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Storia della scuola ticinese dal punto di vista dell’allievo (XIX-XX)

Storia della scuola ticinese dal punto di vista dell’allievo (XIX-XX). Bellinzona 23 e 30 marzo 2004 SPAI 17.30-20.00 (ISPFP). Marzio Conti http://www.agoravirtuale.ch/ispfp. Programma della serata 17.30-18.45 e 19.00-20.00. Introduzione generale: obbiettivi, modalità, fonti e risultati

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Storia della scuola ticinese dal punto di vista dell’allievo (XIX-XX)

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Presentation Transcript


  1. Storia della scuola ticinese dal punto di vista dell’allievo (XIX-XX) Bellinzona 23 e 30 marzo 2004 SPAI 17.30-20.00 (ISPFP) Marzio Conti http://www.agoravirtuale.ch/ispfp

  2. Programma della serata17.30-18.45 e 19.00-20.00 • Introduzione generale: obbiettivi, modalità, fonti e risultati • Il Canton Ticino – Aspetti significativi • L’evoluzione della struttura scolastica • Il problema dell’assenteismo a scuola • Aspetti esterni: famiglia, economia e politica • L’importanza del numero di allievi per classe • Riflessioni conclusive - discussione

  3. Programma seconda serata17.30-18.45 e 19.00-20.00 • Progetti educativi dell’epoca • L’esempio di Boschetti-Alberti • La vita in classe: scuole, maestri, educazione e disciplina. • Conclusione: la scuola dal punto di vista dell’allievo e la visione dell’epoca • Riflessioni finali - discussione: la scuola oggi?

  4. Perché la scuola? • Importanza della formazione e dell’istruzione in una società democratica e liberale • Rapporto tra coscienza civile e cultura (capacità di analisi critica della società e di pensare con la propria testa) e democrazia. • Rapporto tra libertà e responsabilità In questo senso la scuola ha un ruolo essenziale

  5. Desmond Morris, La scimmia nuda "Gran parte di quello che facciamo da adulti si basa sull'assorbimento imitativo che avviene durante l'infanzia. Spesso pensiamo di comportarci in un determinato modo perché questo comportamento si accorda con qualche codice di astratti e nobili principi morali, mentre in realtà non facciamo altro che obbedire ad una lunga serie di impressioni puramente imitative, profondamente radicate e da lungo tempo dimenticate." Krause, Wie uns die Kinder sehen… "Wir wollen kritische und selbstbewusste Menschen. Erschrecken wir also nicht, wenn sie nun auch ihren eigenen Standpunkt verteidigen und nicht alles annehmen, was wir ihnen vorsetzen."

  6. 1 Introduzione - Obiettivi • La ricerca voleva studiare la vita nelle scuole ticinesi del periodo • Prendendo in considerazione ogni aspetto che poteva influire sulla scuola • Cercando di concentrarsi sugli allievi

  7. 1 Introduzione - Modalità • Definizione del periodo: • Criterio interno: la riforma degli ispettori. • Criterio esterno: la Prima Guerra mondiale Periodo: 1894-1914, che però va inserito nel contesto generale dal 1803 ad oggi

  8. 1 Introduzione - fonti • Principalmente i rapporti degli ispettori, particolarmente interessanti visto il grande interesse politico del tempo per la scuola. • Alcune riviste, libri, e rendiconto del Consiglio di Stato • Vedi Bibliografia.

  9. 1 Introduzione - Risultati • Difficoltà oggettive nello studio del “punto di vista dell’allievo” • Molto spesso si può però, almeno in quel periodo, giungere a considerazioni e ipotesi molto verosimili.

  10. 2 Il Canton Ticino • Popolazione 126’751 (1888)-156’166 (1910) • % di stranieri dal 15% al 28% (1888-1910) • Settori professionali 1888: 52.3; 31.1; 16.6 • Settori professionali 1910: 41.4; 31.8; 26.8 Dal 1803 diversi problemi: • Povertà • Infrastrutture • Istruzione

  11. Caizzi, Aspetti e problemi del Ticino “Lungo i secoli lenti della storia civile le popolazioni di montagna, in modo ancora più evidente di quelle di pianura, trascorsero un’esistenza condizionata da fattori di stretto ordine ambientale. L’importanza della geografia fisica, senza svanire del tutto, è diminuita soltanto allorché il sistema di trasporti, fattosi assai più rapido, giunse a svincolare gli uomini da molte antiche soggezioni naturali. Il decisivo miglioramento delle comunicazioni, dovuto alla scoperta del vapore, fu annoverato anch’esso fra le grandi rivoluzioni pacifiche che mutarono il mondo: e senz’ombra di esagerazione, si dovrà convenire pensando a ciò che ne segui poi. La rivoluzione dei trasposti, riducendo le distanze, abbatté infatti molte barriere che i gruppi sociali avevano innalzato fra loro col favore dell’isolamento, e, intaccando i particolarismi, intraprese l’opera lenta dei livellamenti sociali. A sua volta l’era degli scambi intensi, inaugurata dalle nuove comunicazioni, preparò l’unificazione economica delle nazioni, la quale diede il suggello delle costruzioni durature all’unificazione politica che in molti paesi l’aveva preceduta senza tuttavia incidere abbastanza per riuscire ad imporre veramente un costume di vita.”

  12. Zappa, Il Ticino della povera gente "Nel 1803 il Ticino era entrato nella Confederazione come cantone povero economicamente. Di fronte al dilemma scuole oppure strade? Aveva deciso in favore di quest’ultime."

  13. 3 Struttura scolastica - 1803 • Prima del 1803 avevamo diverse scuola, sorte per necessità della popolazione • Riguardavano soprattutto i maschi (erano loro ad amministrare i beni famigliari) • Vedi Cappelli, Manzoni, Dalla Canonica all’aula

  14. 3 Struttura scolastica 1804 • Nel 1804 abbiamo la prima legge scolastica, che generalizza una pratica diffusa, rendendola obbligatoria • In ogni comune deve esserci una scuola • Il parroco ha l’obbligo di insegnare a leggere, scrivere e far di conto ai bambini del suo villaggio

  15. La prima legge scolastica

  16. 3 Struttura scolastica 1803-1837 • Non era prevista nessuna formazione per i maestri • Vedi Ritter, I maestri elementari della scuola pubblica ticinese (1870-1890) • 1837: primo corso di metodica (1 mese) Inchiesta statale 1805: “Le informazioni dei comuni recano l’impronta di una diffusa miseria: la risposta relativa ai fondi scolastici è quasi invariabilmente 'nessuno'; il che comporta che in taluni casi 'la scuola non si fa', in altri 'vien fatta per carità', in altri ancora 'vien fatta dal parroco quando si trova a casa', 'si fa da particolari'; normalmente l’insegnamento vien pagato 'dai genitori'; le ore d’insegnamento variano, i fanciulli ora 'si prestano', ora 'sono renitenti'.”

  17. Patente scolastica (Boschetti-Alberti)

  18. Contratto scolastico (Boschetti-Alberti)

  19. 3 Il sistema del 1857 • Elementari minori di 8 anni, divisi in 4 gradi di due anni ciascuno (possibili promozioni anticipate) • Proscioglimento solo dopo il 3 grado (il 4° non era obbligatorio in tutte le scuole) – Passaggio alle maggiori possibile dopo il 3 grado (dai 10 anni) • Ripetitività

  20. Problemi politici - esempio • 1877: sono riaperti i concorsi per l’assunzione dei docenti statali • Convinzione che il governo debba potersi scegliere funzionari di fiducia • Peggioramento delle condizioni degli insegnanti (onorario minimo 400 fr, 5 fr. in più per allievo se il numero superava i 30 e 50 in più per ogni mese oltre i 6). • In alcuni casi l’onorario poteva essere ridotto a 300 fr. e per le maestre di 1/5. • Riammissione dei sacerdoti (abolizione leggi del 1864)

  21. 3 Gli asili • Erano molto popolari poiché facilitavano il lavoro ai famigliari Rendiconto CdS 1898 (Ispettrice Lauretta Perucchi): “Future e infallibili benché lontane sono l’abitudine al disordine, alla gazzarra, allo scompiglio malsano e immondo delle bettole, l’acre piacere delle risse, delle allegrie smodate in cui il decoro e la dignità vengono distrutti.” Rendiconto CdS 1901: “Il guaio potrebbe per avventura essere questo, che in certe famiglie, il peso di allevare ed educare la prole paia più grave ora che in altri tempi, e si tenda quindi a sbarazzarsene sopra gli asili.”

  22. 3 Le scuole primarie-Legge e regolamento 1889-1892 • Massimo teorico 60 allievi (per sesso) • Scuole divise in due classi di 4 anni, divise in due sezioni di due anni • Promozioni anticipate possibili • Tenere occupati tutti gli allievi • Materie di base: religione e storia sacra, lettura e sunto, scrittura, lingua italiana ed esercizi di composizione, aritmetica e calcolo a memoria, elementi di geografia e storia patria, canto popolare e ginnastica sopra i dieci anni (più, se del caso, i lavori femminili) • Materie facoltative: agricoltura e storia naturale, disegno lineare, geografia generale, nozioni sulla costituzione politica del paese, norme d'igiene domestica e contabilità NB: il termine scuola equivale a classe oggi

  23. Dal 1894 • Adozione del nuovo programma (vedi Gianini, Francesco, Programma di insegnamento per le scuole primarie della Repubblica e Cantone del Ticino….) • Riforma del sistema ispettorale (8 ispettori di circondario – vedi appendice X, p 274) • Durata delle scuole da 6 a 10 mesi • Multe per refrattari da 10 a 20 cts.

  24. 3 Scuola secondarie • Scuole elementari maggiori (primo grado di scuole secondarie, ben considerate dal popolo) • Ginnasio e Liceo (dal 1852) • Scuola Cantonale di Commercio (dal 1894) • Scuole di disegno

  25. 3 Le scuole di ripetizione • Durata di 60 ore • Obbligatorie fino alla SR • Problematica degli esami pedagogici delle reclute (in seguito)

  26. 3 Maestri • Viene istituita la formazione magistrale • Scuola normale (dal 1893 di 3 anni) • Fino ad allora si avranno maestri 15enni. • Miglioramenti economici • Borse di studio • Obbligo di insegnare per almeno 4 anni

  27. Rendiconto CdS 1910 e 1911 “Non è possibile che a 14 o 15 anni le preoccupazioni della vita materiale abbiano tanto potere da soffocare subito qualunque aspirazione germogliasse nell’animo del giovinetto verso una missione che, esercitata con amore, ha in se quanto basta a dare significato e nobiltà alla vita.” “Non per il movente del denaro vorremmo vedere ingrossarsi la schiera degli educatori, ma da poi che il denaro ha usurpato il posto di tante, di tantissime, di troppe cose più nobili, e domina sovrano, accettiamo rassegnati la sua potente cooperazione.”

  28. …in seguito • Tentativi di riforma nel 1908 e 1911: falliti • 1922: nuova legge scolastica, che prevede 5 anni di elementari e 3 di maggiori • 1932: distribuzione gratuita del materiale scolastico • Scuola Media (sperimentazione avviata nel 1976/77) Inoltre riforme a partire dal 1914 (anche per il settore professionale

  29. 3 Bilancio 1 Rossi, Felice, Storia della scuola ticinese "Sappiamo quali ostacoli dovette superare il Franscini per dare a ogni villaggio almeno una scuola primaria, e quali e quanti richiami e minacce angustiavano i municipi assillati a migliorare locali, acquistare materiale scolastico, pagare secondo le prescrizioni legali i maestri, trattenere gli scolari nell'età dell'obbligo –che i padri usavano portar con loro sulla via stentata dell'emigrazione." "Permettete che vi ricordi il grande bisogno del nostro paese non essere già che si formino molti dotti e letterati; ma bensì che sì cresca una gioventù conscia dei suoi veri interessi, conscia ed osservante de' doveri del proprio stato. Diffondere in tutte le classi del popolo l'operosità e l'industria, la cura nel conservare il bene proprio, il rispetto per il bene altrui, la parsimonia, l'amore delle patrie istituzioni, uno spirito di concordia e fratellanza, tutte le cristiane e repubblicane virtù, ecco la missione a noi confidata."

  30. 3 Bilancio 2 • Nel periodo in questione si sono gettate le basi per la costruzione di un sistema scolastico efficace • Molte difficoltà e problemi sono stati risolti (ne vedremo alcuni come l’assenteismo) • Altri saranno migliorati solo in seguito

  31. 4 Il problema dell’assenteismo • L’obbligatorietà della frequenza scolastica è data dal 1803 • Diversi fattori concorrono a spingere le autorità a voler raggiungere la piena frequenza in questo periodo (esami pedagogici, convincimenti morali, ecc.) • L’obiettivo sarà raggiunto a fatica

  32. Cause • La grande povertà • La necessità di aiuto nei campi • La necessità di aiuto in famiglia (specialmente per le ragazze, mandate a scuola da piccole e poi ritirate) • L’emigrazione stagionale (spazzacamini)

  33. Alcune citazioni interessanti Rendiconto del CdS 1899 “Questa schiera di piccoli renitenti è fornita tutta dai Circondari meridionali, e si compone specialmente di ragazzi e ragazze che abbandonano la scuola, verso il dodicesimo anno, appena i rispettivi parenti li stimano atti a guadagnarsi un soldo in qualche modo facendo un lavoro qualsiasi.” Cappelli, Manzoni, Dalla canonica all’aula…. “Abbiamo visto come nelle varie regioni ticinesi e, a volte, addirittura nei singoli paesi, poteva resistere una struttura scolastica che si adattava alle caratteristiche sociali, economiche e professionali degli abitanti. La scuola tradizionale si era modellata, nell’arco dei secoli, sulle abitudini della gente. Ora veniva richiesto il contrario: le comunità di villaggio, che continuavano a vivere di agricoltura, di pastorizia e anche di emigrazione, dovevano improvvisamente adattarsi alle strutture ed alle regole scolastiche create dallo Stato.”

  34. Le dimensioni del problema Vedi tabella pagina 268 – APPENDICE VII

  35. Tav. 9: Refrattari per Circondario Scolastico Dati dà Rendiconto del Consiglio di Stato (anni corrispondenti). I Circondari in breve (vedi Appendice X): I Mendrisiotto, II Lugano e dintorni, III Luganese, IV Locarnese, V Valle Maggia, VI Bellinzonese e Riviera (poi solo Bellinzonese), VII Leventina e Blenio (poi Blenio-Riviera), VIII Leventina Indicativamente abbiamo % dall’1 al 2 % fino al 1904, poi in calo fino allo 0% I risultati sono ottenuti con la persuasione e con le multe! Il dato andrà considerato con la durata della scuola.

  36. Media assenze arbitrarie per allievo

  37. Citazioni dai rapporti del primo cirondario 1893-94: È molto frequente "Che lo scolaro e la scolara stanno lontani dalla scuola per andare al campo, al prato, alla selva in aiuto della famiglia per lavori contadini o per rimanere in casa a guardia della culla, a cantare la ninna nanna, intanto che la mamma, la sorella maggiore, la zia attendono alle faccende domestiche, il padre il più delle volte lontano dal paese, fattosi emigrante … in cerca di fortuna." "Dove vanno quelle piccine di dieci anni? Negli opifici dove si lavora la seta. Guadagnano quaranta o cinquanta centesimo al giorno, sono di famiglia nulla tenenti o quasi, e quaranta centesimi, meglio se cinquanta, sono di gran peso nella bilancia della domestica economia nelle misere condizioni in cui taluni si trovano." Mentre "I piccoli manovali portano a casa in ragione di ottanta, novanta e anche più centesimi al giorno 'Vanno a portar la secchia.”

  38. Citazioni dai rapporti del secondo cirondario "Anzitutto deve migliorare la frequenza. Le mancanze arbitrarie, in tutte le scuole sommano una cifra enorme; i grandi, i piccoli, i ragazzi e soprattutto le ragazze, con troppa facilità, per futili pretesti sono trattenuti a casa dai genitori, che non si curano dell'educazione dei figli." "M’avvidi però presto che il compito più difficile era quello di correggere la pessima e generale abitudine di togliere troppo presto dalla scuola i ragazzi per metterli a mestiere, per trattenerli a casa a custodire bambini, per mandarli ne’ boschi a fare un po’ di legna o un po’ di strame, per sfruttarli, insomma, anzi tempo e proprio in un’età in cui la scuola, se non venissero defraudati dell'istruzione, potrebbe lasciar in essi, per aver già raggiunta una certa maturità di giudizio, una traccia duratura preparandoli all’avvenire." "Una cinquantina di poveri ragazzi, di sventurate ragazze, orfani o figliuoli e figliuole di genitori trascurati, i quali non si fanno un dovere di provvedere alla educazione della loro prole, che lasciano vagare per le strade e per le piazze colla certezza di vederla crescere ignorante e col pericolo di averla guasta e corrotta innanzi tempo..." (si riferisce a Lugano)

  39. Il caso degli spazzacamini Citazioni – le difficoltà degli ispettori • Vedi testo distribuito 1895-97: Rendiconto del CdS "Nessun uomo rivestito d’autorità possiede il coraggio sufficiente di infliggere una multa, o di affrontare il pettegolezzo delle donniciuole.” "Si spera di riuscire con la persuasione, dove non si riesce ad applicare i mezzi coercitivi." Ispettore primo circondario, 1902/03 -"Come è mai cattivo, signor Ispettore! Hanno ragione di dire che lei è il terrore delle scuole e dei maestri!! Ma mi dia un po' di pane e poi de' miei figlioli faccia ciò che vuole!" Rendiconto CdS (1915): “Monelli che marinano la scuola per restarsene fuori, magari un giorno intiero, a divertirsi o fare di peggio; genitori che trattengono a casa i figli per motivi non sempre giustificabili ce ne furono, ce ne sono e ce ne saranno, fino a tanto che vi saranno scuole.”

  40. 5 Aspetti esterni: famiglia, economia e politica

  41. 5 Le famiglie • Abbiamo già discusso la problematica della povertà • L’attitudine verso la scuola era molto buona dove c’era una certa tradizione e soprattutto nelle valli superiori, poiché quanto appreso era utile per l’amministrazione delle piccole proprietà • Meno buona nei distretti sottocenerini e nel Locarnese e Bellinzonese, dove il lavoro e anche certe abitudini (sono segnalati casi di consumo di alcool favorito dai genitori)

  42. Due citazioni Zappa, Il Ticino della povera gente: "Ma le famiglie povere di un tempo come potevano provvedere ai lavori agevolati oggi da questi mezzi moderni? Un tipico esempio lo forniva il contadino-artigiano. E così la donna-casalinga, che cuciva, rammendava, rattoppava… Cesare Marchi ha trovato un’espressione perfettamente contrapposta all’attuale civiltà dei consumi, definendo la precedente 'una lunga civiltà delle riparazioni.'" "Il lavoro, nella civiltà contadina, era sacro per tutti, uomini, donne, ragazzi. Un dovere imprescindibile di ogni giorno, quale richiedeva, anche la domenica e le altre feste, la cura del bestiame."

  43. La problematica della frequenza • Come detto la povertà era determinante Risposte dei genitori agli ispettori (vedi pp.90-91 per informazioni supplementari) "È pane tolto di bocca ai miei piccini." Oppure genitori che: "Ripetono a squarciagola: siamo poveri noi!." "È vero, vi sono tanti mancanti, ma sono tutti figliuoli di povera gente, che hanno bisogno di mandarli presto a guadagnarsi il pane: sono famiglie che non potrebbero altrimenti fare." “Sono io il padrone dei miei figli; sono capace di istruirli; sta a cuore anche a me il bene dei miei figli; come sono cresciuto io, così alla buona, cresceranno anch’essi; nei nostri paesi non c’è bisogno di saperla tanto alla lunga; l’hanno fatta quest’anno questa legge?”

  44. Altre osservazioni degli ispettori "Di fronte alla necessità di vivere, non si colgono i vantaggi dell'istruzione, perché non sono immediati, mentre i bisogni materiali si presentano giorno per giorno, con vicenda inevitabile." "La famiglia manda a scuola i piccoli per togliersi delle seccature d'attorno; ma appena il ragazzo o la ragazza si può sfruttare, alla scuola non si pensa più." “Il duro bisogno che stringe molte famiglie è pur sempre un formidabile nemico della scuola, alla quale sottrae troppe volte nell’anno i fanciulli, nega loro o ritarda oltre misura libri e quaderni, e, ciò che accade spesso anche ai non bisognosi, non permette che essi trovino nelle loro case la quiete e il raccoglimento necessari a lavorare con profitto.” "Qui si constata un progresso, ma si dovrebbe far capire una buona volta ai genitori che il loro nostranello, il caffè nero, magari con la grappa, somministrati giornalmente ai loro figli, ne ritardano lo sviluppo fisico e ne attutiscono le facoltà intellettuali." (Minusio)

  45. Famiglia e scuola "Nella ridotta abitazione urbana e nella scomodissima casa contadina, manca lo spazio: impegnato precocemente a lavorare, il bimbo povero si muove in luoghi e secondo tempi di produzioni, non di loisir, è sul lavoro o nell'accudimento dei fratelli e delle sorelle minori che avviene la sua socializzazione.” "È radicata nel popolo l'idea che il maestro abbia a mantenere la disciplina nella scuola coll'incutere timore agli allievi."E "Nel popolo è ancora radicato il concetto della vecchia scuola." (studio a memoria, per gli esami, per i premi -libri-). "Constatasi sempre per parte dei genitori la loro misera cooperazione per quanto riguarda l'educazione dei figliuoli: troppo grande è il numero di coloro che tutto dalla scuola pretendono, anche allorché a casa col loro esempio insegnano precisamente l'opposto di quanto dai docenti cercasi di imprimere nella mente dei discenti." (1904/05: IV circondario)

  46. Maestri - disciplina

  47. Ceschi, Ottocento ticinese “Era però opinione assai diffusa in quei tempi che, istruendo i figli dei contadini e degli artigiani, costoro avrebbero imparato solo a disprezzare i lavori manuali e il proprio umile stato e disertato di conseguenza i campi e le officine per inseguire illecite ambizioni di ascesa sociale. Un proverbio sentenziava anzi brutalmente 'villan istrutto è villan ladro'.”

  48. Differenze maschi/femmine "Lo stato liberale creato nel 1848 non solo escluse le donne dalla partecipazione politica, ma negò loro la parità anche nell'ambito civile. Per quanto fossero diverse le leggi cantonali dell'Ottocento, tutte concordavano nel far pesare sulla donna coniugata l'interdizione legale. La moglie sottostava alla tutela del marito, non aveva nessuna facoltà di disporre né dei beni patrimoniali portati nel matrimonio né del suo reddito, e inoltre godeva di una capacità di agire assai limitata. Fino nel tardo Ottocento, in alcuni cantoni era ancora in vigore la cosiddetta tutela della donna (Geschlechtsbeistandschaft) anche per le donne maggiorenni nubili, vedove e divorziate. A ciò si aggiungevano quasi ovunque discriminazioni riguardo al diritto successorio."[1] [1]3.5 La posizione della donna nel diritto civile, matrimonio, divorzio, p. 1, in AAVV, Donne Potere Storia: Donne e parità in Svizzera 1848-1998, Berna, Commissione federale per i problemi della donna, 1998

  49. Separazione classi: Biasca

  50. Classi anni seguenti

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