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Legge del 22 maggio 1978, n° 194

Legge del 22 maggio 1978, n° 194. “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza “. 1978-2008 Trenta anni di applicazione della Legge 194. 4.985.715 I bambini a cui non è stato permesso di vivere. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 4.

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Legge del 22 maggio 1978, n° 194

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Presentation Transcript


  1. Legge del 22 maggio 1978, n° 194

  2. “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza “

  3. 1978-2008Trenta anni di applicazione della Legge 194 4.985.715 I bambini a cui non è stato permesso di vivere

  4. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 4 “Per l'interruzione volontaria della gravidanza entroiprimi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad unconsultorio pubblicoistituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), oa una strutturasocio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost)“

  5. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 5 Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici,hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre delconcepito,le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.

  6. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 5 Quando la donna si rivolge al medico di sua fiduciaquesti compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell'esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l'interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie.

  7. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 5 Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell'incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interromperela gravidanza sulla base delle circostanze di cuiall'articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l'avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i settegiorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate (2/cost).

  8. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 6 L'interruzione volontaria della gravidanza, dopo iprimi novanta giorni, può essere praticata: a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

  9. Legge del 22 maggio 1978, n. 194 art. 12 La richiesta di interruzione della gravidanza (..) è fatta personalmente dalladonna. Se la donna è di età inferiore ai diciotto anni,per l'interruzione della gravidanza è richiesto l’assenso di chi esercita sulla donna stessa la potestà o la tutela. Tuttavia, nei primi novanta giorni, quando vi siano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà o la tutela, oppure queste, interpellate, rifiutino il loro assenso o esprimano pareri tra loro difformi, il consultorio o la struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, espleta i compiti e le procedure di cui all'articolo 5 e rimette entro sette giorni dalla richiesta una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare del luogo in cui esso opera. Il giudice tutelare, entro cinque giorni, sentita la donna e tenuto conto della sua volontà, delle ragioni che adduce e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a decidere l’ interruzione della gravidanza.

  10. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 (*) • Dal 1978 aumento progressivo delle IVG fino al 1982 dove si registrano 26.350 aborti con un tasso di abortività pari a 20,6 IVG per 1000 donne in età fertile tra 15-49 anni; • Dal 1982 iniziano a diminuire fino alla metà degli anni ‘90 con tendenza alla stabilizzazione; poi negli ultimi 2 anni sono in leggera diminuzione; • Nel 1995 si registrano 14.789 aborti; • Nel 2008 sono state notificate: 13.657aborti;tasso di abortività pari a 10,2 IVG per 1000 donne in età fertile rapporto di abortività 249,1 IVG per 1000 nati vivi. • (*) L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio 1987-2008. Laziosanità-Asp

  11. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 • L’andamento del fenomeno è condizionato in modo particolare dagli anni ‘90 dalla aumentata presenza nel territorio di donne con cittadinanza straniera; • nel 2008 sono state notificate 5.702 IVG da parte di immigrate cioè il 42% del totale; • Nel 1987 gli aborti provocati da donne straniere sono stati : 1141 cioè il 5,4% del totale • Tra le donne italiane una tendenza alla stabilizzazione negli ultimi due anni; si osserva comunque una diminuzione.;

  12. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 • ETA’: valori più elevati nella fascia 25-34; • Nel 2007 nella classe di età 25-34 anni il 46% delle IVG sono tate praticate da immigrate e il 39% da italiane • Per la classe di età >34 anni il 31% dalle italiane rispetto al 25% delle straniere. • STATO CIVILE: più del 50% delle IVG sono state praticate da nubili; lo stato stato civile si è modificato nel tempo: fino alla fine degli anni ‘90 prevalente la condizione della coniugata. • Tassi di abortività nel 2008: il 45% delle coniugate che hanno praticato l’ IVG erano immigrate, mentre il 36% italiane; • tra le nubili: 58% erano italiane e il 48% straniere.

  13. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 • SCOLARITA’: il 44,5% aveva il diploma di scuola superiore; il 41,7% media inferiore; aumentata la percentuale delle donne laureate: 1% nel 1987, 8% nel 2008; • Il 58% delle straniere non ha conseguito il diploma di scuola superiore contro il 39% delle italiane; per le donne che hanno conseguito la laurea il 5% sono immigrate e 11% italiane; • OCCUPAZIONE: 48,4% attività lavorativa; 23,4% casalinghe; il 13,6% studentessa; • Tra italiane e straniere: percentuali simili tra le occupate: 50% italiane e 47% straniere; • più alta invece la percentuale tra le disoccupate o in cerca di prima occupazione tra le straniere: 19% contro l’11% delle italiane. • Tra le studentesse le straniere: 6 % contro il 19% delle italiane.

  14. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 • NUMERO DI FIGLI: il 55,10 %: delle donne che ha effettuato una IVG non aveva nessun figlio; 20,35% un figlio; il 18,29% 2 figli e il 4,40% 3 figli; >=4 1,63%. • RECIDIVE: nessuna: il 72,89%; 1 IVG 17,56%; 2 IVG 5,46%; 3 IVG 1,94% ;>=4 1,44% • CERTIFICAZIONE: circa la metà della documentazione è stata rilasciata dai consultori familiari; il35, %servizi ostetriciginecologici dove si effettua l’ IVG e il 12% da medici di fiducia .

  15. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 • ASSENSO PER LE MINORENNI: 50,6% ottenuto dai genitori (in aumento) nel 47,8% dal giudice tutelare; • dal 1987 al 2008 si è osservato un aumento della percentuale di assensi ottenuti dai genitori fino a superare quelli del giudice tutelare. PRATICA DEGLI INTERVENTI: nel 95% si effettuano nelle strutture pubbliche (in diminuzione il n° delle strutture) • entro le 8 settimane: il 26,2% • 9-10 settimane: il 50.09% • entro le 11-12 settimane: il 20,46% • >12 settimane: il 3% - aborti terapeutici -

  16. L’interruzione volontaria di gravidanza nel Lazio. Anni 1987-2008 PROCEDURE • ANESTESIA: generale 74% delle IVG; locale 24,3%; • TECNICA: isterosuzione nel 86,72%; raschiamento 12,03 %; altra 0.52%; • DURATA DELLA DEGENZA: inferiore alle 24 ore nel 96,9 % dei casi.

  17. Istituto N. IVG San Giacomo - Policlinico Umberto I° 481 Clinica Guarnieri 320 Policlinico Casilino 708 Nuova Itor 362 “S. Pertini” 874 Sant’Eugenio 875 San Giovanni 1.200 G.B. Grassi 778 S. Camillo 2.472 P.O. Santo Spirito 291 S. Filippo Neri 1.071 Totale 9.432 Volume giornaliero - 1.90 1,26 2,80 1,43 3,45 3,46 4.74 3,08 9,77 1,15 4,23 Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Roma, 2008 Totale IVG nel Lazio 13.657

  18. Dietro le nuvole c’è sempre il sole …… Mai avrei pensato che fosse Così splendente e radioso ! Una mamma felice

  19. A servizio della vita nascente si pongono pure i centri di aiuto alla vita (…) . Grazie alla loro opera, non poche madri nubili e coppie in difficoltà ritrovano ragioni e convinzioni e incontrano assistenza e sostegno per superare disagi e paure nell’accogliere una vita nascente o appena venuta alla luce” E.V. 88

  20. Centri di Aiuto alla Vita • I numeri dei CAV nel 2008 • C.A.V: 315 • Nord 177 • Centro 48 (Lazio 14 CAV) • Sud 42 • Isole 36 • dal 1975 110.000 i bambini salvati • donne assistite dal 1975 al 2007: 500-600.000(*) • Fonte: “Sì alla Vita” Anno XXXII° n.1 gennaio 2010

  21. Un “circuito” per la Vita • Progetto Gemma: opera dal 1994 ha contribuito a salvare 16.000 bambini dall’aborto; • Offre un sostegno economico mensile fin dalla gestazione a madri tentate di ricorrere all’aborto per motivi economici (160,00 euro per 18 mesi); • SOSVITA 800813000 numero verde gratuito, dal 1992 al 2005 oltre 25000 chiamate; • Case famiglia per gestanti e madri con bambino già nato; • Culle per la vita: 19.

  22. Il Segretariato Sociale per la Vita Onlus • E’ un’ associazione di volontariato che opera a Roma dal 1985 e si propone di: • “difendere e promuovere il diritto alla vita e il valore intangibile della persona umana dal momento del suo concepimento (….)”; • prevenire il ricorso all’aborto volontario e sostenere la maternità difficile attraverso varie forme di aiuto; • contrastare tutte le ideologie e pratiche lesive della vita e della dignità della persona umana.

  23. La fascia di utenzaa cui si rivolge il centro è quella dell’età fertile della donna 14-45 anni, senza distinzioni; I casi seguiti 11408 (1985-2008)per: rischio di aborto, maternità difficile, contraccezione, ecc …. ; I casi a rischio di aborto: il 52%della casistica generale; Tipologia utenza adolescenti e giovani; donne sole e coppie; conviventi e coniugi. Nazionalità:più di 70 prevalente l’italiana; Religioni: cattolica, ortodossa, musulmana, ebraica, protestante, buddista…. Casistica

  24. Tipologia Casistica 1985-2008

  25. Andamento storico dei casi a rischio di aborto vs totale con linea di tendenza

  26. La prevenzione del ricorso all’aborto volontario Attraverso: • l’accoglienza e l’ascolto della donna o la coppia di fronte ad una maternità difficile o inattesa con interventi mirati alla rimozione delle cause che inducono all’aborto (trattamento del caso di aborto); • sostegno alla maternità e paternità con l’offerta di servizi, consulenze specialistiche e aiuti concreti; • l’educazione ad una maternità e paternità responsabile.

  27. Servizi offerti • Accoglienza e ascolto; • Consulenze specialistiche: mediche, psicologiche, psichiatriche, legali; • Assistenza sanitaria; • Orientamento ai servizi; • Sportello informativo; • Collegamenti con case famiglia e servizi territoriali; • Aiuti economici: Progetto Gemma e altro; • Generi di necessità per neonato.

  28. La prevenzione del ricorso all’aborto volontario Andamento storico

  29. Prevenzione dell’aborto volontario: esiti

  30. Modalità di accesso Inviati in prevalenza da: consultori familiari pubblici medici parenti e amici altre utenti sportelli informativi Sos Vita Internet Stato civile:prevalenti le nubili. Fascia d’età: 24 - 35 anni (in aumento gli adolescenti). Titolo di studio: medio superiore . Dati specifici

  31. Economiche:carenza di risorse economiche per lavoro insufficiente o mancante; Di relazione: abbandono del partner, difficoltà nel rapporto di coppia; situazioni irregolari (in particolare stranieri); Condizione sociale ad es. per le straniere senza regolare p.d.s.; ricongiungimento familiare; Psicologiche psichiatriche; Legate a particolari condizioni della donna o della coppiagiovane età, tossicodipendenza, disagio sociale, ecc; Culturali e di costume(es. aborto utilizzato come mezzo di contraccezione); Sanitarie:ad es. assunzione di farmaci in gravidanza; salute della donna; malformazioni del bambino, ecc. Motivazioni prevalenti del ricorso all’aborto

  32. Provenienza della domanda: Utenti in trattamento Centri di Aiuto alla Vita del Sud Operatori di consultori familiari pubblici Il ruolo del Segretariato Accoglienza della domanda Proposta di aiuto e di indirizzo Facilitazione dell’accesso al Day Hospital Ostetrico Sostegno alla donna e alla coppia ed eventuale trattamento del caso a rischio di aborto. Il rapporto con il Day Hospital Ostetrico nella prevenzione del ricorso all’aborto volontario

  33. Anna Maria Denisa

  34. 18 mesi

  35. “Le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà”

  36. I numeri per la vita • Segretariato Sociale per la Vita Onlus Tel. 06.80.85.155 • Day Hospital Policlinico “A.Gemelli” Tel. 06-30154302 • Telefono Rosso Policlinico “A.Gemelli” Tel. 06.30.50.077 • La Quercia Millenaria Onlus Tel. 328.80.10.942 • Centro di Aiuto alla Vita Eur “S. Eugenio” Tel. 06.50.51.44.41 • Centro per la Vita di Ostia Tel. 06.56.33.76.56 • Centro Studi e Ricerche Fertilità U.C.S.C. Tel. 06.30.15.49.54 • ISI “Paolo VI” U.C.S.C. Tel. 06.30.15.52.97 • Istituto di Bioetica U.C.S.C. Tel. 06.30.15.49.60 • Istituto di Genetica U.C.S.C. Tel. 06.30.15.49.27

  37. Si prende cura delle donne dall'età adolescenziale alla postmenopausa, cercando di rispondere in modo completo ai problemi che vanno dalla maturazione dell'adolescente fino al momento difficile della menopausa e alle patologie che spesso s'innescano nella fase successiva. Con una grande premura al tema della fertilità ed alle condizioni per arrivare ad una gravidanza fisiologica e ad un parto il più possibile naturale. Ostetricia e ginecologia Patologia ostetrica e ginecologica Ginecologia disfunzionale Camere speciali Reparto operatorio Day hospital Servizi: il Telefono Rosso Columbus

  38. Day Hospital • 3° piano, ala A 06-30154302Sala amniocentesi: 8 lettiOncologia: 3 letti e 4 poltrone • Procedure invasive:lunedì, mercoledì, venerdì mattina • Sezione di diagnosi e terapie fetali • Medici: prof. Giuseppe Noia, dr.ssa Lucia Masini, dr. Paolo Rosati, dr. Marco De Santis

  39. Day Hospital • Si eseguono:- ecografie ostetriche, incluse ecografie morfologiche (approcci transaddominali e transvaginali)- cordocentesi- amniocentesi precoci, previo appuntamento della genetica e consulenza genetica- amniocentesi tardive- amnioinfusioni- amniocentesi evacuative- trasfusioni intrauterine- pielocentesi- cistocentesi- toracentesi e paracentesi- posizionamento di Shunt pleuroamniotici, peritoneoamniotici, vescicoamniotici- terapie fetali intrauterine.

  40. Telefono Rosso 06-3050077 • E’ un Servizio Medico di informazione per la prevenzione dei difetti congeniti del neonato e la valutazione dei rischi teratogeni (fattori che possono causare malformazioni dell’embrione), per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza. • E' un servizio telefonico altamente specialistico a disposizione delle coppie, in particolare delle donne in età riproduttiva, preferibilmente prima del concepimento o nelle prime fasi della gravidanza. • Il servizio (al costo della sola telefonata) è attivo dal lunedì alvenerdì dalle 09.00 alle 13.00presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’U.C.S.C. di Roma.

  41. Telefono Rosso 06-3050077 • Il Telefono Rosso fornisce consulenze mediche in fase preconcezionale, in gravidanza o durante l’allattamento a chiunque ne faccia richiesta: per es. coppie, in particolare donne che desiderano avere un figlio o che si trovano nelle prime fasi della gravidanza, ma anche medici di base, farmacisti e altri operatori sociosanitari. • Ogni consulenza, che va considerata un vero e proprio atto medico, rimane nell'ambito del colloquio telefonico, a meno che la paziente non necessiti di particolari indagini o approfondimenti diagnostici o clinici, che vengono eseguiti presso il Servizio di diagnosi prenatale o la Divisione di patologia ostetrica e ginecologica dell’U.C.S.C. di Roma.

  42. Telefono Rosso 06-3050077 • La consulenza viene effettuata gratuitamente da medici specializzati in ostetricia e ginecologia con particolari competenze nel campo della medicina prenatale, delle gravidanze a rischio e della teratologia clinica. • L'operatore del Telefono Rosso, su specifica richiesta, valuta gli eventuali effetti dannosi sul feto o sulla madre di fattori genetici, costituzionali o ambientali, qualificando e quantificando il tipo di rischio: se, ad esempio, un farmaco, assunto nelle prime fasi di gravidanza, produca una malformazione congenita, quale e con quale probabilità;

  43. Telefono Rosso 06-3050077 • La valutazione del possibile rischio riproduttivo si avvale, oltre che delle particolari competenze professionali degli operatori, anche di banche specifiche disponibili a livello internazionale, quali "TERIS" e "REPROTOX", nonché della sistematica revisione della più recente letteratura scientifica attraverso la consultazione della "MEDLINE". • Inoltre il Telefono Rosso è integrato nella rete di servizi omologhi (Teratogen Information Service) europei (ENTIS) ed extra europei (OTIS), con i quali esiste un rapporto continuo di scambio d'informazioni, relative soprattutto alle problematiche che risultano più rare e nuove.

  44. Telefono Rosso 06-3050077 Chi chiama • La richiesta di consulenza telefonica proviene da tutto il territorio nazionale: Nord 22%; Centro 51%; Sud e Isole 27%. • Il 91% delle chiamate è effettuato in corso di gravidanza e prevalentemente nel I trimestre (69%); il 7% in epoca preconcezionale e il 2% in allattamento. • Il quesito posto è di tipo retrospettivo nel 71% dei casi (ad es.: "ho preso un farmaco…che rischi corre il mio bambino?…") e prospettico nel 29% (ad es.: "posso prendere questo farmaco in gravidanza?"). • Il motivo prevalente della chiamata è relativo all'esposizione a farmaci (78%), quindi a infezioni (7%) e a radiazioni diagnostiche (7%).

  45. Telefono Rosso 06-3050077 • Un aspetto sociale ed etico di primaria importanza è l'azionedi prevenzione che il Telefono Rosso opera nell'ambito di donne orientate all'interruzione volontaria di gravidanza, perché spaventate da possibili fattori di rischio. L'esperienza del Servizio, infatti, ci dimostra che circa il 10% delle richieste che pervengono sono di donne che sono state consigliate, da parte di operatori sanitari, all'interruzione volontaria di gravidanza, nonostante la nostra consulenza non evidenzi un aumento del rischio naturale e risulti dunque del tutto tranquillizzante; di queste, l'80% circa prosegue la gravidanza. • http://www.policlinicogemelli.it/telefonorosso

  46. Il Centro svolge la propria attività di insegnamento dal lunedì al venerdì Largo F. Vito, 1 – Roma Tel. 06.30.15.49.54 Il Centro nasce nel 1976 all’interno dell’U.C.S.C. di Roma. Suo scopo è l’educazione alla paternità e maternità responsabili, mediante l’insegnamento, la diffusione, lo studio dei metodi naturali per la regolazione della fertilità. Il Centro pertanto si propone di: Offrire una conoscenza della fertilità consapevole e rispettosa della persona, dell’amore e della vita; Contribuire a valorizzare la famiglia nell’ambito di un progetto culturale orientato in senso cristiano. Centro Studi per la Regolazione Naturale della Fertilità

  47. Metodo dell'ovulazione Billings E' il metodo insegnato prevalentemente presso il Centro.Occupa un posto di rilievo tra i metodi naturali per la sua semplicità, efficacia e per la sua applicabilità in tutte le situazioni della vita riproduttiva della donna: cicli regolari, irregolari, allattamenti al seno, premenopausa, post-pillola, infertilità. Centro Studi per la Regolazione Naturale della Fertilità

  48. A chi si rivolge Alle coppie che desiderano regolare la propria fertilità per ricercare, distanziare o evitare la gravidanza, in un’ottica di rispetto per la persona e per la vita. Ad adolescenti e giovani per maturare una adeguata conoscenza della propria corporeità, nell’ambito di una educazione integrale della persona alla sessualità e all’amore. Alle donne che desiderano conoscere l’andamento del proprio ciclo mestruale ed evidenziare eventuali patologie disfunzionali, individuabili attraverso il Metodo Naturale. La consulenza è gratuita, personalizzata mediante incontri individuali, fino al raggiungimento della autonomia di comprensione e di uso del Metodo insegnato. Centro Studi per la Regolazione Naturale della Fertilità

  49. Centro Studi per la Regolazione Naturale della Fertilità • Attività: • Scientifica: studi sui fondamenti scientifici, sugli aspetti psico-sociali e statistico- epidemiologici dei M.N. • Didattico - formativa • Corsi di formazione per l’insegnamento dei M.N. • Corsi di formazione ed aggiornamento per: medici, operatori socio-sanitari, educatori, sacerdoti, seminaristi, religiosi, operatori di pastorale familiare e giovanile. • Coordinamento Nazionale dei Centri di insegnamento del Metodo Billings in Italia

  50. ISIISTITUTO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE PAOLO VI • Nasce nel 2001 con l’obiettivo di rispondere alla sfida scientifica, culturale ed etica aperta dalle tecniche che manipolano i processi della procreazione e dell’inizio della vita mediante l’impegno clinico e la ricerca scientifica L'Unità clinica si occupa: • dell'indagine clinica dei casi di difficile definizione del periodo fertile; • della realizzazione dei diversi protocolli di ricerca clinica sulla fertilità ed infertilità, in collaborazione anche con diversi Istituti dell'Università Cattolica; • dell'applicazione, della gestione articolata del protocollo di sterilità e del coordinamento delle diverse figure specialistiche coinvolte nei vari livelli diagnostici e terapeutici previsti (andrologo, endocrinologo, urologo, etc.); • dell'individuazione dei casi di sterilità necessitanti il ripristino delle condizio"50%">;

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