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Dove si conservano gli archivi storici

Dove si conservano gli archivi storici. Metodologia della ricerca archivistica Linda Giuva Triennio, Modulo A 2010-2011. La bussola. Centralità del soggetto che produce la documentazione archivistica È la natura giuridica del soggetto produttore che determina

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Dove si conservano gli archivi storici

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Presentation Transcript


  1. Dove si conservano gli archivi storici Metodologia della ricerca archivistica Linda Giuva Triennio, Modulo A 2010-2011

  2. La bussola • Centralità del soggetto che produce la documentazione archivistica • È la natura giuridica del soggetto produttore che determina • la destinazione dell’archivio storico (quale istituto culturale) • le modalità dell’intervento dello stato per la tutela degli archivi quali beni culturali

  3. Il sistema archivistico italiano • Molteplicità degli attori della conservazione archivistica: statali, pubblici, privati (singoli o istituti culturali) • Lo Stato • Archivio centrale dello Stato • Archivi di Stato

  4. L’Archivio centrale dello Stato • Ha sede a Roma (Eur), istituito nel 1875 come Archivio del Regno, assume la denominazione di ACS nel 1953 • L’ACS ha il compito di conservare e valorizzare gli archivi storici degli organi centrali dello Stato unitario (Presidenza del consiglio dei ministri, Ministeri, organi consultivi e giurisdizionali) • L’Archivio centrale dello Stato è quindi l’equivalente italiano dei grandi archivi nazionali esistenti presso altri Paesi: dalla Archives Nationales francesi al National Archives di Washington, dal Bundes Archiv tedesco al Public Record Office di Londra.

  5. Le istituzioni centrali che non versano all’Acs • Ministero degli esteri • Ministero della difesa per la parte della documentazione sugli aspetti e le operazioni militari • I due rami del Parlamento • La Presidenza della Repubblica • La Corte costituzionale

  6. Gli Archivi di Stato • Gli Archivi di Stato, presenti in ogni capoluogo di provincia, hanno essenzialmente due compiti: • 1. conservare e valorizzare il patrimonio documentario del passato (archivi delle istituzioni preunitarie, notarili, di enti religiosi soppressi dallo Stato, di enti pubblici o di privati pervenuti a vario titolo) • 2. accogliere quello prodotto dagli uffici periferici dello Stato presenti nel territorio provinciale.

  7. Gli Archivi di Stato oltre alla documentazione statale, unitaria e preunitaria che in alcuni casi può risalire all'Alto Medioevo, conservano gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni vennero confiscati dallo Stato. Possono ricevere in deposito archivi degli enti pubblici (regioni, province, comuni, enti pubblici non territoriali) e archivi privati (di famiglie, personali, di impresa, di istituzioni). La documentazione conservata negli istituti archivistici statali consta di circa un milione di pergamene sciolte (oltre a quelle frammiste ad altra documentazione in varie serie archivistiche) e di circa otto milioni di unità tra buste, filze, mazzi, fasci, volumi e registri. L'insieme del materiale occupa oltre 1.200.000 metri lineari di scaffalature. Il documento pergamenaceo più antico è dell'anno 721 e si trova nell'Archivio di Stato di Milano.

  8. La prima e rara documentazione cartacea risale al secolo XII, mentre i documenti più recenti sono gli originali delle leggi e decreti che vengono annualmente versati all'Archivio centrale dello Stato. Gli Archivi di Stato sono istituiti nei capoluoghi di provincia, ma la documentazione che vi si conserva riflette il mutare delle circoscrizioni territoriali nel tempo. Gli Archivi di Stato con sede nelle città capitali degli Stati preunitari conservano le carte degli organi centrali di quei Stati.

  9. L'Archivio centrale dello Stato conserva le carte degli organi centrali dello Stato italiano dopo l'unificazione del Regno. Hanno un proprio archivio storico le due Camere del Parlamento e il ministero degli Affari esteri, la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale. Il ministero della Difesa versa agli Archivi di Stato la propria documentazione di carattere amministrativo e gli atti dei tribunali militari, mentre conserva la documentazione di carattere operativo presso gli Uffici storici degli Stati maggiori dell'esercito, della marina e dell'aeronautica

  10. Compiti degli Archivi di Stato e degli archivisti che ivi lavorano: • l'ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche (i vari tipi di strumenti di ricerca che rendono possibile la consultazione dei documenti); • l'assistenza ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; • l'acquisizione della documentazione storica degli uffici statali; • le edizioni di fonti; • l'attività promozionale e didattica; • le iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione dei documenti anche in collaborazione con altri istituti culturali.

  11. Negli Archivi di Stato italiani si riflette il particolarismo della storia d’Italia • Tale particolarismo è solo parzialmente superato dopo l’Unità d’Italia. Infatti, nonostante la presenza di una legislazione unitaria e di un’unica maglia di istituti conservativi, l’accumulazione del materiale archivistico all’interno degli istituti continua ad essere oggetto di numerose variabili che ne determinano la fisionomia attuale

  12. Archivi notarili • Gli atti che il notaio riceve vengono conservati nel suo studio fino a quando il notaio svolge la propria attività nel distretto notarile al quale è assegnato. • Il distretto notarile è l'ambito territoriale entro il quale il notaio può esercitare le proprie funzioni: attualmente, i distretti sono 94 ed ognuno di essi comprende un determinato numero di sedi alle quali vengono assegnati i notai. • Quando il notaio cessa definitivamente dall'esercizio ovvero si trasferisce in una sede di altro distretto notarile, gli atti, i repertori ed i registri che prima erano conservati nello studio del notaio, vengono depositati nell'Archivio notarile del distretto ove lo stesso esercitava. • Negli archivi notarili sono altresì conservate le copie degli atti pubblici e delle scritture private autenticate e gli atti privati originali, trasmessi dagli uffici del registro decorsi dieci anni dalla registrazione. • Decorso un centennio dal deposito, tutti gli atti e i documenti conservati vengono versati, con cadenza decennale, negli archivi di Stato, i quali svolgono compiti generali di custodia delle fonti documentarie per fini storico-culturali. • Chiunque debba richiedere la copia di un atto notarile stipulato da un notaio deceduto, cessato definitivamente dall'esercizio o trasferitosi in una sede di altro distretto notarile deve quindi recarsi presso l'Archivio notarile nel quale sono stati depositati gli atti del notaio.

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