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  1. Questo file può essere scaricato da web.econ.unito.it/terna/istec il nome del file è esercitazione_n12 Istituzioni di Economia - Corso Serale

  2. Esercitazione n° 12 del 16/04/2004 Capitoli trattati: 24 – Produzione e crescita 25 – Risparmio, investimento e sistema finanziario 26 – Il tasso naturale di disoccupazione Istituzioni di Economia - Corso Serale

  3. PILt - PILt-1 x 100 Tasso di crescita anno t = PIL t-1 24 – Produzione e crescita PIL e PIL pro capite come indicatori del livello di benessere di un Paese. (N.B. misura sia il prodotto che il reddito: il reddito di un’economia è ciò che essa produce.) Tasso di crescita: misura la velocità a cui cresce il PIL reale pro capite nell’anno tipo. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  4. Il PIL misura due cose: la somma totale dei redditi guadagnati nell’economia e il totale della spesa nei beni e servizi prodotti dall’economia. Una nazione può godere di un elevato tenore di vita (in termini di PIL pro capite) solo se riesce a produrre grandi quantità di beni e servizi, e quindi di reddito. La produttività gioca un ruolo importante. • Produttività:quantità di beni e servizi prodotta da un singolo lavoratore in un’ora. Una maggiore produttività porta a maggiori livelli di produzione e quindi maggiori livelli di reddito. • Dipende da: • capitale fisico • capitale umano • risorse naturali • conoscenze tecnologiche Istituzioni di Economia - Corso Serale

  5. La funzione di produzione:descrive la relazione tra gli input (la misura degli input) o fattori usati nella produzione e la quantità di output risultante Y = risultato della produzione A = coefficiente che rappresenta le tecnologie L = quantità di lavoro K = quantità di capitale fisico H = quantità di capitale umano N = quantità di risorse naturali Rendimenti decrescenti:la proprietà in forza della quale il beneficio che si ricava da un’unità aggiuntiva di un fattore di produzione diminuisce al crescere della quantità disponibile (già impiegata) del fattore stesso. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  6. Caso pratico n.1 Data la seguente tabella: Istituzioni di Economia - Corso Serale

  7. 1) Quale paese è più ricco? Il paese A, perché dispone di un più elevato PIL reale pro capite. 2) Quale paese sta crescendo più rapidamente? Il paese C, perché presenta il più elevato tasso di crescita. 3) Quale paese trarrebbe i maggiori benefici da un aumento di investimenti in capitale fisico? Il paese D che è il più povero e, verosimilmente, quello con la minor dotazione di capitale. Poiché il capitale presenta rendimenti decrescenti, risulta più produttivo quando è relativamente scarso. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  8. 4) Il paese D potrà continuare a ottenere lo stesso livello di benefici da ulteriori investimenti in capitale per sempre? No, a causa della produttività decrescente del capitale. Gli incrementi del tasso di crescita sono via via decrescenti all’aumentare del capitale investito. 5) Quale sarà il tasso di crescita annuo del paese A se il suo PIL reale pro capite il prossimo anno raggiungerà il valore di 15918 $ ? Incremento percentuale del PIL (tasso di crescita del PIL)= (15918 $ - 15468 $) / 15468 $ x 100 = 2,9% Istituzioni di Economia - Corso Serale

  9. Caso pratico n. 2 Nel Paese A il PIL reale pro capite cresce al tasso annuo del 2%, mentre nel paese B il PIL reale pro capite cresce al tasso annuo dell’ 1%. Per risolvere i seguenti quesiti si deve ricordare “la regola del 70” (pag. 432). “Se una variabile cresce al tasso annuo di x%, si raddoppia in un periodo approssimativo di 70/x anni” Istituzioni di Economia - Corso Serale

  10. 1) Quanti anni sono necessari al paese A per raddoppiare il proprio PIL reale pro capite? Il paese A raddoppia il PIL procapite in 70/2 = 35 anni 2) Se il PIL reale pro capite del paese A ammontava a 2000$ nel 1930, che valore avrà nell’anno 2000? Dal 1930 al 2000 sono trascorsi 70 anni; se il tasso di crescita era del 2% ogni 35 anni il PIL raddoppia. Quindi il PIL pro capite del paese A nel 2000 sarà pari 8000$ Istituzioni di Economia - Corso Serale

  11. 3) Quanti anni sono necessari al paese B per raddoppiare il proprio PIL reale pro capite? Il paese B raddoppia il PIL procapite in 70/1= 70 anni 4) Se il PIL reale pro capite del paese B ammontava a 2000 $ nel 1930, che valore avrà nell’anno 2000? Dal 1930 al 2000 sono trascorsi 70 anni; se il tasso di crescita era dell’ 1% ogni 70 anni il PIL raddoppia. Quindi il PIL pro capite del paese A nel 2000 sarà pari 4000$ Istituzioni di Economia - Corso Serale

  12. Y – C – G = I Reddito meno consumi privati e pubblici Risparmio complessivo (S) S = I Quindi: 25 – Risparmio, investimento e sistema finanziario Risparmio e investimenti nella contabilità nazionale Economia aperta: C: Consumi I: Investimenti G: Acquisti pubblici NX: Esportazioni nette Y = C + I + G + NX Economia chiusa: Y = C + I + G Istituzioni di Economia - Corso Serale

  13. Sostituendo I =Y-C-G S = (Y-C-T) + (T-G) Risparmio complessivo = Risparmio privato + Risparmio pubblico disavanzo di bilancio della pubblica amministrazione avanzo di bilancio della pubblica amministrazione Se T > G Se T < G T- G > 0 T- G < 0 S = I S = Y-C-G Considerando il ruolo dell’imposizione fiscale avremo: Istituzioni di Economia - Corso Serale

  14. Domanda e offerta di fondi Domanda di fondi: proviene da famiglie e imprese che desiderano farsi finanziare un investimento. L’offerta di fondi: proviene da individui che hanno un reddito eccedente le necessità di consumo che desiderano risparmiare rendendo disponibili i propri risparmi per prestiti. Tasso d’interesse (reale): è il prezzo dei prestiti; rappresenta sia l’ammontare che il mutuatario paga sia quello che il risparmiatore riceve. Il mercato dei fondi mutuabili opera come tutti gli altri mercati: l’interazione della domanda e dell’offerta di fondi determinano le quantità scambiate e il prezzo (tasso) d’equilibrio. Tasso d’interesse (reale) d’equilibrio: il tasso per il quale domanda e offerta di fondi (investimento e risparmio) coincidono Istituzioni di Economia - Corso Serale

  15. Caso Pratico n.1 Supponiamo che i seguenti valori rappresentino i dati di contabilità nazionale di una paese con “economia chiusa”. Y = 6000 T = 1000 C = 4000 G = 1200 Usando l’identità tra risparmio e investimento, e le sue implicazioni legate alla contabilità nazionale, rispondere alle seguenti domande. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  16. S = I S = (Y-C-T) + (T-G) Qual è il valore del risparmio e dell’investimento nel paese? (6000 - 4000 – 1000) + (1000 –1200)=800 = S = I Qual è il valore del risparmio privato? (Y-C-T)=6000 – 4000 –1000=1000= risparmio privato Qual è il valore del risparmio pubblico? (T-G)=1000- 1200= -200= risparmio pubblico (disavanzo) Istituzioni di Economia - Corso Serale

  17. La politica di bilancio del governo sta contribuendo alla crescita o la sta danneggiando? La sta danneggiando perché il risparmio pubblico è negativo, riducendo così l’ammontare di risparmio disponibile per gli investimenti. Perché i paesi non riducono i loro disavanzi di bilancio? Perché spesso i politici sono in disaccordo sui provvedimenti da adottare: ridurre la spesa pubblica o aumentare le entrate fiscali. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  18. Caso pratico n.2 Le seguenti informazioni descrivono un mercato di fondi mutuabili Istituzioni di Economia - Corso Serale

  19. E Tracciare il grafico della domanda e dell’offerta nel mercato dei fondi mutuabili. Nel punto di equilibrio quali sono: il tasso di interesse reale, il livello del risparmio e il livello dell’investimento? Tasso = 4% Qtà: S = I = 1000 Istituzioni di Economia - Corso Serale

  20. Perché le “forze di mercato” non permettono al tasso d’interesse reale di scendere al 2% Al tasso d’interesse reale del 2%, la quantità domandata di fondi mutuabili eccede la quantità offerta di 900 mld di $. L’eccesso di domanda fa salire il tasso d’interesse reale fino al 4%, tasso per cui domanda e offerta si eguagliano. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  21. S’ S E’ E D Si supponga che il governo inaspettatamente incrementi il disavanzo di bilancio di 400 mld di $. Quale sarà il nuovo tasso d’interesse reale d’equilibrio? Quale il livello di risparmio e di investimento all’equilibrio. Tracciare il nuovo grafico. E’ = nuovo equilibrio Tasso = 5% Qtà: S = I = 800 Istituzioni di Economia - Corso Serale

  22. A partire dall’equilibrio iniziale, supponiamo che il governo stabilisca un credito d’imposta sugli investimenti che provoca un aumento della domanda di fondi mutuabili per investimenti di 400 mld di $ ad ogni livello di tasso d’interesse reale. Qual è il nuovo tasso d’interesse reale d’equilibrio e il livello del risparmio e dell’investimento? Tracciare il nuovo grafico. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  23. S E’ E D’ D E’ =nuovo equilibrio Tasso = 5% Qtà: S = I = 1200 Istituzioni di Economia - Corso Serale

  24. Con riferimento ai punti precedenti quale delle due politiche favorisce la crescita? Il credito d’imposta sugli investimenti, perché determina lo spostamento della curva di domanda di fondi mutuabili verso destra, aumentando il livello degli investimenti; maggiori investimenti in beni capitali fanno aumentare la crescita. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  25. Problema n°9 pag.469 Spiegare la differenza tra risparmio e investimento secondo la definizione prevalente in macroeconomia. Quale dei seguenti comportamenti rientra nella categoria investimento? Quale nel risparmio? Perché? • La vostra famiglia accende un mutuo per acquistare una nuova casa. • Usate 200 euro del vostro stipendio per acquistare azioni Telecom. • Un vostro amico guadagna 100 euro e li deposita su un libretto di risparmio. • Chiedete un prestito di 1000 euro alla banca per acquistare un’automobile usata, che utilizzate per fare le consegne a domicilio della pizzeria che avete aperto. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  26. Quando la vostra famiglia accende un mutuo per acquistare una nuova casa si tratta di un investimento, è un acquisto di nuovo capitale. • Quando utilizzate parte del vostro reddito per acquistare azioni state risparmiando. Quella parte di reddito non è impiegata per l’acquisto di beni di consumo. • Anche in questo caso si tratta di una forma di risparmio, i 100€ non sono impiegati per l’acquisto di beni di consumo. • L’acquisto di un’automobile, utilizzata come bene strumentale nella produzione, è un investimento in beni capitali, e non un consumo privato. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  27. Problema n°12 pag.469 Supponete che l’anno prossimo lo Stato si indebiti per 20 miliardi di euro in più rispetto a quest’anno. a) Usare un grafico di domanda e offerta per analizzare gli effetti dell’evento. Il tasso d’interesse aumenta o diminuisce? Istituzioni di Economia - Corso Serale

  28. Tasso interesse S’ S i ’ i D L-20 L’ L Fondi mutuabili 20 mdl di euro Istituzioni di Economia - Corso Serale

  29. Inizialmente l’offerta di fondi mutuabili è rappresentata dalla curva S, e la domanda degli stessi dalla curva D. Il tasso d’interesse reale d’equilibrio è il tasso i e la quantità scambiata corrisponde a L. L’incremento del debito pubblico fa diminuire l’offerta di fondi mutuabili (diminuisce il risparmio globale) di 20 miliardi di euro per ogni livello del tasso d’interesse reale. La nuova curva di offerta è S’, con uno spostamento verso sinistra rispetto alla situazione di partenza che equivale ad una riduzione dell’offerta. Il nuovo equilibrio viene raggiunto ad un tasso d’interesse reale maggiore (i’ > i), la curva di domanda di fondi mutuabili non cambia, al tasso i’ interseca la nuova curva di offerta in corrispondenza di una quantità di fondi mutabili scambiata inferiore a quella iniziale. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  30. Conclusione: l’effetto dell’aumento del debito pubblico è un aumento del tasso d’interesse reale d’equilibrio e una diminuzione delle quantità di fondi mutuabili scambiate all’equilibrio. In tal modo si riduce l’investimento e si contrae il tasso di crescita dell’economia. (N.B. al contrario, un avanzo di bilancio fa aumentare il risparmio nazionale e quindi l’offerta di fondi mutuabili con riduzione del tasso d’interesse e una maggior quantità di fondi scambiati; questo determina un aumento degli investimenti da cui deriva un maggior tasso di crescita economica.) Spiazzamento:la contrazione dell’investimento che viene provocata dal ricorso dello Stato ai mercati finanziari per finanziare il proprio deficit. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  31. b) Che cosa accade all’investimento? Al risparmio privato? Al risparmio pubblico? Al risparmio nazionale? Confrontare le dimensioni di queste variazioni con il maggior debito pubblico di 20 miliardi di euro. In corrispondenza dell’aumentato tasso d’interesse sono diminuiti l’ammontare degli investimenti e il risparmio globale (I = S) ma meno dei 20 miliardi di incremento del debito pubblico. L’aumento del debito pubblico riduce i risparmi pubblici di un uguale ammontare. Ma l’aumento del tasso di interesse fa aumentare il risparmio privato, per un ammontare minore di 20 miliardi. Il risultato globale è che la riduzione del risparmio nazionale è minore di 20 miliardi. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  32. Offerta rigida A parità di aumento di debito pubblico Offerta elastica S’ S S’ S D D c) In che modo l’elasticità dell’offerta di fondi disponibili influenza il risultato? Una maggiore elasticità dell’offerta di fondi, a parità di aumento del debito pubblico, fa sì che il tasso d’interesse cresca in misura minore, ed anche la riduzione del risparmio nazionale e dell’investimento sarà minore. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  33. A parità di aumento di debito pubblico Domanda rigida Domanda elastica S’ S’ S S D D d) In che modo l’elasticità della domanda di fondi mutuabili influenza il risultato? Una maggiore elasticità della domanda di fondi, a parità di aumento del debito pubblico, fa si che il tasso d’interesse cresca in misura minore, mentre la riduzione del risparmio nazionale e dell’investimento sarà maggiore. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  34. e) Ipotizzate che le famiglie siano convinte che un maggior debito pubblico oggi corrisponda a maggiori imposte da pagare domani. Qual è l’effetto di tale convinzione sul risparmio attuale e sull’offerta di fondi mutuabili? Gli effetti che avete descritto rispondendo alle domande a) e b) ne risultano amplificati o smorzati? Se le famiglie credono che un maggior debito pubblico oggi implichi tasse più elevate da pagare in futuro, allora risparmieranno una quota maggiore di reddito per poter far fronte alle maggiori tasse future, così il risparmio privato aumenterà, il che farà aumentare l’offerta di fondi mutuabili. Questo compenserà la riduzione del risparmio pubblico, la riduzione delle quantità scambiate al nuovo equilibrio sarà minore come sarà minore l’aumento del tasso d’interesse reale. Se l’aumento del risparmio privato sarà esattamente uguale all’incremento del debito pubblico, la curva di offerta di fondi non cambia, e quindi investimenti, risparmio nazionale e tasso d’interesse reale non subiranno variazioni. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  35. Forza lavoro = n° occupati + n° disoccupati n° disoccupati Tasso di disoccupazione = x 100 Forze di lavoro Forze di lavoro Tasso di partecipazione al lavoro = x 100 Popolazione adulta 26 – Il tasso naturale di disoccupazione Istituzioni di Economia - Corso Serale

  36. Il tasso “naturale” di disoccupazione è la disoccupazione che non si elimina “da sola” neanche nel lungo periodo. In altri termini, è la misura di disoccupazione che una determinata economia conosce nella normalità E’ il valore medio del tasso di disoccupazione attorno al quale si registrano le oscillazioni di breve periodo. Il tasso ciclico di disoccupazione è riferito alle fluttuazioni della disoccupazione rispetto al tasso naturale Dipende dall’andamento positivo e negativo di breve periodo del ciclo economico. E’ la deviazione del tasso di disoccupazione rilevato rispetto al suo livello naturale. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  37. Mercato del lavoro Salario Eccesso di offerta Disoccupazione S WE D LE Qtà di lavoro In un mercato del lavoro ideale il “prezzo”, ovvero il salario, varia fino a raggiungere il salario d’equilibrio, quello per cui la quantità di lavoro domandata eguaglia la quantità di lavoro offerta. Alcune ragioni per cui il mercato non funziona in modo “ideale”: 1) Meccanismi di collocamento; 2) Leggi sul salario minimo; 3) Potere dei sindacati; 4) Teoria del salario di efficienza. In particolare, 2), 3) e 4) hanno come effetto la determinazione di retribuzioni al di sopra del salario d’equilibrio e quindi una certa quota di disoccupazione. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  38. Caso pratico n.1 Usare le seguenti informazioni, dati in milioni, sull’occupazione nel paese per rispondere alle domande. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  39. Nel 1998 forze di lavoro = 105,2 + 7,4 = 112,6 milioni Nel 1999 forze di lavoro = 104,2 + 8,1 = 112,3 milioni Forze di lavoro Tasso di partecipazione al lavoro= x 100 Popolazione adulta Nel 1998 (112,6/168,2) x 100 = 66,9% Nel 1999 (112,3/169,5) x 100 = 66,3% Qual è il valore delle “forze di lavoro” nel 1998 e nel 1999? Forze di lavoro = n° occupati + n° disoccupati Qual è il tasso di partecipazione alle forze di lavoro nei due anni? Istituzioni di Economia - Corso Serale

  40. Nel 1998 (7,4/112,6) x 100 = 6,6% Nel 1999 (8,1/112,3) x 100 = 7,2% n° disoccupati Tasso di disoccupazione= x 100 Forze di lavoro Qual è il tasso di disoccupazione nei due anni? Dal 1998 al 1999, la popolazione adulta è aumentata mentre le forze di lavoro sono diminuite. Indicare qualche possibile ragione per spiegare tale andamenti. Prepensionamenti, allungamento della vita universitaria, aumento del numero di genitori che rimane a casa con i bambini, lavoratori scoraggiati che smettono di cercare un impiego. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  41. Tasso di disoccupazione naturale Tasso ciclico di disoccupazione Tasso di disoccupazione dell’anno - = Nel 1998 6,6% - 6,6% = 0 % Nel 1999 7,2% - 6,6% = 0,6% Se il tasso naturale di disoccupazione nel paese è del 6,6%, quanto sarà il tasso di disoccupazione ciclica nel 1998 e nel 1999? L’occupazione nel paese indica una recessione in questi anni? Nel 1998, la disoccupazione registra un livello “normale” per il paese, quindi non si può parlare di recessione. Nel 1999, invece, il tasso di disoccupazione è al di sopra del livello naturale ed è quindi probabile che il paese sia in una fase recessiva. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  42. Caso Pratico n.2 Supponiamo che il mercato del lavoro sia segmentato in due distinti mercati: quello del lavoro specializzato e quello del lavoro non specializzato. Inoltre supponiamo che il salario d’equilibrio, in condizioni di concorrenza, nel mercato del lavoro non specializzato sia di 3,00€/ora e nel mercato del lavoro specializzato sia di 15,00€/ora. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  43. Salario Salario S S 5€ Eccesso di offerta Disoccupazione 15€ 3€ Qtà lavoro (occupati) Qtà lavoro (occupati) D D LE LE Se il salario minimo fosse fissato a 5,00€/ora , su quale dei due mercati si registrerebbe il maggior livello di disoccupazione? Dimostrare graficamente. Mercato lavoro non specializzato L’imposizione di un salario minimo di 5 € provoca, su questo mercato, una quota di disoccupazione, per eccesso di offerta di lavoro. Mercato lavoro specializzato L’imposizione di un salario minimo di 5 € non ha alcun effetto su questo mercato. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  44. Perché l’imposizione di un salario minimo non ha avuto alcun effetto sul mercato del lavoro specializzato? Perché il salario d’equilibrio, in concorrenza, è più elevato del salario minimo imposto. I risultati ottenuti appaiono coerenti con i dati statistici relativi al mercato del lavoro? Sì, perché si osserva un più elevato tasso di disoccupazione sul mercato del lavoro non specializzato; dove, in genere, operano lavoratori più giovani e con minore esperienza. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  45. Supponiamo che il mercato del lavoro specializzato diventi sindacalizzato e il nuovo salario negoziato sia di 18€/ora. Questa evenienza ha qualche effetto anche sul mercato del lavoro non specializzato? Sì. Sul mercato del lavoro specializzato si crea un eccesso di offerta, a causa di questo eccesso di offerta alcuni lavoratori specializzati restano disoccupati e si rivolgono al mercato del lavoro non specializzato. Sul mercato del lavoro non specializzato aumenta l’offerta di lavoro riducendo il salario d’equilibrio e aumentando la disoccupazione su questo mercato. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  46. Esercizio n°13 pag. 492 Supponete che il Parlamento approvi una legge che impone ai datori di lavoro di provvedere ai dipendenti alcuni benefici aggiuntivi (come l’assistenza sanitaria), con un aggravio di costi di 4 euro orari. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  47. W S1 W1 W2 4 euro D1 D2 L2 L1 L a) Che effetto ha tale obbligo sulla domanda di lavoro? Se le imprese non corrispondevano tali benefici prima dell’entrata in vigore della legge, questa provocherà un aumento del costo del lavoro, esattamente di 4 euro all’ora. La curva di domanda di lavoro si sposterà verso il basso esattamente di 4 euro (le imprese pagheranno salari più bassi per compensare i maggiori costi dovuti ai benefici aggiuntivi). Diminuisce il numero dei lavoratori impiegati da L1 a L2 . Diminuisce il salario da W1 a W2 Istituzioni di Economia - Corso Serale

  48. W S1 S2 4 euro W1 W2 4 euro 4 euro W1- 4 D1 D2 L2 L1 L b) Se il lavoratore attribuisce al beneficio aggiuntivo un valore identico al suo costo per l’impresa, che effetto ha l’obbligo sull’offerta di lavoro? Se i lavoratori valutano i benefici esattamente 4 euro all’ora, saranno disposti a lavorare per lo stesso tempo per un salario più basso di 4 euro, la curva di offerta di lavoro si sposterà verso il basso di 4 euro (pagati in meno sul salario ma compensati dal valore dei benefici aggiuntivi) Istituzioni di Economia - Corso Serale

  49. c) Se il salario è libero di fluttuare in modo da equilibrare domanda e offerta, in che modo la legge modifica il salario e l’occupazione? I lavoratori ne traggono un vantaggio o un danno? E i datori di lavoro? Nel grafico precedente si può rilavare che se le curve di domanda e offerta si spostano entrambe verso il basso di 4 euro, senza vincoli sul salario, in equilibrio si avrà la stessa quantità di lavoro impiegato ad un salario inferiore rispetto al precedente esattamente di 4 euro (che vengono esattamente compensati dai maggiori benefici). Sia i lavoratori che i datori di lavoro non hanno né vantaggi né danni dall’introduzione dei benefici per legge, se il salario è lasciato libero di fluttuare. Istituzioni di Economia - Corso Serale

  50. S2 W S1 < Disoccupazione iniziale Disoccupazione finale L1s- L1d L2s - L2d Wimposto D1 D2 L2s L2d L1d L1s L d) Se una legge sul salario minimo impedisce ai salari di aggiustarsi ed equilibrare domanda e offerta, in che modo tale legge influenza salario, occupazione e tasso di disoccupazione? I lavoratori ne traggono un vantaggio o un danno? E i datori di lavoro? Se una legge impedisce al salario di fluttuare verso il basso, si avrà come risultato un aumento della disoccupazione. • Salario invariato • Occupazione diminuisce • Datori stanno peggio (oltre a w pagano i benefici) • I licenziati stanno peggio • I lavoratori ancora in servizio stanno meglio (oltre a w ricevono i benefici) Istituzioni di Economia - Corso Serale

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