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Il senso dell’educazione cristiana

Il senso dell’educazione cristiana. Se vuoi programmare (la tua vita) per un anno, pianta del grano, se vuoi programmarla per 10 anni pianta una vite, se vuoi programmarla per tutta una vita educa una persona. Antico proverbio. Cosa significa educare.

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Il senso dell’educazione cristiana

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Presentation Transcript


  1. Il senso dell’educazione cristiana Se vuoi programmare (la tua vita) per un anno, pianta del grano, se vuoi programmarla per 10 anni pianta una vite, se vuoi programmarla per tutta una vita educa una persona. Antico proverbio Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  2. Cosa significa educare “Offrire i tratti di un concreto progetto di vita, ispirato a determinati valori (compresi quelli religiosi) e capace di far crescere la coscienza di un giovane investendo sulla sua libertà”. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  3. La difficoltà di educare • L’incomunicabilità appare oggi ancora più difficile che in passato e può portare i genitori a rinunciare ed educare limitandosi ad essere “amici” dei figli o ad essere neutri “informatori”. • Anche a scuola oggi, di fronte a fenomeni sempre più allarmanti, ci si interroga e si cerca di riscoprire il significato educativo dell’insegnamento. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  4. Non esiste l’educazione neutrale • Ma l’educazione neutra non esiste, è una illusione perché l’educazione coinvolge sempre la coscienza della persona. • Se io non credo in niente, comunico il niente e creo il vuoto in una persona aprendogli la strada all’angoscia esistenziale. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  5. Quale idea ho della chiesa • A tutto questo si aggiunge un’idea della chiesa come matrigna, più che madre, come rigida e oscurantista istituzione della morale cattolica più che attenta e accogliente madre vicina ai più deboli e a tutte le dimensioni dell’uomo. • Qualche tarlo ha minato alla radice la fiducia. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  6. Il tarlo del consumismo • La formula del consumatore: “mi piaci e quindi sto con te fino a quando ciò mi darà soddisfazione” ha penetrato anche la religione, è diventata una cosa da usare fino a quando mi fa comodo e mi dà soddisfazione. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  7. E del relativismo … Questo relativismo non solo impedisce l’esperienza della fede ma impedisce l’annuncio di qualsiasi verità attorno all’uomo. Se tutto è relativo allora nulla è più certo. Se una verità assoluta non esiste è chiaro che qualunque verità proposta è vista come imposizione intollerante. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  8. La saggezza dell’uomo Per fortuna, presto o tardi l’uomo, con il suo innato desiderio di trascendenza (superamento di sé), rimane deluso dal permissivismo, nel possesso, nel lasciarsi andare o nell’affermarsi sopra agli altri. Anche nel giovane c’è un impulso irresistibile e divenire protagonisti di un cammino di maturazione e di amore. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  9. Educazione alla fede: compito di Dio e della Sua rivelazione • Per fortuna è Dio che si rivela (in Gesù). All’adulto tocca solo stimolare a una risposta, una presa di posizione che è diversa e personale. • Come non si può pretendere di gestire da soli un rapporto d’amore, così con Dio devo prima o poi decidere se rispondere sì o no. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  10. Comunione libera e personale con Dio attraverso la parola • La parola del vangelo ci educa alle categorie di Dio: - creazione, benedizione, vocazione, fede, alleanza, liberazione, salvezza, comunione, peccato, giudizio, riconciliazione, perdono, promessa, speranza, compimento. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  11. Conquistare i ragazzi alla fede • Oggi più che mai, venuti meno i “grembi iniziatori” (famiglia, scuola, società) la fede ha bisogno di essere vissuta, raccontata, sperimentata. • I ragazzi devono essere “conquistati” alla fede partendo dai loro genitori che liberamente decidono di cominciare (o ricominciare) a credere. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  12. La relazione con Dio La relazione con Dio però non può essere discussa, filosofeggiata, va sperimentata: capisco di averla sperimentata quando non riesco più a vivere senza riferirmi a Lui, anche brontolando, disubbidendo e contestando ma sentendo di non poter stare lontano dal suo spirito. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  13. Iniziazione alla relazione con Gesù • Perché la fede non sia un inutile ornamento, una moda tranquillizzante, il legame tra parola e vita concreta deve diventare sempre più forte. • Solo così si può resistere nei momenti di prova e di crisi. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  14. Eucaristia punto di partenza • I sacramenti che chiediamo per i figli, la conoscenza della Parola, il perdono, l’interpretazione, tutto ha origine e si condensa nell’eucaristia, nella messa che i giovani dovrebbero vivere in modo attivo e pieno. • La risposta all’invito all’eucaristia non va data al parroco ma a Dio stesso. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  15. La fatica e il desiderio • Fatica di aderire ad una chiesa che appare gerarchica ma desiderio di uscire dall’isolamento e sperimentare la comunione, l’amicizia in modo profondo. • Nella chiesa il “capo” non è eletto dal popolo semplicemente perché è creata da Dio e non dal popolo. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  16. Chiamati tutti alla conversione • La chiesa e la comunità è chiamata come e forse ancora di più dei non credenti alla conversione. • Essa per prima deve vivere lo stile della carità e amore per i più deboli. • La comunità ha però bisogno dell’aiuto di tutti i genitori nel rafforzare la speranza e la fiducia in Dio già manifestata nel mettere al mondo i figli. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  17. Come chiedere la fede • La fede è un miracolo, è quel benedetto momento in cui ti rendi conto che non sei autosufficiente, che hai bisogno dell’abbraccio del Padre, del suo perdono, della sua consolazione. • Se sono già pieno delle mie certezze e sicurezze non c’è più posto per Dio. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  18. La fede è rivelazione misteriosa • La fede è quando una riga della bibbia si spalanca d’improvviso, si svela ribaltando le mie convinzioni e facendomi dire “prima non avevo capito niente”! • E’ Dio che opera questa rivelazione; a noi sta capire che ci è necessaria, desiderarla con tutta l’anima e metterci nella condizione per coglierla. Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

  19. La fede è salvezza • Infine è questa la nostra salvezza, la scintilla di Dio che ci salva: il vegliare con il lume acceso senza vergognarmi e chiedere: • “crea in me o Dio un cuore nuovo e rinnova in me uno Spirito Santo !” Vescovo Adriano Caprioli, vescovo Luciano Monari, diocesi di Piacenza e di Verona

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