1 / 18

Espanet Conference “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa”

La conciliazione attraverso lo strumento della riorganizzazione dei tempi di lavoro in Europa e in Italia. Francesca Bergamante. Espanet Conference “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa” Milano, 29 Settembre — 1 Ottobre 2011.

rocio
Download Presentation

Espanet Conference “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa”

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La conciliazione attraverso lo strumento della riorganizzazione dei tempi di lavoro in Europa e in Italia. Francesca Bergamante Espanet Conference “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa” Milano, 29 Settembre — 1 Ottobre 2011

  2. Obiettivi e struttura del contributo Studiare nel contesto europeo l’organizzazione dei tempi di lavoro al fine di evidenziarne il contributo alle politiche di conciliazione/condivisione OBIETTIVO • MODI E TEMPI DI LAVORO NEI PAESI DELL’UE • Relazione orari e conciliazione • Struttura dei tempi di lavoro • La determinazione degli orari • I permessi lavorativi • ALCUNE SPECIFICITÀ DEL CASO ITALIANO • Il part-time • I permessi lavorativi • Il telelavoro • RIFLESSIONI CONCLUSIVE STRUTTURA

  3. Il contesto • LA FLESSIBILITÀ DEGLI ORARI DI LAVORO È GENERALMENTE CONSIDERATA UNA DELLE DIMENSIONI DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE • Il tema della flessibilità dell’orario di lavoro, è presente anche nelle Employment Guidelines e, in particolare nella Linea guida 21 “Promoteflexibilitywith employment security and reduce labour market segmentation, having due regardsto the roleof the social partners”. • Tra gli Stati membri europei si evidenziano differenze consistenti per: • flessibilità nella durata dell’orario di lavoro (part-time, lavoro straordinario e orario lungo) • flessibilità nell’organizzazione dell’orario di lavoro (orari flessibili in entrata e in uscita, banca delle ore, telelavoro) • IN PARTICOLARE • Tra i paesi europei sono molto diverse le quote di donne che lavorano con un orario ridotto e variabili le motivazioni alla base del lavoro part-time: • laddove è più diffuso maggiori risultano le percentuali di donne che volontariamente scelgono di lavorare con un orario breve a causa delle responsabilità familiari; • nei paesi in cui è ridotto l’utilizzo, è invece maggiore la quota di donne con un part-time involontario. Le analisi qui proposte sono relative alle caratteristiche dei tempi di lavoro di donne e uomini, avendo come riferimento il concetto di condivisione

  4. MODI E TEMPI DI LAVORO NEI PAESI DELL’UE

  5. Occupati che dichiarano che gli orari di lavoro si conciliano non molto bene o per niente bene con gli impegni familiari o sociali, per genere, anni 2000 e 2010 (%). ORARI DI LAVORO E CONCILIAZIONE Fonte: elaborazioni su dati European Foundation for the Improvement of living and Working Conditions - European Working Condition Survey, 2010

  6. Occupati che lavorano con orari fissi e numero medio di ore di lavoro a settimana, anno 2010 STRUTTURA DEI TEMPI DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati European Foundation for the Improvement of living and Working Conditions - European Working Condition Survey, 2010

  7. Modalità con cui vengono stabiliti gli orari di lavoro per tipologia contrattuale anno 2010 (%) LA DETERMINAZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati European Foundation for the Improvement of living and Working Conditions - European Working Condition Survey, 2010

  8. Modalità con cui vengono stabiliti gli orari di lavoro per raggruppamenti professionali, anno 2010 (%) LA DETERMINAZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati European Foundation for the Improvement of living and Working Conditions - European Working Condition Survey, 2010

  9. Occupati che dichiarano di avere difficoltà (abbastanza, molte) nel prendere una o due ore di permesso durante l’orario di lavoro per occuparsi di questioni personali o familiari, donne e uomini, anno 2010 (%). I PERMESSI DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati European Foundation for the Improvement of living and Working Conditions - European Working Condition Survey, 2010

  10. ALCUNE SPECIFICITÀ DEL CASO ITALIANO

  11. LE FONTI DATI • ISTAT • Rilevazione continua sulle forze di lavoro - 2010 ISFOL • Rilevazione sulle Imprese e Lavoratori (RIL) – 2007 • Indagine periodica condotta su un campione rappresentativo di 24.450 imprese del settore privato extra-agricolo. Il questionario raccoglie informazioni sulle caratteristiche di impresa, sull'organizzazione aziendale, sulla composizione dei lavoratori e sulle caratteristiche delle relazione industriali, tra cui l'incidenza della retribuzione integrativa e la presenza dei sindacati • III Indagine sulla Qualità del Lavoro - 2010. • Indagine periodica condotta su un campione di 5.000 occupati di età superiore ai 16 anni che trae spunto dalle “European survey on working conditions”, dell’European Foundation for the Improvement od Living and Working Conditions. • Participation Labour Unemployment Survey (Plus) - 2008 • Rilevazione periodica su un campione di circa 40.000 individui dai 18 ai 64 anni. Il questionario è finalizzato a raccogliere informazioni sulle caratteristiche dell’occupazione, della ricerca del lavoro, dell’istruzione e delle scelte previdenziali.

  12. Occupati a tempo parziale per genere e ripartizione geografica, anni 2000 e 2010 (%) IL PART-TIME DAL LATO DELL’OFFERTA DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati Istat – RTFL 2000 e RCFL 2010. Nel 2010 l’incidenza del part-time involontario ha raggiunto in Italia il 42,7% a fronte del 22,3% della media europea

  13. Motivo principale per cui l'impresa utilizza il contratto part-time per numero di addetti, anno 2007 (%) IL PART-TIME DAL LATO DELLA DOMANDA Fonte: elaborazioni su dati Isfol-RIL, 2007

  14. Possibilità di usufruire di permessi durante l’orario di lavoro per genere, anno 2010 (%) I PERMESSI DI LAVORO Fonte: elaborazioni su dati Isfol – III Indagine sulla Qualità del Lavoro, 2010. Possibilità di usufruire di permessi durante l’orario di lavoro per tipologia contrattuale, anno 2010 (%) Fonte: elaborazioni su dati Isfol – III Indagine sulla Qualità del Lavoro, 2010.

  15. Occupati che dichiarano che la propria azienda prevede contratti di telelavoro per numero di addetti, anno 2008 (%) IL TELELAVORO Fonte: elaborazioni su dati Isfol-Plus, 2008 Attività lavorativa potenzialmente realizzabile con telelavoro per genere, 2008 (%) Fonte: elaborazioni su dati Isfol-Plus, 2008

  16. Riflessioni conclusive LE ANALISI HANNO MOSTRATO UN’ULTERIORE SEGMENTAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO A SVANTAGGIO DELLE DONNE, ANCHE IN RELAZIONE ALLA SEGREGAZIONE OCCUPAZIONALE. SINTESI DELLE DIFFERENZE TRA I PAESI EUROPEI • Diffusione dei servizi per l’infanzia • Welfare generoso • Modelli organizzativi aziendali orientati alla flessibilità degli orari • Elevata partecipazione femminile al mercato del lavoro • Sostegno della condivisione • Scarsa diffusione dei servizi per l’infanzia e maggiore ricorso ad altre forme di childcare • Welfare poco generoso • Scarsa presenza di modelli organizzativi che puntano sulla flessibilità degli orari • Bassi tassi di attività e occupazione femminile • La componente femminile adatta modi e tempi di lavoro alle necessità di conciliazione.

  17. Riflessioni conclusive L’ITALIA La “flessibilità in emergenza”, Si ricorre più facilmente ai permessi (ma non per chi ha forme contrattuali flessibili) come surrogato di una bassa flessibilità degli orari di lavoro. La dimensione aziendale Nelle imprese con un elevato numero di lavoratori, infatti, risulta maggiormente possibile l’incontro tra le esigenze di conciliazione dei dipendenti, grazie ad una diversa possibilità di modulazione degli orari di lavoro. La cultura organizzativa I modelli organizzativi non sono orientati alla condivisione Le caratteristiche del mercato del lavoro La segregazione orizzontale e verticale rende più difficile per le donne usufruire della flessibilità oraria. La flessibilità degli orari e dei modi di lavoro riguarda solo una parte degli occupati e solo alcune forme contrattuali. I lavoratori “atipici” tra cui le donne sono maggiormente presenti poco possono beneficiare degli strumenti di conciliazione.

  18. AGGREGAZIONE DELLE PROFESSIONI • High-skilled clerical: Legislators, senior officials and managers e Professionals • 2) Low-skilled clerical: Technicians and associate professionals, Clerks, Service workers and shop and market sales workers • 3) High-skilled manual: Skilled agricultural and fishery workers, Craft and related trades workers • 4) Low-skilled manual: Plant and machine operators and assemblers, Elementary occupations, Armed forces

More Related