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PROGETTO I CARE CTH 48

PROGETTO I CARE CTH 48. NON UNO DI MENO. “Il curricolo implicito p er una didattica inclusiva”. SCUOLA PRIMARIA FELONICA A.S. 2008/2009. CLASSE 2^. PROGETTO “I CARE”. UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO. PIANO D’ AZIONE. PROBLEMA: presenza di un alunno affetto da autismo infantile.

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PROGETTO I CARE CTH 48

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO I CARE CTH 48 NON UNO DI MENO “Il curricolo implicito per una didattica inclusiva”

  2. SCUOLA PRIMARIA FELONICAA.S. 2008/2009 CLASSE 2^ PROGETTO “I CARE” UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO

  3. PIANO D’ AZIONE PROBLEMA: presenza di un alunno affetto da autismo infantile AREA INDAGATA: socio-relazionale- affettiva • INSEGNANTI DI TEAM • INSEGNANTE DI SOSTEGNO • EDUCATRICE • COLLABORATRICE SCOLASTICA • COMPAGNI DI SECONDA E DI PRIMA (PLURICLASSE) • ALTRE INSEGNANTI • COMPAGNI DELLE ALTRE • CLASSI • DIRIGENTE SCOLASTICO SOGGETTI COINVOLTI: RELAZIONI STABILI RELAZIONI OCCASIONALI

  4. CARATTERISTICHE DEL CONTESTO L’ALUNNO IN QUESTIONE FREQUENTA LA CLASSE 2ª, CHE FA PARTE DI UNA PLURICLASSE : CLASSE 1ª4 ALUNNI, DI CUI UNO CON DIFF. DI APP. CLASSE 2ª 14 ALUNNI DI CUI TRE CON DIFFICOLTÀ RELATIVE ALLA LINGUA (alloglotti) PLURALITÀ DI INSEGNANTI CHE OPERANO NELLA CLASSE: INSEGNANTI PREVALENTI (PRESENTI PER UN MAGGIOR NUMERO DI ORE NELLA CLASSE) ALTRE INSEGNANTI (PRESENTI CON MINOR NUMERO DI ORE PER LE EDUCAZIONI)

  5. OBIETTIVI DELLA RICERCA E STRATEGIE PREVISTE Obiettivi formativi strategie della ricerca-azione • Migliorare il coinvolgimento dell’alunno nell’interazione sociale all’interno del contesto classe e scuola • Raggiungere una maggiore adattabilità a situazioni nuove, facilitando l’abbandono di alcuni atteggiamenti fissi e ripetitivi, che seppur per lui consolatori, ostacolano l’interazione. • Aiutare a ridurre le forme di pensiero iperselettivo che caratterizzano la sua azione. • Stimolare un comportamento pro sociale • Tutoring • Cooperative learning • Attività di gruppo • Simulazione di ruolo esiti attesi • Miglioramento dell’interazione sociale dell’alunno all’interno del contesto classe e della scuola • Aumento dei tempi di permanenza in classe relativamente alle diverse attività.

  6. Strumenti di rilevazione per valutare la situazione iniziale Strumenti per le osservazioni ….Ovvero il nostro “diario di bordo”! Tempi previsti • Osservazione dei comportamenti dell’alunno all’interno del gruppo classe • Questionario cognitivo-affettivo • Sociogramma di Moreno • Sociogramma a bersaglio. Ottobre 2008 Maggio 2009 • Protocollo di osservazione libera • Griglia di osservazione articolata secondo le esigenze richieste dalla situazione e dal tipo di strategia adottata

  7. Facciamo il punto della situazione Raccogliamo dati sui rapporti che attualmente intercorrono tra i bambini del gruppo classe Proponiamo il test di Moreno

  8. 22 OTTOBRE 2008 QUI COMINCIA L’AVVENTURA… Cerchiamo di spiegare ,nel modo più comprensibile ai bambini, che inizieremo un’attività nuova… durante la quale lavoreremo spesso a gruppetti… SIIIII! BELLO MAESTRA!! “…PER QUESTO OGGI DOVRETE RISPONDERE, DA SOLI E CON SINCERITÀ AD ALCUNE DOMANDE CHE VI RIGUARDANO …LE RISPOSTE CHE DARETE AIUTERANNO LE INSEGNANTI A CAPIRVI E A CONOSCERVI MEGLIO”.

  9. QUESTIONARIO PROPOSTO Nome e cognome ……………………………………………… Data …………………………………………Classe………………….. DOMANDE 1)La mamma e il papà ti lasciano invitare due amici a casa per giocare insieme, chi ti piacerebbe che venisse? …………………………………………………………………………………… 2) Chi invece non vorresti che venisse? …………………………………………………………………………………… 3) Se tu dovessi, insieme a uno o due compagni, inventare delle frasi da leggere al resto della classe, chi sceglieresti? …………………………………………………………………………………… 4) Chi invece non sceglieresti? …………………………………………………………………………………..

  10. Sociogramma circolare Mary L. Northway (esempio) La mamma e il papà ti lasciano invitare due amici a casa per giocare insieme, chi ti piacerebbe che venisse? I nomi inseriti sono puramente casuali

  11. Risultati tratti dalle rilevazioni effettuate L’alunno diversamente abile risulta isolato rispetto al gruppo classe: non è visto né in modo positivo, né negativo. Osservando i sociogrammi relativi alle 4 domande sull’aspetto relazionale e le tabulazioni delle risposte è emerso che: Alcuni alunni risultano poco o non considerati dal resto del gruppo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto cognitivo.

  12. COOPERATIVE LEARNING E/O ATTIVITA` COOPERATIVE Proprietà dei materiali Attività di scienze

  13. Rappresentazioni di attività e osservazioni svolte relative alle piante (esseri viventi) Attività svolta in pluriclasse. • Durante queste attività i bambini sono stati suddivisi in piccoli gruppi (3-4). All’interno dei gruppi ogni bambino aveva un compito da svolgere e/o un ruolo da rivestire . Ovviamente prima di iniziare l’ attività è stato necessario : • prendere le decisioni preliminari (assetto,materiali,formazione gruppi, distr. ruoli) • spiegare il compito (consegna, obiettivi da raggiungere) • spiegare nel modo più semplice in cosa consiste l’approccio cooperativo (comportamenti,responsabilità di ognuno per il raggiungimento dell’obiettivo)

  14. Attività di italiano: produzione di un racconto con supporto di quattro immagini (CANE, BAMBINA,CASA, DONNA) LE CARTE CON LE IMMAGINI SONO COPERTE AL CENTRO DEL TAVOLO. A TURNO OGNI BAMBINO SCOPRE UNA CARTA E, IN BASE ALL’IMMAGINE CHE QUESTA PROPONE, PROVA A “RACCONTARE”, COLLEGANDOSI ALLA PARTE DI RACCONTO PRECEDENTE. QUALORA UNO DEI COMPONENTI SI TROVI IN DIFFICOLTA` VIENE AIUTATO DAI COMPAGNI. NEL CASO SPECIFICO INSIEME AL GRUPPO ERA PRESENTE L’EDUCATRICE E COME OSSERVATORE L’INS. DI SOSTEGNO.

  15. Attività di storia • “LA STORIA DELLA MATTINA DI …” • UNO DEI COMPONENTI RACCONTA I MOMENTI CHE SI SUSSEGUONO DI SOLITO NELLA SUA MATTINATA • GLI ALTRI DUE PRENDONO NOTA • SI INDIVIDUANO LE SEQUENZE DA RAPPRESENTARE • L’ALUNNO LE DISPONE NELLA GIUSTA SUCCESSIONE TEMPORALE (è la sua storia!) Attività finalizzata all’apprendimento della lettura dell’orologio. “Mettiamo le lancette nella giusta posizione “ AIUTO!!!! FORSE TU MI PUOI DARE UNA MANO?!(Lavoro di gruppo) Il bambino diversamente abile nello svolgimento di questa attività è particolarmente ferrato.

  16. Attività di matematica I bambini sono stati divisi in piccoli gruppi (max 3). Ad ogni gruppo era stato assegnato un problema da risolvere . In un banco a parte erano stati messi dei pesci numerati che corrispondevano al risultato dei singoli problemi . Ogni gruppo doveva risolvere l'operazione e trovare il risultato corrispondente nei pesci . Una volta individuato , il pesce giusto andava incollato sul cartellone che rappresentava l’ acquario . Problema Prodotto finale

  17. ED ORA FACCIAMO MATEMATICA IN … GRUPPO (la divisione)

  18. ATTIVITA` DI TUTORING E/O SIMULAZIONE DI RUOLO Durante questa attività chi svolge il ruolo di “maestro” legge e detta una breve poesia ai compagni del gruppo. Nel caso dell’alunno in questione, il ruolo di maestro consisteva anche nel fare da supporto per l’utilizzo del computer in cui l’alunno dimostra notevole abilità.

  19. … CONTINUA (INFORMATICA) L’AUTUNNO QUANDO LA TERRA COMINCIA A DORMIRE SOTTO UNA COPERTA DI FOGLIE LEGGERE, ……

  20. EDUCAZIONE MOTORIA PROGETTO TENNIS “PROVO A FARE IL GIRO DELLA PALESTRA TENENDO LA PALLINA IN EQUILIBRIO SULLA RACCHETTA … RIUSCIRÒ A FARCELA?”

  21. EDUCAZIONE MOTORIA Progetto equitazione “Una cosa che mi diverte molto è sicuramente andare a cavallo.. Non solo! Quest’anno mi sono anche preso cura di lui spazzolandolo, strigliandolo e facendogli le coccole …” ..per me è stata una grande conquista!

  22. OCCASIONI DAVVERO SPECIALI …..COSE MAI VISTE!!!! Gita a Ferrara 12-03-09 Gioco-sport 23-03-09 Gita a Valeggio 05-05-09

  23. IL CORO NATALIZIO …. ..CHE SORPRESA!! Sorpresa.. Sorpresa .. Nell’ultima prova generale dello spettacolo musicale natalizio e durante la manifestazione stessa, l’alunno non solo ha letto la frase augurale per i genitori, ma ha anche cantato tutte le canzoni sia in italiano che in inglese. Alla fine dello spettacolo, soddisfatto, Ha commentato così: “Ce l’ho fatta!!”, rivolgendosi all’educatrice. In passato tutto questo sarebbe stato davvero impensabile: la situazione nuova e la presenza di molte persone lo avrebbero mandato in crisi.

  24. STUPENDI MOMENTI DI QUOTIDIANITA`.. ..AL TERMINE DEL “VIAGGIO” SIAMO APPENA ENTRATI IN CLASSE … DIAMOCI UNA MANO PER PREPARARCI ALLA GIORNATA SCOLASTICA

  25. UN M0MENTO DI RELAX

  26. Si sono evidenziati Elementi di criticità Presenza di una pluriclasse (1ª e 2ª) Ambienti non sempre consoni al tipo di attività Mancata compresenza: spesso mancava l’osservatore e doveva osservare chi conduceva l’attività Tempi di adattamento dell’ambiente all’attività da svolgere Minor possibilità di documentare

  27. Punti di forza Metodologie della ricerca-azione Valorizzazione dei tempi di “non insegnamento” Apprezzamento e valorizzazione della diversità Maggiore collaborazione tra le insegnanti del team Possibilità di fruire di un tutor nei momenti di incertezza Gradimento delle attività proposte da parte di tutti gli alunni della classe e della pluriclasse

  28. … E.. “TIRANDO LE SOMME” POSSIAMO DIRE CHE … RISPETTO A IL LAVORO DI RICERCA AZIONE HA DATO I SUOI FRUTTI… ALUNNO CON DISABILITÀ TUTTI GLI ALUNNI DELLA CLASSE ARRICCHIMENTO DELLE ESPERIENZE DELLE INSEGNANTI

  29. CONCLUSIONI Questo percorso ha favorito.. Un maggior coinvolgimento dell’alunno diversamente abile durante le diverse attività Maggior coinvolgimento dei bambini alloglotti e/o con problemi lievi di relazione La creazione di clima maggiormente positivo in classe

  30. INOLTRE.. Nel bambino diversamente abile si possono osservare.. • Aumento dei tempi di • permanenza in classe • Atteggiamenti che indicano l’instaurarsi • del senso di appartenenza al gruppo • Maggior disponibilità ad • interagire con alcuni compagni

  31. Sarebbe auspicabile.. Riflessioni delle insegnanti Le metodologie della ricerca-azione hanno messo in evidenza alcune abilità dell’alunno div.abile, che, soprattutto ai compagni, erano sconosciute; inoltre è emerso il fatto che ognuno, div.abile o no, ha bisogno dell’aiuto dell’altro. Saper aiutare ed essere solidali sono emerse come qualità sempre positive: in realtà l’aiuto fa bene sia a chi lo riceve che a chi lo dà e porta a sentirsi parte di una comunità. • ..per poter mettere in atto tali metodologie, avere a disposizione maggiori risorse umane : spesso può mancare il tempo effettivo per svolgere attività che richiedono …… … tranquillità L’acquisizione delle abilità sociali è indispensabile

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