1 / 10

Progetto Autobiografie Linguistiche Cairoli

Progetto Autobiografie Linguistiche Cairoli. La classe Seconda linguistico 28 alunni 22 femmine e 6 maschi ; 6 alunni provengono da paesi stranieri (Romania, Kenya , Russia, Albania, Ungheria ). Il modulo si svolge in 10 ore; 6 ore di francese e 2 ore d’italiano . Le attività.

shel
Download Presentation

Progetto Autobiografie Linguistiche Cairoli

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Progetto Autobiografie Linguistiche Cairoli La classe Seconda linguistico 28 alunni 22 femmine e 6 maschi ; 6 alunni provengono da paesi stranieri (Romania, Kenya , Russia, Albania, Ungheria). Il modulo si svolge in 10 ore; 6 ore di francese e 2 ore d’italiano

  2. Le attività Realizzazione di un albero genealogico Interviste di un membro della famiglia che parla un’altra lingua o dialetto Kit de survie : glossario che permette di “sopravvivere” in una lingua/dialetto straniero Interviste su un giocattolo al quale si era particolarmente affezionato nell’infanzia. Scrivere un testo dove si personifica l’oggetto Visione del film Alemaya , analisi del film

  3. A. L’albero genealogico Fase dell’attività: 1. Ogni alunno ha presentato la propria famiglia in francese , raccontando un ricordo della propria infanzia legato alla lingua(canzoni, nomignoli, aneddoto ecc) 2. A partire di una scheda distribuita agli alunni , ognuno ha costruito il proprio albero genealogico Punti di forza 1. Gli alunni hanno mostrato una grande curiosità per il racconto dei compagni. Gli alunni nati all’estero sono stati molto valorizzati in quanto conoscevano per alcuni 6/7 lingue. 2. La costruzione dell’albero genealogico ha permesso agli alunni di indagare sui propri antenati scoprendo per alcuni di loro le proprie radici. 3. L’albero ha permesso di visualizzare anche la differenza culturale tra famiglie ristrette e famiglie allargate. Punti di debolezza Proponendo la realizzazione di un albero tradizionale basati su legami famigliari, è risultato problematico per gli alunni provenienti da famiglie monoparentali; sarebbe quindi più opportuno costruire alberi centrati sui legami linguistici

  4. B. Le Interviste Fasi del’attività 1. Brainstorming in classe per individuare le domande da porre all’intervistato, Ogni alunno individua la persona della sua famiglia da intervistare e realizza una registrazione. Punti di forza 1. L’alunno sviluppa le competenze per realizzare un’intervista dalla progettazione alla realizzazione 2. Valorizza la lingua e la cultura della propria famiglia Punti di debolezza 1. Alcune interviste realizzate nella lingua madre dell’intervistato non sono state tradotte 2. Non sempre gli alunni sono riusciti ad fare emergere il vissuto degli intervistati

  5. C. Il giocattolo dell’infanzia Fasi del’attività 1. Si è chiesto agli alunni di identificare un giocatolo che è stato importante nella propria infanzia 2. In un primo tempo hanno raccontato in francese davanti ad un microfono perché era importante In italiano hanno scritto una storia personificando l’oggetto Punto di forza 1. Si è scelto di descrivere un giocatolo per evitare un coinvolgimento troppo personale e perché è sempre difficile denudarsi davanti ai compagni particolarmente a quest’età In generale gli alunni sono riusciti a parlare di loro attraverso il giocattolo Punto di debolezza L’aspetto tecnico , a volte, è risultato difficoltoso

  6. XHAFA Babi Sono una semplice foto, però valevo molto e venivo trattata quasi come un giocattolo e come tutti i giocattoli avevo un nome. Lei mi chiamava "Babi" che in albanese vuol dire "papà". Uarda aveva circa un anno quando sono stata scattata e sono l'unica di tutte quelle foto nella quale ci sono lei e suo padre ed è per questo, credo, di essere molto importante per lei. Sono stata la cosa più preziosa che lei abbia avuto fino all'età di 5 o 6 anni, infatti quando era piccola sentiva molto la mancanza di una figura paterna, anche se a quell’età non credo riuscisse a comprendere cosa in realtà fosse. Mi ricordo benissimo che la sera quando sua madre la metteva a letto non riusciva ad addormentarsi senza di me. Allora sua madre mi metteva vicino alla sua testina e lei si calmava e mi stringeva nella sua manina quasi inconsciamente, a cercare un contatto o una risposta da parte mia o meglio da parte di suo padre. Col passare del tempo sono diventata meno presente nella sua vita e in un certo senso meno importante, ma non mi ha mai dimenticato e c'è sempre stato un momento per me nella sua giornata. Ad esempio quando tornava da scuola, veniva nella cameretta, mi diceva "Ciao" e mi dava un bacino; poi andava fuori a giocare con i suoi amichetti. Alla sera non aveva più bisogno di me vicino e di stringermi nella mano, però mi dava sempre la buona notte come se fossi una sorellina o un amica. Quando si è trasferita in Italia e si è riunita a suo padre, a sorpresa sono stata la prima cosa che ha messo in valigia e mi ha fatto molto piacere. In questo momento ha il padre vicino e ha tutto quello di cui aveva e ha tuttora bisogno. In realtà io ho sempre avuto timore che questo giorno potesse arrivare perché ho sempre creduto che lei si sarebbe dimenticata di me. Invece non mi ha mai messa da parte, mi ha incorniciata e messa vicino al suo letto sul suo comodino. Mi dà ancora la buona notte e mi saluta tutte le mattine quando va a scuola; anche se non lo dice ad alta voce, so che lo fa, ne sono sicura perchè lancia sempre un'occhiata verso di me prima di uscire dalla stanza. Sarò sempre con lei quando avrà bisogno di me, quando sarà triste ci sarò io a consolarla; anche se non potrò darle una risposta, lei capirà da sola cosa deve fare. Ora ne sono veramente sicura, mi terrà per sempre con sé.

  7. Il” Kit di survie” Fasi dell’attività Brainstorming per individuare quali sono le parole importanti da sapere in una lingua straniera per muoversi nella realtà altrui : si individua 5 tematiche Divisione della classe in cinque gruppi : ogni gruppo idea un cartellone diverso incentrato su una singolo tema ogni alunno s’informa sulla traduzione di ogni parola in 12 lingue/dialetti diversi presso gli altri compagni Realizzazione grafica del cartellone utilizzando calligramma disegni ecc Punto di forza Sviluppa la capacità di lavorare in gruppo , valorizza ogni alunno “poliglotta”, sviluppa la creatività , stimola le competenze artistiche

  8. E. Alemanya Fasi dell’attività 1. Visione del film al cinema (proposta dalla Provincia “arrivano i film”) 2. Proiezione di in classe di 6 scene significative : discussione e analisi Punto di forza Sviluppa la competenza di lettura di un film , la capacità di esprimere il proprio parere , di confrontarsi con le opinioni altrui Punto di debolezza La scelta del film : mancano l’aspetto del confronto con le altre culture e soprattutto il tema dell’integrazione

More Related