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UN PERICOLOSO PREDICATORE: Ges LA STORIA CATTOLICESIMO: struttura gerarchica CRISTIANI ORTODOSSI IL CRISTIANESIMO

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UN PERICOLOSO PREDICATORE: Ges LA STORIA CATTOLICESIMO: struttura gerarchica CRISTIANI ORTODOSSI IL CRISTIANESIMO

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Presentation Transcript


    1. UN PERICOLOSO PREDICATORE: Gesù LA STORIA CATTOLICESIMO: struttura gerarchica CRISTIANI ORTODOSSI IL CRISTIANESIMO PROTESTANTE ANGLICANESIMO

    2. Miky e ale

    3. Un pericoloso predicatore: Gesù Proprio negli anni in cui Augusto affermava a Roma il proprio potere e gettava le basi di un nuovo governo imperiale, in Palestina nacque a Betlemme Gesù.

    4. La predicazione di Gesù invitava tutti a riconoscere l'imminente venuta del regno di Dio. Gesù stesso si proclamava figlio di Dio, inviato dal Padre per insegnare agli uomini di buona volontà ad amare Dio e il prossimo, ricchi o poveri, umili o potenti, tutti uguali senza alcuna distinzione. Grazie a questa predicazione, Gesù raccolse intorno a sé numerosi fedeli e seguaci, e tra questi egli ne scelse dodici (gli apostoli, che in greco vuol dire "i mandati"), uomini semplici e di grande fede, destinati a portare ovunque il suo messaggio e la nuova religione.

    5. L’antica storia del cristianesimo La religione cristiana fu inizialmente perseguitata da alcuni imperatori perché ritenuta pericolosa per la sicurezza dello stato.Ma i cristiani si organizzarono in comunità e si diffusero. In seguito furono gli stessi imperatori ad accorgersi che l’unità dei cristiani poteva essere un elemento di unità di fronte ai segni di debolezza che mostrava l’impero. Fu così che il cristianesimo divenne religione di stato.

    6. Giorgia,Anastasia,Irene

    7. LA STORIA

    8. La fede cristiana

    9. Nella vicenda di Gesù, attestata dal Nuovo Testamento e in particolare,si manifesta l'amore di Dio che vuole incontrare l'uomo partecipando alla sua storia. Di fronte al peccato e al rifiuto, Gesù resta coerente alla sua logica di amore, fino ad accettare la croce. "Dio è amore" proclamano i cristiani, e la "passione" con la quale Dio ha amato il mondo attraverso il Figlio è esperienza storica che si manifesta nella croce di Gesù.

    10. l’Eucaristia o cena del Signore, è indubbiamente il rito principale, che richiama il gesto di Gesù nell'Ultima Cena e le sue parole: "Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue". Proprio l'interpretazione di queste parole è tuttora motivo di divisione fra le confessioni cristiane: alcune di esse, come il , sostengono la presenza reale del Cristo nelle specie del pane e del vino; altre, di matrice protestante, parlano generalmente di presenza simbolica.

    11. IL CRISTIANESIMO: Ha dato origine a una molteplicità di chiese unite nella concezione dell’Unità e Trinità di Dio, nella fede nell’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, nella centralità della Bibbia, nella responsabilità individuale nel campo etico-morale, nel rapporto diretto e personale con Dio. Le più importanti sono: Chiesa Cattolica Chiesa Ortodossa Chiesa Protestante Chiesa Anglicana

    12.

    13. La struttura gerarchica della chiesa La chiesa è il popolo di Dio, l’unione di tutti i credenti in Cristo, santificati attraverso il sacramento del battesimo. Il concilio Vaticano II soprattutto nella Costituzione dogmatica Lumen Gentium, ha affermato l’uguaglianza e la comune dignità di tutti i cristiani nella chiesa, il sacerdozio comune dei fedeli, in virtù del quale tutti i cristiani formano una dimora spirituale, innalzando lodi e preghiere a Dio, rendono testimonianza a Cristo attraverso la loro vita e le opere di carità.

    14. La struttura gerarchica della chiesa Papa Cardinali Vescovo Presbitero Diacono Fedeli laici

    15. Il Papa Al servizio del “sacerdozio comune” dei fedeli laici, Cristo ha costituito “il sacerdozio ministeriale” o “gerarchico” affidando agli apostoli e ai loro successori, i vescovi, il compito di evangelizzare le genti. Il Papa è il vescovo di Roma, e come successore di San Pietro è capo della chiesa.

    16. I Cardinali I cardinali sono i consiglieri e i collaboratori più stretti del Papa. Vengono scelti direttamente dal Papa ed eletti nel Concistoro, la riunione di tutti i cardinali. Alcuni cardinali sono a capo dei vari Dicasteri della chiesa romana. Mentre altri sono alla guida delle diocesi più importanti in tutto il mondo. Alla morte del Papa, tutti i cardinali si riuniscono in Conclave (chiusi a chiave) e scelgono con elezioni segrete il nuovo successore di San Pietro.

    17. Vescovo Il vescovo è il responsabile di una chiesa locale o diocesi e, per essere aiutato nella propria missione, ordina i presbiteri o preti e i diaconi.

    18. Presbiteri Tra i preti, il responsabile pastorale di una parrocchia è il parroco, e i suoi aiutanti sono i vicari o coadiutori. I preti che hanno cariche importanti spesso ricevono anche il titolo onorifico di Monsignore.

    19. Diacono È il primo dei cosiddetti "Ordini Maggiori". Con quelli che lo seguono (Presbiterato, Episcopato) è di certa istituzione apostolica. Ha generalmente una funzione ecclesiastica di assistenza e servizio (dal greco = diakonia). Nelle Celebrazioni liturgiche unisce il popolo al presbitero. Vescovo, presbitero e diacono sono i tre gradi del sacerdozio ministeriale, ma vi sono altre cariche all’interno della chiesa.

    20. Fedeli Laici Tutti i battezzati sono fedeli laici che costituiscono la maggior parte del popolo di Dio.

    22. La chiesa ortodossa Danilo e Alessandro

    23. Denominazione Il termine cristiano deriva dal nome di Cristo, di cui i cristiani si dichiarano seguaci. Essi furono chiamati così per la prima volta ad Antiochia, nel III sec. d.C., mentre prima erano definiti nazareni. Ortodossia: Il termine "Ortodosso", deriva dalla parola greca o r q o d o x i a , che significa "Retta Dottrina". La chiesa ortodossa è formata dall’insieme delle chiese bizantine che accettarono e mantennero gli insegnamenti del Concilio di Calcedonia.

    24. Simboli La simbologia cristiana è molteplice, ma è la croce ad essere comunemente accettata come simbolo ufficiale del cristianesimo: essa ricorda il sacrificio di Cristo e la fede in un Dio Uno e Trino.

    25. Il crocifisso Il crocifisso ortodosso, è la tipica croce a tre bracci, con riferimento alla Trinità.

    26. altri simboli si ricordano: il buon pastore (con riferimento a Cristo pastore del suo gregge),

    27. il pellicano (simbolo di Cristo che da il suo corpo in cibo, in quanto il pellicano accumula grasso sul petto e con esso sfama i suoi piccoli);

    28. il pesce in greco ictus le lettere che compongono questa parola sono le iniziali di: "Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore" cioè ihsouz cristoz qeou uioz svthr

    29. il segno lettere iniziali del nome di Cristo in caratteri greci, cristoz l’agnello (con riferimento a Cristo, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo);

    30. l’ancora (simbolo di salvezza);

    31. il pane e il vino, (simboli dell’Eucarestia).

    32. le icone La simbologia ortodossa è particolarmente ricca: un posto privilegiato hanno le icone, che non sono solo immagini sacre, ma in un certo senso "rendono presente" il mistero di Dio.

    33. l’usanza del "bacio" dell’icona è particolarmente commovente.

    34. Diffusione Su un totale di circa 1 miliardo e 900 milioni di cristiani, i fedeli delle chiese ortodosse delle varie denominazioni sono circa 180 milioni, pari all’ 8% di tutti i cristiani. La maggior parte degli ortodossi (48%) vive nella Russia europea, il 37% in Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia. Consistenti comunità ortodosse si trovano negli Stati Uniti.

    35. La chiesa ortodossa è costituita da un insieme di chiese "autocefale" (che si governano da sole), in quanto gli ortodossi concepiscono la Chiesa universale come unione di chiese tra loro indipendenti, soggette all’autorità di Cristo; di conseguenza la chiesa ortodossa non ha una struttura piramidale e monarchica, ma una struttura sinodale (cioè governata da un sinodo, che elegge un patriarca). Su tutte le chiese ortodosse il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli conserva un primato puramente onorifico.

    36. Attualmente i patriarcati e le chiese autocefale (che dipendono da un patriarcato), sono i seguenti:   Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ( il Patriarca ha un primato d’onore sulle altre chiese). Patriarcato di Alessandria.                                         Chiesa autocefala di Grecia. Patriarcato di Antiochia.                                            Chiesa autocefala di Georgia. Patriarcato di Gerusalemme.                                       Chiesa autocefala di Cipro. Patriarcato di Russia.                                                 Chiesa autocefala di Cecoslovacchia. Patriarcato di Romania.                                              Chiesa autocefala di Polonia. Patriarcato di Serbia.                                                  Chiesa autocefala di Albania. Patriarcato di Bulgaria.

    37. Libri sacri Il termine Bibbia deriva dal greco q a b i b l i a , che vuol dire "I Libri". Si tratta infatti di una raccolta di testi scritti in più di mille anni in situazioni storiche e culturali molto diverse. La Bibbia consta di due parti disuguali: la prima, chiamata "Antico Testamento" (A.T.), corrisponde ai trentanove libri delle Bibbia ebraica con l’aggiunta però di sette libri chiamati "deuterocanonici" (Tobia, Giuditta, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc, Maccabei I e Maccabei II).

    38.  I libri specificatamente cristiani della Bibbia, chiamati "Nuovo Testamento". furono scritti tutti in greco nel I secolo d.C. In primo luogo vi sono i quattro vangeli (Marco, Luca, Matteo e Giovanni) e gli "Atti degli Apostoli"; seguono poi le dodici lettere di Paolo, la lettera agli Ebrei, le otto lettere dette "pastorali" e l’Apocalisse di Giovanni.

    39. I Cristiani considerano i libri sia dell’Antico che del Nuovo Testamento come ispirati da Dio e li considerano "Parola di Dio". Tuttavia Dio non ha "dettato" la Bibbia agli autori, ma ha guidato la mente e l’intelligenza di questi ultimi senza però interferire con i loro pensieri e le loro emozioni.

    40. Storia Quasi subito sorsero diversi contrasti tra la cristianità occidentale e la cristianità orientale: contrasti politici (l’impero d’occidente e l’impero d’oriente, il papa di Roma e il patriarca di Costantinopoli), linguistici e culturali ( area latina e area greca), teologici e liturgici (la lotta iconoclasta). Già lo scisma del patriarca Fozio (864-868), anche se di breve durata, aveva preannunciato la gravità della situazione, che precipitò nel 1054, quando il patriarca Michele Cerulario divise definitivamente la cristianità orientale da quella occidentale: i cristiani d’oriente chiamarono se stessi "Ortodossi" (cioè seguaci della retta dottrina).

    41. Dottrina I cristiani ortodossi condividono con i cattolici l’essenziale della fede cristiana, in realtà i contrasti sono più di natura politica (soprattutto il primato del papa di Roma) che dottrinali. A partire dal Concilio Vaticano II il cammino di avvicinamento tra le due chiese ha fatto grandi passi, ed ha avuto il suo culmine nel 1964, con l’incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora, e il ritiro delle reciproche scomuniche del 1054.

    42. Culto Il culto ortodosso è ricchissimo, anche se molto diversificato secondo le tradizioni delle diverse chiese. La celebrazione dell’Eucarestia avviene con particolare fasto e solennità, arricchita da canti, benedizioni, grande uso di candele e incenso. Particolarmente solenne il momento della consacrazione, in cui il sacerdote si ritira dietro un paravento riccamente decorato. La comunione viene somministrata sotto le due specie del pane e del vino.

    43. Battesimo Gli ortodossi hanno gli stessi sacramenti dei cattolici, in particolare il battesimo viene conferito mediante una triplice immersione nell’acqua.

    44. I preti ortodossi sono chiamati "Pope" e possono essere ordinati anche se sono sposati, a differenza dei vescovi e dei monaci, che devono essere celibi. ( L’uso di portare la barba, secondo la prescrizione del libro del Levitico ai sacerdoti ebrei, è universalmente rispettato).

    45. L’Ortodossia non ha una struttura monarchica e piramidale come la chiesa cattolica, ma ogni chiesa è governata da un Sinodo e presieduta dal patriarca.

    46. I fedeli ortodossi si segnano unendo pollice indice e medio (Dio uno e trino), toccandosi prima la spalla destra poi la sinistra, e facendo tre segni di croce velocemente, in quanto non esiste distinzione tra le persone della Trinità.

    47. Le chiese ortodosse russa e serba seguono il calendario giuliano, in uso nella chiesa universale fino al 1582, quando il papa Gregorio XIII riformò il calendario. Il calendario giuliano si fa iniziare il 1 gennaio 4713 a.C., e consta di 365 giorni e 8 ore, e un anno bisestile di 366 giorni ogni 3 anni. Questo determina uno sfasamento rispetto al calendario gregoriano, per cui gli ortodossi celebrano il Natale sempre il 7 gennaio, e la Pasqua la domenica successiva alla Pasqua cattolica. Le chiese autocefale di Grecia, Bulgaria e Romania, celebrano il Natale seguendo il calendario gregoriano, il 25 dicembre, mentre la Pasqua viene celebrata da tutto il mondo ortodosso seguendo l’antico calendario giuliano.

    48. La Chiesa Ortodossa in Italia esiste fin dal tempo apostolico, ne abbiamo testimonianza dagli Atti degli Apostoli e dalla Lettera ai Romani in cui l’Apostolo Paolo scrive ai cristiani di Roma e delle altre città italiane da lui evangelizzate

    49. Nel 1596 il cardinale Antonio Giulio Santoro la soppresse con inganno e violenza sottomettendola alla Chiesa Romana e mettendovi a capo un ex vescovo ortodosso divenuto cattolico romano, un certo Kouskunaris: ne rimangono vestigia nei cosidetti Uniati di Grottaferrata, della Calabria e Sicilia, cioè cristiani di rito orientale ma ormai sotto la romanità eretica.

    50. L’8 novembre 1991 il Vescovo Antonio insieme ad alcuni sacerdoti e laici ricostituì legalmente la Chiesa Ortodossa in Italia, con Atto Notarile Registrato Ufficio Registro di Latina - Atti Pubblici n. 2972 il 21 - 11 - 1991.

    51. Il 1° luglio 1997 con Decreto n. 190, Il Santo Sinodo del Patriarcato di Bulgaria nella sua seduta plenaria, sotto la presidenza del Patriarca Pimen, ha concesso l’Autonomia alla Chiesa Ortodossa in Italia, che è presente su tutto il territorio nazionale con parrocchie e comunità.

    52. In tale data il Vescovo Antonio De Rosso è stato elevato alla dignità di Metropolita col titolo di Metropolita di Ravenna e d’Italia della Chiesa Ortodossa in Italia. Egli è anche Membro di diritto del Santo Sinodo del Patriarcato di Bulgaria.

    53. La Chiesa Ortodossa in Italia si propone i seguenti scopi:

    54. 1) Riunire nell’unica Chiesa Ortodossa in Italia tutte le varie Giurisdizioni straniere presenti in Italia, allo scopo di riportare ordine, e di evitare la frantumazione dell’Italia in tante Giurisdizioni straniere estranee ad una ortodossia italiana e chiuse in se stesse e perché solo così si garantisce l’esistenza e la continuità.

    55. 2) Formare gli aspiranti al sacerdozio ed al monachesimo attraverso una seria formazione teologica, spirituale ed ecclesiale con la Accademia di Teologia Ortodossa S. Massimo Confessore;

    56. 3) Offrire una assistenza religiosa a tutti i cristiani ortodossi presenti sul nostro territorio nazionale, svolgendo attività di catechesi ed evangelizzazione;

    57. 4) Infine, ma non per ultimo, far conoscere la vera spiritualità ortodossa, quella che è impegno quotidiano a realizzare l’immagine e somiglianza e la comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, che dona pace e serenità a tutti coloro che con retta intenzione cercano Dio.

    58. Il Monastero S. Antonio Abate in Aprilia, è un centro di spiritualità ortodossa, migliaia sono le persone che vi si recano per pregare, per un consiglio, una benedizione e per direzione spirituale.

    60. Il Cristianesimo protestante A cura di Claudia,Lorena,Romina & Stefania

    61. fondatore del movimento protestante,, teorizzò una nuova forma di intendere la religione che si riassume nei tre principi "sola Fede", "sola Grazia", "sola Scrittura". Questi punti si concretizzano nei seguenti aspetti pratici della dottrina:

    62. il punto di riferimento del protestantesimo è la parola di Dio, che si trova nella Bibbia; tutti gli aspetti della dottrina, del culto e dell'etica protestante hanno un fondamento nella Scrittura. I Riformati rifiutano tutti quegli aspetti che non hanno riferimento esplicito nella Parola di Dio (es. l'esistenza del Purgatorio, il Primato di Pietro e i sacramenti, fatta eccezione per il Battesimo e l'Eucarestia il rapporto con Dio è diretto, senza bisogno di mediazioni; tutte le confessioni riformate pongono l’accento sul sacerdozio universale dei fedeli, che si esprime mediante carismi o ministeri (come il diaconato, il pastorato e l'insegnamento);

    63. Sono riconosciuti solo i sacramenti del Battesimo e dell' Eucaristia perché sono gli unici che hanno un fondamento nella Scrittura nell‘Eucaristia le posizioni sono differenti secondo le chiese: per i luterani, solo nel momento della celebrazione vi è consustanziazione e presenza reale, mentre per le altre chiese della Riforma, la presenza di Cristo è puramente simbolica;

    64. la salvezza è ottenuta per Grazia di Dio, mediante la dottrina della giustificazione per sola fede: l'uomo è salvato dalla Grazia di Dio e dalla sua fede nella misericordia del Signore, e non dalle sue opere. Per secoli, infatti cattolici e protestanti si divisero polemicamente sul valore della fede e delle opere nella salvezza dell'uomo, ma il 31 ottobre 1999, le due Chiese hanno finalmente firmato un accordo ad Augusta che risolve questo secolare dissidio. Il paragrafo 15 della "Dichiarazione", indica così il superamento della diatriba: "insieme confessiamo che, soltanto per Grazia e nella fede dell'opera salvifica di Cristo, e non in base ai nostri meriti, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le buone opere."

    65. pur riconoscendo a Maria un ruolo significativo nella storia della salvezza, non manifestano nei suoi confronti alcun tipo di culto; rifiutano l'ordinamento gerarchico, considerato in modo diverso a seconda delle Chiese.

    66. IL CULTO EVANGELISTICO Il culto evangelico è stato caratterizzato sin dalle origini da due elementi: grande semplicità e uso della lingua parlata dal popolo dei fedeli. Si ricorda però che la liturgia, cioè lo svolgimento del culto segue quella della chiesa cristiana antica con una sola differenza: alla presidenza può essere chiamato qualsiasi credente, uomo o donna, ministro o laico.

    67. La celebrazione eucaristica non ha bisogno del sacerdote non essendo un sacrificio ma la commemorazione del sacrificio di Cristo e l'invocazione del suo Spirito. Gli elementi del culto sono dunque quelli tradizionali: lettura e commento della Scrittura; preghiere, riconoscimento dei peccati; celebrazione dei sacramenti (Battesimo e Cena del Signore); canto;

    68. I PROTESTANTI…... CHI SONO E CHE COSA CREDONO 1. I protestanti (o evangelici) sono cristiani. Credono cioè in un solo Dio, creatore dell’universo; in Gesù Cristo, suo unigenito Figlio, morto e risorto per offrire alle donne, agli uomini e alla creazione tutta un’esistenza carica di senso in questa vita e oltre; nello Spirito Santo, potenza di Dio operante nella storia.

    69. 2. I protestanti fanno riferimento alla Riforma del XVI secolo (Lutero, Zwingli, Calvino) e ad altri grandi movimenti di riforma della chiesa, come quello Battista e quello Metodista. Sono eredi di una grande tradizione ecclesiale, che anche in questo secolo ha donato alla chiesa testimoni di rilievo: ricordiamo, tra gli altri, Albert Schweitzer, Martin Luther King, Nelson Mandela (Premi Nobel per la Pace), Dag Hammarskjöld (segretario dell’ONU), Dietrich Bonhoeffer (teologo ed esponente della Resistenza antinazista).

    70. 3. I protestanti riconoscono nella Bibbia l’unica autorità in materia di fede. La Bibbia può e deve essere interpretata alla luce della ragione critica: proprio in tal modo essa opera come criterio ultimo del pensiero e dell’azione dei cristiani evangelici.

    71. 4. Dalla Bibbia, i protestanti traggono la convinzione che la vita, la gioia, il presente e il futuro, l’identità e la dignità degli esseri umani (tutto ciò che la Scrittura chiama salvezza) sono puro dono di Dio (grazia), che dipende soltanto dalla benevolenza del Creatore manifestata in Gesù Cristo, e non dalla qualità morale dell’esistenza umana. L’accoglimento di questa prospettiva di vita è detto, nel linguaggio biblico, fede.

    72. 5. La chiesa è la comunità dei credenti, raccolta in vista dell’annuncio della grazia di Dio a tutte le donne e a tutti gli uomini. Le chiese evangeliche sono dirette dall’assemblea di tutti i membri, che esercita ogni potere decisionale, direttamente o mediante la nomina di organismi esecutivi. La responsabilità direttiva, quindi, non è monopolio dei pastori, che anzi rispondono all’assemblea e ai suoi organismi. Le attività della chiesa sono completamente autofinanziate, attraverso il contributo dei membri della comunità.

    73. 6. Il compito (o ministero) della predicazione della Parola di Dio, della celebrazione dei sacramenti battesimo e cena del Signore), della catechesi e della cura pastorale è svolto da membri della comunità a ciò chiamati e preparati. Un certo numero di costoro (donne e uomini) riceve una preparazione accademica e lavora a tempo pieno nella chiesa: si tratta dei pastori. Anche chi non è pastore, purché ne abbia la preparazione, può esercitare i compiti direttamente legati all’annuncio della Parola di Dio.

    74. 7. Il luogo di culto (spesso detto tempio, per distinguerlo dalla chiesa come comunità; si usa, comunque, anche il termine chiesa) non è uno spazio sacro, ma un locale comune, in genere costruito per le assemblee liturgiche, ma usato anche per altri scopi.

    75. 9. Le chiese evangeliche vivono un rapporto di fraternità ecumenica con la chiesa cattolica romana e con la chiesa ortodossa. Esse rappresentano tuttavia un modo diverso, e per molti aspetti alternativo, di essere cristiani: un cristianesimo centrato sulla Bibbia più che sulla chiesa, laico e non sacerdotale.

    76.

    77. Protestantesimo: Il termine "protestantesimo" deriva dalla " protestoati", ossia dalla dichiarazione solenne dei diritti, presentata dal partito luterano, composto da cinque principi e quattordici città, alla seconda dieta di Spira (1529), che aveva confermato la condanna di Lutero. La definizione venne poi estesa a tutte le confessioni della Riforma.

    78. Etimologia Il termine cristiano deriva dal nome di Cristo, di cui i cristiani si dichiarano seguaci. Essi furono chiamati così per la prima volta ad Antiochia, nel III sec. d.C., mentre prima erano definiti nazareni.

    79. Domande ad un Protestante: Ci delinei alcuni aspetti della morale e dell’etica battista. Non vi è una morale unica, valida per tutti, ma dipende dalla sensibilità di Fede; ciascuno risponde in prima persona a quelli che sono gli stimoli dell’ambiente. Per esempio abbiamo varie risposte rispetto all’aborto, al matrimonio, alla limitazione delle nascite; in linea di massima direi che abbiamo una morale, o meglio, un’etica dell’esistenza. Dipende dalla situazione in cui l’individuo, o la coppia, sono chiamati a dare una propria risposta, che non è eterna e universale, ma personale.

    80. In questo senso c’è una libertà massima, ma sempre nel rispetto di quella altrui; la privacy personale non deve essere violata, nessuno può permettersi di criticare. Se per esempio io e mia moglie decidessimo di limitare il numero di figli da avere, sarebbe esclusivamente una scelta nostra.

    81. Come si pone un battista rispetto al divorzio? Come si fa a dire a una coppia che il matrimonio è indissolubile? Chi lo rende tale? Il sindaco, il prete, il pastore, forse? È la coppia che ogni giorno deve vincere i problemi quotidiani.

    82. E a proposito dell’eutanasia? È un problema molto grande; noi abbiamo la stessa posizione dei Valdesi. Per gli Evangelici la vita non si interrompe con la morte, il corpo muore, ma non la realtà di uomo. Vale la pena di portare avanti una vita che non è vita? C’è il rifiuto ad una eutanasia attiva, ma si accetta quella passiva morte.

    83. Siete pro o contro la pena di morte? Siamo completamente contrari e facciamo sottoscrizioni contro di essa.

    84. Che importanza date alla Scrittura ? Nella Scrittura non troviamo le risposte a tutte le domande. Non leggiamo la Scrittura come una realtà storicamente esatta, ma la leggiamo come un libro che ci propone la verità del Signore per farci maturare interiormente.

    85. I cattolici credono nell’inferno e nel purgatorio, e voi? Nella Bibbia abbiamo due strade per la salvezza: una è mediante la Grazia attraverso la Fede, mentre l’altra è quella che Matteo esprime come un giudizio sulle opere dell’uomo. Non crediamo nel Purgatorio e, personalmente, non credo neanche nell’Inferno. Una realtà è certa: chi crede in Cristo sarà salvato.

    86. Per quale motivo non riconoscete l’autorità del Papa? Il Papa…questo alter ego di Dio, vicario di Cristo, come se Cristo avesse bisogno di un rappresentante sulla terra! Noi andiamo avanti per Fede, la visione della Chiesa piramidale, sacerdotale, presso i Protestanti non esiste.

    87. Come avviene il Battesimo? Sotto questo aspetto ci distinguiamo dai Valdesi, siamo detti congregazionalisti, perché chi viene battezzato entra nella nostra "congregazione", cioè nel gruppo, nella comunità. Il Battesimo avviene per immersione

    89. Enrico VIII non riuscì ad ottenere dalla Chiesa di Roma lo scioglimento del suo matrimonio, che era stato richiesto perché non aveva avuto un figlio maschio cui lasciare il trono.

    90. Il re, approfittando del malcontento che serpeggiava nelle file del clero e del laicato cattolico inglese contro Roma, si rivolse all'arcivescovo Cranmer di Canterbury (cui praticamente erano stati trasferiti i poteri papali) e riuscì ad ottenere il divorzio da Caterina d'Aragona

    92. Dunque la chiesa anglicana nasce come chiesa cattolica scismatica, conservando del cattolicesimo l'organizzazione e la successione episcopale, nonché i sacramenti, il cerimoniale, i testi canonici. Ma successive modifiche la avvicinano alle diverse confessioni protestanti.

    93. Altre caratteristiche,invece sono analoghe a quelle di tutte le confessioni protestanti: il matrimonio dei preti, il rifiuto delle indulgenze e del purgatorio, il servizio liturgico nella lingua locale. Questa chiesa, oggi, non ha alcuna difficoltà ad ammettere divorzio, aborto, contraccezione, rapporti prematrimoniali e le donne al sacerdozio.

    94. Gli anglicani ritengono che nel N.T. non ci sia nulla che vieti, in linea di principio, l’ordinazione sacerdotale delle donne. Questa "prassi" di Gesù di scegliere dei maschi (prassi continuata poi dalla Chiesa) potrebbe intendersi come una prassi legata al tempo e quindi mutabile con l’evoluzione della cultura e della mentalità.

    95. Il comportamento delle autorità cattoliche le autorità cattoliche sono molto critiche Gesù ha scelto degli uomini Gesù non ha mai avuto timore a mettersi contro la mentalità comune come dimostrano le sue posizioni anche riguardo al sabato

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