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Necton

Necton. (dal dio Nettuno). l’insieme delle specie marine in grado di compiere movimenti indipendenti dai movimenti delle masse d’acqua e in particolare ampi spostamenti orizzontali. La forma del corpo è idrodinamica.

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Presentation Transcript


  1. Necton (dal dio Nettuno) l’insieme delle specie marine in grado di compiere movimenti indipendenti dai movimenti delle masse d’acqua e in particolare ampi spostamenti orizzontali. La forma del corpo è idrodinamica. Alcuni di essi hanno sviluppato un adattamento cromatico all’ambiente: dorso del corpo scuro e ventre chiaro. E’ questa una forma di mimetismo per sfuggire ai predatori: se visti da sopra appaiono scuri come il fondo del mare, argentati come la superficie dell’acqua se osservati da sotto.

  2. Le specie che compongono il necton possono essere divise in pelagiche e demersali: • pelagiche • epipelagiche 0-200m piattaforma • mesopelagiche 200-600m • batipelagiche 600-4000m • abissopelagiche >4000m fossa • demersali (“bentoniche”) • nectobentoniche con relazioni ecologiche con il fondo • bentonectoniche in contatto quasi permanente con il fondo scarpata-piattaforma abissale pelagiche demersali bentoniche

  3. (aringhe, sardine) (merluzzo, nasello) eglefino platessa

  4. Missine e lamprede

  5. Pesci cartilaginei (Condroitti) • I Condroitti hanno scheletro cartilagineo e si riconoscono per le fessure branchiali scoperte e per la bocca che si apre ventralmente. • Diversità: • Raiformi, dal corpo appiattito, adattate ad una vita sul fondo (33 sp.) si muovono lentamente • Squaliformi, ottimi e veloci nuotatori ben modellati da un punto di vista idrodinamico (35 sp.). Lo squalo balena ed elefante si nutrono di plancton

  6. Condroitti • Mancano di vescica natatoria e quindi devono lottare contro la gravità e la tendenza alla caduta • Pinne pettorali e ventrali rigide verso il basso e inclinate in fuori per dare sostegno • Pinna caudale fornisce la spinta propulsiva • Pinna dorsale stabilizzatrice del movimento • Pelle rivestita di scaglie o dentelli cutanei di dentina, zigrino • Vista scarsa • Olfatto molto sviluppato • Organi di senso cutanei e linea laterale • Cloaca

  7. Condroitti • Alimentazione è varia: filtratori planctofagi, predatori, masticatori, trituratori • Molto adattabili: eurialini, euritermi, sopportano elevate pressioni • Apparato boccale vario, da numerosi piccoli e grandi denti a placche dentarie • Scosse elettriche attraverso placche dorsali (Torpedini), uno dei meccanismi di predazione • Intestino a spirale per un passaggio lento che favorisce l’assorbimento dei nutrienti • Si accrescono lentamente e vivono a lungo. • Riproduzione, si ha sempre un profondo legame con la genitrice, ogni uovo contiene un solo embrione e non vi sono stadi larvali • Vivipare: embrioni collegati al corpo materno da rivestimento placentare • Ovovivipare: uova fecondate all'interno del corpo e partoriscono la prole già libera dall'uovo. Gli embrioni traggono nutrimento dall’uovo e protezione dalla madre. • Ovipare: uova rivestite da guscio, bentoniche. Il Gattuccio

  8. organi sensoriali degli squali Vista: gli occhi di solito sono piuttosto grandi, con il foro della pupilla che può restringersi o allargarsi per lasciare entrare più o meno luce (e in certi squali, come i gattucci, la pupilla è verticale, come nei gatti). Hanno una buona capacità di vedere anche se l'acqua è torbida o se c'è poca luce. Hanno una buona vista anche di notte o in profondità poiché il fondo dei loro occhi è rivestito di "specchi“, tapetum lucidum,che riflettono la scarsa luce delle profondità marine, amplificandola. Hanno 3 palpebre. La terza palpebra, che si chiama membrana nittitante, è bianca e può essere distesa a ricoprire completamente gli occhi, proteggendoli nelle situazioni pericolose.

  9. udito:sensibile a vibrazioni di bassa frequenza, come quelle emesse in natura da un pesce ferito o dai movimenti disordinati di animali in difficoltà. Subito sotto la pelle c'è l'orecchio interno, che ha una struttura molto simile a quello dell'uomo, rileva suono, accelerazione e gravità. Olfatto: molto sviluppato (nel cervello degli squali i lobi olfattivi sono molto grandi) e le narici servono solo a captare gli odori, mentre non sono utilizzate per la respirazione. L'acqua che entra nelle narici percorre un cammino obbligato passando su speciali cellule, che analizzano la presenza di sostanze odorose. Gli squali possono riconoscere la presenza di sostanze alimentari anche molto diluite, come 1 grammo di pesce in una tonnellata d'acqua, o una gocciolina di sangue in mille litri .

  10. senso elettrico-magnetico: Sul muso degli squali si vedono tanti forellini, distribuiti intorno alla bocca, alle narici, agli occhi e sopra il capo. Questi pori sono le aperture dei canali della linea laterale e delle ampolle del Lorenzini; l'insieme di questi organi dà la sensibilità elettro-magnetica. Poiché tutti gli animali marini producono campi elettrici, gli squali possono individuare le prede anche quando non le vedono. Serve anche per il riconoscimento intra-specifico e probabilmente è utilizzato durante le lunghe migrazioni transoceaniche, poiché lo squalo "sente" e utilizza il campo magnetico terrestre per orientarsi, proprio come se possedesse una bussola. La sensibilità elettrica degli squali è la più acuta sinora conosciuta nel regno animale: il palombo è in grado di riconoscere un cambiamento di direzione dell'intensità di 5 miliardesimi di volt per centimetro!

  11. Linea laterale: è un organo di senso caratteristico dei pesci, costituito da un canale orientato longitudinalmente lungo il corpo, e comunicante con l'esterno mediante una serie di pori. Attraverso questi ultimi l’acqua trasmette vibrazioni che, trasformate in impulsi sensoriali dal nervo laterale, raggiungono il cervello dando al pesce la sensazione del movimento relativo dell'acqua rispetto al corpo.

  12. Pesci ossei: Osteitti (gr. Osteon <<osso>>; icqu<<pesce>>) Hanno avuto una grande radiazione evolutiva e adattativa • Fessure branchiali coperte da opercolo e bocca terminale • Strutture ossee rigide che danno abilità di movimento • Struttura muscolare a segmenti supportati da base ossea • Vescica natatoria • Cuore ossigenato da branchie • Pinne • Impari: caudale (propulsione), anale e dorsale (mantengono l’asse) • Pari: pettorali e pelviche (piccoli spostamenti e cambi di direzione) • Pelle contenenti squame (ctenoidi o cicloidi) e ricca di ghiandole che secernono un muco protettivo e ctenofori che danno la colorazione. Specie abisali posseggono organi luminosi o fotofori.

  13. Pesci ossei: Osteitti • Organi di senso: • Vista e olfatto • Otoliti, concrezioni calcaree dell’orecchio interno, danno il senso della verticalità. Hanno accrescimento legato al metabolismo in presenza di escursioni termiche (età) • Linea laterale, percepisce le variazioni di pressione (perturbazioni acqua e profondità) • Riproduzione: • Sessi separati ma anche ermafroditi, proteroginici e proterandi • Fecondazione esterna • Uova planctoniche • Stadi larvali e giovanili con metamorfosi • Maturità sessuale annuale • Emissione di un grande quantitativo di uova

  14. Tante forme, tanti adattamenti morfologici:

  15. Strategie adattative: I pesci La morfologia dei pesci è evoluta per permettere loro di muoversi nell’acqua facilmente. • Il corpo dei pesci deve superare tre tipi di resistenza: • superficie • forma • turbolenza

  16. Strategie adattative: I pesci • Resistenza superficiale: attrito tra il corpo e il fluido che lo circonda. • Minore la superficie del corpo, minore l’attrito. • La sfera ha la minor superficie per un dato volume. La sfera è la forma migliore per ridurre l’attrito. • La forma dei pesci però non è sferica…..

  17. Strategie adattative: I pesci • Resistenza dovuto alla forma: proporzionale all’area della sezione trasversale di un corpo. • più è larga l’area della sezione trasversale, più acqua è necessaria da allontanare • La forma migliore per muoversi nell’acqua e quella sottile, come una penna. • Ma non tutti i pesci hanno la forma di una penna…..

  18. Strategie adattative: I pesci • turbolenza: attrito derivante dai vortici d’acqua che si formano dietro un corpo in movimento in un fluido. • è ridotta se il corpo ha una forma di una torpedine. • La torpedine sposta l’acqua con il minimo disturbo. • Quale è il pesce più adattato per nuotare ad alte velocità per lunghi periodi di tempo?

  19. Strategie adattative: I pesci Il tonno!!!

  20. Strategie adattative: rapporto d’aspetto La velocità di un pesce dipende dalla forma della pinna caudale: Aspect ratio, AR = (Caudal Fin Height)2/Caudal Fin Area Movimenti veloci della pinna Veloce navigatore

  21. Classificazione dei pesci in base alla loro locomozione

  22. Pesci ossei: Osteittiil Branco Il branco è un insieme di pesci che unendosi hanno una serie di vantaggi e scopi • Difesa dalla predazione/predazione • Migrazioni: ogni movimento che abbia caratteristiche di regolarità nel tempo o con fase biologica • Oceanodromi: movimenti interni alle acque marine (riproduttive, nictemerali) • Potadromi: movimenti interni alle acque dolci • Diadromi • Anadromi, dal mare alle acque dolci • Catadromi,dalle acque dolci al mare • Anfidromi, mare-dolci-mare o viceversa, es. salmoni, cefali, spigole, orate

  23. Due esempi… TRIGLIA fase pelagica dispersiva giovanili agosto-settembre uova e larve area di riproduzione maggio-giugno

  24. CEFALI, SPIGOLE, ORATE adulti mare uova e larve laguna giovanili

  25. (focena o marsuino) (trichechi)

  26. capodoglio

  27. megattere

  28. (ali natatorie)

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