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Territori e politiche pubbliche: il ruolo delle agenzie di sviluppo Fabio Terragni

Territori e politiche pubbliche: il ruolo delle agenzie di sviluppo Fabio Terragni Amministratore Delegato Milano Metropoli Presidente AIDA. Cosa sono le agenzie di sviluppo locale. Una definizione generale.

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Territori e politiche pubbliche: il ruolo delle agenzie di sviluppo Fabio Terragni

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Presentation Transcript


  1. Territori e politiche pubbliche: il ruolo delle agenzie di sviluppo Fabio Terragni Amministratore Delegato Milano Metropoli Presidente AIDA

  2. Cosa sono le agenzie di sviluppo locale Una definizione generale «Organizzazioni che, indipendentemente dalla forma giuridica adottata e dalla compagine sociale, abbiano per scopo istituzionale prevalente la promozione dello sviluppo di uno o più ambiti locali (di natura areale o reticolare, in contesti urbani o rurali, di estensione regionale o sub-regionale) relativamente ad una o più dimensioni tematiche (sviluppo economico, sociale, infrastrutturale e insediativo)»(statuto AIDA) I caratteri distintivi • Finalità e controllo pubblico, stile operativo imprenditoriale • Orientamento al progetto e al risultato • Funzioni di networking e facilitazione in contesti e progetti complessi • Approccio integrato e multisettoriale allo sviluppo territoriale • Interfaccia tra enti locali ed attori del territorio • Connettori di “reti corte” e “reti lunghe”

  3. L’esperienza di Milano Metropoli La storia I soci Milano Metropoli nasce il 25 febbraio 2005 grazie alla volontà di Provincia e Camera di Commercio di Milano dirilanciare l’esperienza di Agenzia Sviluppo Nord Milano ampliandone l’ambito operativo all’intera regione urbana milanese • Provincia di Milano • CCIAA Milano • Comuni • Sesto S. G. • Cinisello Balsamo • Cologno Monzese • Bresso • Finlombarda • Soggetti Privati • Falck • BCC • Edilmarelli • ABB • Marcegaglia • Centro Edilmarelli La missione • marketing territoriale • promozione di settori strategici • reindustrializzazione • progetti speciali • governance metropolitana

  4. L’associazione nazionale delle agenzie di sviluppo locale e marketing territoriale La storia Milano Metropoli ha promosso la nascita di AIDA, nata nel 2004, con lo scopo di favorire lo scambio di esperienze concrete, la condivisione dei problemi, la realizzazione di progetti e servizi comuni, l’interlocuzione con la politica e le istituzioni centrali.

  5. Le agenzie Associate • AGENZIA PER LO SVILUPPO PROVINCIA DI TRENTO • AGINTEC • AGRIGENTO SVILUPPO • ASK AGENZIA DI SVILUPPO CAGLIARI • ASSE AVELLINO SVILUPPO SOCIO ECONOMICO • ASSOT • BIC LAZIO • BIC SARDEGNA • CON.SVI.PO. • GAL ALTO OLTREPO • GAL ALTO BELLUNESE • INVESTIACATANIA • LANGHE MONFERRATO ROERO • MILANO METROPOLI AGENZIA DI SVILUPPO • MURGIA SVILUPPO • PROMO MODENA • REINDUSTRIA CREMA • RISORSE PER ROMA • SO.PR.I.P. PARMA E PIACENZA • SOCIETA’ DI SVILUPPO LOCALE SONDRIO • SVILUPPO BRIANZA • TESS COSTA DEL VESUVIO • TORINO INTERNAZIONALE • ZONA OVEST DI TORINO • CONSORZIO AREA ALTO MILANESE LUGLIO 2006

  6. Gli obiettivi • diffondere la pratica e la cultura dello sviluppo locale • rafforzare la cooperazione tra le Agenzie e nel più ampio sistema economico-istituzionale • contribuire alla formulazione delle politiche nazionali e regionali per lo sviluppo locale

  7. Interlocutori e Partner • centri di ricerca e istituti universitari • istituti di credito (Accordo con Banca Intesa) • singoli professionisti, esperti e studiosi • associazioni professionali e di categoria • parti sociali • autonomie funzionali • enti locali, governi regionali e governo nazionale • organismi dell’Unione Europea • reti nazionali e internazionali (AISLO, EURADA, etc)

  8. Territori e Sviluppo Locale: l’approccio delle Agenzie • Marketing Territoriale come promozione e comunicazione del sistema delle eccellenze locali • Sviluppo locale come messa a sistema e valorizzazione delle potenzialità del territorio I PRINCIPI • governance, consenso e partecipazione attiva degli attori locali • apertura e adattamento del sistema locale • integrazione di politiche • competitività territoriale

  9. Territori e Sviluppo Locale: l’approccio delle Agenzie La competitività territoriale come dotazione di asset di sistema • diversità economica • capitale umano qualificato • connettività (interna ed esterna) • visione strategica di lungo periodo • innovazione organizzativa e produttiva • qualità della vita e dell’ambiente • identità locale

  10. Territori e Sviluppo Locale: l’approccio delle Agenzie Il Metodo • identificare idee-guida e sviluppare processi di visioning • costruire coalizioni locali di sviluppo e reti di relazione con l’esterno • tradurre l’idea-guida in una strategia esplicita di sviluppo • sancire gli obiettivi fondamentali dello sviluppo • definire le priorità d’azione nel breve, medio e lungo periodo • individuare le risorse e le vocazioni specifiche su cui puntare • combinare risorse e opportunità secondo la cultura del progetto

  11. Territori e Sviluppo Locale: l’approccio delle Agenzie Il Metodo • posizionare il sistema locale nel quadro della cooperazione competizione territoriale globale • dotarsi di strutture organizzative flessibili ed efficaci per • coordinare e gestire interventi complessi e multiattoriali • valutare le performance del territorio • monitorare le opportunità d’azione

  12. Territori e Sviluppo Locale: l’approccio delle Agenzie Gli strumenti • Le agenzie di sviluppo sono esse stesse strumenti per l’attuazione di progetti di sviluppo promossi dalle istituzioni locali in accordo con soggetti privati e attori sociali • La pianificazione strategica come metodologia di co-progettazione dal basso • Il marketing territoriale come organizzazione sistematica della comunicazione interna ed esterna al sistema locale

  13. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE: LE CRITICITA’ Il Progetto Paese e le vocazioni dei territori • I sistemi produttivi locali di PMI non possono più supplire alla debolezza strutturale dell’economia e della rete infrastrutturale italiana e alla perdita di peso dei settori strategici e della grande impresa • Occorrono una nuova visione dello sviluppo del Paese e del suo ruolo nella competizione globale, una stagione di programmazione che sostenga selettivamente le vocazioni e le eccellenze dei territori, favorendo processi coerenti di specializzazione cumulativa e consolidamento delle economie locali

  14. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE: LE CRITICITA’ Il quadro istituzionale e il rapporto centro/periferia • il quadro istituzionale di riferimento delle politiche di sviluppo locale è incerto e in movimento costante da circa 20 anni • un assetto stabile, coerente ed equilibrato dei poteri delle diverse articolazioni dello stato sul territorio è necessario per favorire l’attività progettuale e programmatoria dei sistemi locali • le agenzie di sviluppo locale possono collaborare con le province per giocare un ruolo decisivo nella dialettica tra istanze dei territori e politiche top - down

  15. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE: LE CRITICITA’ Cultura del progetto e spesa pubblica • La riduzione delle risorse complessivamente disponibili, la riarticolazione degli Obiettivi definita dalla Unione Europea impongono scelte di maggiore selettività e orientamento strategico della spesa e un mutamento delle prassi amministrative delle Amministrazioni Locali e delle Regioni • Le agenzie di sviluppo intendono promuovere forme di gestione della spesa pubblica basate sulla cultura del progetto e della valutazione e procedure di selezione degli investimenti da sostenere basate su programmi nazionali e/o regionali con obiettivi chiari e aperti a raccogliere contributi progettuali dai territori

  16. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE: LE CRITICITA’ Le partnership pubblico-privato • Gli enti locali stanno assumendo crescenti responsabilità nella promozione economica dei territori e al tempo stesso vedono progressivamente erosa la loro capacità di intervento finanziario • Il partenariato pubblico-privato può rappresentare una via d’uscita da questa situazione: occorre affinare la cultura e la strumentazione giuridica e operativa necessarie per coinvolgere organicamente la finanza e l’imprenditoria nello sviluppo locale • Le politiche pubbliche dovrebbero funzionare come leve dell’investimento privato.

  17. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE: LE CRITICITA’ L’innovazione • La conoscenza e l’innovazione tecnologica costituiscono oggi il principale “asset” competitivo non solo per le imprese, ma anche per i sistemi territoriali. La letteratura scientifica ha riconosciuto che in diversi fenomeni “spontanei” di concentrazione spaziale delle imprese innovative (cluster e distretti tecnologici) hanno avuto un peso decisivo le dotazioni di beni pubblici istituzionali, le risorse territoriali e i milieaux sociali. • Sia nelle regioni più sviluppate dell’occidente, sia nei paesi emergenti, l’intervento pubblico può essere efficace e necessario per indurre, sostenere e governare processi di “clusterizzazione” e diffusione territoriale dell’innovazione.

  18. POLITICHE PUBBLICHE E SVILUPPO LOCALE I possibili ambiti di collaborazione tra province e agenzie Sostenere l’innovazione diffusa nelle economie locali e nei settori strategici • Comunicazione, ICT e audiovisuale nel Nord (in collaborazione con il governo) • Biotech, a partire dai progetti e dai network esistenti (BioMilano, Eurobiocluster Sud) • Energia e public utilities come strumenti di politica industriale locale • Design e industrie creative • Corridoio 5: gestire le ricadute sulle dinamiche territoriali locali

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