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Evangelium et Cultura 1989 ~ 2010

Evangelium et Cultura 1989 ~ 2010. Benvenuti.

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Evangelium et Cultura 1989 ~ 2010

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Presentation Transcript


  1. Evangelium et Cultura1989 ~ 2010 Benvenuti

  2. Il Progetto internazionale di ricerca Vangelo e Cultura promuove e sostiene, in un contesto di confronto interculturale, la lettura dei testi biblici in chiave comunicativa. La Dei Verbum, dopo aver ricordato che nella Sacra Scrittura è Dio che ha parlato, aggiunge che Dio ha parlato «alla maniera umana» (DV 12), e che «le parole di Dio… si sono fatte simili al parlare dell’uomo, come già il Verbo dell’Eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell’umana natura, si fece simile all’uomo» (DV 13).

  3. Centenario del PIB1909 ~ 2009Raccontare la storia del Pontificio Istituto Biblico significa in qualche modo ripercorrere le tappe attraverso le quali è passata l’esegesi biblica nell’ultimo secolo.

  4. Cento anni di storiaMaurice Gilbert, S.J. • 1885 – 1909 Preliminari della fondazione • 1909 – 1934 Sistemazione e prime decisioni • 1934 – 1968 La Bibbia trova finalmente il suo posto • 1968 – 1985 Sulla scia del Concilio • 1985 – 2009 L’ultimo quarto del primo secolo

  5. Raccontando la storia dell’Associazione Evangelium et Cultura, così come quella delle altre numerose esperienze bibliche che hanno sviluppato i Professori e gli ex-Alunni, si possono ripercorrere alcune delle tappe della storia dell’Istituto Biblico.

  6. Il Concilio Vaticano II,celebrato nel cuore del XX Secolo, determina come spartiacque la storia dell’Istituto in questi primi 100 anni.

  7. La prima parte della storia dell’Istituto si proietta, convergendo, • verso la preparazione e realizzazione del Concilio. • La seconda parte, "sulla scia del Concilio”, • protende verso l’attuazione degli obiettivi tracciati dal Concilio, • e, soprattutto, verso l’orizzonte di quella carta magna per l’esegesi biblica: • la Costituzione Dogmatica Dei Verbum del 1965.

  8. L’ Istituto raggiunge lasua piena maturità con l’arrivo di quella primavera ecclesiale che è il Concilio Vaticano II. L’Associazione Evangelium et Cultura è il frutto dell’impegno di uno dei professori dell’Istituto Biblico, il P. Friztleo Lentzen-Deis, S.J., che maturò quel progetto nei lunghi anni d’insegnamento e di ricerca.

  9. Nel 1989, P. Fritzleo Lentzen-Deis (1928-1993), con l’appoggio della sua famiglia, fonda l'Associazione Evangelium et Cultura, che ha la finalità di promuovere la ricerca esegetica interculturale e pragmatica, sostenere la pubblicazione di contributi metodologici e, soprattutto, iniziare l'elaborazione di un commentario biblico destinato agli operatori della nuova evangelizzazione, con la pragmatica come orizzonte ermeneutico del testo.

  10. Aveva conseguito la sua Licenza nell’Istituto tra il 1962 e il 1964, con piena partecipazione nell’ambiente del Concilio attraverso la partecipazione dell’Istituto nella stesura della Costituzione Dogmatica Dei Verbum. • Ottenne il Dottorato in “Re Biblica” nel 1969, con una tesi sul genere letterario del racconto del battessimo di Gesù. • Professore di Nuovo Testamento e Giudaismo presso la Hochschule St. Georgen di Francoforte e, a partire del 1970, nell’Istituto Biblico di Roma e di Gerusalemme. • La sua attività come moderatore o relatore di numerose tesi di dottorato, fu molto apprezzata.

  11. Dal punto di vista della metodologia esegetica, P. Lentzen-Deis sviluppa, in sintonia con le tappe storiche dell’Istituto, un approccio che matura, in successione, intorno a tre nuclei epistemologici, ai quali dedica di volta in volta il suo sforzo come ricercatore e professore.

  12. “Andiamo al testo…” • Il primo periodo si concentra nella dimensione letteraria e redazionale del testo biblico, con speciale enfasi nel genere letterario, permettendo di bilanciare le derive storicistiche nell’applicazione del metodo storico-critico.

  13. “Il testo come incontro tra culture…” • Il secondo periodo, tra gli anni settanta e ottanta, insiste nella necessaria contestualizzazione interculturale del compito esegetico, come orizzonte nel quale realizzare la lettura del testo, intesa come dialogo tra due culture, quella del lettore modello del testo e quella del lettore d’oggi.

  14. “Dal ‘cosa vuol dire ciò’, al ‘cosa si vuol dire con ciò’…” 3. Il terzo periodo apre l’orizzonte testuale alla dimensione comunicativa che, partendo dalla valenza pragmatica di ogni atto linguistico e di ogni testo, sollecita la risposta e l’azione dei lettori.

  15. Sintattica →Semantica → PragmaticaLa concezione modulare La divisione tripartita di Morris (1938) è il punto di partenza per una riflessione sulla pragmatica come il settore della scienza della comunicazione che si concentra sui segni linguistici come espressione dell’agire e che studia le azioni poste mediante il linguaggio. Nella visione tripartita della scienza dei sistemi segnici la pragmatica viene dopo la sintattica e la semantica.

  16. Il tutto confluirà poi in quella sintesi dinamica che caratterizzerà le ultime tesi che modererà all’Istituto e nel Commentario di Marco, che apparirà postumo nel 1994.

  17. È stato uno dei primi passi della riflessione dopo P. Lentzen-Deis. La pragmatica non più come ambito, ma come parte integrante di ogni fase della ricerca. “La pragmatica è una dimensione della semiotica… e ha a che fare con la totalità della semiosi… La sintattica e la semantica quando si trovano in splendido isolamento, diventano… discipline perverse” (U. Eco). La pragmatica come prospettiva

  18. La buona riuscita di una comunicazione dipende spesso dalla strategia messa in atto nell’atto di comunicare. U. Eco precisa: «Per organizzare la propria strategia testuale un autore… prevederà un Lettore Modello capace di cooperare all’attualizzazione testuale, come egli, l’autore, pensava, e di muoversi interpretativamente così come egli si è mosso generativamente... Dunque prevedere il proprio Lettore Modello non significa solo “sperare” che esista, significa anche muovere il testo in modo da costruirlo» (Lector in fabula). Si potrebbe così dire che l’autore di un’opera prefigura, anzi costruisce la propria strategia narrativa, il suo «lettore modello», eleggendolo come il suo interlocutore privilegiato, come colui che comprende ed esegue fedelmente le sue istruzioni. Un testo è altro un artifizio teso a questo scopo. Il lettore modello

  19. La Pragmatica è il settore della scienza della comunicazione che si concentra sui segni linguistici come espressione dell’agire e studia, pertanto, «le azioni» poste mediante il linguaggio. La teoria degli atti linguistici di Austin parte dalla distinzione tra atto locutorio, illocutorio e perlocutorio. A livello illocutorio, la classificazione più conosciuta e seguita è quella di Searle che distingue cinque possibili tipologie: ● rappresentativi o assertivi: si rappresenta lo stato delle cose (così come il locutore lo avverte), se ne asserisce in qualche modo la verità; ● espressivi: si esprime uno stato d’animo, un sentimento, un moto psicologico interno (rammarico, gratitudine, rallegramento, ecc.); ● commissivi: ci si impegna a realizzare un futuro stato di cose (con una promessa, una scommessa, un rifiuto, ecc.); ● direttivi: si chiede o si ordina all’interlocutore di fare - o non fare - determinate cose; ● dichiarativi: si produce un cambiamento dello stato di cose, si modifica la situazione in cui una persona vive (sposare, assolvere, condannare, ecc.) Gli atti linguistici

  20. Pragmatica e interculturalità In questi ultimi tempi il Progetto sta riflettendo sul rapporto tra Pragmatica e interculturalità. Un testo ha molte potenzialità e il lettore modello è la categoria letteraria nella quale si sedimentano le diverse potenzialità di un testo. La funzione del lettore modello consisterà, dunque, nell’incarnare la «verità» sedimentata nel testo e offrire così al lettore reale un’esigenza da tradurre in modalità concrete di esistenza.

  21. Pragmatica e analisi del testo biblico • Un metodo deve essere sempre proporzionato all'oggetto; una retta interpretazione deve trovare il punto privilegiato dal quale l’opera guarda e interpreta la realtà. Ora, per ciò che riguarda il testo biblico, questo punto di vista non consiste in una pura dimensione «estetica», e una corretta ermeneutica non può essere rinchiusa nel freezer della pura correttezza teorica, perché la Bibbia non cerca solo comprensione, ma obbedienza.Ogni opera prevede (e costruisce) il suo lettore ideale, ma in special modo la Bibbia che, nella «risposta-modello» dell’uomo, pone un elemento costitutivo dell’esperienza salvifica.

  22. Commentari, Studi Monografici, Dissertazioni

  23. Tra gli autori Lentzen-Deis, Grilli, Dormeyer, Mora Paz, Gillen, Dillmann, Sakr, Gatti, Huning, Fumagalli, Mora Rivera, van Tilborg, Stimpfle, Landgrave, Bloem, Kim, Langner, Peguero, Galindo, Ossom-Batsa, Maleparampil

  24. www.evangeliumetcultura.org L’Associazione Evangelium et Cultura ha portato avanti in questi anni numerosi contatti con istituzioni ed esperienze bibliche, con le quali può vantare fecondi rapporti di scambio e collaborazione. Da sottolineare quelli con il Celam, Febic, Diocesi di Belo Horizonte in Brasile, Fucla, ecc.

  25. Evangelium et Cultura1989 ~ 2010 Grazie

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