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Facolt di Medicina e Chirurgia Bari Corso di Laurea in Scienze Motorie TTD della Motricit in Et Evolutiva

2. LATERALIT?. Evoluzione della lateralit?Le basi della discriminazione destra-sinistraIl bambino mancino . 3. EVOLUZIONE DELLA LATERALIT?. Non ? possibile non parlare di lateralit? e dell'uso preferenziale di una mano rispetto all'altra nello sviluppo del segno grafico. Secondo la tesi di B

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Facolt di Medicina e Chirurgia Bari Corso di Laurea in Scienze Motorie TTD della Motricit in Et Evolutiva

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Presentation Transcript


    1. 1 Facoltà di Medicina e Chirurgia Bari Corso di Laurea in Scienze Motorie TTD della Motricità in Età Evolutiva Organizzazione dello schema corporeo

    2. 2 LATERALITÀ Evoluzione della lateralità Le basi della discriminazione destra-sinistra Il bambino mancino

    3. 3 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ Non è possibile non parlare di lateralità e dell'uso preferenziale di una mano rispetto all'altra nello sviluppo del segno grafico. Secondo la tesi di Broca la dominanza funzionale di un emicorpo è determinata non dall'educazione ma dalla predominanza di un emisfero cerebrale rispetto all'altro.

    4. 4 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ La lateralizzazione è la progressiva specializzazione di un emicorpo. Ha un grosso ruolo nell'organizzazione motoria, come pure nella strutturazione dello schema corporeo e nella organizzazione spaziale.

    5. 5 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ Secondo L. Calabrese le tappe evolutive della lateralizzazione sono: a 10 mesi uso preferenziale di una mano rispetto all'altra; a 3 anni uso preferenziale di una gamba rispetto all'altra; a 5 anni il bambino abbozza i movimenti in lateralità orientando il tronco nei lanci (Gesell); tra il 5" e il 7° anno sopravviene una differenziazione di funzioni dell'emicorpo dominante rispetto all'altro, infatti, il bambino sta stabilendo la sua "lateralizzazione".

    6. 6 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ Nei primi due anni di vita la prevalenza dell'uso di una mano è data dall'uso preferenziale nelle attività spontanee e nel protendersi verso l'oggetto. Il bambino adatta progressivamente l'uso monolaterale delle mani, realizzando tutti quei vantaggi che possono derivare dall'uso di una mano invece di entrambe. L'uso di una mano nelle azioni di prendere, lasciare, lanciare, indicare, scarabocchiare, mangiare, migliora la qualità motoria; la sicurezza del gesto conferma la coordinazione oculo-manuale.

    7. 7 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ Sull'età di apparizione della prevalenza manuale gli autori sono discordi. Quasi tutti, però, sostengono che non si può parlare di prevalenza manuale prima dei sette/otto mesi di vita. Halverson osserva che più la lateralità è omogenea (mano destra, piede destro, occhio destro; mano sinistra, piede sinistro, occhio sinistro), più appare precocemente, ma puntualizza anche che la lateralità è evidenziata più dalla precisione ed abilità motoria che non dalla frequenza di utilizzazione di una mano rispetto all'altra.

    8. 8 EVOLUZIONE DELLA LATERALITÀ Dal secondo al quarto anno di vita la lateralità preferenziale d'uso si afferma progressivamente e parallelamente ad una intensa evoluzione del linguaggio. L'uso di una mano nell'attività grafica non può essere messo sullo stesso piano delle altre attività o abitudini. Il segno grafico, infatti, richiede una organizzazione funzionale-percettivo-motoria, un'abilità manuale di guidare lo strumento e un'organizzazione spaziale tale da tenere conto della convenzione della scrittura orientata da sinistra verso destra.

    9. 9 LE BASI DELLA DISCRIMINAZIONE DESTRA-SINISTRA La distinzione fra destra e sinistra, da non confondersi con la lateralità, implica una conoscenza di sé e poi dell'altro in una discriminazione che avviene progressivamente ma altrettanto lentamente. Lo sviluppo lento di questa acquisizione di orientamento spaziale è in contrasto con la rapida interiorizzazione di altri concetti spaziali come alto-basso, davanti e dietro. Questa differenza di evoluzione si può attribuire per la conoscenza di "alto e basso", quindi di "su e giù", agli effetti della gravità del corpo. La conoscenza di "davanti" e "dietro", sempre in riferimento al proprio corpo, sarà invece determinata dai dati sensoriali della visione delle cose che si vedono e non si vedono (davanti vedo le cose, dietro non le vedo).

    10. 10 LE BASI DELLA DISCRIMINAZIONE DESTRA-SINISTRA La discriminazione tra i lati destro e sinistro del proprio corpo e i suoi corrispondenti nello spazio esterno sono meno ovvie. A. Benton osserva che la discriminazione dei due emicorpi è primariamente di natura propriocettiva. I muscoli e le articolazioni di un lato del corpo producono eccitazioni e sensazioni diverse, rispetto all'altro emicorpo ed è ragio­nevole pensare che questa differenza sia tanto motoria che sensoriale. Da questa teoria si può dedurre che dovrebbe esistere una relazione tra discriminazione destra e sinistra del proprio corpo e uso preferenziale di una mano rispetto all'altra.

    11. 11 LE BASI DELLA DISCRIMINAZIONE DESTRA-SINISTRA L'evoluzione della discriminazione dei lati destra-sinistra del proprio corpo è quindi condizionata da due fattori: 1 è di natura somato-sensoriale cioè la consapevolezza dell'immagine spaziale del proprio corpo. 2 è di natura linguistica cioè il bambino deve comprendere il simbolo verbale "destra-sinistra" come corrispondenti alle parti laterali del corpo rispetto all'asse corporeo.

    12. 12 LE BASI DELLA DISCRIMINAZIONE DESTRA-SINISTRA Il bambino prima dei 5 anni non discrimina i due lati del proprio corpo, mentre è in grado di farlo dopo questa età, anche se non sa denominarli esattamente; A sei anni discrimina destra e sinistra su di sé partendo dalle parti del corpo più significative e conosciute (mani, piedi, occhi); Verso gli otto anni inizia a discriminare destra e sinistra sull'altro e solo verso i dieci anni indica la destra e la sinistra rispetto a uno o più oggetti.

    13. 13 LE BASI DELLA DISCRIMINAZIONE DESTRA-SINISTRA Secondo L. Lurgat le esperienze su cui si basa il bambino per il riconoscimento della destra e della sinistra sono due: 1 dipende dalla lateralizzazione ed è in riferimento ad una azione (mangio, scrivo con questa mano che si chiama destra o sinistra) 2 dipende da una esperienza percettiva che è la non sovrapponibilità speculare di due parti corporee (le mani e i piedi hanno forme non sovrapponibili - conoscenza ed esperienza che il bambino fa nella vita quotidiana come mettersi le scarpe o infilarsi i guanti). Il riconoscimento e la discriminazione "destra e sinistra" del proprio corpo risultano più lente e problematiche nelle lateralità mal definite.

    14. 14 IL BAMBINO MANCINO La nostra società dà il privilegio all'uso della mano destra e ancora oggi a volte si esige l'adattamento dell'individuo a questo sistema e modo di pensare. Il mancinismo non deve essere considerato come uno stato patologico o una diversificazione ma una normalità. Esiste solo una minor presenza numerica di mancini nella società e la difficoltà del mancino ad adattarsi ad un ambiente organizzato per destri.

    15. 15 IL BAMBINO MANCINO E’ indispensabile fare una distinzione tra i vari gradi di mancinismo: mancini omogenei: mano, piede, occhio sinistro; mancini crociati: mano sinistra, piede misto o destro, occhio destro o sinistro.

    16. 16 IL BAMBINO MANCINO Il mancinismo può a volte comportare una leggera maldestrezza globale, a volte della motricità fine e una tendenza alla speculante nel segno grafico, tenendo presente che l'orientamento convenzionale della nostra scrittura è per soggetti destrimani. Il bambino mancino nella scrittura troverà, infatti, non solo la difficoltà di scrivere da sinistra verso destra, (l'incrocio del campo visivo del mancino è da destra verso sinistra), di dover spingere lo strumento invece di tirarlo come fa il destrimane ma soprattutto di verificare ciò che scrive, impedendosi la lettura e quindi le correzioni.

    17. 17 IL BAMBINO MANCINO Può quindi capitare che all'inizio dell'apprendimento della lettura e della scrittura il mancino abbia delle difficoltà o un rallentamento dell'apprendimento. Queste difficoltà possono essere ovviate da un intervento di educazione psicomotoria che tenga conto, non solo del segno grafico e del suo orientamento, ma della globalità del bambino. La scelta della mano, quindi, per l'apprendimento della scrittura è indispensabile, non deve essere una imposizione ma una scelta spontanea del bambino.

    18. 18 IL BAMBINO MANCINO Nei casi in cui questo non avvenga, l'adulto deve essere molto attento e consultarsi con persone competenti, prima di indurre il bambino ad usare una mano rispetto all'altra. Non è tanto il mancinismo che provoca difficoltà ma piuttosto la "mal lateralizzazione". In bambini che non raggiungono una lateralità d'uso, o misti a tutti i livelli, si associano quasi sempre disturbi del linguaggio e ritardi psicomotori.  

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