzione • dalla variabile della derivata, indicheremo • con xo l’ascissa in cui viene calcolata la derivata.

  19. 2.4.1. Derivata di

  20. 2.4.2. Derivata di f(x)=1/x

  21. 2.4.3 Derivata dell’esponenziale Funzione esponenziale di base a(a > 0, a  1):

  22. Derivata di

  23. Derivata di Numero di Nepero NAPIER John (1550-1617)

  24. L’esponenziale di base eè l’unica ad avere tangente nel punto (0, 1) inclinata di 45° (di equazione y = x + 1): vedasi lo zoom. Le altre due esponenziali raffigurate hanno base 2 e base 5

  25. Il grafico di y = exp(x) cresce così rapidamente da essere rappresentabile nel display con difficoltà: per rappresentarlo fino a x = 5 occorre una scala dimetrica con rapporto 1:10 fra le ordinate e le ascisse (cioé nella figura la unità di misura sull'asse delle ordinate è 1/10 dell'unità di misura sull'asse delle ascisse):

  26. 2.4.4. Derivata del seno Nel grafico il seno sin(x) e la sua derivata numerica ad h=.001 che differisce (in v.a.) da coseno al max di 1.510^(-7) In effetti si prova che:

  27. 2.4.5. Derivata del coseno Nel grafico il coseno cos(x) e la sua derivata numerica ad h=.001 che differisce (in v.a.) da -seno al massimo di 1.510^(-7) In effetti si prova che:

  28. Derivata del seno con x in gradi Se si misurano gli angoli in gradi il seno, la funzione sin(x in gradi), viene molto appiattita e la sua derivata diventa 0.0175633... cos(x in gradi) La misura in radianti rende =1 il coefficiente.

  29. Derivata del seno con x in giri Se si misurano gli angoli in giri il seno, la funzione sin(x in giri), viene compressa come una molla, e la sua derivata diventa 6.28319... cos(x in giri) La misura in radianti rende =1 il coefficiente.

  30. Perché e e perché π • La scelta di e = 2.71828... come base per gli esponenziali e • la scelta di π = 3.14159... come base per le funzioni circolari • consente di avere tutte semplificate le formule delle derivate con • valore =1 del coefficiente di proporzionalità

  31. 2.5. Regole di derivazione • Calcoliamo la derivata di funzioni costruite con operazioni “di • base” (addizione, moltiplicazione, ...) a partire da “ingredienti” • (addendi, fattori, ...) derivabili. • Se fosse necessario distinguere la variabile x della funzione dalla • variabile della derivata, indicheremo con xo l’ascissa in cui viene • calcolata la derivata.

  32. 2.5.1. Derivata della somma di due funzioni

  33. 2.5.2. Derivata del prodotto di due funzioni

  34. 2.5.3. Derivata della funzione composta • Nella funzione gcompostof agisce prima f e poi agisce g • La composizione non è commutativa • La composta della retta z = cy+d con la retta y = ax+b • è la retta z = c (ax + b ) + d = ca x + (cb + d) • Nel caso di due rette, la pendenza della composta • è il prodotto delle pendenze.

  35. Derivata della funzione composta

  36. Derivata di 1/q(x)

  37. 2.5.4. Derivata di p(x)/q(x)

  38. Tabella di derivazione, I

  39. 2.5.5. Derivata della funzione inversa

  40. La pendenza della retta rossa è = 1/(pendenza della retta blu)

  41. La funzione inversa: qui:

  42. È possibile dimostrare che qui lafunzione inversaè (nella variabile x):

  43. 2.5.6.a. Derivata del logaritmo

  44. Il grafico di y = ln(x)cresce cosi' lentamente da essere rappresentabile nel display con difficoltà: vediamone i valori fino a x = 100 in scala isometrica (rapporto 1:1 fra ordinate e ascisse): Lo stesso grafico in scala dimetrica (espandiamo le ordinate di un fattore 10):

  45. 2.5.6.b. Derivata delle potenze

  46. 2.5.6.c. Derivata degli esponenziali

  47. 2.5.6.d. Tangente e arcotangente

  48. Tabella di derivazione, II

  49. 2.6. Derivate di ordine superiore • Derivando... la derivata (prima) f '(x) di f (x) ... • La derivata di f '(x)è f "(x) , la derivata seconda di f (x) • La derivata di f "(x)è f "'(x) , la derivata terza di f (x) • La derivata di f "'(x)è f (4)(x) , la derivata quarta di f (x) • La derivata di f (4)(x)è f (5)(x) , la derivata quinta di f (x) • ..... • La derivata seconda di f (x) può essere approssimata usando • tre volte la formula dei tre punti:

More Related